sabato 27 luglio 2013

La venerazione del capo

Sappiamo come sono fatti gli italioti. Cercano disperatamente una guida che possa risolvere tutti i loro problemi, per un po’ ci credono, poi incomincia la delusione e infine nasce l’odio e il disprezzo. L’idolo viene abbattuto e si spera di trovarne un altro. A questo comportamento sono stati abituati da duemila anni di cattolicesimo che spinge sempre a cercare l’ “uomo della Provvidenza”. Anche gli altri popoli evoluti si affidano ogni tanto a qualche capo carismatico, ma sanno anche che devono controllarlo e darsi da fare personalmente. L’italiota invece spera che il capo risolva tutti i suoi problemi: non pensa di avere una propria responsabilità.
Adesso siamo nella fase della delusione rabbiosa. Si odiano tutti i partiti. E anche questo è un errore, dettato da una mentalità estremista. Chi è che li aveva votati? Invece di disprezzare la politica, bisognerebbe fare una vera politica, con la partecipazione di tutti. Inoltre, bisogna capire che il politico carismatico non può essere lasciato solo a risolvere tutti i problemi, ma deve essere assistito e accompagnato. Non dobbiamo neppure farne un idolo. È solo uno strumento che al momento opportuno va abbandonato.

Telegiornali balneari

Sarà l'afa opprimente o la crisi economica, ma i nostri media televisivi sono tornati a occuparsi di due temi fondamentali: le vite dei reali e la vita del Papa - tutti personaggi dediti a vacue apparenze e a vivere alle nostre spalle. Gente che si crede importante, senza esserlo.

La crisi italiana

La crisi italiana? È presto detta. Mentre il paese cade in rovina, il PDL si occupa soltanto delle sorti di un uomo: Silvio Berlusconi. E il PD si occupa soltanto di chi eleggere presidente del partito.
Mai si era vista con tanta chiarezza l'inadeguatezza della casta politica.

mercoledì 24 luglio 2013

L'autocrate locale

Si dice che un uomo si giudica anche dai suoi amici. Che dire allora di un uomo che per amici ha da una parte persone come Lavitola, la Minetti, Tarantini o Lele Mora e, dall'altra parte, adora tutti i dittatori dell'area sovietica, come Putin o il presidente del Kazakistan?

Viene il dubbio che questi autocrati siano il modello cui vorrebbe ispirarsi. Forse vorrebbe trattare gli oppositori come li trattano loro?

Telegiornali balneari

Sarà l’afa opprimente o la crisi economica, ma i nostri media televisivi sono tornati a occuparsi di due temi fondamentali: le vite dei reali e la vita del Papa - tutti personaggi dediti a vacue apparenze e a vivere alle nostre spalle. Gente che si crede importante, senza esserlo.

giovedì 18 luglio 2013

L'Italietta

Dopo che la nostra diplomazia ha fatto l'ennesima brutta figura, ritorna fuori l'Italietta: quella specie di paese da operetta dove tutti improvvisano, dove non esiste una strategia comune, dove la politica si interessa degli interessi personali di qualcuno ma non di tutti, dove il popolo non conta niente perché non ha una coscienza civile né la consapevolezza dei propri diritti, e dove comandano tutti e quindi non comanda nessuno. Un popolo piccolo piccolo, ignorante, bigotto e una classe dirigente irresponsabile e incapace di governare. Questa è l'Italietta in ritardo su tutto, provinciale, dominata dalle grandi potenze e anche da quelle più piccole - ma unite. Noi non siamo uniti, noi siamo un'insalata russa di popoli messi insieme alla rinfusa, che si combattono sempre a vicenda, lasciando che gli altri Stati unitari e governati da gente seria facciano da noi il bello e il cattivo tempo.
Tutti notano che, mentre gli altri popoli colpiti dalla crisi si mobilitano e protestano, da noi, dove la crisi è più profonda, il popolo tace inerte e si limita a votare per altri avventurieri della politica. Gli italiani sono sottomessi per storica vocazione; e, dopo i moti risorgimentali (che qualcuno al sud critica ancora), non si è mai più vista una protesta collettiva e civile. L'italiota mugugna, ma non morde. Cerca di risolvere i propri problemi individualmente, "arrangiandosi", e quindi non si esprime mai un'opinione pubblica capace di imporsi su governanti ladri, servizi segreti impiccioni, preti maneggioni e una burocrazia di intrallazzatori che complicano tutto per comandare nella confusione. Siamo ancora l'Italietta dei "Promessi Sposi" con gli eserciti stranieri che ci camminano sulla testa, con una peste che distrugge il tessuto sociale, con un popolino ignorante, con gli eterni Don Rodrigo che vogliono possedere fanciulle più o meno vergini, con una Chiesa che è sempre alleata con i potenti e con una classe dirigente che pensa soltanto ad arricchirsi alle spalle di questa plebe di sudditi.

