venerdì 29 aprile 2011

Fratelli coltelli

Lactalis: gli italiani litigano e i francesi si comprano le nostre migliori aziende. Una vecchia storia.

Nell'atteggiamento dei popoli italici non cambia mai niente. I "fratelli d'Italia" continuano ad odiarsi a tal punto da favorire uno straniero piuttosto che un connazionale.

E gli stranieri spadroneggiano.

venerdì 22 aprile 2011

Deriva autoritaria

Scardinare le basi della Cosituzione e l'equilibrio del poteri.
Affidare tutto il potere a uno solo...di solito il più farabutto.
Cesarismo, Bonapartismo, Fascismo...
Tentazione italica...forse fin dai tempi dell'impero romano.
Tendenza di un popolo che non ama la democrazia, che cerca sempre le scorciatoie, che vuole delegare perché non vuole responsabilità, che odia tutti coloro che pensano con la loro testa, che ammira i grandi lestofanti, che non ha una propria coscienza.

Conformismo televisivo

Perché a Pasqua e a Natale ci tocca vedere su tutte le reti televisive i soliti film che girano ormai da decenni? La Tunica, La Bibbia, I Dieci Comandamenti, Spartacus, i vari Gesù Cristi...? Non se ne può più. Perché ogni anno si ripete questa triste litania, questa sfilata di film di cartapesta? Dove sta scritto che i telespettatori debbano essere asfissiati da queste ripetizioni senza fine?
Sembra una sciocchezza. Ma è una delle tante manifestazioni della crisi culturale di questo paese, dell'incapacità di creare o presentare qualcosa di nuovo, di un conformismo che è diventato quasi una legge di stato. Si tratta dei più scontati generi televisivi. Che cosa c'è di più idiota dei film natalizi e dei film pasquali? Pigrizia mentale, mancanza di soldi, asservimento al luogo comune religioso?
Perché in Italia siamo così fedeli solo alle cose inutili?

martedì 19 aprile 2011

Questione di botteghini

Sul quotidiano Avvenire, il vaticanista Izzo propone di boicottare il film "Habemus papam" di Nanni Moretti colpendolo "al botteghino".
Colpiamo anche noi "al botteghino" la Chiesa cattolica evitando di darle l'8 per mille nella prossima dichiarazione dei redditi.

domenica 17 aprile 2011

Fascismo e populismo

Fascismo e populismo
Berlusconi vede comunisti dappertutto: nella scuola, nella magistratura e nell'opposizione. E si è inventato la teoria del complotto cui troppi credono.
Certo, così facendo, riuscirà a compattare i suoi. Ma non potrà evitare di spaccare in due il paese e di farsi odiare profondamente dagli avversari. Dunque, sarà sempre fattore di divisione e non potrà mai essere un grande leader.
Ormai anche i suoi seguaci ammettono che si sta facendo leggi su misura, per sfuggire ai processi. Ma non per questo lo abbandonano. Anzi, vedono in ciò un elemento di forza che ammirano tanto.
Che cosa c'è negli italiani che fa loro accettare, dopo vent'anni di fascismo, un altro lungo periodo di populismo? E, diciamoci la verità, senza l'intervento degli americani, Mussolini sarebbe morto tranquillamente nel suo letto.
Perché gli altri popoli europei non cadono nelle stesse trappole?
Come mai agli italiani basta che un uomo salga su un predellino per ascoltarlo e seguirlo? Eppure, in questi ultimi diciassette anni non abbiamo fatto altro che regredire, economicamente e culturalmente.
Il motivo è che una vera democrazia parlamentare richiede un popolo evoluto, capace di autocritica, di consapevolezza e di senso critico, un popolo dotato di responsabilità e di coscienza civica. E da noi queste virtù sono appannaggio di pochi.
La causa della nostra arretratezza sta dunque in un deficit culturale, accentuato dai mass media, in gran parte in mano allo stesso Berlusconi e dalla Chiesa cattolica, che appoggia chiunque sia di destra e la paghi profumatamente. Proprio come successe con Mussolini.
Ora capiamo anche bene il motivo per cui questo governo sta facendo di tutto per distruggere la scuola pubblica. Vi vede un covo di "comunisti" che non si rassegnano a diffondere la cultura berlusconiana delle veline, dei giornalisti,dei parlamentari e dei sottosegretari che lavorano per Berlusconi ma che vengono pagati con i soldi pubblici. La cultura del gregge che segue obbediente le indicazioni del pastore, anche quando questi le sta mandando in un precipizio.

