domenica 15 dicembre 2013

Italiani e tedeschi

Il problema degli italiani è che si sono messi con un popolo che è il loro esatto contrario. Quanto gli italiani sono pressapochisti, superficiali, improvvisatori e cialtroni tanto i tedeschi sono precisi, riflessivi, seri e organizzati. Naturalmente anche loro hanno grandi difetti: sono pesanti, pedanti e rigidi; e possono diventare pericolosi fanatici.
Comunque, con le doti che hanno, arrivano sempre a dominare l'Europa. Il carattere dei popoli non è acqua; è definito e costante come quello degli individui.
Ma come può convivere il cialtronismo italico con il rigorismo tedesco? La cicala con la formica? Oggi, da noi, molti pensano che l'unica soluzione alla crisi in cui siamo caduti sia l'uscita dall'Europa dominata dai tedeschi. Già, per continuare ad accumulare debiti, a rubare allo Stato e vivere nel caos politico... cioè, per continuare a fare i cialtroni e farci governare da buffoni. Non è una bella soluzione. In ogni caso finiremmo a fare i camerieri alle tavole dei ricchi.
Ormai l'idiotismo, la superficialità e la corruzione italica sono arrivati a un punto di non ritorno. Stiamo pagando i vizi del nostro carattere nazionale. Stiamo pagando l'esserci fatti guidare da populisti senza scrupoli. L'italiota è sempre convinto che basti un colpo di bacchetta magica o un miracolo da parte di qualche "uomo della Provvidenza" per risolvere ogni problema e tirare a campare... malamente come sempre. Ma ora  questa finta soluzione non funziona più: i nodi sono giunti al pettine.
O prendiamo coscienza dei nostri difetti e li cambiamo, o siamo condannati all'insignificanza internazionale. Non c'è alternativa a diventare finalmente un popolo serio.

venerdì 13 dicembre 2013

I forconi


Adesso gli italioti si danno alla ribellione, ma, essendo incapaci di organizzarsi, si limitano a sterili proteste, a bloccare qualche strada, qualche ferrovia o qualche supermercato. Ovviamente avrebbero tutte le ragioni per protestare. Sono decenni che vengono presi in giro da una classe politica di approfittatori che ha portato il paese al collasso.
Il tutto però era previsto. Da anni si diceva che non potevamo andare avanti in questo modo, governati da ladri e incapaci. Io stesso ho sempre ripetuto che il ventennio berlusconiano sarebbe finito come il ventennio mussoliniano: con la distruzione del paese. Ed eccoci qua, con una crisi e una disoccupazione senza precedenti.
Così ora l'italiota protesta. E se la prende con tutti quanti. Ma siccome qui la tragedia si mescola sempre alla farsa, ecco che le stesse persone che hanno provocato la crisi, si ripresentano a rappresentare i ribelli. Bisogna cambiare tutto - diceva un personaggio de Il gattopardo - perché non cambi nulla - e soprattutto perché tornino a comandare sempre gli stessi.
Poiché il popolo italiota è spensierato, di memoria corta e incapace di visioni d'insieme, non è in grado di riconoscere le proprie responsabilità, in particolare quella di aver lasciato che per decenni i farabutti governassero il paese. E qui la colpa è proprio degli elettori, che si sono risvegliati da un lungo sonno soltanto ora. Ma dove sono stati in tutti questi anni?
Come al solito, finché non hanno sbattuto la testa contro il muro, non si sono accorti di nulla e hanno permesso ogni nefandezza.
Il problema è sempre quello: l'incapacità di prevedere, di prevenire e di organizzare. Tutto è lasciato all'improvvisazione e all'emotività. Purtroppo, questi sono i tratti caratteriali del nostro popolo, che alterna momenti di agitazione inconsulta a decenni di letargia.
Buon risveglio a tutti.

domenica 8 dicembre 2013

Aprire gli occhi

Il sindaco di Londra, in un discorso commemorativo di Margareth Thatcher, ha sostenuto che l'avidità, le disuguaglianze e le ingiustizie sono tutte cose positive. Potremmo stupirci che qualcuno esalti questi valori che a noi sembrano negativi, ma in realtà si tratta dei valori della destra politica, che vengono continuamente messi in atto nelle nostre società. Queste persone pensano che se non ci fossero ingiustizie e disuguaglianze, il mondo resterebbe fermo, e tutti ne risentirebbero. Se non ci fosse competizione, se non ci fossero ricchi e padroni, se non ci fossero poveri e schiavi, nessuno avrebbe la spinta a migliorarsi - mancherebbe la dinamica sociale. Di questo molti sono convinti.
D'altronde, questi sono i valori che recentemente hanno fatto fallire il referendum in Svizzera su una riduzione degli enormi stipendi dei manager e che hanno portato in tutta Europa ad aumentare vertiginosamente le distanze fra ricchi e poveri. Anche in America esiste la stessa convinzione, al punto che la destra - appoggiata dalla Chiesa cattolica - ha combattuto la riforma di Obama che voleva portare la sanità pubblica a milioni di poveri. La gente di destra è convinta che sia giusto così: che i ricchi siano sempre più ricchi e che esistano eserciti di miserabili.
Ma la cosa più sorprendente è che questi valori siano condivisi proprio dai poveri. Anche loro ritengono che sia giusto che il mondo sia ingiusto. E la Chiesa non fa che ribadire questa convinzione. Il suo Dio, il principio dell'arbitrarietà, vuole le disparità, vuole i ricchi, vuole i poveri; anzi, ha un occhio di riguardo per i potenti e un certo disprezzo per i deboli, almeno nei fatti. Tutt'al più, si può fare un po' di carità verso i poveri... Ma guai a cambiare le condizioni sociali. Deus vult!
A questo punto, come fare a cambiare la situazione? Queste idee sono radicate nella mente umana da migliaia di anni, forse da sempre. Ed è difficile aprire gli occhi a chi, per stupidità o per paura, è convinto della giustezza dell'ingiustizia, a chi vuole tenerli chiusi.
Bisogna risvegliarsi non solo spiritualmente, ma anche socialmente.

venerdì 6 dicembre 2013

Il suicidio della politica

Incredibile che i creatori del Porcellum, ossia della legge elettorale in vigore, accusino gli eletti in base a quella legge di essere abusivi. Invece di vergognarsi di ciò che hanno fatto, se la prendono con quelli che sono stati eletti. Senza contare che lo stato penoso dei nostri politici, la loro inettitudine, la loro incompetenza, deriva in gran parte da quella legge elettorale che toglieva ai cittadini la possibilità di scegliersi i propri parlamentari e dava ai leader il potere di eleggere soltanto dei servi fedeli. Per quali meriti sono state elette per esempio le tante donne, le attricette, che tutti i giorni appaiono in televisione per difendere il loro capo? Che cosa sanno fare? In che cosa sono competenti? Lasciamo stare la risposta, che potrebbe essere volgare.

mercoledì 4 dicembre 2013

La legge truffa

E così la Corte Costituzionale ha decretato che la legge elettorale, il Porcellum, è incostituzionale. Di conseguenza sono incostituzionali, cioè illegali, i partiti eletti con questa legge, lo stesso Presidente della Repubblica, tutti i governi a partire dal 2005 e le loro leggi.
Il problema è semplice: ogni eletto dovrebbe avere i voti che ha ottenuto dagli elettori e non un "aiutino" artificiale.
Ovviamente i responsabili di questa situazione sono Berlusconi e i leghisti che concepirono e vollero la legge per ottenere un margine di vantaggio immeritato. Insomma, una truffa bella e buona. Poi la legge è piaciuta a chiunque governasse, perché permetteva di conquistare maggioranze che avevano un unico difetto: non corrispondevano a ciò che avevano voluto gli elettori.
E pensare che Berlusconi accusava gli altri di "colpo di Stato". Peccato che il colpo di Stato l'avesse già fatto lui proprio con questa legge.
Inutile poi accusare la magistratura di invasione di campo. Se il potere legislativo non è in grado di cambiare una legge truffa, il potere giudiziario non può che intervenire.

venerdì 29 novembre 2013

Un modello di corruzione

Purtroppo Berlusconi è solo la punta dell'iceberg... di una certa "cultura" italica secondo cui i soldi pubblici siano a disposizione dei politici che li amministrano. E che chi ha un potere politico può fare quello che vuole, al punto di non rispondere alla magistratura. O che basti essere eletto da un certo numero di cittadini per aver diritto all'impunità. O che basti conoscere o di essere qualcuno di importante per farla franca.
Da queste idee nascono in tanti "berlusconini" che fanno man bassa del denaro pubblico a livello regionale, comunale e provinciale. E tante "berlusconine", anche minorenni, che si vendono all'uomo ricco e potente.
La cosa più grave è che gli italioti si sono come rassegnati a questo andazzo e si adeguano. Perfino i giovani con Ferrari e babbo ricco cercano di lucrare con l'imbroglio gli aiuti economici per studenti poveri. Certo hanno seguito i modelli che venivano dall'alto.
Ma a chi spetta il compito di educare i giovani? Perché, per esempio, la Chiesa, invece di parlar tanto di elemosina e di carità, non parla di onestà?

martedì 26 novembre 2013

L'eversore

Berlusconi grida al "colpo di Stato" mentre organizza manifestazioni di piazza contro le decisioni della magistratura. L'eversore che grida all'eversione.
D'altronde, un grande amico di Putin...

lunedì 25 novembre 2013

Ingiustizie elvetiche

In Svizzera è stato bocciato il referendum che proponeva che i dirigenti non potessero guadagnare più di 12 volte lo stipendio minimo di chi lavora nella stessa azienda. Ovviamente, chi aveva più soldi ha potuto farsi più pubblicità e ha finito per essere più convincente: si è agitato perfino lo spauracchio di una delocalizzazione delle aziende. Si è così persa un'occasione di fare un po' di giustizia in queste nostre società in cui la distanza tra ricchi e poveri è abissale e tende a crescere sempre di più.
Ma io mi domando: come mai la maggioranza dei votanti, composta certamente non da ricchi, ha respinto la proposta, che appare un principio minimo di equità? Sospetto che le masse abbiano paura di fare qualcosa di giusto. In un certo senso, sono così abituate alle ingiustizie che ritengono insopportabile un'idea diversa.
È possibile che ci sia un mondo più giusto?
Gli svizzeri hanno risposto di no.
Spero comunque che i giovani socialisti, cui si deve il referendum, vadano avanti su questa strada... fino a convincere la maggioranza della popolazione che le nostre società possono e devono essere più giuste. Sarebbe una vittoria per il mondo intero.

venerdì 22 novembre 2013

Gli alluvionati

In Italia non c'è categoria più odiata di quella dei politici. Ed è giusto, perché appaiono incapaci di governare, corrotti e interessati soprattutto ai loro privilegi (che non tagliano mai). Ma questo non significa che il popolo sia migliore. Quando, per esempio, vediamo che interi quartieri vengono costruiti abusivamente o sugli alvei dei fiumi, dove vengono spazzati via dopo qualche nubifragio, ci accorgiamo che gli italioti hanno i politici che si meritano.

venerdì 15 novembre 2013

"Avere santi in paradiso"

In questa espressione c'è tutta la mentalità "raccomandatizia" con cui il cattolico - ben consapevole della sostanziale arbitrarietà e ingiustizia del Gran Capo - considera non solo l'aldilà, ma anche l'aldiqua.
La fede cattolica in fondo si riduce a questo: che ci si salva solo se si hanno buone conoscenze - conoscenze altolocate.
Non c'è qui tutta l'Italia, antica e attuale?


mercoledì 13 novembre 2013

Il fumo uccide

La legge che permette l'uso delle sigarette elettroniche nei luoghi pubblici è un errore colossale. Può darsi che queste sigarette non siamo cancerogene come le altre, ma, in un ambiente chiuso, aumenteranno l'inquinamento.
A quali interessi avranno ceduto i legislatori? Certamente, non a quelli della salute pubblica.
Eppure i dati ci dicono che, mentre vent'anni fa si ammalava di cancro una persona su sei, oggi si ammala una su due. L'inquinamento uccide. E i nostri parlamentari che fanno? Lo aumentano?

