sabato 31 dicembre 2016

Il presidente americano

Insomma, sembra che il nuovo presidente degli Stati Uniti d’America non sia Trump, ma Putin. È lui infatti che ha fatto eleggere Trump, che ora gli deve eterna riconoscenza.

Chi lo avrebbe mai detto che la Russia, con qualche computer, potesse conquistare l’America.

mercoledì 28 dicembre 2016

Aprire la mente al popolo

Daria Bignardi ha tentato di aprire la mente ai telespettatori con cinque serate consecutive di “Stato civile”, una trasmissione sul mondo gay.
Ma i dati ci dicono che la gente ha preferito guardare “Un posto al sole”.
Che cosa si aspettava da un popolo allevato a suon di retrive telenovelas brasiliane?
Le responsabilità dei programmi televisivi sono enormi – me nessuno se ne occupa.
Se gli italioti sono così conservatori e retrogradi, lo dobbiamo anche a questo genere di programmi che ci li tengono legati a un mondo antico, superato e patriarcale.


Preti mafiosi

Dunque, un parroco del barese ha celebrato una messa in onore di un boss della ‘ndrangheta ucciso lo scorso maggio in Canada, con tanto di manifesti esposti in paese per invitare i fedeli a partecipare.

Quando la Chiesa sbandiera i preti uccisi dalla mafia, io mi domando sempre se siano più quelli che la combattono o quelli che la benedicono.

domenica 25 dicembre 2016

Politicanti

Beppe Grillo aveva detto che l’attuale legge elettorale era la peggiore del mondo; ma poi, vedendo che poteva aiutarlo a vincere le elezioni, ha cambiato idee e ora pretende di andare al voto proprio con questa orribile legge.
Prima aveva detto che era giusto aiutare e accogliere i profughi; ma ora, visto che la gente non li vuole, ha cambiato idea e ora dice che bisogna espellerli.
Ecco come si diventa abili politici in Italia. Si cambiano le proprie idee iniziali, le proprie convinzioni in base al vento che gira, in base alla opinione dei più, in base alle convenienze del momento.
In tal modo si diventa furbi e ipocriti politici – proprio come quelli, legati alla poltrona e allo stipendio, che lui criticava tanto.

Un politico deve vendere la propria anima? Non ha più convincimenti, ma convenienze?

giovedì 22 dicembre 2016

I memores Domini

Dunque “il celeste” Formigoni, ex presidente della Regione Lombardia, è stato condannato a sei anni per corruzione e associazione a delinquere. Non male per uno che veniva dalla Democrazia Cristiana e faceva parte del movimento cattolico di Comunione e Liberazione. Non male per uno che si vantava di essere vergine.
Con i suoi amichetti, anch’essi condannati, godeva alle spalle della Regione di benefit di lusso, tra cui viaggi ai Caraibi e barche con champagne a bordo. In tal modo, lui e il suo gruppo di memores Domini (“coloro che si ricordano sempre del Signore”) avrebbero sperperato 70 milioni di euro di denaro pubblico.
Chissà che cosa ne pensa il Signore.
Sugli yacht c’erano “cabine riservate” e “marinai” a disposizione, e si era comprato una villa in Sardegna con uno sconto di 1,5 milioni di euro.

Non male per chi aveva fatto voto di povertà e di castità.

mercoledì 21 dicembre 2016

Il popolo sovrano

Il popolo è sovrano, ma, talvolta, è bue.
Con la bocciatura del referendum costituzionale, ci siamo persi l’unica occasione di cambiare qualcosa nel nostro paese.
Ora, invece, che cosa abbiamo? Un debole governicchio, una rissa continua tra partiti, interminabili chiacchiere e nessuna prospettiva concreta.
Anziché avere la Terza Repubblica, siamo ripiombati nella Prima. Bel risultato!

C’è una legge: se non andiamo avanti, andiamo indietro. E noi stiamo andando indietro da un bel pezzo.

sabato 17 dicembre 2016

Dilettanti allo sbaraglio

Se il futuro dell’Italia dovesse dipendere dai cinquestelle, saremmo fritti. Questo movimento non è pronto ad andare al governo. È guidato da un comico con idee confuse, non ha politici di valore, non ha amministratori capaci, non ha professionisti, non ha intellettuali, non ha neppure un programma chiaro. Vive nell’improvvisazione. Ha quattro o cinque retori (il direttorio) che sono bravi a criticare, ma che non hanno nulla da proporre di nuovo.
È un movimento nato dall’oggi al domani, privo di qualsiasi preparazione. Pretende di far scegliere ai comuni cittadini, ma in realtà decide Grillo, un comico milionario.
Non si possono prendere dalla strada comuni cittadini e farli amministrare realtà complesse.
La politica oggi è un lavoro da esperti, non da dilettanti.
L’illusione, poi, di essere gli unici onesti nel panorama italico è un’illusione. Chi si è formato in questo paese ha la corruzione e la faziosità nel sangue. I cinquestelle, con la loro pretesa di purezza, sono ancora più faziosi degli altri, e infatti non fanno altro che espellere gente.