venerdì 15 aprile 2011

Integralisti religiosi

Il vicepresidente del CNR è un certo Roberto De Mattei, il quale ha affermato che l'impero romano è caduto per colpa dei gay, che lo tsunami in Giappone e gli altri cataclismi sono castighi di Dio e che il paradiso terrestre con Adamo ed Eva è esistito davvero. Egli inoltre ritiene che l'ultimo Concilio sia stato un attentato dei preti "comunisti".
Il tragico di queste affermazioni ridicole è che il Consiglio Nazionale delle Ricerche dovrebbe guidare la ricerca scientifica in Italia. E allora capiamo perché la nostra ricerca è ridotta così male.
Naturalmente da chi è stato voluto questo signore? Da Letizia Moratti, il sindaco di Milano - un'altra fondamentalista che voleva togliere Darwin dai testi scolastici. Insomma, Dio li fa e poi li accoppia.
Il guaio è che questi integralisti stanno disintegrando quel che resta della cultura italiana. Il resto lo fanno i ministri dell'Istruzione e della Cultura.
Il vero problema, però, è che idee di questo genere non sono affatto rare, ma appartengono per tradizione alla cultura cattolica che le ha coltivate per secoli. Non a caso questo signore le diffonde non in segreto, ma dai microfoni di Radio Maria.
D'altronde ho anche letto che il governatore di Tokyo, un credente anche lui, seppure in un'altra religione, va dicendo che il terremoto è stato "un castigo divino per punire l'egoismo dei giapponesi". Insomma, chi crede in un Dio finisce sempre per tirare fuori l'idea dei suo castighi.
E allora c'è da chiedersi se le religioni tradizionaliste - anzi la credenza stessa in un Dio - non siano dei reperti archeologici nefasti, pronti a sprigionare i loro veleni e a inquinare le coscienze in ogni momento storico.

giovedì 14 aprile 2011

Quando il padrone chiama, i servi accorrono

Ma chi l'ha detto che la maggioranza ha sempre ragione?

La maggioranza non ha necessariamente ragione; infatti il principio di maggioranza non è né logico né razionale. E' un principio di comodo, nient'altro. Cinquanta più uno ha ragione e quarantanova ha torto? Chi lo dice? A volte chi ha ragione è un piccolo numero.

La maggioranza, come insegna la storia, può avere torto marcio, può nettamente sbagliarsi, può non vedere quello che pochi vedono. Soprattutto se consideriamo che, nei nostri sistemi politici, la maggioranza dei voti viene raggiunta con un "premio" che amplifica il numero dei votanti. Quindi alla maggioranza politica può non corrispondere la maggioranza effettiva dei cittadini. Ed è quello che succede oggi in Italia.

Come sono rozze le nostre democrazie! Ci vorrebbe, come aveva pensato Platone, un gruppo di "filosofi" in grado di pensare autonomamente e disinteressamente.

Qui invece assistiamo al triste spettacolo di uomini e anche intellettuali asserviti al potente di turno.

mercoledì 13 aprile 2011

Il governo degli impuniti

Ormai le abbiamo visto tutte. Per evitare che uno solo venga processato, si mandano al macero migliaia di processi, molti dei quali vedono alla sbarra grandi criminali. Questa legge è naturalmente incostituzionale, perché crea discriminazioni tra le varie categorie di cittadini. Resta il fatto che getta sempre più discredito sugli italiani, che si rivelano un popolo in grado di assorbire qualunque tipo di corruzione. Non a caso le statistiche ci dicono che la corruzione in Italia è aumentata del 30 per cento.
Insomma, ingiustizia è fatta.