Padre Pio

Stanno annunciando in televisione le repliche di uno sceneggiato su Padre Pio.
Ci mancava anche questo per aumentare l'oscurantismo generale... Come se non ci fosse già abbastanza Medioevo in Italia!

martedì 12 novembre 2013

Mercificazione del sesso

Ragazzine minorenni che si prostituiscono e i soliti moralisti che ripetono: "Manca amore nelle famiglie!"
In realtà, in molte famiglie, non ci si parla e non ci si conosce. Mancano attenzione e capacità di ascolto.
E, naturalmente, mancano anche i soldi.

"Nessuno sia lasciato indietro"

Basterebbe questa bella frase di De Blasio, il neo eletto sindaco di New York, per costituire il programma di un partito politico degno di questo nome. In Italia, si è proceduto al contrario: si sono lasciati indietro milioni di cittadini per favorire i soliti privilegiati, fra cui i politici stessi.
A destra si fa a gara per dichiararsi fedeli al capo. A sinistra si fa a gara per dichiararsi infedeli. E tutti sono occupati a conservarsi il seggio e i privilegi economici del loro status.
Ogni giorno, vediamo le solite facce impegnate in dibattiti televisivi sul nulla: ossia sull'espulsione o meno di un pregiudicato dal Parlamento. Uno spettacolo insopportabile, per mancanza di idee. Uno spettacolo avvilente, per insipienza politica.

venerdì 8 novembre 2013

Direttori d'orchestra

Non capisco perché si possano importare calciatori o fisici, ma non politici, - per esempio il neo-eletto sindaco di New York, De Blasio, che è di origine italiana. Eppure avremmo tanto bisogno di gente nuova.
Il suo programma? Aumentare le tasse ai ricchi per aiutare i poveri. Più semplice di così!
Certo, non basta mettere un bravo direttore in un'orchestra sgangherata.

martedì 5 novembre 2013

Il prefetto di ferro

Rieccoci con il brutto vizio di mettere il proprio potere pubblico al servizio di amici e parenti. Anche la ministra Cancellieri, ex prefetto, è stata colta con le mani nel sacco.
In qualunque altro paese, si sarebbe dovuta dimettere. Ma non in Italia, dove tutti tengono famiglia e amici.
In tal senso, non esistono più prefetti di ferro, tutt'al più di latta.

sabato 2 novembre 2013

Gli ignoranti

Da una ricerca risulta che sette italiani su dieci non comprendono quello che leggono.
Adesso capisco perché votano per certi leader.
Ma io non sono di quelli che dicono: "Perdonateli perché non sanno ciò che fanno".
Io dico: "Se non sanno ciò che fanno, rimandateli a scuola!"

Il leader

Sappiamo che il leader del Pdl ha un carattere bipolare; gli americani lo avevano soprannominato flip-flop. Un giorno dice una cosa e il giorno dopo dice il contrario.
Ma oggi, che è stato condannato definitivamente per frode fiscale, dobbiamo concludere che un giorno fa il leader e il giorno dopo fa il lader .

giovedì 31 ottobre 2013

L'arte della guerra

Il caso Alitalia e le contromosse di Air France dimostrano che ormai l'economia è diventata il nuovo campo di battaglia dei paesi europei. Un tempo ci si faceva la guerra con gli eserciti, e oggi si lotta per la supremazia economica, senza esclusione di colpi: il "nemico" deve arrendersi e lasciarsi dominare.
Quanto ai nostri politici, assomigliano ai generali in guerra: non sono capaci di fare piani. È mai possibile che nessuno preveda le contromosse dell'avversario? Anche un mediocre giocatori di scacchi sa che deve prevedere due o tre mosse più in là.
Come al solito, all'origine di questa guerra europea sta la Germania, che con la sua politica deflazionistica sta distruggendo per l'ennesima volta il continente.

Il Principe moderno

Povero Berlusconi, mi fa quasi pena. Quando un uomo è ricco e potente, non sa mai di chi fidarsi, e finisce per sentirsi solo. Chi può garantirgli che la gente che gli sta intorno non lo faccia per interesse e che non lo abbandonerà se le cose si metteranno male? Non sono finiti così molti dittatori di questo mondo?
Oltretutto, lui è convinto di poter comprare tutti, anche le donne. E in molti casi gli riesce. Ma come saprà se qualcuno lo ama per quel che è o per quel che ha?

mercoledì 30 ottobre 2013

Testa prussiana

Lo stupido rigore ragionieristico di Angela Merkel, che sta affossando l'Europa, mi ricorda un aforisma di un suo concittadino, Friedrich Hebbel:
"Il genio del righello aleggia su Berlino".

martedì 29 ottobre 2013

Guerra di spie

Se avete visto lo sceneggiato televisivo su Adriano Olivetti, vi sarete accorti che era spiato da una donna, un'agente americana. Capita a fagiolo, per fare un discorso sullo spionaggio industriale e politico da parte degli USA. In realtà, dalla fine della guerra, l'Italia è stata costantemente osservata e controllata dagli americani. Tutti sanno dei finanziamenti alla Democrazia Cristiana; ma a quel tempo si trattava di impedire all'Italia di cadere in mano ai comunisti. Il problema è che gli Stati Uniti hanno continuato a spiarci non solo per difenderci dal comunismo, ma anche per sfruttarci economicamente come una vera e propria colonia.
Prendiamo il caso di Enrico Mattei, l'unico che sia mai riuscito a fare concorrenza ai petrolieri americani. Anche lui, guarda caso, proprio nel momento del suo apogeo, cadde vittima di un attentato che fece precipitare il suo aereo. E qualcuno tese il dito subito sulle grandi compagnie americane, le Sette Sorelle.
Anche oggi l'Italia è costantemente controllata dal governo americano e tutti i nostri Presidenti del Consiglio, appena eletti, devono andare a rendere omaggio al Capo supremo, il Presidente degli Stati Uniti.
Infine ricordiamoci che la crisi attuale, che ci sta distruggendo, è partita dall'America, dai suoi speculatori, dai suoi capitalisti e dalle sue banche. E il prezzo che noi oggi paghiamo va in tasca proprio agli Stati Uniti. Si può dire che il nostro paese sia una specie di salvadanaio cui attingono, quando vogliono, i grandi fondi statunitensi. Insomma, quando hanno bisogno di un po' di denaro, fanno in modo che cresca il nostro spread. E noi paghiamo. Più o meno come le colonie di un tempo, che venivano spolpate fino a farle fallire.
Una volta si diceva: "Taci, che il nemico ti ascolta!" Oggi dovremmo dire: "Taci, che l'amico ti ascolta!" Ma, in campo internazionale, non esistono amici. Facciamoci furbi.

Il caso Alfano

Il povero Alfano ormai è un caso patologico. Con gli occhi fuori dalle orbite, un giorno cerca di emanciparsi da Berlusconi e il giorno successivo, come un cagnolino, proclama la sua fedeltà inossidabile al padrone. Lo faranno impazzire. Mandatelo da uno psicoanalista.
Ma l'intero Pdl è nel pieno di un dramma edipico. Vorrebbe essere un partito come tutti gli altri e staccarsi dal padre. Ma poi gli mancano le palle.
In realtà, i parlamentari del Pdl sanno benissimo che, senza Berlusconi, si scioglierebbero come neve al sole. Il fatto è che, per essere un partito normale, si dovrebbe avere qualche idea in testa. E, per avere qualche idea in testa, si dovrebbe aver prima pensato. Ma questi individui si sono distinti solo per totale sottomissione al capo. Da soli, non saprebbero prendere una decisione.

lunedì 28 ottobre 2013

Spese pazze

Certo, la crisi impazza, siamo sempre più poveri e abbiamo sei milioni di disoccupati... Ma credete che non ci sia in questo periodo chi non si arricchisce o non vede aumentare il proprio stipendio? Guardate cosa succede alla Regione Lombardia, in mano alla Lega: su 218 dirigenti 54 hanno avuto sostanziosi aumenti. Come mai? Ma certo: si tratta di leghisti e di ciellini che si sono più prodigati per sostenere Maroni.
E credete che nella altre regioni non succeda più o meno lo stesso?
Si tagliano le spese, sì, ma non dei soliti privilegiati della politica.
Nonostante la crisi, non cessa il comportamento irresponsabile dei dirigenti pubblici e la dilapidazione dei soldi dei cittadini. Come scrive Piero Ottone, "vediamo tutti la miseria morale e intellettuale di chi ci governa."
La verità è proprio questa: la crisi italiana è una crisi morale. Non solo qui troppi rubano e sono corrotti, non solo ottengono cariche importanti senza nessun merito e solo per conoscenze, non solo sono degli incapaci, ma troppi hanno votato per vent'anni per un uomo che in qualsiasi altro paese del mondo sarebbe in galera.
Le alte tasse, la stupida burocrazia, il dilagare della povertà, l'elevato debito pubblico, la disoccupazione, la fuga delle aziende all'estero, ecc., sono tutti il frutto di un'immoralità generale, di un'incoscienza collettiva, di una mancanza di senso critico e della scelta di politici indegni.

giovedì 24 ottobre 2013

L'energumeno tascabile

Brunetta imperversa e promette "guerriglia". È sempre più aggressivo e ringhioso. Vede nemici dappertutto.
Ora, è vero che la natura non è stata particolarmente benigna con lui. Ma perché farla pagare a sessanta milioni di italiani?

mercoledì 23 ottobre 2013

Il grande corruttore

Dai tanti processi in cui è imputato, appare chiaro il profilo psicologico di Silvio Berlusconi: un uomo che crede che tutto si possa comprare con il denaro (dalle donne ai parlamentari) - un corrotto che corrompe tutto quello che tocca.

domenica 20 ottobre 2013

Smog

"Lo smog è cancerogeno!" lo rivela l'Organizzazione mondiale della sanità.
Capirai.. Chissà come hanno fatto a capirlo. Noi pensavamo che facesse tanto bene...

Competitività?

L'incapacità tutta italiana di competere la si vede perfino nei palinsesti televisivi: ormai basta che si trasmetta su un canale una partita di calcio o qualche altro programma ritenuto importante perché tutte le altre reti rinuncino immediatamente al confronto e mandino in onda vecchi film inguardabili. E questo all'ultimo minuto senza avvertire nessuno, senza nemmeno scusarsi. È la foto di un'Italia abituata a vivere di rendita, di monopoli e di pappa fatta, un'Italia che fugge alla prima difficoltà, al primo confronto.
Come può un paese del genere competere a livello mondiale? E infatti...

venerdì 18 ottobre 2013

Italia mafiosa

Ormai al nord la Mafia si espande a macchia d'olio. Pare che gli imprenditori pieni di debiti cerchino disperatamente qualche mafioso che li finanzi: c'è la fila dietro la porta. Complimenti al nord, così evoluto e civile.
D'altronde la strada fu già aperta da Silvio Berlusconi, che manteneva nella sua villa un esponente della mafia, Mangano, e che aveva come braccio destro Marcello Dell'Utri, condannato successivamente per "concorso esterno".
Ricordiamoci piuttosto di Lea Garofalo, che fu strangolata dal marito (uomo di 'ndrangheta) e poi bruciata, perché aveva incominciato a collaborare con la giustizia. Donna calabrese uccisa in una Milano indifferente.
Se un'eroina del genere l'avesse la Chiesa, già l'avrebbe fatta santa tra mille cerimonie. Da noi si ricorda appena.
"Gli indifferenti" era il titolo di un romanzo di Moravia. Parlava dell'anima degli italiani.

mercoledì 16 ottobre 2013

Indecisi a tutto

Sono sempre stato contrario all'autoritarismo, ma questo non significa che l'Italia non debba mai avere un governo capace di prendere una decisione, chiara, pronta e coraggiosa.
Per quanto tempo, adesso, dovremo vedere la salma di un nazista circolare segretamente da un luogo all'altro?
Possibile che non sia possibile fare come fecero gli americani con Bin Laden? Cremare il corpo e disperdere le ceneri in mare?
E che fine hanno fatto i due marò in India?

venerdì 11 ottobre 2013

Un condannato che non ispira pietà

Diciamo una verità: quanti poveri italiani che vivono in buchi di case e che non hanno i soldi per spostarsi o per andare in vacanza, e quindi costretti di fatto agli arresti domiciliari, vorrebbero essere al posto del condannato Berlusconi, chiuso in una delle sue lussuose ville, con parco, piscina, camerieri e uno stuolo di "assistenti sociali"?

