mercoledì 31 agosto 2011

Farse politiche

Il trio di comici che ci governa, Bertoldo, Bertoldino a Cacasenno (cioè Berlusconi, Bossi e Tremonti), rivela tutta la propria inettitudine. Ogni tanto si riunisce per decidere qualche manovra, che il giorno dopo viene regolarmente smentita. Ci sarebbe da divertirsi se non fosse uno spettacolo tragico. Mai si è vista tanta incapacità e irresponsabilità. Insomma, dilettanti allo sbaraglio.

Il male delle vacanze

Lo psicologo inglese Glenn Wilson sostiene che le vacanze fanno male all'intelligenza perché riducono ogni attività intellettuale. Non stento a crederlo: questi vacanzieri che vanno e che vengono, e che per una vacanza sono disposti ad abbandonare piante, animali e parenti vecchi, assomigliano sempre di più a mandrie di bovini... più o meno con la stessa intelligenza. Putroppo in loro va in vacanza anche il cervello.

Piccoli politici

Bertoldo, Bertoldino e Cacasenno - alias Berlusconi, Bossi e Tremoni - si sono riuniti e hanno prodotto una manovra fasulla che farà pagare più tasse a chi già le paga, rimandando a un futuro indefinito la tassazione dei ricchi, la ricerca degli evasori e la riduzione dei costi della casta. Con i loro cervelli da furbetti di campagna riescono a far fessi gli italiani, che sono disinformati e non sono capaci di reagire. Ma i mercati internazionali non sono altrettanto tonti, ed ecco che crollano.

Fra tre mesi saremo di nuovo alle prese con una nuova manovra per ritassare i tartassati. Non male per un governo che non voleva mettere le mani in tasca agli italioti.

E gli italioti? Soffrono ma non capiscono... non capiscono mai. Sono pieni di speranza nello stellone d'Italia e non si accorgono - come nell'antichità - di quanto sia grande e inarrestabile la loro decandenza. Quando si sveglieranno, sarà troppo tardi. Bertoldo, Bertoldino e Cacasenno saranno già fuggiti all'estero e gli italioti rimarranno qua a pagare il conto. Ma in fondo se lo meritano. Ogni popolo ha i governanti che si è scelto.

La prevedibilità del male

Anche se ci dicono il contrario, niente era più prevedibile di questa crisi. Dopo aver immiserito le classi medie e spinto al ribasso i salari, i ricchi, sempre più ricchi, non sanno più dove investire il loro denaro - ed ecco che si mettono a giocare in borsa. La loro idea è che si possa fare a meno degli altri: i ricchi bastano a loro stessi. Il denaro basta a se stesso: non c'è bisogno neppure di produrre qualcosa; il denaro crea denaro.

In Italia, tutto è peggio, perché, dopo il raddoppiamento dei prezzi dovuto all'introduzione dell'euro, gli stipendi sono dimezzati, e ormai neppure più i commercianti, che con l'euro si erano arricchiti, trovano gente disposta a comprare. L'ideologia ultraliberista della destra ha così minato l'economia ed oggi cerca di far pagare il prezzo alle solite vittime. Tasse su tasse, che aggraveranno lo stato di povertà della masse e non risolveranno la crisi. I ricchi, le caste, i politici, i preti (insomma tutti coloro che vivono alle spalle degli altri sfruttando la dabbenaggine generale) non pagheranno un euro, quindi i nostri governanti metteranno a ferro e a fuoco la povera gente. Ma neanche così basterà. Questa non è una delle solite crisi cicliche del capitalismo che - come Dio - crea per distruggere e distrugge per creare, ma è la crisi di una civiltà che ha perso il senso della solidarietà, della socialità.

Pensate che uno speculatore di New York può da solo muovere investimenti azionari (cioè di carta straccia) di qualche centinaio di milioni di dollari, mettendo così in crisi banche, economie e milioni di cittadini in tutto il mondo. Ma a lui che importa? Lui, con un paio di clic, si è arricchito.

Il cinema americano ci aveva abituato a individui del genere. Se credevamo che fossero solo personaggi da film , ci sbagliavamo. Sono la realtà del nuovo capitalismo di rapina, che ci fa ricordare le più fosche descrizioni e previzioni di Marx.

venerdì 19 agosto 2011

Sacre esenzioni

Il presidente dei vescovi italiani, Bagnasco, si è accorto che l'evasione in Italia ammonta a "cifre impressionanti". Poveretto, chissà dove è vissuto finora. Forse sulla luna. Comunque, finalmente la Chiesa si è svegliata. E immagino che sarà più che disponibile a pagare l'ICI sul suo ingente patrimonio immmobiliare. Centomila fabbricati, ora esenti, che varrebbero due miliardi l'anno. Così, tanto per "non passare oltre la sofferenza umana" come dice il papa.

