mercoledì 28 giugno 2017

Tutti in Italia!

Sentivo di una nave spagnola che ha sbarcato i profughi in Italia. Non in Spagna, ma in Italia. Lo stesso fanno alcune navi francesi. Ormai siamo la pattumiera d’Europa. Nel mondo c’è l’idea che l’Italia ospita tutti. Noi siamo grandi, noi siamo generosi, noi abbiamo il Papa che dice di accogliere tutti.
Ma proviamo noi a mandare una nave italiana in Spagna o in Francia. Ce la rimanderebbero indietro, così come fanno con gli immigrati che cercano di entrare.
Non c’è un’autorità in Italia che dica a queste navi di portare i profughi nei loro rispettivi paesi?
Ora i casi sono due. O siamo i più scemi del mondo o qualcuno conta di far soldi con i finanziamenti che ci vengono dati per accogliere i profughi.
Ma è un po’ il ragionamento dei mafiosi che seppelliscono i materiali inquinanti nella propria regione. Prima o poi quell’inquinamento colpirà anche loro.

E quanto tempo passerà prima che in Italia scoppi una crisi sociale senza precedenti dovuta alla presenza di milioni di profughi che non fanno nulla?

sabato 24 giugno 2017

Il bene comune

La differenza tra popoli più evoluti e popoli più sottosviluppati sta tutta in due parole: “bene comune”. I popoli più sviluppati, più ordinati e più prosperi sono quelli in cui la maggior parte dei cittadini lavora per il bene comune. Negli altri si lavora per se stessi, per la famiglia, per la parte politica, per la consorteria o per la cosca, ma si ignora il bene comune.
Esemplare il caso del mafioso che seppellisce nella propria regione scorie velenose per la salute pubblica. Lui si è arricchito e gli altri muoiono.
Se esaminiamo la mappa dei popoli più evoluti, troviamo gli anglosassoni, cioè i popoli protestanti. Gli altri, i cattolici, come l’Italia o i paesi sudamericani, sono sempre più corrotti, sono quelli in cui quasi non esiste l’idea di bene comune.
Ora, il senso dell’ordine e dell’organizzazione dipende dal carattere dei popoli, ma il senso etico dipende dai valori religiosi.
Certo, in Italia siamo bravissimi a fare obiezioni di coscienza o a iscrivere i nostri figli all’ora di religione, ma poi gli stessi individui, così ligi ai dettami religiosi, rubano i soldi pubblici, rubano, evadono le tasse, prevaricano, cercano privilegi e imbrogliano in mille modi, senza curarsi del bene comune.

Come mai? Forse perché per il cattolico il bene etico riguarda essenzialmente una dimensione dogmatica, sessuale ed ecclesiale, ma non arriva mai a livello di senso civico. Del resto, si sa che la Chiesa cattolica è sempre stata e rimane la grande nemica dello Stato, cui vorrebbe sostituirsi.

giovedì 22 giugno 2017

Voti immeritati

La sindaca Raggi, dopo aver passato un anno a non fare niente a Roma, si dà come voto sette e mezzo. Il voto dovrebbero darlo i cittadini che, infatti, se potessero, oggi non la voterebbero più.
Non si sa se la poveretta sia più ingenua o più presuntuosa.

Certo non tiene conto che non è stata eletta per le sue competenze e capacità, ma solo come candidata di un movimento che, dopo il naufragio dei partiti di destra e di sinistra, avrebbe fatto eleggere chiunque, anche la portinaia dello stabile di Grillo.