Quando arrivano ad amministrare qualche città, con le loro velleitarie idee ambientaliste e con la paura di sbagliare, fanno quello che fa oggi la sindaca di Roma, Raggi, che a sei mesi dall’elezione non ha ancora scelto la giunta, perché ogni volta che sceglie qualcuno, trova un corrotto. Bloccherebbero tutto – proprio ciò di cui non ha bisogno l’Italia.

venerdì 16 dicembre 2016

IL tramonto di Berlusconi

Così anche Berlusconi sta finendo come tutti gli altri imprenditori italiani, che in Italia hanno fatto il bello e cattivo tempo, ma che a livello mondiale non contano niente. Sono stati capaci di costruire grandi aziende, ma non sono stati capaci di assicurare loro una discendenza e di resistere alla concorrenza internazionale.
Berlusconi è il caso tipico. Con tutti i figli che ha, non è stato capace di sceglierne uno che guidasse l’azienda – o forse non ha voluto. Come non ha voluto in politica, dove il suo partito, finché lui sarà vivo, non avrà un altro capo.
Si tratta di individui egocentrici e, tutto sommato, limitati, che identificano l’azienda o il partito solo con se stessi. Morti loro, tutto si sgretolerà in poche ore.

E i lupi affamati sono già pronti a mangiarsi la preda.

giovedì 15 dicembre 2016

I faziosi

Mentre la francese Vivendi tenta una scalata ostile di Mediaset – ultimo caso di acquisti da parte straniera delle nostre migliori aziende -, gli italiani che fanno? Litigano furiosamente su tutto. Si dividono in fazioni e cercano di ostacolarsi a vicenda.
Il risultato che il paese è paralizzato e gli stranieri se ne approfittano.
Dopo aver perso mesi a discutere sul referendum costituzionale, ora ci accingiamo a perdere mesi e ad accapigliarci per la legge elettorale.
Tutto è paralizzato, tutto è bloccato. Gli odi politici accecano tutti.

E così, mentre gli italioti si scannano tra loro, gli stranieri conquistano l’Italia. È la storia non degli ultimi decenni, ma degli ultimi secoli. Vi ricordate i Capuleti e i Montecchi, i Guelfi e i Ghibellini? Siamo ancora lì. Sempre più deboli, sempre più stupidi.

martedì 13 dicembre 2016

Il paese dei restauratori

L’errore di Renzi è aver voluto far qualcosa. Pensate un po’… cambiare qualcosa in Italia, in questo paese di morti viventi.
Il poveretto non aveva capito che la miglior politica è non far niente. Guardate i nuovi sindaci cinquestelle, Appendino e Raggi. Che fanno? Niente. Eppure la gente li ha votati.
Questa è la nuova (e vecchia) tendenza - prudente e furba. Chi fa qualcosa rischia di sbagliare. Ci non fa nulla non sbaglia mai… finché non crolla tutto.
Guardate tanti giovani. Hanno votato no alla riforma costituzionale per paura che cambiasse qualcosa. Vere anime morte.

Dunque, cari politici, non fate più niente. Governerete per cent’anni. Gli italioti vi rieleggeranno. 

lunedì 12 dicembre 2016

Il paese dell'instabilità cronica

Non so se siete soddisfatti della situazione politica che si è creata dopo la bocciatura della riforma costituzionale voluta da Renzi. Non so se siete soddisfatti di essere appena usciti da sette mesi di campagna elettorale per rientrare in un’altra campagna elettorale che non si sa quanto durerà, con le stesse facce che ci ripetono sempre le stesse cose.
Non è una situazione caduta dal cielo; è qualcosa che hanno creato gli italiani.
Caduta del governo, un governicchio ancora più debole, una rissa senza fine e nessun prospettiva di stabilità. È così che gli italiani si riducono con le loro mani.
Guardate i paesi più potenti, la Germania o gli Stati Uniti. Vi pare che i loro governi siano così instabili? Che ci sia la rissa continua che vediamo in Italia?
Ordine e stabilità vanno di pari passo con la prosperità di un paese.

