Si dice che Renzi, con il
suo 41 per cento di voti, abbia formato una nuova Democrazia Cristiana (DC).
Gli auguro di no. Che cos’era la Democrazia Cristiana se non un’accozzaglia di
partitini che si combattevano accanitamente dietro le quinte per avere posti di
potere? L’unica cosa in cui erano uniti era chiedere tangenti e finanziamenti
illeciti, all’ombra della Chiesa. Forse ci hanno difesi dal comunismo, ma a
loro risale l’abitudine di accumulare debito pubblico per essere rieletti, tagliando
le gambe alle future generazioni – quelle attuali che non trovano più lavoro.
Il problema è che gli
italiani, anche se sono formalmente uniti in qualche partito, sono sempre
divisi e, da qualche secolo, lottano fra di loro come lupi, tra intrighi e
tradimenti, per avere la supremazia. Non hanno né il senso dello Stato né un’idea
di bene comune. La loro lotta politica non è un confronto fra idee, ma uno scontro fra bande.
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