giovedì 10 ottobre 2013

Il paese degli ignoranti

Quando viene stilata qualche classifica sul livello di cultura dei popoli, ci dobbiamo vergognare perché siamo sempre tra gli ultimi.
In Oriente si dice che l'ignoranza è la radice di ogni male. E hanno ragione. Se applichiamo questo parametro al'Italia, scopriamo che i nostri peggiori mali derivano dall'ignoranza. Infatti avere scarse competenze linguistiche e scientifiche significa non riuscire a capire il filo di un discorso un po' articolato e quindi non riuscire a valutare chi si ha di fronte, significa farsi raggirare da chi ha più conoscenze e le usa per imbrogliarci, significa votare per il primo affabulatore che si affacci sulla scena politica, significa affidarsi a leader corrotti, significa seguire come pecore religioni infondate e sfruttatrici, significa non avere un'etica sociale, significa dipendere sempre dagli altri, significa non apprezzare la cultura e l'arte, significa essere conservatore e tradizionalista, significa essere chiuso ai cambiamenti, significa doversi adattare a lavori umili, significa non avere un'opinione propria, significa non riuscire a calcolare quanto ci costi la corruzione o l'evasione delle tasse, significa non essere curiosi di sapere, significa non essere sensibili, significa dare importanza a cose senza valore e non dare importanza alle cose fondamentali.
  In sostanza, essere ignoranti significa vivere in una condizione di subalternità e di minorità.
E significa non capire niente di quanto ho appena scritto. Sì, perché l'ignorante non può essere consapevole di ciò che si perde.
Esistono vari livelli di ignoranza. Il primo è quello del semi-analfabeta che non legge mai un libro o un giornale. Il secondo è quello dei soggetti mediamenti acculturati, che hanno un ego roccioso, una voce tonante e sono duri d'orecchio. Il terzo è quello delle persone di cultura che si mettono al servizio dei potenti reazionari per raggirare il popolino ignorante. E il quarto è quello dei religiosi che credono di avere la "verità rivelata".

"L'ignorante non è solo zavorra, ma pericolo della nave sociale"
Cesare Cantù

mercoledì 9 ottobre 2013

Sete di potere

Che pena vedere certi uomini ricchi, che, giunti ormai alla vecchiaia, si affannano ancora per avidità di potere. Che cosa vogliono?  Pur avendo tutto, sono infelici, come l'ultimo dei poveri. Evidentemente sono torturati da qualche inferno interiore.
Costoro dovrebbero meditare sulle seguenti parole di Lucrezio:

"Perché non ti ritiri dalla vita, come un commensale ormai sazio
né serenamente ti prendi, o sciocco, un tranquillo riposo?"

lunedì 7 ottobre 2013

Il principio dell'economia

Non c'è bisogno di conoscere complicate dottrine economiche per agire in un modo saggio. Basterebbe adottare il principio che non deve uscire più di quanto entri. Se tutti, individui e Stati, avessero adottato questo principio, non ci troveremmo nella crisi attuale.
Purtroppo noi italioti siamo stati governati da una classe politica che, per farsi eleggere, ha promesso soldi che lo Stato non aveva in cassa. Ecco perché  spendiamo il 130 per cento del nostro Pil e siamo costretti, come straccioni, a chiedere prestiti a destra e a manca, che a loro volta comportano enormi oneri di rimborso e quindi l'impossibilità di finanziare la ripresa. Gli Stati saggi che non hanno fatto debiti non si trovano nella nostra situazione rovinosa.
Ma dov'è la saggezza in Italia?

mercoledì 2 ottobre 2013

Pagliacciate politiche

L'ondivago Berlusconi, che soffre evidentemente di un disturbo bipolare, ha fatto la sua ennesima buffonata politica. Prima ha costretto a dimettersi i suoi parlamentari e ministri e poi, all'ultimo momento, ci ha ripensato e ha accordato la fiducia al governo. Che cosa era cambiato? Niente. Ha solo tentato di mettere i suoi interessi personali davanti a quelli dell'Italia, ma stavolta nel suo partito (e nelle sue aziende) qualcuno si è ribellato.
Evidentemente, anche nel Pdl c'è qualcuno che conserva un po' di coscienza civica... o forse pensa che legarsi a un pregiudicato non sia il miglior viatico per la propria carriera politica.

lunedì 30 settembre 2013

Buon compleanno, Silvio

Ho visto un video in cui la parlamentare Mara Carfagna faceva gli auguri, in una riunione di partito, a Silvio Berlusconi, che compiva 77 anni. Spettacolo agghiacciante di cortigianeria. Pensate che non si è vergognata di citare una frase di Einstein: "Le grandi menti hanno sempre avuto la violenta opposizione delle menti mediocri". Niente di meno! La "grande mente" di Berlusconi che cosa avrebbe mai partorito?
Mi è venuto in mente un filmato analogo in cui Marilyn Monroe cantava "Happy Birthday to You" al presidente Kennedy, con cui peraltro andava a letto.

domenica 29 settembre 2013

Storie maledette

Nella vita di ogni persona e delle nazioni, ci sono incontri fortunati e incontri maledetti. L'incontro giusto stimola la nostra parte migliore, la serenità e le energie positive. L'incontro sbagliato crea un ambiente nevrotico, corrompe gli animi, distrugge l'armonia e porta allo scontro. Basta un solo individuo del genere a rovinare una persona o un paese.
Così è successo da noi. Da quando è apparsa la stella di Berlusconi è tramontato lo stellone d'Italia. Ed ora eccoci tutti qua, un intero popolo, tutti divisi e rancorosi, a schierarci pro o contro, mentre il paese va in malora. Non è un caso che da vent'anni non cresciamo più e andiamo indietro.
Direbbero le stelle: influenza nefasta.

sabato 28 settembre 2013

Gli eversori

Capisco che per qualcuno la condanna giudiziaria di un uomo ricco e potente, e per di più un politico, sia considerata un "atto eversivo".
In effetti, in Italia, i ricchi e i potenti l'hanno sempre fatta franca... fino ad oggi.
La mentalità del cortigiano devoto, che giustifica ogni vizio e ogni crimine del suo "Principe", è antica di secoli ed è dura a morire.
Comunque, chi appartiene a questa categoria antropologica non si scoraggi - sento già voci di indulto o di amnistia.

venerdì 27 settembre 2013

Pasta tricolore

Guido Barilla che in un'intervista dichiara che non farebbe mai uno spot con una famiglia omosessuale e che conclude: "Se siete gay, compratevi un'altra pasta!" è l'esempio tipico dell'ignoranza dei nostri imprenditori, incapaci non dico di pensare, ma nemmeno di avere un attimo di riflessione prima di parlare.
E poi ci chiediamo come mai tante aziende italiane falliscono o vengono comprate da stranieri? Con questi manager...

Crisi di governo

Dunque, per gli interessi di uno si mandano in malora gli interessi di sessanta milioni di italiani.
Forse incominciate a capire come funziona la politica italiota.
Crisi di governo - crisi di nervi. Per chi cerca un po' di silenzio e di pace, è una tortura sentire come si starnazza da mattina a sera.

martedì 24 settembre 2013

Italia a prezzi di saldo

Ormai non si contano più le aziende italiane comprate da stranieri. Prima quelle redditizie dell'alimentare e ora tutte le altre. Svendute a poco prezzo perché piene di debiti.
Certo è che abbiamo, oltre al peggior ceto politico, anche i più incapaci imprenditori e manager.
Che cosa rimarrà agli italioti? Divisi, faziosi e provinciali, faranno i servi degli stranieri, come hanno sempre fatto nei secoli passati.
Non si diceva una volta: "Francia o Spagna, purché se magna"? Ecco, oggi lo dicono i dipendenti di Alitalia e di Telecom. Ma "magneranno" sempre di meno.

Finanziamento pubblico e interesse privato

Piero Longo, deputato Pdl e avvocato di Berlusconi, dichiara: "Alla Camera non vado mai, ma i soldi li prendo lo stesso".
Grazie, era proprio quello che volevamo sentirci dire per apprezzare sempre di più il ceto politico e gli avvocati di Berlusconi - il quale riesce a far mantenere dagli italioti non solo le sue amanti passate alla politica, ma anche i suoi azzeccagarbugli.

domenica 22 settembre 2013

La notte dei morti viventi

Mentre Berlusconi annuncia la rifondazione di Forza Italia, Bossi dice che vuole ripresentarsi segretario della Lega. Ecco spiegato in due esempi perché l'Italia vada indietro anziché avanti.
E gli italioti? Forse sono zombie anche loro.
Gli altri paesi cambiano e progrediscono, mentre noi siamo tornati ai consumi di vent'anni fa. Sarà un caso, ma negli ultimi vent'anni hanno governato proprio questi due "leader", che ora si ripropongono - senza vergogna.

mercoledì 18 settembre 2013

Il Messia di Arcore

Incipriato come una cocotte, con gli occhi tirati fino alle orecchie e dopo aver ingoiato un manico di scopa, il Messia di Arcore ha lanciato il suo messaggio urbi et orbi: la liberazione degli italiani dalle tasse.
In effetti, lui è credibile, perché, come hanno sentenziato i giudici, aveva incominciato per conto suo ad autoridursi le tasse.
Peccato, che in vent'anni di governo, non abbia ridotto le tasse a nessun altro oltre a se stesso.

martedì 17 settembre 2013

Naufragi e riemersioni

Siamo contenti che la Costa Concordia sia stata raddrizzata con successo. Noi italiani siamo capaci di riemergere dopo ogni naufragio, con tanta fatica e con tanti sforzi collettivi. Ma il problema è che c'è sempre qualche "capitano" che fa affondare la barca. Non sarebbe meglio fare più sforzi prima del naufragio per controllare chi ci comanda?

Born in USA

Ormai in America non passa settimana senza che ci sia una sparatoria con morti e feriti. E non si capisce più se siano terroristi stranieri o pazzi locali: non c'è più una chiara differenza. Tutti sono armati e sparano, tutti diffidano di tutti. I nemici sono all'esterno, ma anche all'interno. È una forma di paranoia collettiva. L'intero paese andrebbe psicanalizzato. Forse è la coscienza sporca di chi domina con le armi e con gli eserciti, certo è che gli Stati Uniti appaiono poco uniti.
È proprio vero che, prima o poi, ognuno proietta all'esterno i fantasmi che ha in testa.

martedì 10 settembre 2013

Il più brutto spettacolo dopo il Big Bang

Ormai non ne possiamo più. Ore e ore di trasmissioni televisive e di dibattiti su di lui, sempre su di lui. E sempre con gli stessi personaggi: gli stessi giornalisti, gli stessi uomini politici, le stesse "pie donne" che con argomenti ormai scontati recitano sempre lo stesso copione (dando della donna un'immagine sconfortante: sempre innamorata del maschio alfa, sempre devota fino alla morte). Da una parte gli accusatori e dall'altra parte i difensori. Non fosse altro che per questi orribili spettacoli che ci infligge tutti i giorni da mesi e da anni, Berlusconi andrebbe condannato, andrebbe radiato dalla vita italiana.
Ormai vediamo bene che non sono più tanto le ragioni dell'economia quanto di questa incertezza politica che stanno distruggendo le ultime speranze dell'Italia di risollevarsi dalla recessione. Mentre tutti gli altri paesi si stanno riprendendo, noi continuiamo a retrocedere - caso unico in tutto il mondo. Ma i motivi sono evidenti: abbiamo una "pietra d'inciampo" grossa quanto un multimiliardario che adotta la tattica del "muoia Sansone con tutti i filistei!"
Silvio, facci una grazia: accetta la condanna. Fai questo gesto nobile, forse l'unico disinteressato della tua vita. Accetta. O sarai ricordato come le antiche epidemie di peste.

giovedì 5 settembre 2013

La Casta

Per venire incontro alle promesse elettorali del Pdl, il governo ha dovuto cancellare a tutti (anche ai ricchi che potevano pagarla) l'IMU. Con il risultato che si sono tolti soldi agli enti locali, ai disoccupati e alla polizia. Grazie, Berlusconi.
Come mai tutti gli altri paesi europei sono usciti dalla recessione e l'Italia no?
Non è perché abbiamo la peggior classe politica europea: la più numerosa, la più incapace e la più costosa?
Da noi ci si occupa di salvare Silvio o dei sogni velleitari di Grillo, e non ci si occupa del meccanismo infernale messo in piedi dalla Germania, che ci sta stritolando.
Ma ci sarà, tra questi inutili cialtroni, qualcuno capace di pensare oltre il proprio interesse?

