lunedì 28 gennaio 2013

Vie di arricchimento


Il cardinale Angelo Bagnasco afferma che "la gente vuole che la politica cessi di essere una via indecorosa per l'arricchimento personale".
D'accordo, ma noi lo vorremmo anche per la religione.

martedì 22 gennaio 2013

Gli egoisti


In questo periodo, le trasmissioni televisive di politica sono tutte fatte allo stesso modo. All'inizio, vengono fatti vedere dei poveracci che non ce la fanno ad arrivare a fine mese, e poi si passa al dibattito fra politici... e nessuno più si occupa dei poveretti. Si parla di ripresa, di tasse, di riforme e soprattutto di alleanze elettorali, cioè di come ci si devono spartire i seggi in Parlamento.
In tal modo i partiti politici si presentano come vere e proprie forze di occupazione - occupazione di posti di potere, nient'altro. Sarebbe interessante calcolare quanti sforzi i politici impiegano per i loro stessi interessi personali e quanti per i cittadini. E di ognuno si dovrebbe avere una percentuale. Questo qui si è occupato al 70% dei propri interessi, oppure all'80%... chi lo voterebbe più? Quanta parte per sé e quanta parte per gli altri?
Ma, forse, estendendo questo calcolo a tutti, per i più non ci discosteremmo dalle percentuali più vergognose. Perché il criterio non vale solo in politica. È dall'animo umano che parte tutto. Certo, se uno si occupa di politica, dovrebbe avere almeno un po' di vocazione ad occuparsi del bene collettivo.

sabato 12 gennaio 2013

La crisi italiana


La nostra editoria è in crisi, così come lo è l'intero paese. Non ha idee nuove, non ha progetti, si limita a tradurre, macina sempre le stesse cose. Il risultato è che, nella classifica dei libri più venduti, si trovano quelli della Littizzetto e di Ratzinger. Insomma, un duplice squallore, il trionfo della banalità, la mancanza di sostanza.
Niente meglio di questa classifica spiega il vuoto culturale in cui naviga l'Italia - e che è all'origine della sua decadenza.

venerdì 11 gennaio 2013

Lifting politici


Berlusconi non ha tutti i torti quando sostiene che il nostro sistema politico è farraginoso e impedisce ogni tentativo di riforma. Mille parlamentari e due camere sono ridicoli, e intralcerebbero chiunque. Ma oggi il più grande ostacolo al cambiamento è proprio la riproposizione della sua politica, una politica che ha portato l'Italia al fallimento.
Basti vedere come qualsiasi dibattito con Berlusconi porti - sempre e comunque - a parlare di processi, di puttane e di complotti, mentre i veri problemi della gente non vengono nemmeno sfiorati o sono semplicemente argomenti sfruttati per acchiappare voti. Che dire degli italiani che sono disposti a rivotare le stesse persone? Che non hanno memoria, che si fanno infinocchiare dallo spettacolo politico televisivo.
In televisione, si sa, basta un buon lifting per apparire quelli che non si è.

lunedì 7 gennaio 2013

Depardieu


Capisco i francesi che si sentono traditi da Depardieu, il quale ha preso la cittadinanza russa per non pagare troppe tasse in patria. Purtroppo, anche da noi vediamo personaggi del genere (imprenditori, artisti, calciatori, sportivi, cantanti, ecc.) che, avendo guadagnato troppi soldi con troppa facilità, cambiano nazionalità alla ricerca di paradisi fiscali. Anche i francesi, evidentemente, non sono più tanto nazionalisti. Insomma, il nuovo motto è: la patria è là dove si trova il mio... portafoglio.
Il problema è che, se i ricchi non pagano le tasse, i poveri devono pagarne ancora di più. Lo so che Marx non è più di moda, ma che cos'è questa se non la lotta di classe - ricchi contro poveri? E che cos'è questa se non totale mancanza di solidarietà o, detto altrimenti, egoismo puro? Certo, colpisce che il nuovo paradiso fiscale dei ricchi sia la Russia di Putin - l'ex patria del comunismo. Come cambiano le cose..!

