domenica 29 giugno 2014

Un Dio all'italiana

Le cronache su santa Caterina da Siena ci raccontano dei suoi miracoli – e qui c’è già tutta la mentalità italiana dei rapporti con il potere.
Dunque, un giorno il padre della santa si ammalò e si trovò in fin di vita. Caterina pregò allora Gesù di farlo guarire. Ma Gesù rispose che non era possibile per una questione di giustizia. Caterina chiese a quel punto che il padre andasse subito in paradiso, senza passare per il purgatorio.
Gesù le spiegò che un’anima non completamente purgata non poteva andare direttamente in paradiso. La santa insistette: “Almeno, fa’ in modo che la sua anima non esca dal corpo finché non si sarà purificata.
La discussione fra la santa e Gesù andò avanti a lungo. Alla fine Caterina ebbe un’idea: “Fa’ in modo che io subisca un dolore al posto di mio padre”. Gesù accettò: e la poveretta dovette sopportare per tutta la vita un dolore ai fianchi.
Nella seconda scena è la madre che si trova in fin di vita, e Caterina si mette a pregare Gesù perché non la faccia morire finché non si sarà confessata. Gesù accetta di rimandare. Passa altro tempo, ma un giorno, quando la santa è lontana, la donna muore senza aver ricevuto i sacramenti. Quando Caterina ritorna a casa, si mette a piangere e dice a Gesù: “Come? Non mi avevi promesso che nessuno di casa mia sarebbe andato all’inferno?”
A quanto pare, Gesù si pentì e fece ritornare in vita la madre.
Qui c’è tutta la visione cattolica dei rapporti con “il Signore” - raccomandazione, intercessioni, favori, privilegi e familismo amorale.
Vediamo un Dio che prima decide una cosa e poi la cambia, che patteggia, che si spazientisce, che cede all’insistenza, che propone scambi e accordi, che favorisce sfacciatamente qualcuno, che fa il furbo, che si pente – insomma un Dio da commedia, qualcosa di simile ad un autocrate che amministra la giustizia alla carlona, pronto a farsi corrompere, con una corte sterminata di intercessori e di mediatori che influenzano le sue decisioni.

E chi conosce le strade giuste, chi ha qualche santo in paradiso, chi ha dei buoni avvocati, chi è disposto a curvare la schiena e a chiedere senza dignità, può sempre trovare un modo per aggiustare le cose. Non è questa un’immagine della giustizia italiana?

sabato 28 giugno 2014

Gli italiani e i miracoli

Gli italiani credono talmente nei miracoli che fanno di tutto per renderli necessari anche nella vita di tutti i giorni… per una pratica, per un posto di lavoro, per una promozione, per un’operazione chirurgica, per guarire da qualche malattia, ecc. Perfino nel calcio c’è chi versa acqua benedetta sui campi da calcio.
“Avere un santo in paradiso” è un’espressione molto diffusa. E significa avere una raccomandazione non solo dopo la morte, ma anche qui su questa terra per le questioni quotidiane.

Invidio i paesi dove c’è bisogno di miracoli per far funzionare normalmente le cose.

giovedì 26 giugno 2014

Incapacità leghista

Eleggere un governatore leghista in Lombardia è un errore che i lombardi pagheranno caro. I leghisti hanno fallito in tutto ciò che hanno fatto, e falliranno anche nell’amministrazione della Regione.
Non solo non sono capaci di far ripartire l’economia, ma preparano un inutile e dispendioso referendum sull’autonomia regionale e – udite, udite! - hanno indetto una “giornata di “festa per la famiglia naturale” – tutto in funzione anti-gay.

Questa è tutta la loro “cultura”.
E siamo sicuri che riusciranno a completare i lavori per l'Expo? O ci faranno fare una figuraccia mondiale?

Il riscatto italico

La frenesia con cui in Italia si sono seguiti i campionati del mondo di calcio rivela il nostro stato di crisi.