martedì 16 luglio 2013

Il valore della saggezza

Quando parliamo delle virtù della calma, della riflessione e della saggezza, sembra che parliamo di cose dell'altro mondo, di principi - magari nobili - ma che non servono a niente nella vita di tutti i giorni. Niente di più falso. Quando per esempio vediamo l'enorme debito accumulato dall'Italia e la condizione disastrosa del lavoro giovanile, non possiamo fare a meno di notare che si tratta delle conseguenze inevitabili di comportamenti non saggi del passato. Vi sembra sensato accumulare debiti e gettare sulle spalle delle nuove generazioni il loro peso? È esattamente il contrario: è il frutto malato di atteggiamenti basati sull'improvvisazione, sull'irresponsabilità e su decisioni prese giorno per giorno, senza guardare al futuro. In passato si mandava in pensione gente che aveva lavorato dieci anni. Pensavamo di andare avanti così per molto? Ci siamo comportati come le cicale, e ora i nodi sono arrivati al pettine, è arrivato l'inverno e noi non abbiamo provviste. Persone sagge e responsabili non si sarebbero comportate così. La colpa prima è certamente dei politici, ma anche il popolo ha accettato tutto e ha chiuso gli occhi.
Purtroppo non c'è peccato maggiore della mancanza di coscienza.
No, il richiamo alla saggezza e alla consapevolezza non è un ideale astratto. Ma serve a vivere meglio.

I nuovi barbari

Diciamo la verità: non è il colore della pelle che fa il selvaggio. Tra gli insulti di Calderoli alla Kyenge e la risposta compassata e signorile della ministra, chi fa la figura del vero selvaggio?
No, non è il colore della pelle o la provenienza geografica che fanno il selvaggio, ma il carattere e la capacità di autocontrollo. D'altronde certi leghisti rozzi e volgari si chiamano non a caso "barbari". Ma con i barbari si finisce nella barbarie.

L'anomalia italiana

L'anomalia italiana è tutta qui: un partito votato non per difendere gli interessi degli italiani, ma gli interessi personali di un solo uomo: Berlusconi. Il Parlamento bloccato per un giorno dai parlamentari del PDL che vogliono protestare. Ma contro chi? Contro la magistratura, che secondo loro sarebbe politicizzata. Ma resta il fatto che, quando un magistrato ha notizia di reati, deve procedere. Forse i parlamentari del PDL dovrebbero protestare contro il loro padrone, invitandolo a commettere meno reati.
Adesso c'è la minaccia che, se Berlusconi sarà condannato a fine luglio, cadrà il governo. In un momento come questo, il governo potrebbe cadere, con effetti infausti per l'economia, per le vicende personali di questo individuo. Sono ormai vent'anni che l'intero paese è ostaggio degli affari, più o meno sporchi, di un'unica persona. E le conseguenze sono sotto gli occhi di tutti.

domenica 7 luglio 2013

Tormenti estivi

Non si capisce perché coloro che lavorano in radio e in televisione vadano in ferie per due mesi, mentre tutte le persone normali continuano a lavorare. Certamente c'è ancora una mentalità da dipendenti pubblici. Ma non siamo mica nella scuola elementare! Con tutti i disoccupati che ci sono, non si trovano dei giovani con voglia di lavorare anche d'estate?
    E poi perché si devono trasmettere filmetti di quart'ordine e repliche di repliche? Noi paghiamo il canone e la pubblicità tutto l'anno.
    Come mai si vede un'enorme quantità di mediocri filmetti tedeschi, sdolcinati e prevedibili? Forse li abbiamo dovuti accettare dalla Germania insieme ai tanti altri obblighi?
    Sere fa, su una rete di Berlusconi, c'era la seguente programmazione: in prima serata "A cena con un cretino" e in seconda serata "Scemo più scemo"... Non è la prova che la televisione rincretinisce?