mercoledì 17 agosto 2011

La pubblicità del papa

Mentre da noi i trombettieri del papa esaltano in radio e televisione la "Giornata mondiale della gioventù" che si terrà a Madrid, in Spagna migliaia di altri giovani sono scesi in piazza per protestare, oltre che per gli abusi del preti pedofili, per i 50 milioni di euro che il viaggio di Benedetto XVI costerà ai contribuenti spagnoli. Già, perché in questi tempi grami il papa se ne va in giro con i suoi abiti e i suoi scarpini firmati ad esaltare la ricchezza e la potenza della Chiesa. Lui non fa nessun sacrificio, ma parla tanto di carità. Anche in Italia si tagliano le feste laiche, ma non quelle cattoliche e soprattutto non i soldi (un miliardo di euro) che i contribuenti italiani devono sborsare ogni anno per mantere un esercito di preti. Sarebbe ora di ridurre l'8 per mille alla Chiesa. Perché nessuno avanza una proposta del genere?Rimbambiti dalle campagne pubblicitarie della Chiesa (che costano ben nove milioni di euro, il triplo di quanto donato per esempio per le vittime dello tsunami)), gli italioti sono convinti che quei soldi vadano in opere di carità, ma la verità è che solo il 20 per cento di quella cifra viene utilizzato in tal senso. Lo dichiara lo stesso Avvenire. L'80 per cento rimane in tasca ai preti. D'altronde, ormai il cattolicesimo non è che questo: furbo uso del marketing.

sabato 13 agosto 2011

Da una crisi all'altra

"Il mio cuore gronda sangue..." dice Berlusconi. "Questa crisi non era prevedibile" aggiunge Tremonti. Ma come mai molti, e noi fra questi, l'avevano prevista? Dov'è finito l'ottimismo del governo? Che fine ha fatto la litania ripetuta per anni secondo cui "noi ce la cavavamo meglio degli altri?" La verità è che questa crisi era prevedebilissima, così com'è prevedibile che non si fermerà qui. Sono da anni che le persone più intelligenti avvertono che Berlusconi, Tremonti e Bossi non sono all'altezza di governare seriamente il paese. Sono dei furbetti che, approfittando della dabbenaggine degli elettori, hanno fatto i loro comodi rimandando le manovre peggiori ai futuri governi, e adesso si sono dati la zappa sui piedi. L'unica vera manovra risolutiva è che questa gente se ne vada. Il ventennio fascista è finito con l'Italia in macerie, e il ventennio berlusconiano finirà con l'Italia in rovina. Non è difficile da profetizzare. Purtroppo gli italioti non hanno ancora imparato la lezione: vogliono sempre affidarsi all'uomo della provvidenza - che regolarmente li frega. Quando impareranno ad essere persone responsabili e a non delegare a certi gaglioffi? La crisi non è nei fatti; la crisi è nelle persone.

mercoledì 10 agosto 2011

I palloni sgonfiati


I palloni gonfiati che ci governano, i signorotti locali che si fanno leggi su misura e che si attribuiscono ogni privilegio, di fronte alla crisi finanziaria sono costretti a mostrare il loro vero volto: onnipotenti all'interno (nei confronti di un popolo che non ha senso etico ) e impotenti all'esterno. Hanno tentato di fare i furbetti rimandando le misure più impopolari al successivo governo, ma i potenti d'Europa li hanno costretti ad essere più seri. Ed eccoli ora, con la coda fra le gambe, ad accettare una disciplina che è loro estranea. Peccato che i loro privilegi rimangano immutati e che il solo a pagare sarà come sempre il popolo bue, quello che li ha votati e anche gli altri che non hanno colpa, che li hanno sempre considerati un gruppo di incapaci. In tutto il mondo (dagli arabi all'Inghilterra), la parte più diseredata dei popoli si sta ribellando. Solo in Italia dorme. In Italia la coscienza è latitante, come certi delinquenti.

venerdì 5 agosto 2011

Omuncoli al potere

Dopo aver detto che va tutto bene, che l'Italia è solida e che la crisi è solo una questione psicologica, ecco che il governo, per evitare un'immediata bancarotta, è costretto ad anticipare manovre che aveva rimandato al futuro . Ma la bancarotta è solo rimandata. E' vero che la crisi parte dal capitalismo americano e dai finanzieri parassiti che non sanno più chi sfruttare per fare soldi senza sforzi. Ma se Berlusconi non era all'altezza dei problemi prima, non potrà certo esserlo adesso. Vi sembra che il trio Berlusconi, Tremonti e Bossi sia in grado di pensare in grande e di vedere al di là dei propri interessi personali? E vi sembra che questo parlamento che se ne va in vacanza nel mezzo della bufera sia in grado di prendere decisioni responsabili?
Come ho sempre pensato, il ventennio berlusconiano finirà come è finito il ventennio fascista: con la distruzione del paese. E purtroppo pagheremo tutti per la scelta sconsiderata di una parte degli elettori. A voler essere giusti, le nuove tasse dovrebbero pagarle solo chi ha voluto Berlusconi al potere.

Biotestamento

Una malata di Treviso, affetta da una malattia gravissima, ha chiesto e ottenuto dal giudice di poter rifiutare le cure salva vita proposte dai medici. Ma la nuova legge sul biotestamento renderà la cosa impossibile. La responsabilità infatti non sarà più della persona malata, ma del medico.
Se questa legge verrà definitivamente approvata, l'Italia diventerà un paese totalitario, grazie ai cattolici integralisti e alla Chiesa che li ispira. Non saremo più liberi di dire no a un inutile prolungamento delle sofferenze. Conterà solo la volontà dello Stato e della Chiesa.
Ma questo non era un governo che si diceva liberale?