mercoledì 28 marzo 2012

Cuba

A Cuba si sono incontrati Fidel Castro e il papa, due rappresentanti di ideologie totalitarie: il comunismo e il cristianesimo. Può darsi quindi che tra i due ci sia una certa sintonia - soprattutto sul fatto che il popolo non deve pensare con la propria testa e deve essere guidato dall'alto. Il risultato? Un popolo in catene.

L'inferiorità della donna

Lo sapete perché, nelle concordanze linguistiche, tra nomi maschili e nomi femminili prevale il maschile? Il responsabile di questa regola fu il francese Dominique Bouhours, il quale stabilì che, "quando due generi si incontrano, prevale il più nobile" - che per lui era il maschile. Inutile dire che questo bel tomo era un gesuita. Infatti, che cosa c'è di più maschilista della Chiesa cattolica che ha fatto di Dio un "padre" eterno?
Dunque, ci domandiamo come facciano le donne ad accettare questa religione, nonché altre religioni teiste, come l'Islam, che stabiliscono la superiorità del maschio. Che sia davvero un segno della loro inferiorità?

I fallimenti leghisti

Tutto ciò che ha fatto la Lega è finito in un fallimento. Ha cercato di farsi una banca padana, ed è fallita, Ha cercato di farsi una scuola padana, ed è fallita. Ha cercato di spostare dei ministeri al nord, ed è fallita. Ha fatto una legge elettorale, ed è stato un disastro. Ha cercato di fare un film che esaltasse il mito del Carroccio, ed è venuto fuori un fumettone.
Il problema è che a questa gente mancano i fondamenti culturali. Non basta il mito di cartapesta di una Padania che non è mai esistita e di cui nessuno sente il bisogno. Il film sul Barbarossa ci dice semplicemente che, quando gli italiani sono divisi, perdono e si fanno dominare dagli stranieri. E questo è successo fino all'Unità d'Italia, in tutto il paese, non solo in Lombardia. L'Italia ha un'unità storica, geografica e culturale che nessun mito secessionista può incrinare.
L'Italia ha bisogno di un decentramento amministrativo, non di federalismo. Anzi, come oggi si vede bene, diciannove regioni troppo autonome finiscono per essere diciannove centri di ruberie, di sprechi e di iniquità, ed hanno contribuito all'attuale stato fallimentare dell'economia italiana.

L'inconscio dell'Italia

Il problema dell'Italia è che è un paese che non riesce a fare i conti con la propria coscienza. Troppi avvenimenti della sua recente storia passata sono rimasti senza dibattito, senza conclusione, e sono finiti ormai negli inferi dell'inconscio: una palla al piede per il futuro. La propensione al fascismo, la strage della Banca dell'Agricoltura a Milano, la strage della stazione di Bologna, le bombe sui treni, l'uccisione di Aldo Moro, l'abbattimento dell'aereo su Ustica, le torture della polizia a piazza Diaz a Genova, le collusioni tra partiti e mafia, i servizi segreti deviati, le morti nelle carceri, la sottomissione all'arroganza della Chiesa, la scelta del populismo berlusconiano... tutto questo è stato rimosso, come se fosse normale, come se non interessasse tutti noi, come se non meritasse di essere portato alla luce.
Il risultato è un paese confuso e infantile che continua a ripetere il mito degli "italiani brava gente", un paese che non vuol prendere coscienza dei propri lati oscuri. Ma le nazioni sono come gli individui: hanno un loro inconscio. E se non si porta alla luce il male di cui siamo capaci, quel male continuerà a pesare su di noi e prima o poi ritornerà fuori.

giovedì 22 marzo 2012

Il modello tedesco

In politica e in economia tutti citano il modello tedesco, perché in effetti sembra funzionare. Ma si dimenticano di un particolare: che in Italia ci sono gli italiani, non i tedeschi. Anche il miglior modello possibile, trasferito in Italia, avrebbe a che fare con le teste degli italioti, che lo rovinerebbero subito, adattandolo alla loro mentalità.

Ricchi e poveri

Anche il partito conservatore inglese prevede un abbassamento delle tasse... per i ricchi. Tutto ovvio: il programma della destra è sempre quello di favorire i ricchi a scapito dei poveri. Quello che mi domando è come mai questi partiti vengano votati anche dai poveri. Qui la logica mi abbandona.

giovedì 8 marzo 2012

Politica ed etica

Il ministro Andrea Riccardi, fondatore della Comunità di Sant’Egidio, ha detto che certa politica gli fa “schifo”. È inevitabile che chi è dotato di un senso etico provi disgusto nei confronti di una politica che, non appena si toccano gli interessi dei potenti e dei ricchi, fa marcia indietro.
            Lui ha dovuto sconfessare quella frase. Ma noi ribadiamo che questa politica, indifferente alla corruzione e alla povertà, fa proprio schifo. Abbiamo un intero partito che opera principalmente a vantaggio del suo fondatore, l’uomo più ricco del paese, il quale legifera per sfuggire alla giustizia e controlla tutte le reti televisive, quelle sue e quelle pubbliche. È questo che fa schifo. Non appena si toccano i suoi interessi, ecco che il suo partito fa quadrato.
            Ed è evidente che il problema dell’Italia è sempre lo stesso: la mancanza di senso etico, l’indifferenza morale di milioni di cittadini, poco abituati a fare i conti con la propria coscienza. Il ministro cattolico dovrebbe dunque chiedersi che cosa ha insegnato la sua religione in tutti questi anni. 

sabato 3 marzo 2012

L'antimodernismo

Tra i vari difetti del nostro amato popolo c'è il conservatorismo, l'opposizione a ogni novità e a ogni cambiamento. Il nostro è un paese dal cuore antico... e antiquato. Così, tra le motivazioni dell'opposizione alle liberalizzazioni volute dal governo Monti e dell'opposizione alla linea ferrovia in Val di Susa, c'è proprio un istinto atavico a opporsi a ogni novità, a ogni modernizzazione. Non per nulla, ai tempi del Concilio di Trento, cioè della restaurazione del cattolicesimo più protervo, il popolo fu d'accordo... e così perse il treno della storia, con conseguenze che paghiamo ancora oggi.