Come tutti i popoli del terzo mondo, siamo costretti ad affidare le nostre speranze di riscossa ad una partita di calcio.

mercoledì 25 giugno 2014

La gazzarra calcistica

Finalmente finita la gazzarra calcistica, dovuta al coinvolgimento nella nazionale, potremo goderci le altre partite senza tante esaltazioni o depressioni, senza patemi d’animo, esaminando obiettivamente il gioco.
Ecco, così dovrebbe essere sempre. Nello sport, come nella vita.
Se lo avessimo fatto, ci saremmo accorti che la nostra nazionale era inesistente.

Arriveremo mai ad osservare le cose in cui siamo coinvolti personalmente come se fossimo dei testimoni disinteressati? Sarebbe un balzo avanti del singolo - e dell’umanità.

martedì 24 giugno 2014

La crisi italiana

Come avevo previsto, la squadra italiana di calcio è stata eliminata dai mondiali. Il fatto è che esiste un rapporto preciso tra il carattere delle squadre nazionali sportive e lo spirito di un popolo in un determinato momento. E, siccome l’Italia ha smarrito se stessa, anche la nazionale di calcio è naufragata.
Assenza di un gioco, disorganizzazione, paura del confronto, perdita di identità, mancanza di strategie, stanchezza generale, abulia, improvvisazione, divisioni interne… non sono questi i difetti della nostra intera struttura sociale?
Non si tratta soltanto delle squadre di calcio, che peraltro sono state tutte eliminate dalle gare internazionali a livello di club, ma anche della nostra economia e della nostra politica. La crisi italiana, la più grave mai attraversata, è una crisi morale e spirituale.
Ci mancano le idee, le prospettive, la classe dirigente e l’integrità. La crisi italiana non ha niente a che fare con la crisi economica che colpisce anche le altre nazioni. È qualcosa di più profondo. È una crisi di disgregazione.
Caratteristica dell’Italia è vivere sempre sul crinale tra euforia e abbattimento, tra speranza miracolistica e sconforto depressivo, tra vittoria e disfacimento. Da noi non esiste un tono normale, siamo melodrammatici. Dalle stalle alle stelle, e dalle stelle alle stalle.

Oggi avremmo perso anche giocando contro la squadra della parrocchia. 

lunedì 23 giugno 2014

L'immunità parlamentare

In Italia, quando si torna a parlare di “immunità parlamentare”, lo si fa perché i politici (di tutti i partiti) vorrebbero essere liberi di rubare senza intralci.

Fa parte della mentalità del potere italiano (e forse di tutto il mondo), la separazione tra chi governa e chi è governato. Chi governa si considera una casta a parte, senza più i doveri dei comuni cittadini. E non solo vuole privilegi di ogni genere, ma vuole anche avere mano libera sul denaro pubblico. Più che l’immunità vuole l’impunità.

domenica 22 giugno 2014

L'erba cattiva

I leghisti non cambiano mai. Non contenti di aver rovinato l’Italia moltiplicando le tasse per diciannove (quante sono le Regioni), oggi vorrebbero indire un referendum in Lombardia per farne uno Stato indipendente. Costo? Ventotto milioni, già stanziati. Senza tener conto del fatto che un referendum del genere non avrebbe valore costituzionale.
L'erba cattiva non muore mai - e viene rieletta! 

La religione delle tangenti

Giovanni Mazzacurati, l’uomo che distribuiva tangenti del Mose a Venezia, era considerato un buon cattolico. Era presidente della fondazione voluta dal patriarca Angelo Scola e finanziava l’università ciellina. Più o meno le stesse cose avvenivano nei lavori per l’Expo a Milano, dove i tangentisti si riunivano in un centro religioso.

