domenica 8 aprile 2018

Gli uomini dalla mente ristretta


Quando si perde il senso della complementarità degli opposti e dell’interconnessione di tutte le cose e di tutti gli esseri, allora si diventa pericolosi per se stessi, per gli altri e per il mondo intero. È il trionfo dell’unilateralità e dell’isolazionismo.
Questo è ciò che succede con il presidente americano Donald Trump, un individuo che sta portando il proprio paese e il mondo verso una grave crisi - una crisi di miopia, di visione troppo ristretta, di mancanza di intelligenza.
Le epoche di apertura si alternano alle epoche di chiusura, le epoche di progresso alle epoche di regresso, le epoche di unione e le epoche di divisione. Sono come gigantesche ondate contro cui non possiamo far nulla. In India si chiamano yuga. E oggi siamo nel Kali Yuga, lo yuga della regressione dell’intelligenza. Basta un individuo solo, ma potente, a condurre alla rovina il mondo.
Ma, naturalmente, un individuo del genere non potrebbe emergere se non venisse eletto da milioni di individui, ignoranti come lui, obnubilati come lui, egocentrici come lui. Gente che non capisce niente di come va il mondo e vuole affermare la propria volontà ottusa.
Si spezza un equilibrio sottile e sempre instabile, e il mondo precipita per la via sbagliata.
Era successo solo settant’anni fa con Hitler e Mussolini. E oggi stiamo ritornando indietro.
Anche in Italia stiamo regredendo, con l’elezione di nuovi partiti che hanno visioni ristrette della realtà. Anche noi ci chiuderemo e ci isoleremo, anche noi abbiamo visioni limitate e sostanzialmente stupide, o, peggio ancora, semplicemente confuse. C’è gente in questi partiti che ammira Putin o Orban.
Come dicevo, in certe epoche è l’intelligenza che decresce.
Religione, politica, economia, meditazione – è tutto connesso.

giovedì 5 aprile 2018

L'inesorabile decadenza


Continua l’inesorabile decadenza dell’Italia. Siamo sempre gli ultimi della classe e non riusciamo a uscire dal pantano. Anzi, ci addentriamo sempre di più. In politica abbiamo scelto partiti nuovi per guidarci, ma questi sono incapaci di guidarci, perché non hanno competenza, autorità e cultura. Esitano tra destra e sinistra. Non hanno programmi chiari, non hanno una visione generale dei problemi. Piccoli partiti guidati da piccoli opportunisti.
Intanto, gli altri, in Europa e nel mondo, decidono per noi, e qualcuno si prende le nostre migliori menti e le nostre migliori aziende. Scappano i giovani e scappano i pensionati.
Chi comanda oggi in Italia?
Come ripeto in continuazione, abbiamo scelto la debolezza. E di questa ci nutriremo per parecchio tempo. Perfino nel calcio, in cui una volta eravamo dei maestri, non riusciamo nemmeno più a tirare qualche pedata al pallone e, quando le nostre squadre escono dai confini nazionali, vengono regolarmente travolte. Non parliamo degli altri sport.
Gli altri sono orgogliosi della loro nazionalità, noi ce ne vergogniamo. Non so se avete notato che tanti filmetti italici si sono messi a parlare dialetti incomprensibili. È la regressione dell’italico, che, quando tutto va male, si rifugia nei confini del suo inutile paesello.
Presto, per capirci tra una regione a l’altra, dovremo trovare una lingua terza… sì, l’inglese.