Per non dimenticare

Il Consiglio di Stato ha dato ragione al padre di Eluana Englaro, il quale, dopo un coma della figlia durato 17 anni e dopo che la Cassazione aveva autorizzato l’interruzione dell’alimentazione forzata, aveva staccato la spina nel 2009.
Ma non possiamo dimenticarci le manifestazioni dei fanatici guidate da preti. Non possiamo dimenticarci le parole di Berlusconi che aveva insinuato che la poveretta avesse ancora le mestruazioni. Non possiamo dimenticarci i governatori della Lombardia, prima Formigoni e poi Maroni, che fecero ricorso contro la sentenza sostenendo che Eluana non sarebbe mai morta in un ospedale lombardo.
Non possiamo dimenticarci le persecuzioni e gli insulti che aveva dovuto subire questo eroico padre, cui oggi vengono rimborsati 113 mila euro.
Diciamolo chiaramente: le persecuzioni furono scatenate dai cattolici più oltranzisti e da una Chiesa medievale che difende ancora oggi l’esistenza in vita anche contro ogni ragionevolezza, anche quando abbiamo davanti un corpo senza più anima.
L’autopsia ha rivelato una massiccia distruzione della massa cerebrale, tanto che la poveretta non poteva sentire neppure gli stimoli della fame e della sete.
I 113 mila euro sono un’inezia rispetto a ciò che ha dovuto subire Beppino Englaro, sia sul piano materiale sia sul piano psicologico. Ma, come dice l’esemplare sentenza, il danno più grave l’ha ricevuto Eluana Englaro che ha visto violato il “proprio diritto all’autodeterminazione in materia di cure” e che ha subito “il non voluto prolungamento della sua condizione di vita ritenuta non dignitosa, in base alla libera valutazione da essa compiuta.”
Quando si giudica in base a principi religiosi precostituiti, si finisce per commettere atrocità di questo genere. Questa è stata una delle tante crociate della Chiesa cattolica, capace di trasformarsi in un mostro violento e cattivo, capace di perseguitare chi non la pensa come lei. È sempre stata così nella storia.
Ancora oggi, i nostri imbelli parlamentari, succubi della cultura cattolica, non hanno approvato definitivamente la legge sul testamento biologico, lasciando i più deboli, i malati, i moribondi, tra le grinfie di medici, preti e politicanti senza scrupoli.
I 113 mila euro saranno pagati dalla Regione Lombardia, cioè dai suoi cittadini, ma dovrebbero essere pagati da Formigoni, da Maroni e dalla Chiesa cattolica. Che dovrebbero inginocchiarsi e chiedere scusa.


mercoledì 21 giugno 2017

La farsa della giustizia italica

Giustizia dopo 43 anni. La Cassazione ha confermato la condanna all'ergastolo nei confronti di Carlo Maria Maggi, medico, membro dell'organizzazione neofascista Ordine nuovo, e di Maurizio Tramonte, l'ex fonte 'Tritone' dei servizi segreti, per la strage di Piazza della Loggia a Brescia nella quale il 28 maggio 1974 morirono 8 persone e 102 rimasero ferite.
Peccato che il Tramonte sia già fuggito. Per lui non era stata prevista nessuna misura cautelare…

Continuano a prenderci per il c.

sabato 17 giugno 2017

Donald il distruttore

Il nuovo presidente degli Stati Uniti sarebbe un interessante soggetto per studi psichiatrici. Sente come suo compito non costruire qualcosa, ma distruggere.
Ora che ha distrutto la riforma sanitaria di Obama, i trattati sul clima e gli accordi con Cuba, si sente soddisfatto. Non ha ancora fatto nulla, ma ha disfatto molto.

Se fossi un americano, avrei paura: che cos’altro gli rimane da distruggere?

Il nuovo che avanza

Se non sapete far nulla e volete trovare un lavoro super-pagato, e se volete avere una pensione dopo solo cinque anni, il sistema c’è: fate i politici.
Ecco perché tanti ambiscono a fare i politici. In che altro modo troverebbero una bazza del genere? Non c’è un esame per entrare: basta essere eletti.
Ma il risultato è una massa di politici inutili, ignoranti, inconcludenti, rissosi e incapaci di trovare un accordo su qualsiasi cosa. Stanno lì a scaldare i banchi, in attesa che maturino emolumenti sproporzionati e vitalizi immeritati.

Sarà per questo che si stanno rispolverando i politici settantenni e ottantenni del passato. Sono visti come l’unica salvezza.

lunedì 12 giugno 2017

Il latte versato

Tutti hanno visto come funziona bene il sistema elettorale con ballottaggio con cui si eleggono i sindaci delle città. È comunque un sistema che dà sempre un vincitore.
Tutto il contrario della legge proporzionale che si voleva adottare a livello nazionale e che, per fortuna, è fallita.
A dir la verità, la legge con ballottaggio era già stata proposta Da Renzi. Ma gli italiani, per mille ragioni, l’hanno respinta con il referendum. Un’occasione perduta che, come avevo già detto, ci avrebbe portati all’attuale stato di incertezza e di debolezza.

Non si può dire che certe cose siano imprevedibili.

Disastri grillini

Dopo il disastri della Raggi a Roma, arriva anche quello della Appendino a Torino: più di 1500 feriti in una manifestazione in cui nessuno aveva previsto misure di controllo.
Questo ha dimostrato platealmente l’incapacità e l’impreparazione dei Cinquestelle a governare concretamente il paese. Se ne sono accorti finalmente anche gli elettori, che in queste elezioni amministrative hanno lasciato perdere i candidati di Grillo.