domenica 1 settembre 2013

No al federalismo

Conoscendo l'Italia e gli italiani, avevo previsto, ai tempi in cui tutti propugnavano il "federalismo fiscale" come soluzione dei nostri problemi (vi ricordate la Lega con i suoi slogan?), che la riforma si sarebbe tradotta in un aumento pauroso delle tasse locali. Detto, fatto. Oggi ci dicono che i tributi di Regioni, Province e Comuni sono aumentati negli ultimi quindici anni del 114 per cento! Per non parlare delle tariffe. Ormai i pericoli per la nostra sopravvivenza vengono tutti da queste tasse locali.
Possiamo dire che il federalismo fiscale è la causa prima del nostro dissesto economico.
Aboliamo non solo le province, ma soprattutto le Regioni, enti che sono serviti soltanto a foraggiare una classe politica di parassiti e di tasse spropositate.

sabato 31 agosto 2013

Morale ed evasione fiscale

In questo paese di ipocriti, il "buon esempio" viene sempre dall'alto. Non solo abbiamo un ex Presidente del Consiglio condannato per evasione fiscale, il quale tutti i giorni minaccia di far cadere il governo se non troveranno il modo di cancellargli la condanna, ma abbiamo anche un Papa, che compare ossessivamente tutti i giorni in televisione a fare grandi discorsi di morale, ma che non paga un euro di tasse per tutte le attività commerciali della Chiesa. Quando questa gente compare in televisione, bisognerebbe mettergli una sovrascritta: "Evasore fiscale". Vi immaginate se in America si scoprisse che Obama ha evaso milioni di tasse? Ma da noi tutto è possibile, proprio perché siamo stati allevati nella morale cattolica, che se ne è sempre fregata dello Stato, cioè del prossimo. Chissà con quale coerenza un governo appoggiato o diretto da Berlusconi, e benedetto dal Papa, potrebbe combattere l'evasione fiscale.
Fra l'altro, l'evasione fiscale è un reato proprio contro la collettività, perché, se i ricchi non pagano, i poveri dovranno pagare molto di più.
Questo principio sfugge sia agli elettori di Berlusconi sia agli adoratori del Papa, il quale avrà certamente consigliato al democristiano Letta di lasciar perdere questa brutta storia dell'Imu. Così, come avevo previsto, la Chiesa non pagherà mai niente nemmeno per quest'anno di evasione. Non a caso le erano già stati dati altri cinque anni di tempo per mettersi a posto. Ma potete essere certi: non pagherà mai.
Altro che Chiesa dei poveri! Questa è il paese dei ricchi protervi che fanno pagare le tasse solo ai poveri.

giovedì 29 agosto 2013

Bufale fiscali

Siamo all'ennesima presa in giro di Berlusconi. Per farsi bello presso il suo elettorato, vuole ad ogni costo la cancellazione dell'IMU. E la ottiene. Peccato che sia subito pronta una nuova tassa, che la sostituirà e sarà ancora più cara.
La razionalità avrebbe voluto che questa tassa fosse messa in rapporto al reddito, in modo da toglierla ai più poveri, ma da lasciarla ai più ricchi.
Gli italioti, popolo irrazionale, abboccano all'amo. S'illudono che i soldi sottratti con l'abolizione dell'IMU non usciranno alla fine dallo loro tasche. E, come tutte le cicale, gioiscono adesso... per piangere più tardi.
Sono decenni che l'Italia è governata con questi metodi furbeschi e truffaldini. E i risultati si vedono.

sabato 24 agosto 2013

Il grande ricattatore

E' incredibile che l'intero ceto politico debba occuparsi della sorte di un unico uomo invece che della sorte di 60 milioni di italiani che se la passano sempre peggio. Eppure Silvio Berlusconi non dovrà sopravvivere con una pensioncina sociale né dovrà preoccuparsi di pagare le tasse sulla casa, anzi sulle sue innumerevoli ville. Ci sono uomini politici, come Lupi, Bondi o Cicchitto, che stanno tutto il giorno a pensare, non agli italiani, ma a quell'unico individuo, a che cosa inventare per non fargli scontare la pena per i reati commessi. Quante energie sprecate!
Ormai il ricatto è palese: o graziate Berlusconi o facciamo cadere il governo.
Intanto, anche la Lombardia non è più fra le cento regioni più sviluppate. I consumi sono tornati a quelli degli anni '70, molti non ce la fanno nemmeno a comprare i farmaci e l'Italia scivola sempre più in basso.
E i politici di che cosa si occupano? Di come salvaguardare un miliardario.
Lo squallore della politica italiana non può che riflettersi nella decadenza della società.

mercoledì 21 agosto 2013

Gli inchini di Rimini

Stavolta devo dare ragione a Grillo. Come mai tutti gli anni politici e imprenditori devono riunirsi al meeting di Comunione e Liberazione? E perché la televisione ce ne parla tanto?
Che cosa rappresenta questo sedicente movimento ecclesiale, se non il volto affaristico del cattolicesimo? Forse è per questo che assistiamo a tanti omaggi, a tante presenze?
Recentemente un parroco del bresciano ha lasciato in eredità 800.000 euro alla badante moldava - nonché una montagna di debiti per ristrutturazioni. La parrocchia ha impugnato il testamento. Vuole vederci chiaro.
Anche noi vorremmo vederci chiaro nelle ricchezze di tanti preti, della Chiesa e di vari movimenti ecclesiali. Verrebbe fuori il vero volto del cattolicesimo italiano - non quello favolistico di cui parla il Papa.

Il potere della televisione

In qualunque paese democratico sarebbe inammissibile che il proprietario di tre televisioni, conquistate attraverso i favori politici, nonché di innumerevoli giornali, si candidi alla vita politica. Rispetto ai suoi avversari, c'è una sproporzione di forze che diventa più evidente quando queste stesse televisioni e questi giornali vengono mobilitati per la campagna politica. Eppure sappiamo tutti che la maggioranza degli italiani si forma un'opinione politica in base alle televisioni.
Come mai in Italia si permettono simili anomalie e non si è fatta una seria legge sul conflitto d'interessi? Forse perché negli ultimi vent'anni ha governato il detentore di tre televisioni? Forse perché gli italiani sono stati abituati dalla cultura cattolica a credere che i loro problemi potessero essere risolti affidandosi all' "uomo della Provvidenza". Lo hanno fatto con Mussolini e adesso lo fanno con Berlusconi. E non si accorgono che ogni volta vengono ingannati da questi sedicenti salvatori, che portano il paese al collasso.

sabato 17 agosto 2013

Pena e grazia

C'è chi, come il re Mida, trasforma tutto ciò che tocca in oro e c'è chi, come Berlusconi, degrada tutto ciò che tocca. Così succede per l'istituto della grazia, che dovrebbe essere concessa a chi ha espiato parte della pena o a chi ha particolari meriti. Ma lui che meriti avrebbe? Quello di aver fondato un partito che ha difeso i suoi interessi personali e che ha portato l'Italia al collasso economico e morale?
Con questi "meriti" bisognerebbe applicare il "fine pena: mai".

lunedì 5 agosto 2013

Gli istrioni

Oggi qualcuno ha detto: "Ritirarmi io? Mai. Morirò sul palco!" Credevo che fosse Berlusconi.
No, era Vasco Rossi.

Un grande guitto

Il vecchio guitto ha organizzato il suo solito spettacolino. Con i soldi che si ritrova (anche grazie all'evasione fiscale), ha reclutato qualche migliaia di disoccupati e di pensionati, li ha caricati su pullman e li ha trasportati a sue spese fino a Roma, davanti a casa sua. A tutti i partecipanti erano stati distribuiti kit con bandierine, cartelli, insegne, trombette, fischietti, distintivi, slogan, manifestini e un programma completo di quello che dovevano fare. Tutto secondo copione. Quindi ha tenuto il discorso, in cui ha ribadito di essere una vittima del sistema giudiziario. Ed è riuscito, da consumato attore, a farsi sfuggire anche qualche lacrima.
Alla fine si è sentito legittimato a non mollare.
Qui è sublime: arriva perfino a convincere se stesso. Recita talmente bene che non distingue più tra personaggio e uomo vero.
Ma anche i vecchi guitti sanno che c'è un momento in cui è meglio abbandonare le tavole del palcoscenico.

sabato 3 agosto 2013

Un recluso di lusso

Dopo aver esaltato il proprio senso di responsabilità e aver detto che si dovevano mantenere separate le questioni personali dalle questioni politiche, ecco il vero volto della destra di Berlusconi, che minaccia dimissioni in massa se non verrà graziato il suo Capo e Padrone. Qualcuno ripete che la condanna è una congiura della magistratura comunista (dopo tre gradi di giudizio!) e qualcun altro minimizza: che cosa sono in fondo sette milioni di euro sottratti al fisco? Già, che cosa sono? Quante pensioni pagheremmo?
Ma in fondo Berlusconi può stare tranquillo. Che cosa gli succederà di così spaventoso? Trascorrerà un anno agli arresti domiciliari in una delle sue magnifiche ville, servito da uno stuolo di camerieri e, soprattutto, di cameriere. Pensi alla maggioranza degli italiani che sono costretti a rimanere reclusi a vita in microscopiche casette lavorando come matti per pagare anche le tasse che lui ha sottratto allo Stato.
Purtroppo, sono magari gli stessi che poi lo votano!

giovedì 1 agosto 2013

La maschera gettata


Potremmo dire che finalmente Berlusconi è stato smascherato - ma per chi? Noi da tempo sappiamo quale sia il suo vero volto, e non lo abbiamo nascosto. È l'imprenditore che si è fatto da sé, utilizzando i politici che si facevano finanziare. Poi, quando il suo impero è entrato in crisi, ha deciso di entrare direttamente nel grande affare della politica. Ma ha continuato a pagare magistrati, giornalisti, avvocati, ragazze di facili costumi, procacciatori di carne fresca, finanzieri e parlamentari. Questa è sempre stata la sua politica. Il denaro per comprare tutto e per corrompere.
In un certo senso è il prototipo del politico affarista, del capitalista senza scrupoli. Le condanne della magistratura confermano quello che già sappiamo. Non aggiungono niente di nuovo. Semmai, smascherano i suoi sostenitori, che ormai non potranno più far finta di non sapere.

sabato 27 luglio 2013

La venerazione del capo

Sappiamo come sono fatti gli italioti. Cercano disperatamente una guida che possa risolvere tutti i loro problemi, per un po’ ci credono, poi incomincia la delusione e infine nasce l’odio e il disprezzo. L’idolo viene abbattuto e si spera di trovarne un altro. A questo comportamento sono stati abituati da duemila anni di cattolicesimo che spinge sempre a cercare l’ “uomo della Provvidenza”. Anche gli altri popoli evoluti si affidano ogni tanto a qualche capo carismatico, ma sanno anche che devono controllarlo e darsi da fare personalmente. L’italiota invece spera che il capo risolva tutti i suoi problemi: non pensa di avere una propria responsabilità.
Adesso siamo nella fase della delusione rabbiosa. Si odiano tutti i partiti. E anche questo è un errore, dettato da una mentalità estremista. Chi è che li aveva votati? Invece di disprezzare la politica, bisognerebbe fare una vera politica, con la partecipazione di tutti. Inoltre, bisogna capire che il politico carismatico non può essere lasciato solo a risolvere tutti i problemi, ma deve essere assistito e accompagnato. Non dobbiamo neppure farne un idolo. È solo uno strumento che al momento opportuno va abbandonato.

Telegiornali balneari

Sarà l'afa opprimente o la crisi economica, ma i nostri media televisivi sono tornati a occuparsi di due temi fondamentali: le vite dei reali e la vita del Papa - tutti personaggi dediti a vacue apparenze e a vivere alle nostre spalle. Gente che si crede importante, senza esserlo.