domenica 6 gennaio 2013

La religione negativa


Tra i frutti avvelenati della "cultura" cattolica c'è un'assurda legge sulla fecondazione assistita che vieta analisi genetica pre-impianto e fecondazione eterologa. Così, chi avesse problemi di malattie genetiche o chi volesse farsi impiantare un ovocita o uno spermatozoo da donatori non può farlo. Per fortuna, la legge 40 è stata in parte picconata, eliminando l'obbligo di produrre un massimo di tre embrioni a tentativo e di impiantarli tutti subito, ma non basta. Nonostante la condanna della Corte europea dei diritti dell'uomo, chi volesse fare un'analisi genetica dell'embrione deve ancora passare attraverso un tribunale, con perdite di tempo e spese. Ecco perché nel 2011 quattromila coppie italiani si sono dovute recare all'estero per ottenere quelle prestazioni che in Italia vengono negate da una legge voluta fermamente dalla Chiesa. Con quali costi? E, più in generale, quanto ci costa questa sudditanza ai voleri del Vaticano, che si traduce in leggi medievali che gettano sul paese una cappa di piombo? Quanto ci costano i quarantamila insegnanti di religione nominati dai vescovi ma pagati dallo Stato? Quanto ci costa l'opposizione ad un divorzio breve? Quanto ci costa la gesuitica legge sull'otto per mille, che regala alla Chiesa anche i fondi di chi non si è espresso nella dichiarazione dei redditi? Questa legge è stata concepita da Tremonti, lo stesso che adesso ha fondato un suo partitino e che pontifica di moralità.
Eppure i nostri uomini politici sono ancora lì a fare a fare a gara a dichiararsi cattolici e ad offrire i loro servizi alla Chiesa, sotto forma di nuovi fondi alle scuole private e di regalie varie. A proposito, che fine ha fatto la legge che doveva far pagare le tasse agli immobili commerciali del Vaticano? Sarà mai applicata?
Purtroppo, tra i tanti costi della politica, dobbiamo mettere anche questi costi. L'intera cultura italiana è arretrata e crede ancora, condizionata dai mass-media nazionali (al servizio permanente della Chiesa), che la religione cattolica diffonda valori positivi. Gli italiani non hanno ancora capito che debba intendersi per religione. Credono che si tratta di adorare un Dio sceso sulla Terra (a fare non si sa che cosa). Scambiano la religione per la superstizione e per la sottomissione all'autorità. Il risultato è sotto i nostri occhi: un paese tra i più corrotti del mondo e - quel che è peggio - un paese tra i più creduloni dell'intera Galassia, pronto ad eleggere il primo truffatore che si presenti sul palcoscenico.

venerdì 4 gennaio 2013

Commedia all'italiana


Una volta mi divertivo a vedere certi comici, come Corrado Guzzanti, Crozza, Sordi, Grillo, Albanese, la Littizzetto, ecc. che prendevano in giro i difetti degli italiani e pensavo che esagerassero. Così come credevo che esagerassero in volgarità i film natalizi dei Boldi o dei De Sica. Ma oggi non mi diverto più. Ho sempre più l'impressione che la realtà abbia superato la fantasia. Per esempio, Fiorito è una persona reale o un personaggio di qualche farsa? E il Consiglio regionale della Lombardia dove su settanta consiglieri sessantasei sono inquisiti è la realtà o è la trama di un film grottesco? E la Minetti, eletta nel listino del cattolico Formigoni, è davvero esistita o l'ha inventata qualche romanziere boccaccesco per denigrare l'Italia? E Berlusconi, con la sua nuova fidanzata e gli occhi tirati in su come un cinese, ha veramente governato l'Italia o è un personaggio di una commedia all'italiana?
Sì, aveva ragione Longanesi: la situazione è grave ma non seria. Viviamo in una eterna farsa.
Ma adesso che c'è bisogno di serietà, come faremo?

La sindrome del Salvatore


Ogni tanto in Italia qualcuno viene preso dalla sindrome del Salvatore, che consiste nell'illudersi di aver salvato il paese. Deve essere la cultura cattolica che fa venire in mente certe idee. Prima c'era Berlusconi che si riteneva "l'unto del Signore" e ora c'è Monti che ripete di aver salvato l'Italia. E forse avrà veramente salvato il paese dal fallimento in cui l'aveva precipitato l'altro Salvatore. Ma gli italiani, no; quelli non li ha salvati: li ha sacrificati.
In ogni caso, tengano presenti questi signori che il Salvatore, nella storia, finisce... crocifisso.
Gli italiani, purtroppo, da buoni cattolici, credono ancora che la loro salvezza piova dall'alto e che ci sia bisogno di un altro che li salvi. Non hanno imparato il "fai da te" della salvezza. Eppure, tutti i più recenti Salvatori li hanno lasciati in mutande.

