Non si capisce davvero tutto questo
desiderio di allearsi con un partito di incapaci velleitari: i Cinquestelle, in
via di dissoluzione. Da quando erano alleati con la Lega, la loro natura non è
certo cambiata. Sono incompetenti, non hanno una visione del futuro, hanno idee
confuse, bloccano ogni grande opera e sono anche presuntuosi. Non abbiamo
ancora sentito da Di Maio un’autocritica dopo aver perso milioni di voti alle
ultime elezioni europee.
La verità è che hanno già tradito ogni
loro principio di onestà e di coerenza alleandosi con Salvini. In più si sono
dimostrati incapaci di amministrare seriamente. Per loro, destra e sinistra vanno
ugualmente bene – l’importante è stare al potere, facendo danni.
Perché dunque il Pd ha tanta voglia di
allearsi con loro? Quando i Cinquestelle saranno travolti alle prossime
elezioni, saranno travolti anche i partiti che avranno governato con loro.
L’unica vera motivazione, lo sappiamo, è
non portare subito alle elezioni una Lega che ama tanto la Russia e Putin. Ecco
perché Trump ha appoggiato Conte. Ma Trump non capisce nulla della politica
italiana. A lui basta che l’Italia resti nell’orbita americana e non entri in
quella russa.
Il mistero resta il Pd di Zingaretti.
Che cosa pensa di guadagnarci? Un governo con i Cinquestelle durerà pochi mesi
e dovrà affrontare enormi problemi di finanza pubblica, provocati dal precedente
governo, che ha fatto riforme in deficit, senza averne i soldi.
In più Salvini avrà gioco facile a
sobillare gli italioti con l’idea che è stato impedito loro di andare alle
urne.
Dunque, l’operazione del Pd è suicida.
Come intitola Michele Serra la sua ultima “Amaca”, abbiamo a che fare con “grullini
e pidioti”.