La crisi italiana

La crisi italiana? È presto detta. Mentre il paese cade in rovina, il PDL si occupa soltanto delle sorti di un uomo: Silvio Berlusconi. E il PD si occupa soltanto di chi eleggere presidente del partito.
Mai si era vista con tanta chiarezza l'inadeguatezza della casta politica.

mercoledì 24 luglio 2013

L'autocrate locale

Si dice che un uomo si giudica anche dai suoi amici. Che dire allora di un uomo che per amici ha da una parte persone come Lavitola, la Minetti, Tarantini o Lele Mora e, dall'altra parte, adora tutti i dittatori dell'area sovietica, come Putin o il presidente del Kazakistan?

Viene il dubbio che questi autocrati siano il modello cui vorrebbe ispirarsi. Forse vorrebbe trattare gli oppositori come li trattano loro?

Telegiornali balneari

Sarà l’afa opprimente o la crisi economica, ma i nostri media televisivi sono tornati a occuparsi di due temi fondamentali: le vite dei reali e la vita del Papa - tutti personaggi dediti a vacue apparenze e a vivere alle nostre spalle. Gente che si crede importante, senza esserlo.

giovedì 18 luglio 2013

L'Italietta

Dopo che la nostra diplomazia ha fatto l'ennesima brutta figura, ritorna fuori l'Italietta: quella specie di paese da operetta dove tutti improvvisano, dove non esiste una strategia comune, dove la politica si interessa degli interessi personali di qualcuno ma non di tutti, dove il popolo non conta niente perché non ha una coscienza civile né la consapevolezza dei propri diritti, e dove comandano tutti e quindi non comanda nessuno. Un popolo piccolo piccolo, ignorante, bigotto e una classe dirigente irresponsabile e incapace di governare. Questa è l'Italietta in ritardo su tutto, provinciale, dominata dalle grandi potenze e anche da quelle più piccole - ma unite. Noi non siamo uniti, noi siamo un'insalata russa di popoli messi insieme alla rinfusa, che si combattono sempre a vicenda, lasciando che gli altri Stati unitari e governati da gente seria facciano da noi il bello e il cattivo tempo.
Tutti notano che, mentre gli altri popoli colpiti dalla crisi si mobilitano e protestano, da noi, dove la crisi è più profonda, il popolo tace inerte e si limita a votare per altri avventurieri della politica. Gli italiani sono sottomessi per storica vocazione; e, dopo i moti risorgimentali (che qualcuno al sud critica ancora), non si è mai più vista una protesta collettiva e civile. L'italiota mugugna, ma non morde. Cerca di risolvere i propri problemi individualmente, "arrangiandosi", e quindi non si esprime mai un'opinione pubblica capace di imporsi su governanti ladri, servizi segreti impiccioni, preti maneggioni e una burocrazia di intrallazzatori che complicano tutto per comandare nella confusione. Siamo ancora l'Italietta dei "Promessi Sposi" con gli eserciti stranieri che ci camminano sulla testa, con una peste che distrugge il tessuto sociale, con un popolino ignorante, con gli eterni Don Rodrigo che vogliono possedere fanciulle più o meno vergini, con una Chiesa che è sempre alleata con i potenti e con una classe dirigente che pensa soltanto ad arricchirsi alle spalle di questa plebe di sudditi.

martedì 16 luglio 2013

Il valore della saggezza

Quando parliamo delle virtù della calma, della riflessione e della saggezza, sembra che parliamo di cose dell'altro mondo, di principi - magari nobili - ma che non servono a niente nella vita di tutti i giorni. Niente di più falso. Quando per esempio vediamo l'enorme debito accumulato dall'Italia e la condizione disastrosa del lavoro giovanile, non possiamo fare a meno di notare che si tratta delle conseguenze inevitabili di comportamenti non saggi del passato. Vi sembra sensato accumulare debiti e gettare sulle spalle delle nuove generazioni il loro peso? È esattamente il contrario: è il frutto malato di atteggiamenti basati sull'improvvisazione, sull'irresponsabilità e su decisioni prese giorno per giorno, senza guardare al futuro. In passato si mandava in pensione gente che aveva lavorato dieci anni. Pensavamo di andare avanti così per molto? Ci siamo comportati come le cicale, e ora i nodi sono arrivati al pettine, è arrivato l'inverno e noi non abbiamo provviste. Persone sagge e responsabili non si sarebbero comportate così. La colpa prima è certamente dei politici, ma anche il popolo ha accettato tutto e ha chiuso gli occhi.
Purtroppo non c'è peccato maggiore della mancanza di coscienza.
No, il richiamo alla saggezza e alla consapevolezza non è un ideale astratto. Ma serve a vivere meglio.

I nuovi barbari

Diciamo la verità: non è il colore della pelle che fa il selvaggio. Tra gli insulti di Calderoli alla Kyenge e la risposta compassata e signorile della ministra, chi fa la figura del vero selvaggio?
No, non è il colore della pelle o la provenienza geografica che fanno il selvaggio, ma il carattere e la capacità di autocontrollo. D'altronde certi leghisti rozzi e volgari si chiamano non a caso "barbari". Ma con i barbari si finisce nella barbarie.

L'anomalia italiana

L'anomalia italiana è tutta qui: un partito votato non per difendere gli interessi degli italiani, ma gli interessi personali di un solo uomo: Berlusconi. Il Parlamento bloccato per un giorno dai parlamentari del PDL che vogliono protestare. Ma contro chi? Contro la magistratura, che secondo loro sarebbe politicizzata. Ma resta il fatto che, quando un magistrato ha notizia di reati, deve procedere. Forse i parlamentari del PDL dovrebbero protestare contro il loro padrone, invitandolo a commettere meno reati.
Adesso c'è la minaccia che, se Berlusconi sarà condannato a fine luglio, cadrà il governo. In un momento come questo, il governo potrebbe cadere, con effetti infausti per l'economia, per le vicende personali di questo individuo. Sono ormai vent'anni che l'intero paese è ostaggio degli affari, più o meno sporchi, di un'unica persona. E le conseguenze sono sotto gli occhi di tutti.

domenica 7 luglio 2013

Tormenti estivi

Non si capisce perché coloro che lavorano in radio e in televisione vadano in ferie per due mesi, mentre tutte le persone normali continuano a lavorare. Certamente c'è ancora una mentalità da dipendenti pubblici. Ma non siamo mica nella scuola elementare! Con tutti i disoccupati che ci sono, non si trovano dei giovani con voglia di lavorare anche d'estate?
    E poi perché si devono trasmettere filmetti di quart'ordine e repliche di repliche? Noi paghiamo il canone e la pubblicità tutto l'anno.
    Come mai si vede un'enorme quantità di mediocri filmetti tedeschi, sdolcinati e prevedibili? Forse li abbiamo dovuti accettare dalla Germania insieme ai tanti altri obblighi?
    Sere fa, su una rete di Berlusconi, c'era la seguente programmazione: in prima serata "A cena con un cretino" e in seconda serata "Scemo più scemo"... Non è la prova che la televisione rincretinisce?

giovedì 27 giugno 2013

Deficit culturali

Mentre la corte suprema americana riconosce anche ai coniugi dello stesso sesso i benefici federali (tributari, sanitari, pensionistici, ecc) di cui godono mogli e mariti etero, noi possiamo misurare lo stato di arretratezza culturale dell'Italia, dove non si è capaci neppure di affrontare il problema delle coppie di fatto. Gli altri paesi cambiano, innovano, vanno avanti su tutti i piani, mentre noi viviamo nell'immobilismo, nel ristagno, dominati da una cultura cattolica provinciale, bigotta e ipocrita. Ipocrita perché, nello stesso momento, i nostri preti e i nostri leader politici si danno senza ritegno alla pedofilia e alla prostituzione.
Con la cultura non si mangia? Con la cultura si fa tutto, dalla vita civile all'economia.
Il deficit italiano non è nient'altro che un deficit culturale.

mercoledì 26 giugno 2013

Prostituzione politica

Giuliano Ferrara si è messo il rossetto e ha dichiarato che "siamo tutti puttane".
In effetti non poteva dare una migliore definizione di se stesso. In tutta la sua vita non ha fatto altro che cercare un padrone cui vendere i propri servigi: dal partito comunista al partito socialista, dalla CIA (di cui ha detto di essere stato un confidente retribuito) alla Chiesa (l'ateo devoto) e poi a Berlusconi. Il perfetto esempio del cortigiano italico, senza etica, senza principi e senza pudore, pronto a sottomettersi al potente di turno... devotamente.

martedì 25 giugno 2013

Idem con patate

Le aveva vinte tutte, la povera Josepha. Era un esempio di tenacia e di sportività, e non si era mai drogata. E in più era tedesca.
Ma ha respirato aria italica e dunque ha imparato subito - a frodare il fisco.
Ha fatto come certi automobilisti tedeschi o svizzeri che sono ligi e rispettosi finché restano al loro paese, ma non appena varcano la frontiera si mettono a correre e non osservano più nessuna regola.
Sì, dev'essere l'aria.

Il grande statista

Sì, Silvio passerà alla storia come un grande...
Il più grande accumulatore di reati. Nessuno in Italia ne ha commessi quanto lui. Dal sesso all'evasione fiscale - non si è fatto mancare nulla.

lunedì 24 giugno 2013

L'utilizzatore finale

Al di là di quello che vorrebbero farci credere i vari servitori di Berlusconi, non possono dirci che il Nostro manteneva decine di ragazze di tutti i paesi, pagate 2500 euro al mese, solo per conversare amabilmente del più e del meno. Non c'è nessuno che non sappia che Berlusconi è un grande frequentatore di prostitute. Perfino la sua ex-moglie aveva denunciato tale situazione insostenibile. Quindi, non possono farci passare per fessi... né far passare il loro Padrone per fesso. Chi pagherebbe tanto per aver cose che si possono ottenere per niente? E il fatto che frequentasse minorenni non è una novità: non lo aveva già fatto in precedenza?
Semmai c'è da chiedersi quale condanna dovrebbe essere comminata ad un uomo che ha rovinato l'immagine degli italiani nel mondo. All'estero Berlusconi viene considerato l'Arci-italiano, il rappresentante di una nazione corrotta. Non a caso il suo governo ventennale ha portato il paese alla decadenza che tutti vediamo - decadenza morale confermata dai milioni di elettori che votano, nonostante tutto, per lui. Ben altri danni dovremmo chiedere a questo uomo. Ancora oggi, con la gente che non ha lavoro, si parla soltanto dei suoi guai giudiziari.... senza far niente per la giustizia.
Questo non è un processo intentato a un puttaniere. Ma un processo della storia contro chi ha rovinato una nazione.
Il ventennio mussoliniano è finito fra le macerie di una guerra perduta - perduta anche da chi non l'aveva voluta. Il ventennio berlusconiano finisce ancora tra le macerie, stavolta economiche e morali.
Impareranno gli italioti a scegliersi i loro leader, a capire qualcosa degli uomini? O sono veramente un popolo di fessi?

giovedì 20 giugno 2013

I due volti di Silvio

 Mentre Berlusconi fa finta di essere un uomo di Stato, responsabile, le sue televisioni bombardano i telespettatori con telegiornali che si occupano solo delle sue vicende giudiziarie, cercando di smontare ogni accusa. Il che dimostra, ancora una volta, il suo gigantesco conflitto di interessi. Non si può far governare un uomo che è titolare di concessioni governative e che manipola come vuole l'opinione pubblica con le sue televisioni. È questo il vero "vulnus" alla democrazia italiana.

mercoledì 19 giugno 2013

I ducetti di casa nostra

Berlusconi invita a non tener conto degli accordi - peraltro presi proprio dal suo governo - stretti con l'Unione europea. Non ce ne meravigliamo. Si sa, a lui non piacciono le regole... nemmeno quelle che ha imposto lui stesso. Ha perfino la pretesa di non poter essere giudicato dalla magistratura.
L'Italia è piena di ducetti di questo genere. Guardate Grillo: era partito con l'idea di rinnovare la politica italiana e lo ritroviamo a condurre una specie di Santa Inquisizione per espellere tutti coloro che non sono d'accordo con lui. Si sa, il ducetto non ammette che qualcuno possa dissentire da lui, che qualcuno possa pensare con la propria testa.
Se si tiene conto di tutti i partiti e partitini comandati dai ducetti, il quadro dell'Italia è sconsolante. Siamo ancora ai tempi dei capitani di ventura, ognuno con il suo seguito di leccapiedi e di puttane. Ma gli italioti perché votano per questa gentucola? Forse perché farebbero così anche loro? Farebbero i ducetti?