Insomma, non ci lamentiamo se le cose ci vanno male. Siamo noi stessi che ci castriamo.

venerdì 9 dicembre 2016

Viva il caos

È noto che una delle cause dell’arretratezza italiana rispetto agli altri paesi europei è l’instabilità del nostro sistema politico. Ci era stata presentata una riforma costituzionale che avrebbe reso più stabili i nostri governi. Ma gli italiani, molto intelligenti, l’hanno respinta.
Così abbiamo la riprova che gli italiani amano e vogliono il caos. Per tarpare le ali a Renzi, hanno tarpato le ali a se stessi.
Insomma il paese è confuso e irrazionale perché i suoi abitanti lo sono.

mercoledì 7 dicembre 2016

L'Italia destabilizzata

Si sa che gli italiani sono poco riflessivi, sono un popolo emotivo che non ama riflettere troppo. Se poi qualcuno li invita a votare con la pancia e non con la testa, ci vanno a nozze.
Ma la società e la politica moderna sono complicate. Sono come un gioco a scacchi. Bisogna riflettere, pensare, prevedere.
Provate a giocare a scacchi usando solo l’istinto. Perderete di sicuro. Bisogna per lo meno guardare due o tre mosse più in là.
Nel caso dl referendum costituzionale, quanti hanno guardato due o tre mosse più in là? Hanno mai pensato a che cosa sarebbe successo con la caduta del governo? Pare di no.
Può darsi che Renzi non fosse simpatico e che la riforma avesse dei difetti. Ma ora che abbiamo buttato via l’uno e l’altra, ci sentiamo meglio, siamo più sicuri, siamo più efficienti?
Abbiamo risolto qualche nostro problema o li abbiamo aggravati tutti?

Avremmo potuto guardare due o tre mosse più in là o siamo destinati ad agire come un gregge di pecore guidate solo dal cieco istinto?

lunedì 5 dicembre 2016

La zappa sui piedi

È questo il risultato della bocciatura del referendum proposto da Renzi: gli italioti si sono dati la zappa sui piedi.
Probabilmente si tratta di un voto di protesta per la difficile situazione economica. Ma perché prendersela con una riforma costituzionale che rendeva più efficiente il funzionamento dello Stato? Perché conservarsi il parlamento più numeroso e inutile di Europa? Perché non eliminare il cameralismo paritario? Perché non ridurre il potere delle Regioni che moltiplicano corruzione e sprechi?
Adesso, si è interrotto il processo virtuoso delle riforme e per decenni nessuno proporrà più niente, nessuno oserà ridurre numero e stipendi della Casta.
Si è votato con la pancia, non con il cervello, proprio come consigliava Grillo. Non si è pensato al futuro, nemmeno i giovani.
Il fronte dei partiti che ha vinto era unito solo sul no, ma non ha niente da proporre, non ha una visione unitaria, e tutti hanno già incominciato a litigare.
Dunque, chi ha voluto protestare per il disagio economico ha creato una situazione di instabilità che aumenterà ancora di più il malessere.
Ciò che attende l’Italia è un periodo di incertezza, di smarrimento e di debolezza.
Questo è d’altronde il destino degli italioti, sempre divisi su tutto, sempre incapaci di riformarsi, sempre pronti a sbagliare scelte politiche, sempre pronti a tarparsi e ali.
Buon caos a tutti.


sabato 3 dicembre 2016

Abusi

Grillo vorrebbe denunciare Renzi per “abuso della credulità popolare”.

È meglio che non si metta su questa strada. Perché l’ “abuso della credulità popolare” è il pane quotidiano di ogni politico. Come di ogni prete.

venerdì 2 dicembre 2016

Scelte costituzionali

Chi vota sì al referendum di domenica 4 dicembre vuole per lo meno cambiare qualcosa in una situazione costituzionale insoddisfacente. Tant’è vero che questi cambiamenti erano richiesti da decenni.
Chi vota no crede che tutto rimarrà così com’è. Ma si sbaglia. Votare no è tornare indietro. Come tornano indietro i cinquestelle: la sindaca di Torino dice no alla Tav, la sindaca di Roma dice no alle Olimpiadi, alla nuova metropolitana e ai centurioni (che male facevano?) e Grillo dice ai suoi di votare non con il cervello, ma con la pancia.
Più regressione di così…
Inoltre, votando no si indebolisce il governo in un momento in cui dobbiamo confrontarci con l’Europa dell’austerità e con l’America di Trump. Invece di presentarci con un governo forte, noi ci presentiamo con un governo dimissionario e poi forse con un governo tecnico, debole per definizione. Tutti divisi, come al solito.
Infine, non si parlerà più per i prossimi vent’anni dell’abolizione del bicameralismo perfetto, della riduzione dei membri del Parlamento più numeroso e inefficiente d’Europa e di un riallineamento tra Stato e Regioni.

Questa è l’ultima occasione. O si va avanti o si regredisce.

giovedì 1 dicembre 2016

La "deriva autoritaria"

In Italia siamo arrivati al punto che molti identificano nell’attuale tentativo di rendere lo Stato più rapido ed efficiente una “deriva autoritaria”. Lo si vede dall’opposizione al referendum costituzionale.

Dunque molti vogliono che il paese resti debole e incapace.
Poi non ci lamentiamo se in Europa siamo gli ultimi in tutto.