D’altronde, Gesù lo aveva detto: bisogna dare a Cesare quel che è di Cesare e a Dio quel che è Dio. Insomma, una tangente al politico e una al vescovo, e ci si mette la coscienza a posto.

venerdì 20 giugno 2014

Delusioni calcistiche

Gli italioti sono delusi di aver perso contro la Costa Rica. Tragedia nazionale.
Ma, come dicevo, in questo momento l’Italia non ha lo spirito del vincitore. Sta attraversando una crisi che, prima di essere economica, è morale.
Tutto dipende dallo spirito.

Come si recupera lo spirito giusto? Con la concentrazione, il silenzio, l’umiltà e la mancanza di aspettative.

domenica 15 giugno 2014

Il Grillo grullo

Pur di non dare alcun appoggio all’odiata sinistra, Grillo va a trovare alleati in un partito inglese antieuropeo, xenofobo e razzista. Ma, quel che è peggio, trascina a destra milioni di voti, presumibilmente di sinistra. Fa delle consultazioni on line, già tutte indirizzate e prevedibili nel loro esito, e dice che gli elettori (in realtà 43000 persone) hanno confermato questa sua scelta.
       Questo succede quando in un partito non c’è democrazia e comanda uno solo… anzi due: lui e Casaleggio.
       Del resto, in Italia, abbiamo già visto politici partiti dalla sinistra e poi finiti a fare… i fascisti.
       I poveretti che lo hanno votato credendo che intervenisse a cambiare le cose, si trovano così iscritti nella destra estrema. Vedremo che cosa ne penseranno alle prossime elezioni.
       Grillo soffre di una malattia tipica di tanti italioti: il grullismo, che consiste nel non capire nulla della psicologia delle persone e credere di poter manipolare tutti con un po’ di chiacchiere.


venerdì 13 giugno 2014

L'Inferno

Papa Francesco assicura da una parte (e minaccia dall’altra) che per i corrotti e gli sfruttatori ci sarà l’Inferno. A questo siamo ridotti in Italia.
Ho paura che la speranza in una punizione divina si fondi sulla certezza dell’ingiustizia umana, sotto gli occhi di tutti.

giovedì 12 giugno 2014

Homo homini lupus

Si dice che Renzi, con il suo 41 per cento di voti, abbia formato una nuova Democrazia Cristiana (DC). Gli auguro di no. Che cos’era la Democrazia Cristiana se non un’accozzaglia di partitini che si combattevano accanitamente dietro le quinte per avere posti di potere? L’unica cosa in cui erano uniti era chiedere tangenti e finanziamenti illeciti, all’ombra della Chiesa. Forse ci hanno difesi dal comunismo, ma a loro risale l’abitudine di accumulare debito pubblico per essere rieletti, tagliando le gambe alle future generazioni – quelle attuali che non trovano più lavoro.

Il problema è che gli italiani, anche se sono formalmente uniti in qualche partito, sono sempre divisi e, da qualche secolo, lottano fra di loro come lupi, tra intrighi e tradimenti, per avere la supremazia. Non hanno né il senso dello Stato né un’idea di bene comune. La loro lotta politica non è un confronto fra idee, ma uno scontro fra bande.

mercoledì 11 giugno 2014

La via del divino

Sappiamo che l’italiota ha una mente rivolta all’esteriorità e che non vuole saperne nulla di introspezione e di auto-coscienza. Eccelle nelle arti visive, nel melodramma o nella moda. Ma dentro di sé non vorrebbe mai entrare.
Condizionato da duemila anni di cattolicesimo, crede perfino che Dio viva lassù, nell’alto dei cieli, e che ci abbia mandato un figlio, ovviamente in carne ed ossa. E non andrebbe mai a cercarlo nella propria interiorità.

Peccato, che non ci sia altro passaggio per raggiungere il divino.