domenica 9 giugno 2013

Italia, paese sudamericano

Italia, paese sudamericano
Per capire l'Italia bisogna pensarla come un anello di congiunzione tra paesi europei e paesi sudamericani, tipo Cile o Argentina. Come nei paesi sudamericani, siamo governati da una fragile democrazia in cui qualcuno persegue obiettivi dittatoriali. Da noi non sono mancati attentati e stragi compiuti da apparati deviati dello Stato, non sono mancati gli insabbiamenti da parte di generali, non sono mancate le fughe all'estero di assassini, non sono mancati gli interventi fascisti della polizia, non sono mancate le collusioni tra Stato e Mafia, non sono mancati gli omicidi di giudici che indagavano sui rapporti tra politici e delinquenza organizzata, e non manca neppure un partito che lotta contro la magistratura per farla tacere. Non a caso i seguaci di Berlusconi vengono chiamati "berluscones", alla sudamericana. Attualmente questo stesso partito lotta per trasformare l'Italia in una repubblica presidenziale, che nel nostro paese, privo di equilibrio e di senso etico, sarebbe una forma di dittatura. D'altrinde, questa era la vecchia idea di tutte le logge massoniche che lavoravano segretamente per imporre un regime autoritario.
Ultimamente, la Chiesa ha eletto un Papa argentino, ben abituato a convivere pacificamente con i dittatori. Per essere completamente sudamericani, ora ci manca solo il Caudillo. Chi sarà?

martedì 28 maggio 2013

Chiedilo ai medici cattolici

Grazie ai cattolicissimi (e furbissimi) medici italiani, che fanno obiezione 8 su 10, gli aborti clandestini sono in grande aumento. Complimenti! Così si cura la salute pubblica.

L'errore del Grillo

Beppe Grillo se la prende con gli elettori. Ma deve prendersela con se stesso. Gli era stata offerta un'occasione d'oro per fare politica e cambiare le cose: se l'è fatta sfuggire. Certi treni passano una sola volta e bisogna essere pronti a saltarci sopra.
Oltretutto, in Italia, non c'è tempo da perdere.

giovedì 23 maggio 2013

Matrimoni gay

C'è un tizio che in Francia si è bruciato vivo per protestare contro i matrimoni gay. Povero ingenuo! Non aveva capito che il modo migliore per distruggere la "gaiezza" degli omosessuali è legarli con le pesanti catene del matrimonio.

Il genio italico del male

Beato il paese che non ha bisogno di eroi, si dice. L'Italia invece ne ha un gran bisogno, dato che lo Stato o funziona male o è complice degli assassini. Riesaminando quello che è successo in Sicilia con le stragi di mafia, si rimane colpiti dall'incapacità dello Stato di difendere i suoi uomini, nonché dall'ingegno di tanti criminali che sono stati capaci di uccidere chi volevano e di far saltare in aria case e autostrade. Peccato che tanti sforzi siano stati messi al servizio del male.
Italia, paese di poeti, di santi e di navigatori... sì, ma anche di feroci assassini.
Certo, molti responsabili degli omicidi di mafia sono stati arrestati. Ma quanti morti ci sono voluti! E chi può risarcire tante vite spezzate? Resta un divario incolmabile tra chi uccide e chi incarcera. E resta il fatto che i referenti politici dei mafiosi non sono stati puniti e che la mafia si sta estendendo in tutto il paese. Chi ha vinto la guerra tra mafia e legalità?

venerdì 17 maggio 2013

Germania kaputt!

La Germania ha già distrutto due volte l'Europa. Ed ora sta facendolo per la terza volta - non più con gli eserciti, ma con il rigore economico. I danni che abbiamo già subito con questa sudditanza sono pari alla perdita di una guerra.

Le cene di Silvio


Secondo le ammissioni di Ruby, le "cene eleganti" in casa di Berlusconi consistevano nel far sfilare la Minetti vestita da suora, che poi si spogliava, e nel far travestire qualche altra ragazza da Boccassini. Anche lasciando perdere gli eventuali rapporti sessuali con una minorenne, questo sarebbe il leader che milioni di italioti vorrebbero avere. Mah!
Siccome le ragazze presenti erano ogni volta circa una ventina, e venivano pagate due/tremila euro, Silvio sborsava ogni sera da quarantamila a sessantamila euro. Certo, non è da tutti.

Pedofili di Dio


Cambiano i Papi, ma la Chiesa resta sempre la stessa: una vecchia struttura marcia che avrebbe la pretesa di salvare gli altri ma non è in grado nemmeno di salvare se stessa. Avete visto che terribile punizione è stata comminata al cardinale scozzese O'Brien, colpevole di aver violentato ripetutamente almeno quattro ragazzini affidati alle sue cure? Qualche mese di sospensione. E il bello è che la nostra stampa, l'italica stampa sempre clericale, ha presentato questo mite provvedimento come la nuova tolleranza zero della Chiesa. Qualche Ave Maria, qualche Padre nostro e un po' di ritiro "spirituale" in un convento. Eppure per la giustizia civile un reato del genere prevede fino a 12 anni di carcere. Ah, com'è materna questa Chiesa, com'è comprensiva! Non condanna mai nessuno... Sarà per questo che è piena di delinquenti.
Quando firmerete per l'8 per mille, ricordatevi che i vostri soldi potrebbero andare agli avvocati incaricati di difendere i preti accusati di pedofilia e di altri abusi sessuali.

martedì 14 maggio 2013

Il pericolo italiano


Già nel settecento Helvétius scriveva: “L'esperienza ci mostra che quasi tutte le questioni morali e politiche non vengono decise con la ragione, ma con la forza. Se è vero che l'opinione è regina, è questo alla lunga il regno dei potenti che governano l'opinione.” Non se se è chiaro. Dice semplicemente che chi plasma l'opinione pubblica ha in mano le leve del potere. Ora, in Italia, abbiamo un signore, l'uomo più ricco di tutti, che ha in mano tre televisioni e numerosi giornali. Siccome è stato sottoposto a vari processi, l'uno più infamante dell'altro e siccome ha già ricevuto alcune condanne, questo signore sta mobilitando le sue televisioni, i suoi giornalisti e i suoi parlamentari, non per risolvere i problemi degli italiani, ma per difendere i suoi interessi personali e per sfuggire all'autorità giudiziaria.
Stiamo assistendo ad una importante prova di forza. Da una parte i magistrati che lo processano e dall'altra il coro dei suoi servitori che vogliono manipolare l'opinione pubblica e far credere che tutte le accuse su di lui sono persecuzioni politico-giudiziarie. Dall'esito di questo scontro si deciderà se l'Italia resterà una democrazia o se diventerà un regime di tipo sudamericano in mano al dittatorello di turno. Diceva Cesare Cantù: "Quando un'opinione falsa s'innesta nella società, importa combatterla, altrimenti essa s'arroga il titolo di senso comune".

martedì 7 maggio 2013

Il convitato di pietra



Da qualche decennio la politica italiana ha un convitato di pietra capace di far solo il proprio interesse. Siamo al punto che l'intera politica italiana dipende da questo individuo che non sa che cosa sia il bene comune. Se venisse condannato in qualche processo, che riguarda la sua vita privata, il governo cadrebbe. E pensare che milioni di persone votano una persona del genere, che in qualunque altro paese sarebbe messa al bando, se non altro per ragioni di opportunità politica e nazionale.
Al di là delle colpe di Berlusconi, che saranno accertate dai magistrati, questa è la sua colpa principale: far dipendere la politica dai suoi interessi personali. Una colpa gravissima, che ha corrotto l'intero sistema.

martedì 30 aprile 2013

Morire democristiani

Sì, moriremo democristiani. Presidente del Consiglio: Enrico Letta, ex democristiano; vicepresidente e ministro degli Interni: Angelino (un nome adatto ad una famiglia democristiana) Alfano, ex democristiano. Più vari altri ministri, tutti ex democristiani. Immagino che questo governo sia stato benedetto dal Vaticano, che ha sempre sovrinteso i vari governi democristiani - sì quelli che hanno creato il gigantesco debito pubblico per cui oggi soffriamo, quelli che sono finiti per troppa corruzione e odi reciproci. Quanto durerà? Più o meno quanto i governi democristiani: pochissimo. Moriremo democristiani... moriremo per democristianesimo!

La società malata


Anche le società sono organismi, un po' come i corpi. E proprio come i corpi umani, se c'è un malessere generale, un malcontento, un'insoddisfazione, un'angoscia, subito ne risente qualche organo. Oggi l'Italia è in crisi - una crisi economica e anche morale. Ecco perché assistiamo a suicidi o a omicidi legati alla situazione generale. Queste persone che uccidono se stesse o che uccidono qualcun altro, apparentemente senza un motivo, sono gli organi malati dell'organismo che soffre.
Per altri motivi, anche gli Stati Uniti sono in crisi. Ed ecco che la patologia sociale si sfoga in stragi che non sembrano avere una giustificazione. Qualcuno si mette a sparare e a uccidere persone che non conosce. In realtà si tratta degli organi più fragili di un'intera società malata. Sono i punti di cedimento, presenti in tutte le società umane, dalla famiglia alle nazioni.
Come fare a uscirne? L'intera società deve prendere coscienza del suo stato di malattia. E perché ciò sia possibile, tutti devono guardarsi dentro.

giovedì 25 aprile 2013

I conservatori

Papa Francesco viene tanto esaltato dai nostri mass media (sempre clericali), ma in realtà è solo un rigurgito del passato. La sua cultura è quella di un nostro curato di campagna di cinquant'anni fa. E di nuovo la Chiesa riporta indietro l'Italia. Sogno la Francia, dove, pur dopo mille battaglie contro i conservatori clericali, si approvano leggi che riconoscono i diritti delle coppie di fatto e degli omosessuali. E noi? Noi siamo sempre ai tempi di Carlo Cudega. Grazie alla Chiesa cattolica che sparge a piene mani l'orrore per le riforme e per le novità. Ma è evidente che l'arretratezza italiana in campo economico è un riflesso dell'arretratezza culturale del suo popolo, che si fa governare da falsi profeti e da antiquati maestri. E questa ignoranza si paga... non solo moralmente e socialmente, ma anche materialmente. Diceva Baudelaire: "Si possono fondare imperi gloriosi sul delitto e nobili religioni sull'impostura".

venerdì 19 aprile 2013

I faziosi


Lo spettacolo che dà l'Italia è sempre lo stesso, non da decenni ma da secoli: disunione, divisione, discordia, faziosità - ecco questa è la parola chiave: faziosità. Ognuno pensa al proprio piccolo interesse, al proprio particolare - e che tutti gli altri vadano in malora! Questo è l'atteggiamento base dell'italiota.
Il bello è che non possiamo nemmeno dividerci, come potrebbero fare i veri paesi. Per esempio, la Gran Bretagna potrebbe teoricamente dividersi in tre, il Belgio in due e la Svizzera in quattro. Ma gli italioti no - nemmeno in diciannove, perché neppure la dimensione regionale potrebbe accontentare tutti. Altro che macroregione del nord! Volete che i veneti stiano con i piemontesi? O volete che i pisani si uniscano ai livornesi? Giammai! Litigherebbero subito.
La nostra dimensione è quella della fazione, del partitello piccolo piccolo, dove tutti si conoscono (e si odiano). Il nostro vero modello è quello di Siena. Avete presente le contrade senesi? Ecco quelle! Ma anche lì sono sicuro che quelli di un vicolo litigherebbe con quelli di un altro vicolo.
No, la vera dimensione dell'italiota è l'unità. Lui solo!
Purtroppo gli italioti sono questi. E hanno i politici e i governanti che si meritano.