martedì 12 aprile 2011

Il gioco delle parti

Una delle più grandi colpe di Berlusconi è costringere uomini politici del proprio partito e dell'opposizione ad un estenuante gioco delle parti (=dei partiti). Anche persone che sarebbero intelligenti non fanno che ripetere i luoghi comuni del berlusconismo e dell'antiberlusconismo. Non se ne può più di ascoltare sempre le stesse argomentazioni pro o contro. Nessuno riesce più ad esprimere un'opinione personale ed originale. Sai già in partenza che cosa diranno. Insomma il conformismo regna sovrano...mentre il paese va in malora. Un'assurda e noiosa replica. E' come se la mente di questo paese si fosse fossilizzata. Questa è la vera fuga dei cervelli.

lunedì 11 aprile 2011

Il nuovo feudalesimo

La cricca di affaristi che ci governa ci vuol far credere che l'attuale crisi economica sia stata provocata da quattro speculatori americani. Ma la realtà è un'altra; dopo l'estinzione del comunismo, il capitalismo non ha più nessun argine di contenimento, nessun termine di confronto, e ha rivelato il suo vero volto; quello dello sfruttamento dell'uomo sull'uomo.
Non è vero che non ci siano più soldi per lo Stato sociale; è piuttosto vero che non c'è più solidarietà fra le classi sociali e che i ricchi vogliono dissociarsi dai poveri, considerandoli semplicemente forza lavoro, senza più nessun diritto.
 Verso questo nuovo feudalesimo ci spinge per esempio il falso liberismo italiano. Tutto dev'essere privatizzato e tutto deve essere in mano ai ricchi.

venerdì 8 aprile 2011

Il Presidente delle barzellette

Sappiamo che il nostro Presidente del Consiglio è un formidabile raccontatore di barzellette, per lo più sconce. E le sfoggia in ogni occasione. Una volta faceva ridere. Adesso sempre di meno.
Andate su YouTube e digitate "Berlusconi barzelletta". La cosa più penosa è la risata di chi fa a gara per ingraziarsi il capo.
E' la tecnica dei venditori che vogliono accattivarsi il cliente. Ma quanto è simpatico, ma quanto è democratico e alla mano! Forse troppo. Un vero capo di governo è una persona seria. O dovrebbe sembrarlo.
Già gli altri paesi ci giudicavano un paese farsesco. Adesso si sono definitivamente convinti che siamo il paese delle barzellette.
Una volta eravamo considerati almeno persone eleganti. Adesso siamo il prototipo della volgarità.
Certo questo ometto che se ne va in giro tutto tinto e incipriato, raccontando barzellette oscene, non è un bel biglietto di presentazione.
Quello che è patologico in lui è questo bisogno di essere simpatico, di sentirsi sempre al centro dell'attenzione e possibilmente amato. Non può stare un momento solo, non riesce a stare zitto, deve conquistare tutti. I suoi divertimenti li conosciamo.
Certo non ce lo immaginiamo capace di contemplare un tramonto, di leggere un libro o di fare un po' di meditazione in silenzio. No, lui è l'uomo delle parole, dell'imbonimento, delle conquiste, del "fare" ad ogni costo. Che sia davvero l'italiano tipico? Poveri noi!

giovedì 7 aprile 2011

Il Super-Narciso

Finalmente Berlusconi ha ottenuto quel che voleva: che tutto il mondo parli di lui. Oltre cento televisioni straniere sono infatti presenti al suo processo per prostituzione e concussione.
Certo, tutta pubblicità - che nel mondo del Super-Narciso significa soldi e potere.
Però, dovrebbe rendersi conto che non sempre la pubblicità è positiva; talvolta è deleteria. E che il suo nome passerà comunque alla storia. Forse riuscirà a liberarsi di tutti i suoi processi. Ma non di quello della storia.

L'agonia della Repubblica

Gli italiani non se ne sono ancora accorti, ma la loro repubblica, la res-publica, è in agonia.
Ormai tutto tende ad essere privatizzato e parcellizzato: la scuola, l'economia, la sanità, il Parlamento, la politica, la giustizia...
Con il federalismo, lo Stato italiano sarà frammentato e non ci sarà più una visione unitaria della politica. Tutte le regioni saranno, come da tradizione storica, in conflitto tra di loro e in conflitto con lo Stato. E l'Italia decadrà così come è decaduta quando è stata divisa.
Insomma da res-publica a res-privata. "Privata" anche nel senso di deprivata.