Ladri di Stato

Dal dopo-guerra ad oggi, abbiamo avuto prima i democristiani che, sotto l’alto patrocinio della Chiesa, rubavano a man bassa. Ma ci difendevano dal comunismo. Poi abbiamo avuto i socialisti, che rubavano ancora di più – ma senza più una ragione “ideologica”. Infine abbiamo avuto il ventennio berlusconiano, dove i vertici della Lega e di Forza Italia sono stati tutti presi con le mani nel sacco. Mentre Berlusconi è finito ai lavori sociali, i vari leader del suo partito sono finiti chi condannato, chi sotto inchiesta e chi fuggito all’estero.
Ultimamente, sono stati arrestati vari politici ed affaristi che rubavano sui lavori dell’Expo a Milano e su quelli del Mose a Venezia. Dei precedenti non tengo conto per carità di patria.

Quando parlo di corruzione del popolo italiano, secondo voi a cosa mi riferisco?

L'Italia psicoanalizzata

Era iniziata una bella serie americana su trattamenti psicoanalitici, stranamente scritta e recitata bene. Non le solite telenovele sudamericane che sembrano feuilleton ottocenteschi o trame di Carolina Invernizio.
Ma, per la nostra televisione, è troppo intellettuale. Dopo la prima puntata, viene spostata in seconda serata e dimezzata. Ed alla terza… viene fatta sparire per lasciare il posto a vecchie partite di calcio. Insomma, quando arriva il pallone, il resto passa in seconda linea. Il tutto senza dare spiegazioni, con la solita maleducazione dei programmisti televisivi.
Così viene trattata la cultura in Italia.

Come dico sempre, la crisi economica è figlia della crisi morale, e la crisi morale è figlia… dell’ignoranza.

Sobrietà cattolica

Mentre Papa Francesco parla di una “Chiesa povera e per i poveri”, Tarcisio Bertone, il Camerlengo di Santa Romana Chiesa, ha ristrutturato in Vaticano un “appartamentino” di 700 mq, dove si ritirerà a vivere con uno stuolo di suore al suo servizio. La domanda è: dove ha preso tutti questi soldi? Forse dall’otto per mille che gli ingenui credono vada alle opere di carità?
Si è anche saputo che Bertone aveva elargito ben quindici milioni alla Lux Vide di Ettore Bernabei, ex direttore generale della Rai, il quale ha riempito i palinsesti televisivi di opere edificanti che ci hanno asfissiato per anni.
Infine, durante la canonizzazione di Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II, si è tenuto un pranzo sulla terrazza della Prefettura degli affari economici per consentire a 150 ospiti illustri di godere della visione della Basilica Vaticana e di piazza San Pietro. Costo? Diciottomila euro.
Ripeto la domanda: da dove vengono tutti questi soldi? Dalle opere di carità?

Ma anche ammesso che il Camerlengo sia ricco di suo, la religione non gli ha insegnato niente sulla condivisione con i poveri e sulla sobrietà?

martedì 10 giugno 2014

L'Italia nel pallone

Il calcio è l’unica passione che accomuna gli italiani, anche perché si tratta di uno sport dove contano poco le strategie e si può improvvisare – quello che appunto si fa sempre in questo paese. L’italiota crede poco nella preparazione e nello studio. Essendo cattolico, crede di più nel miracolo. Così pensa che ogni quattro anni si possano mettere insieme undici giocatori in una squadra raffazzonata e sperare di combinare qualcosa nei campionati del mondo, di strappare qualche gol fortunato, di avere un colpo di fortuna. Ma, quest’anno, ciò che manca agli italiani è lo spirito: da noi domina la depressione - economica, sociale e morale.
Forse, per la prima volta nella sua storia, l’Italia si rende conto della pasta di cui è fatta: improvvisazione, corruzione e furbizia. Ma ha sbagliato i suoi conti mettendosi insieme a gente, gli europei del nord, per cui i soliti giochetti non contano più. Ci vuole rigore, e noi non ne abbiamo. Bisogna far quadrare e conti, e da noi non sono mai quadrati.
Cinquant’anni fa era esattamente come oggi: non si trovava lavoro, si sperava nella raccomandazione e si entrava in politica per arricchirsi con pochi sforzi.