martedì 16 aprile 2013

Il declino italiano


Ormai il declino italiano è sotto gli occhi di tutti. Non si tratta di un fenomeno improvviso ma di una realtà che dura ormai da decenni. Nel periodo in cui governavano la Democrazia Cristiana e i Socialisti di Craxi, si è accumulato un enorme debito pubblico, dovuto a motivi elettorali. In sostanza si comprava il voto degli italiani assicurando loro magari pensioni a quaranta anni (dopo solo dieci anni di lavoro). E si assicuravano ai politici stipendi e vitalizi senza pari in Europa. Il risultato è il debito pubblico, uno dei maggiori del mondo e un ostacolo adesso a ogni ripresa economica; quale famiglia potrebbe sopravvivere spendendo il doppio di quanto guadagna?
Solo politici irresponsabili hanno potuto fare questo. Purtroppo gi italiani dormivano o non volevano accorgersi che il loro benessere veniva pagato a caro prezzo, rimandando al futuro i problemi che creava.
Poi è venuto il ventennio berlusconiano che ha aggiunto al degrado economico il degrado morale. Un imprenditore di settanta anni ha pensato soltanto alla difesa dei propri interessi e delle proprie televisioni, che gli hanno dato una larga base elettorale. Come milioni di italiani non vedano che Berlusconi sia il principale responsabile della crisi italiana attuale e lo votino ancora, resta un mistero, spiegabile solo con una psicopatologia dell'elettore di destra, che vede nel capo carismatico, qualunque cosa faccia, il salvatore cui aggrapparsi.
I questi decenni i partiti si sono configurati come vere e proprie bande organizzate che hanno occupato i gangli del paese non per governarlo ma per depredarlo. Che ci fanno i politici nella sanità e nelle banche? Non certo gli interessi degli italiani ma gli interessi personali dei partiti stessi. Si sono appropriati di funzioni  e di ricchezze che non appartenevano loro.
È difficile vedere come si possa uscire dal declino attuale. Ci vorrebbe un soprassalto di moralità che gli italiani, educati in un cattolicesimo corrotto, tutto impegnato anch'esso alla conquista del potere e della ricchezza, non possiedono più. Al massimo, producono movimenti velleitari come quello di Grillo, che si oppongono a tutto e a tutti e che sognano soltanto la presa di un potere assoluto - un pericolo per la democrazia.
Poiché gli italiani non hanno un'interiorità, se la prendono con gli altri, e non si accorgono di essere loro ad aver votato per decenni grandi imbroglioni; e continuano a farlo. In realtà, dovrebbero mettersi davanti ad uno specchio e bastonarsi da soli. Ma, mancando di senso critico, continueranno a considerare gli altri, le altre fazioni di questo popolo alienato e dilaniato, i veri colpevoli.

lunedì 1 aprile 2013

Feste pasquali


Non so se siete riusciti a sfuggire alle innumerevoli cerimonie pasquali che quest'anno sono state ancora più asfissianti data l'elezione di un nuovo papa, ben deciso a stare sulla scena da mane a sera. Non so se siete riusciti a sfuggire agli innumerevoli programmi "religiosi" che hanno affollato radio e televisione: ce n'era per tutti, a tutte le ore e di tutti i generi. Non solo le immancabili vite di Gesù, dei santi e dei Papa, ma anche programmi sui giardini del Vaticano, sui tesori del Vaticano, sulle opere d'arte del Vaticano, sulla storia della Chiesa, e poi trasmissioni sulla Via Crucis, sull'Angelus, sulle preghiere, sulle visite e sulle parole del Papa. Questa è la religione per gli italiani: cerimonie, riti, messe, processioni e così via. Tutte cose esteriori. Tutte cose che lasciano il tempo che trovano. Sì, perché tra messaggio evangelico e comportamento degli italiani non c'è proprio niente in comune. Un cattolico dovrebbe "imitare" Gesù, dovrebbe applicare la sua dottrina, dovrebbe amare il prossimo e pensare non al proprio interesse personale ma al bene comune. Ma tutto si riduce alla partecipazione a questi rituali formali, che vanno avanti da secoli e che non hanno mai prodotto una grande etica.
Pochi notano l'inconciliabilità tra la vita del povero Gesù e le ricchezze di questi Papi, che parlano sì di povertà, ma che sono gli uomini più ricchi del mondo, e che non pagano neppure le tasse sulle attività commerciali. Chi ha simili palazzi e tante opere d'arte? Nemmeno gli sceicchi del Qatar. Chi ha tante proprietà in Italia? Nemmeno Berlusconi.
E come sono state accumulate tante ricchezze, tanti ori e tanti argenti? Non certo con le elemosine, ma vendendo i propri "servizi" ai ricchi, che sono sempre stati disposti a pagare per avere un buon posto in Paradiso (nessuno è mai tornato a dirci che è stato fregato), oppure con la presenza assidua dei preti là dove c'era una ricca vedova o qualche ricco senza eredi. Si sa che la pratica più efficace per avere una raccomandazione nell'aldilà è sempre stata quella di lasciare il proprio patrimonio in eredità alla Chiesa. E gli italiani di raccomandazioni se ne intendono.
Radio e televisioni, in Italia, hanno fatto a gara per appiattirsi sui programmi "religiosi", contribuendo a diffondere l'idolatria papale, che è la vera religione italica. Quanto è grande, quanto è originale, quanto è buono, quanto è nuovo, quanto è francescano,  quanto è alla mano... La piaggeria regna sovrana nei nostri mass media.
Tutto questo torna utile ai loro strapagati conduttori che così possono farsi belle vacanze all'estero o nelle loro lussuose ville, in barba alla crisi generale. Quelli che non sono strapagati - e magari neanche pagati - sono costretti a sorbirsi questi noiosi spettacoli televisivi e radiofonici, sperando che passi presto la festa.

venerdì 29 marzo 2013

Le "pie donne" berlusconiane


Colpiscono certe donne berlusconiane che, qualunque cosa faccia il loro idolo, lo adorano incondizionatamente. In realtà sono donne di fede, sono donne innamorate. Anche Gesù era seguito da un gruppo di "pie donne", le uniche a sostenerlo quando gli apostoli maschi se l'erano data a gambe. Fatte le opportune proporzioni, succede lo stesso per Berlusconi e, credo, per ogni leader. Queste donne sono come invasate; per loro non esiste più la ragione, ma un unico sentimento uterino. Lo amano, lo seguono, sono pronte a dargli tutto. Misteri della psicologia femminile, tanto più che Berlusconi tratta le donne come oggetti da usare.
Ma, forse, proprio questo è l'oggetto di amore di tali donne: il "gran bastardo", il conquistatore, il capobranco, il maschio, il padrone che si fa mille femmine, che non è mai sazio, che le tradisce e che le fa soffrire. Sì, è il loro ideale di uomo.
Comunque, esistono anche uomini che hanno la stessa forma mentis. Un noto comico ha dichiarato che voterebbe Berlusconi anche se si scoprisse che ha ucciso 122 persone.
Ah, che danni ha fatto in Italia la cultura della fede. Che altro paese avremmo se la nostra fosse una cultura di sano empirismo e di dubbio.

giovedì 28 marzo 2013

Teste italiche



Ormai conosciamo bene le testine italiche. Sono secoli che andiamo avanti così. Tanti statarelli, tanti popoli, che si odiano e si combattono a vicenda, con il risultato che qui comandano gli stranieri. E oggi gli stranieri sono le agenzie di rating o le commissioni europee. Ci impongono i loro voleri e noi dobbiamo solo ubbidire e pagare.
I grandi partiti si sono sostituiti agli statarelli rinascimentali, ma le teste italiche sono sempre le stesse: tutti odiano tutti, tutti lavorano solo per la loro fazione. Poi ci sono i rivoluzionari: prima erano i leghisti, che sognavano divisioni e "padanie" varie, e oggi sono i cinquestelle, che sognano rivoluzioni utopistiche. Solo l'Italia produce cervelli del genere. Vi ricordate i tempi dei terroristi? Anche allora c'erano gli utopisti che sognavano la rivoluzione. E sono finiti come sono finiti. Sì, perché l'italiota non ha equilibrio, non si perde dietro i problemi concreti del buon governo o dell'organizzazione, ma aspira sempre a rivoluzioni grandiose.
Le nostre clssi dirigenti sono le più penose del mondo. Non ci siamo dimenticati che cosa facevano i generali durante la prima guerra mondiale o la guerra civile scoppiata con la caduta del fascismo. E abbiamo appena visto che figura barbina hanno fatto i nostri "grandi" diplomatici con l'India.
La posizione di stallo tra le varie fazioni non è una novità: va avanti da qualche secolo. Anche oggi, non è colpa di questo o quel partito, ma delle teste degli italiani, che sono divisi su tutto e che si fanno facilmente attrarre dal populismo, dai grandi buffoni, da chi le spara più grosse. Qui tutti i truffatori trovano subito un seguito. Non avendo capacità di riflessione, le masse italiche sono pronte a lanciarsi dietro il demagogo di turno. E poi si scagliano contro le poche persone serie di cercano di fare qualcosa. Per carità!
Attualmente le nostre più eccelse menti stanno cercando di formare un governo, che non può che essere un governicchio debole, fragile e di breve durata. E saremo alle solite. Ognuno bloccherà l'altro - e i mercati (stranieri!) faranno di noi strame.
In compenso, in questo paese dove regna l'odio, l'avversione e l'antipatia, siamo pieni di trasmissioni che esaltano il Papa e san Francesco. Ma quanto deve aver predicato male questa religione per aver creato teste  un simile senso del bene comune!

venerdì 22 marzo 2013

Il partito virtuale


Gli italioti non si smentiscono mai. Essendo superficiali, credono che per cambiare le cose basti eleggere qualche nuovo guru che risolva magicamente i loro problemi; e così si affidano al ciarlatano di turno, che naturalmente li fregherà. Infatti tra le doti che permettono al guru di essere eletto non c'è mai la serietà. Ecco il punto: la mancanza di serietà negli italioti è endemica. La loro vita si svolge all'interno della categoria della buffoneria.
L'ultima invenzione è quella del partito virtuale. Di solito i parlamentari dovrebbero esprimere le loro idee politiche e dovrebbero cercare di comunicare con l'elettorato. Ma il partito virtuale è una specie di massoneria, che viene tanto più creduta quanto meno si esprime. Al punto che oggi gli eletti nel Movimento Cinque Stelle si rifiutano di parlare con i giornalisti.
Continua la farsa. Gli eletti fantasma. Il guru mascherato...
Peccato che la realtà non sia una farsa e che, nel frattempo, i disoccupati aumentino di giorno in giorno. E per loro non ci sarà posto in Parlamento.

giovedì 21 marzo 2013

Germania e Italia: due destini


Ci eravamo illusi che una volta tanto la Germania svolgesse un ruolo positivo in Europa, e invece sta distruggendo ancora una volta l'intero continente. Una volta lo faceva con le truppe militari, oggi lo fa con l'economia.
Quanto all'Italia, è il solito paesucolo caotico, debole e diviso su tutto. L'unica cosa di posivivo che aveva fatto il governo Monti era stato riportare a casa i due marò. Ma ecco, che con una vergognosa giravolta, li rimanda in India, da dove probabilmente non usciranno più. È vero che l'Italia non conta niente a livello internazionale, ma non si era mai visto una simile mancanza di dignità.
Non c'è niente da fare: ogni paese ha un proprio destino. Noi quello di fare i buffoni.

lunedì 18 marzo 2013

I faziosi


L'Italia dei Rinascimento che cos'era? Tanti piccoli statarelli che si odiavano e si combattevano fra loro. Alla fine arrivava lo straniero, lo Stato unitario (Francia, Spagna, Austria, ecc.), e si prendeva un pezzo di territorio.
E oggi? Oggi non ci sono più quegli statarelli, benché ci sia sempre qualche sciocco che sogna secessioni. In compenso ci sono i partiti, che agiscono nello stesso modo. Nessuno riconosce l'altro, tutti si odiano, tutti vanno contro tutti, tutti intrigano, tutti pensano al proprio interesse fazioso. E pochi pensano al bene comune.