mercoledì 2 gennaio 2013

La bilancia della ricchezza

Come ho sempre sostenuto, la ricchezza complessiva degli uomini, in un dato periodo, ha un certo valore più o meno fisso. E quindi se qualcuno si impoverisce, qualcun altro si arricchisce. Peccato che ad impoverirsi siano milioni di persone e ad arricchirsi siano in pochi. È di oggi la notizia che, mentre infuria la crisi in Europa, i cento uomini più ricchi del mondo risultano ancora più ricchi. Dunque c'è stato uno spostamento di risorse dai poveri ai ricchi, dai moltissimi poveri ai pochissimi ricchi. Ed ecco anche spiegato a che cosa servono le crisi, da chi sono manovrate. Non da leggi economiche imperscrutabili, ma da pochi finanzieri.

martedì 1 gennaio 2013

Lo squilibrio di fondo

In Francia la Corte costituzionale boccia una legge di Hollande che avrebbe voluto applicare un prelievo straordinario del 75% ai super-ricchi, quelli che hanno un reddito superiore al milione di euro. La motivazione: viola l'uguaglianza! Come se alla base di ogni disuguaglianza non ci fosse proprio il fatto che poche persone hanno patrimoni paragonabili a quelli degli Stati. È vero che la motivazione della Corte costituzionale francese pare sia fondata (in quanto in Francia le tasse devono essere applicate alla famiglia e non al singolo), ma resta un problema di fondo delle società capitaliste: questo squilibrio pazzesco fra pochi che hanno patrimoni da re e molti che vivono al livello minimo di sussistenza. Infatti, se uno di questi super-ricchi volesse scendere in politica, e magari possedesse anche televisioni e giornali, avrebbe un potere di cui nessun suo concorrente potrebbe disporre; e avrebbe la capacità di influenzare le coscienze di tanti sprovveduti e potrebbe corrompere parlamentari e giudici, facendosi leggi su misura. Se poi fosse anche un maniaco sessuale, avrebbe la capacità di corrompere donne e minorenni di ogni tipo. Insomma, il pericolo, per le nostre democrazie, viene proprio da questi squilibri economici. E tutti i governi farebbero benissimo ad adottare tassazioni straordinarie per individui del genere.

La maledizione dell'Italia


La maledizione dell'Italia si chiama "coazione a ripetere". Che cosa significa? In psicologia è un comportamento che viene ripetuto ossessivamente. Nel nostro caso abbiamo almeno due di questi comportamenti. Il primo è quello di Berlusconi che ritorna per l'ennesima volta, più livoroso che mai, accusando tutti del suo fallimento. Come i veri pazienti psichiatrici, vede nemici e congiure dappertutto e vorrebbe istituire "commissioni d'inchiesta" contro chi l'ha fatto cadere. Come sappiamo, è un uomo privo di consapevolezza, con ego ipertrofico, che si crede il salvatore dell'Italia: non lo sfiora l'idea che è stato la rovina di questo paese e che, solo andandosene, potrebbe fare qualcosa di utile per gli italiani. Troppo pieno di sé.
L'altro comportamento patologico è quello delle Chiesa che, fregandosene del Concordato, organizza una nuova Democrazia Cristiana, capitanata da Monti. Anche qui stesso discorso fatto per Berlusconi. Tante persone che si credono - a torto - portatori di verità. Mentre si tratta di truffatori che intralciano il rinnovamento dell'Italia.
Da ultimo citiamo il caso di tanti italioti, che, non contenti di aver votato negli anni passati, per le persone sbagliate, si apprestano a rifarlo per l'ennesima volta. Sono anche loro dominati dalla sindrome della coazione a ripetere. Come se non sapessero ciò che ha fatto Berlusconi o il partito della Chiesa negli anni passati, sono pronti a far allegramente lo stesso catastrofico errore.
E allora qual è la vera maledizione dell'Italia? L'ignoranza, la mancanza di consapevolezza di troppi cittadini. In breve, la loro stupidità.
Inutilmente, noi invochiamo uno sviluppo della consapevolezza per gli italiani. Dovremmo istituire corsi nelle scuole. Al loro posto abbiamo lezioni di religione cattolica... che così può oscurare le menti di tanti giovani inducendoli a credere che Dio si è fatto uomo - naturalmente democristiano.