L’italiota non è cambiato: è sempre lo stesso. Solo che si trova in un mondo nuovo, e non sa più a che santo votarsi. Il problema è che ci vorrebbe serietà - e qua non si sa dove trovarla.
Però, esiste sempre il pallone, che, essendo tondo, rotola dove vuole, e qualche volta entra anche in rete - nella rete degli avversari.

domenica 8 giugno 2014

Pregare Dio

“Dio non può non ascoltarle le nostre preghiere” dice il Papa. “Preghiamo tutti, preghiamo continuamente e incessantemente…” Queste erano d’altronde le convinzioni di Gesù, che infatti non fu ascoltato. Erano anche le idee degli ebrei. Chissà quanti di loro pregarono Dio quando erano rinchiusi nei lager nazisti, e non furono ascoltati,
Ma che idea ha questa gente di Dio? Una specie di potente sovrano, lontano, chiuso nel suo palazzo, circondato da cortigiani e oberato di impegni, che bisogna in qualche modo ingraziarsi… E allora giù a gridare.
Evidentemente è anche di orecchio duro o è così in alto nella sua reggia che non ce la fa ad ascoltare tutti. Chi sta in un posto sperduto, chi non ha conoscenze, come farà a farsi udire? Oltretutto, questo monarca è circondato da un esercito di funzionari che fanno da mediatori e, come in tutte le corti, da intoppo.
Se non si conosce qualcuno, qualche santo, qualche mediatore… sarà impossibile farsi ascoltare. Ci vorrebbe qualche raccomandazione…
Una specie di incubo kafkiano – di quel Kafka che non a caso era un ebreo.
Questa è l’idea che hanno di Dio i credenti delle tre maggiori religioni. Un’idea puerile, concepita sul modello dei satrapi orientali, con la loro reggia e la loro corte. Bisogna convincere Dio. Ma Dio, da solo, non capisce niente?
Questo è il fondamento delle nostre società cristiane – e in particolare di quelle cattoliche, con la loro burocrazia e la loro corruzione. E c’è tutta l’Italia.


venerdì 6 giugno 2014

The Voice

Dunque, suor Cristina ha vinto il concorso canoro di Rai 2. Ma chi poteva dubitarlo? Una che recita il “padre nostro” in sala, poteva non vincere? Qualcuno giustamente parla di una vittoria del trash. Una volta le suore dovevano recitare il rosario o fare le infermiere negli ospedali. Oggi si esibiscono in televisione – in una televisione piena di preti, veri e immaginari.
Questa è la nuova via del cattolicesimo italiano, voluta dal Papa sudamericano: canti e balli.

Ma in fondo il cattolicesimo cos’è? Uno spettacolino. 

Evviva il mercato!

Leggo che in Gran Bretagna aumentano le morti per cancro, per il semplice fatto che il servizio sanitario inglese si rifiuta di fornire medicine che costano troppo. Non vorrei che fra un po’ accadesse lo stesso anche da noi… se già non succede.
Qui, se hai una pensione bassa, non ti rimborsano nemmeno il 19 per cento delle spese sostenute in farmacia. Più si è poveri, più si è maltrattati.
Grazie, liberismo sfrenato!

Di questo passo si salveranno solo i ricchi.

"Lasciateci rubare!"

È questo il grido che leva da molti politici, amministratori pubblici e privati, generali di finanza, banchieri, arcivescovi e giudici collusi. Che cosa sono tutte queste ridicole inchieste e queste leggi anti-corruzione? Seguiamo piuttosto l’esempio del governo Berlusconi che ha depenalizzato il falso in bilancio! Anche le tangenti che cosa sono se non il lubrificante di ogni affare?
Questa è l’Italia.

L’ho sempre detto: il problema italiano non è quello economico, ma quello morale.