Questo il grande limite dei popoli italici: la cura del proprio "particolare", la miopia politica, così ben descritta da Machiavelli e da Guicciardini. Gente che per un voto in più, venderebbe il resto dell'Italia. Gente che per far vincere la propria fazione, sarebbe disposta ad affossare l'intero Paese. C'è perfino un partito che ha come unico scopo quello di difendere gli interessi del proprio padrone.
Partitelli, statarelli... gente che si crede furba ed è fessa.
Tutti litigano. E, alla fine, arriva lo straniero - magari sotto forma di spread, di logica di mercato o di speculazione finanziaria - che ci obbliga a fare i suoi interessi. Oggi paghiamo la nostra divisione.

martedì 12 marzo 2013

L'eclissi della ragione


Come dicevo in passato, Berlusconi è una fede, del tutto irrazionale. Come un dio.
Ho sentito dire da un suo seguace che non crederà mai ai processi su Berlusconi.
O si crede in lui, o non si crede. E, se si crede, deve essere perfetto. Come un dio, appunto.
La via di mezzo non esiste, la realtà è scomparsa. Ciò che si crede, è vero.
Questa è l'Italia. Il paese dei fideisti. Il paese in cui la ragione è scomparsa.

Sesso contro natura?


Un documentario del National Geographic sulle scimmie Bonobo ci mostra i vari modi in cui questi primati si accoppiano: maschi con femmine, maschi con maschi, femmine con femmine, vecchi con giovani, sesso di gruppo e così via. Insomma si accoppiano in tutti i modi possibili e immaginabili, e utilizzano il sesso come un lubrificante sociale, anche solo per far conoscenza. Fra l'altro, queste scimmie sono tra le più vicine agli esseri umani.
E pensare che qualcuno si ostina ancora a discettare su un "sesso contro natura". Quale sarebbe?
Da questo documentario risulta evidente che tutte le forme di sesso sono naturali. Ne prendano nota tanti teologi.

L'Arci-italiano


Vedo che gli aderenti del Movimento Cinque Stelle sono molto orgogliosi della loro alterità, del loro essere diversi dagli altri partiti. E fanno bene a distinguersi. Ma per ora si stanno comportando come la peggiore partitocrazia: sono infatti interessati soltanto al loro vantaggio elettorale e sono indifferenti al bene del paese. Tutto insomma come gli altri partiti.
Non è la faziosità il vero difetto degli italioti?
Quanto al loro capo, più che essere un italiano alternativo sembra essere un arci-italiano. Deve il suo consenso alla televisione (altrimenti chi lo avrebbe conosciuto?), pensa solo al proprio movimento e se ne frega se tutti gli altri naufragano.
Lo scopo della politica non dovrebbe essere la vittoria di un partito, ma il governo di un intero Paese. L'Arci-italiano, invece, pensa soltanto al proprio orticello.
Il nuovo che avanza? Mi sembra esattamente uguale al vecchio. Irresponsabile.

giovedì 7 marzo 2013

L'Italia nel caos



L'Italia è nel caos? Che c'è di strano? È la norma. Quando mai la nostra vita politica non è nel caos? Anche quando qualche partito ha la maggioranza assoluta, tutto è nel caos. Perché le teste degli italioti sono quello che sono: sempre confuse.
Non riusciamo a formare un governo? Ma vi ricordate un governo degno di questo nome? Cioè un governo che si occupasse, oltre che degli interessi dei governanti, degli interessi dei governati? I governanti si ricordano degli elettori solo quando ci sono da mettere tasse.
Il cervello degli italiani è confuso per definizione. Sanno quello che non vogliono, ma non quello che vogliono. Quando votano, votano contro qualcuno o per fermare gli altri. Così è anche per il movimento Cinque Stelle, che ricorda un po' la pubblicità del salame Negroni.
Gli italiani hanno un animo uterino. Passano da un estremo all'altro. Recitano sempre qualche parte. Non sanno cosa sia il bene comune. Odiano i politici, ma non si ricordano che li hanno votati loro stessi. Ad ogni elezione cercano il nuovo "Uomo della Provvidenza". Prima era Berlusconi, poi è stato Bossi, adesso è Grillo.
Tutti dovevano fare grandi cambiamenti. Ma si sono limitati a farsi gli affari loro, a sistemarsi.
Perché i grillini dovrebbero essere diversi? Perché sono più giovani? Ma i giovani a che scuola sono andati? A quella dei loro padri. E, come sappiamo, il frutto non può cadere lontano dall'albero.
La cultura italica è mediocre ed insegna, oltre a una grande retorica, ad occuparsi sempre del proprio interesse. Non è una cultura universalistica, è una cultura del particolare, del "familismo amorale", della piccola camorra.
L'unica buona cosa che farà il movimento Cinque Stelle è dare posti di lavoro a qualche decina di giovani, che non si sarebbero mai sognati uno stipendio del genere. Adesso si sono sistemati per un po', e quindi non hanno interesse a risolvere alcun problema: non hanno fretta. Mentre loro fanno gli sdegnosi, tutti gli altri possono crepare. E infatti, nel frattempo, migliaia di italiani perdono il posto di lavoro. Ma che importanza ha? Ci sono grandi ideali da realizzare!
Tutti parlano di assumersi la responsabilità di governare per salvare il paese, ma poi, da buoni italioti, si perdono in fumosi discorsi, in progetti utopistici e nella tattica dell'uno contro tutti. Anche le ultime generazioni hanno imparato dalle vecchie: l'etica della responsabilità non sanno nemmeno dove stia di casa.

lunedì 4 marzo 2013

Il canto del Grillo


Credo che Beppe Grillo abbia raggiunto il suo scopo nella vita: tutti parlano di lui, tutti si occupano di lui, tutti cercano di capire che cosa pensi e che cosa voglia. Per un narcisista, per un attore, questo è il massimo. L'attenzione di tutti è concentrata su di lui. Ritengo che in questo periodo goda come un riccio di se stesso. Non avrebbe mai sperato di arrivare a tanto. Era pronto a lasciare la politica e a ritornare al suo lavoro di comico. Ma gli altri lo hanno preso sul serio!
Il problema è che ha ottenuto quello che voleva al di là delle sue stesse speranze. E dunque bisogna che si faccia assistere da qualche psicologo o finirà per pensare di essere Napoleone.
Fa benissimo a non far parlare nessuno dei suoi in televisione. Così gli elettori si illuderanno ancora per un po' che si tratti di persone speciali. Guai a quando parleranno, perché la delusione sarà tremenda. Leggendo il loro programma, ci si accorge che è un libro dei sogni: molte idee sono condivisibili, ma, per attuarle, ci vuole una maggioranza e un accordo con le altre parti politiche che i Cinque Stelle non vogliono. E allora?
Certo non si era mai visto un partito che si nasconde: una novità nella scena internazionale. Abbiamo visto Grillo travestito come l'uomo mascherato. Ci sarebbe da ridere, se non fosse da piangere.
Abbiamo un partito che è una specie di Carboneria o di società segreta
Anziché cercare un dialogo con gli italiani, lo rifiuta. Questo mi fa pensare che sotto sotto i Cinque Stelle temano di squagliarsi come neve al sole.
La solita buffonata all'italiana?

giovedì 28 febbraio 2013

Il paese dei clown


Un politico tedesco, commentando l'esito delle elezioni politiche, ha definito Grillo e Berlusconi "due clown". Per quanto riguarda Grillo, è la pura verità, visto che fino a ieri faceva il comico. E, per Berlusconi, non si può negare che vada in giro tutto liftato, truccato, incipriato e trapiantato; e lasciamo perdere quello che combina nella sua vita privata. Nessuno dovrebbe offendersi per questo; in fondo, oggi, per fare i politici (o per fare il Papa), bisogna innanzitutto essere degli attori.
Naturalmente, essere un clown non significa di per sé essere dei cattivi politici. Il problema nasce quando il politico fa il clown anche mentre governa.
Più in generale, però, gli stranieri hanno l'idea che tutto in Italia sia buffonesco. E in parte hanno ragione. I nostri politici sono spesso delle macchiette o della maschere dell'arte. Berlusconi, per esempio, faceva ridere tutto il mondo: ce ne siamo dimenticati? Ci siamo dimenticati dei sorrisini di Sarkozy e della Merkel? Ma anche i cittadini non scherzano. Qua si vive sempre in una specie di operetta, con personaggi grotteschi. Gli italiani vivono sentimenti esagerati, non hanno autocontrollo, sono emotivi, non hanno il senso del ridicolo. Un momento piangono e il momento dopo ridono; un momento si esaltano e il momento dopo si accasciano; non hanno il senso della misura e dell'equilibrio. Danno l'impressione di non avere neppure una coscienza individuale; sono spesso mossi da sentimenti collettivi di rabbia e di risentimento; fanno i protestatari e i ribelli; provano ondate di odio contro qualcuno o qualcosa; fanno fuoco e fiamme... ma anche qui non hanno serietà, non hanno costanza, non hanno impegno. Tutto si spegne in un baleno, così come si era acceso. E non ci si ricorda più di niente. La "commedia all'italiana" non è soltanto quella dei film, ma anche quella della vita quotidiana.
Per fare politica, ci vuole un minimo di serietà e di competenza. Perché per fare il maestro di scuola ci vuole un diploma e per fare il politico basta avere qualche voto? Quanti dei nuovi eletti sanno qualcosa delle leggi, dei regolamenti o della Costituzione? Molti sono soltanto dei dilettanti allo sbaraglio. Non hanno autonomia di giudizio, sono eterodiretti e non hanno cultura. Saranno soltanto dei numeri: schiacceranno bottoni su comando. Questo è un problema serio. Non ci si può improvvisare governanti. Molti dei nostri problemi nascono dal fatto che abbiamo una classe politica impreparata. Per esempio, nella storia delle quote latte, chi sono i politici incapaci che hanno trattato in Europa la questione? Perché si sono fatti infinocchiare? Forse perché non capivano niente?
E, adesso, siamo convinti che Grillo capisca qualcosa di economia, o è soltanto un comico che è riuscito a imbroccare le battute giuste? Non è un po' poco per pretendere di dirigere ministeri e governi? Leggo che qualche neo-eletto non sa neppure quanti siano i parlamentari e che un altro è stato eletto con 22 voti. Non è questo un altro capitolo del nostro eterno dramma buffonesco?

mercoledì 27 febbraio 2013

Etica della responsabilità


Ormai gli italioti sono tutti all'opposizione, battaglieri e critici su chi governa. Non che non abbiano ragione, ma dovrebbero ricordarsi che quei politici imbroglioni e incapaci sono stati eletti proprio da loro. Dunque, dovrebbero prima di tutto incolpare se stessi- il che richiede una consapevolezza che l'italiota medio non possiede. Per loro, la colpa è sempre degli "altri". Gli altri sono sempre i cattivi, gli altri sono sempre gli stupidi, gli altri sono sempre i corrotti.
Non appena c'è un problema, l'italiano inveisce contro il governo e sogna sfracelli, divisioni e opposizioni. Così la Lega s'illude di risolvere i problemi del nord, separandolo dal resto d'Italia, e Grillo s'illude che basti criticare per costruire qualcosa. Certo è comodo stare all'opposizione, sognare grandi ideali e sentirsi puri e duri. Ma è anche un atto di irresponsabilità. Infatti, quando si incomincia a governare, inevitabilmente si giunge a compromessi.
Non è detto che il proprio ideale sia il migliore. E, soprattutto, non è detto che i propri uomini siano migliori degli altri. All'inizio, quando i politici sono inesperti, sono tutti puri, ma poi, quando iniziano a prenderci la mano, incominciano a rubacchiare e a pretendere privilegi. La storia è lì ad insegnarcelo. Guardate quanti leghisti hanno finito per approfittarsi del denaro pubblico. Lo stesso faranno prima o poi i grillini. Perché il materiale umano, in Italia, è quello che è. Il senso etico, come dimostra anche la Chiesa, è assente, e il senso autocritico pure. Rimane perciò una grande arroganza, una grande superficialità, una grande veemenza - ma nessuno dei problemi italiani viene mai risolto... perché non abbiamo tanti individui consapevoli e responsabili.
Tutti credono di avere la soluzione in tasca: poche mosse e tutto è risolto. Magari fosse così! Purtroppo il mondo moderno è molto più complicato e le bacchette magiche sono scarse.
La differenza tra gli italiani e gli altri popoli è proprio questa: noi siamo degli emotivi che si muovono per impulsi e per improvvisazioni. Ma, non essendo capaci di riflettere, non andiamo mai a fondo e crediamo che le soluzioni siano semplici. Facciamo fuoco e fiamme, ma ben presto ci dimentichiamo di tutto... e riprendiamo a fare gli stessi errori e a trovarci di fronte agli stessi problemi.