Bene hanno fatto. Ma un certo elettorato continua a dare credito a livello politico a questo partito nato dal nulla e privo di gente competente. Ma forse chi non è capace di amministrare una città è degno di amministrare una nazione intera?

venerdì 9 giugno 2017

L'interesse del paese

Adesso, dopo che è crollata l’intesa per la legge elettorale proporzionale, i politici dei quattro partiti maggiori diranno che lo hanno fatto per l’interesse supremo del paese. Ma non è vero.
I parlamentari, di tutti i partiti, hanno paura che, approvata la legge, si vada ad elezioni troppo presto… troppo presto per aver diritto al vitalizio  - dopo solo cinque anni di legislatura.

Dunque, non per l’interesse del paese, ma per l’interesse del proprio conto corrente, per avere un privilegio ingiusto e immeritato che è stato negato a qualsiasi altro italiano.

mercoledì 7 giugno 2017

Guarigione miracolose

Non ci sono solo le guarigioni prodigiose operate dai santi, ma anche quelle dei mafiosi scarcerati perché malati.
La Cassazione sentenzia che anche Totò Riina, il capo della mafia, chiuso in galera, ha diritto, come tutti, ad una morte dignitosa. Peccato che tutti gli altri italiani, senza le sue ricchezze e i suoi avvocati, non abbiano diritto ad una morte dignitosa, visto che non è stata ancora approvata una legge sul fine-vita.
E poi abbiamo già visto in passato, qualche mafioso, una volta scarcerato, guarire miracolosamente ed eclissarsi – poteri terapeutici delle scarcerazioni. E chissà che questo presunto moribondo non faccia in tempo, anche dal suo letto di morte, ad ammazzare qualcun altro.

In ogni caso, prendiamo i nomi di questi giudici che vogliono liberarlo.

martedì 6 giugno 2017

La spartizione

Perché i nostri partiti, in disaccordo su tutto, si mettono improvvisamente d’accordo su un sistema proporzionale che non darà alcuna maggioranza?
Per spartirsi il potere – e i relativi privilegi.

Così ognuno avrà i propri seggi assicurati e non dovrà rischiare nulla. Il fatto, poi, che questo sistema elettorale non darà una maggioranza sicura e renderà il paese ancora più debole e incerto, non interessa i partiti. A loro interessa solo assicurarsi il bottino dei voti.

venerdì 2 giugno 2017

Donald il barbaro

Con l’accordo di Parigi per contenere le emissioni nocive sul pianeta Terra, gli uomini avevano raggiunto uno delle loro poche intese a livello mondiale, una crescita della coscienza globale, un salto evolutivo.
Ma ecco che arriva un individuo gretto, piccolo, rozzo e meschino che blocca tutto. Il presidente americano, Donald Trump, è una di quelle persone negative che vede solo il proprio interesse personale e nazionale, che sceglie una politica miope di isolazionismo e di protezionismo. Un individuo che non riconosce l’appartenenza degli uomini ad un unico ambiente e ad unico destino.

Come sempre, ad ogni passo avanti, ne corrisponde uno indietro. Ecco perché è così difficile far nascere una coscienza comune negli esseri umani, l’unica nostra salvezza.

Maggioritario e proporzionale

In passato, avevamo discusso per anni per applicare il principio maggioritario, perché ci permetteva di sapere con chiarezza l’esito delle elezioni. Ora, ritornando al proporzionale, ritorniamo indietro: non solo non si saprà chi governerà, ma si discuterà per mesi per fare un governo di coalizione.
Così si faceva quando c’era il proporzionale: estenuanti trattative per fare un governo e governi che duravano pochi mesi, tanto che talvolta avevamo “governi balneari” che resistevano un’estate.
È la solita Italietta indecisa a tutto, confusa ed estremamente debole. Dilaniata dal gioco delle fazioni. Purtroppo, l’ultima occasione per fare un governo forte e stabile lo abbiamo perduto bocciando il referendum e adesso per decenni ne pagheremo le conseguenze.
È inutile prendersela con l’Europa. Dobbiamo prendercela con noi stessi. Con la nostra incapacità di essere uniti, di vedere il bene nazionale e di far prevalere l’interesse della fazione su quello pubblico. È la nostra imprevidenza.

Siamo noi che abbiamo incoscientemente accumulato per anni il debito pubblico, siamo noi che stiamo ammucchiando immigrati, siamo noi che abbiamo una vista corta, siamo noi che non sappiamo organizzarci e siamo noi non abbiamo il senso dello Stato. Siamo noi che, pur di non far vincere gli altri, azzoppiamo l’intero paese.