domenica 30 novembre 2014

La Grande Meretrice

Gli ultimi dati della Corte dei conti ci dicono che l’otto per mille ha fruttato alla Chiesa più di un miliardo di euro, cui vanno aggiunti i soldi spesi per gli insegnanti di religione nelle scuole pubbliche e i finanziamenti agli oratori, alle scuole cattoliche e ad altre attività. Una cifra enorme che non ha confronti in Europa e che, nonostante si tagli su tutto, è in continua espansione. Uno spreco forsennato di denaro pubblico, sottratto al controllo dello Stato e ripartito secondo una legge iniqua. Infatti, coloro che scelgono la Chiesa cattolica sono solo il 37,9% mentre alla Chiesa viene assegnata un quota dell’82,2%. Insomma, siamo ad un meccanismo truffaldino… tanto per cambiare.
Finché la Chiesa non risolve il problema del proprio finanziamento, finché grava sulle spalle dei cittadini italiani, anche di quelli che non la scelgono, non ha nessuna autorità morale per fare la morale agli altri.
Oltretutto, vista la preponderanza e la continua ingerenza del cattolicesimo nelle vicende italiane, visto il gran numero di preti e di insegnanti di religione, viste le continue apparizioni nelle televisioni e nelle radio statali del Papa, dei vescovi e di tanti religiosi, dovremmo essere il paese più morale dell’Europa. E, invece, siamo il più corrotto.

C’è qualcosa che non torna mai. I soldi spesi per la Chiesa non servono a creare un paese più onesto, ma a comprare il voto dei cattolici. Ecco perché i vari governanti non dicono mai nulla su questo scaldalo dei fondi regalati con gran sacrificio alla Chiesa. E la Chiesa che esempio dà? Quello di una qualunque meretrice che si fa pagare per i servizi offerti.

mercoledì 26 novembre 2014

L'illegalità diffusa

L’Italia è stata condannata dalla Corte di giustizia europea perché ha utilizzato norme illegittime sulle supplenze nelle scuole. Possibili risarcimenti di due miliardi di euro. Chi pagherà?
Certo è che lo Stato italiano, che combatte l’illegalità, è il primo che agisce illegalmente. È l’unico Stato europeo che non paga le aziende che hanno lavorato per lui ed applica norme illegali sui precari.

Da noi c’è sempre la non strana sensazione che il primo a truffare i cittadini sia proprio lo Stato. E i cittadini si conformano.

Le promesse dei politici

Gli italiani sono così disperati che non vanno nemmeno più a votare, così come risulta dalle ultime elezioni regionali, dove 60 per cento ha disertato i seggi elettorali.
Negli ultimi decenni hanno votato per tutti – e sono sempre stati delusi. Prima c’è stato Berlusconi, che ha portato l’Italia al collasso. Poi c’è stato Monti, che l’ha immiserita. Quindi, Letta, che è stato fatto fuori da Renzi. Il quale Renzi ha fatto una montagna di promesse, è stato votato da una massa enorme di italiani… ma ha concluso poco.

E, adesso, i poveri italioti non sanno più per chi votare. 

lunedì 24 novembre 2014

La religione nelle scuole

L’insegnamento della religione nelle scuole pubbliche è una forma di indottrinamento che lo Stato sostiene e finanzia. Solo nei paesi musulmani o in Israele c’è una tale commistione tra religione e Stato.
Perché mai insegnare la religione nelle scuole?
Si dirà: perché gli italiani sono per la maggior parte cattolici. Ma gli italiani sono per la maggior parte cattolici proprio perché sono stati a lungo indottrinati in questo modo, con le buone e con le cattive. In passato, chi non era cattolico veniva semplicemente eliminato.
Questo indottrinamento non ha permesso la formazione di una coscienza autosufficiente, di un’autonomia di giudizio in campo religioso.
Comunque la si metta, la scuola pubblica dovrebbe educare a farsi una propria opinione e a compiere scelte personali, non dovrebbe indottrinare.

Già, ma in Italia si vuole proprio precostituire la scelta, impedire che ognuno pensi con la propria testa. 

Laicità dello Stato

Sappiamo che la laicità dello Stato viene sistematicamente violata nelle scuola pubblica, dove si fa di tutto per inculcare nella mente dei giovani i valori cattolici. E solo quelli.
Tra le credenze più perniciose c’è l’idea che ci si debba sottomettere a qualcuno che sa tutto e che ha la bacchetta magica per risolvere ogni problema.
In tal modo, l’italiota non è mai autonomo, non sviluppa una ricerca religiosa personale ed è convinto di dover sempre essere diretto da qualcuno. È lo schiavo ideale, rassegnato.
Sarà per questo che nessun governo ha mai tentato di riaffermare la laicità dello Stato ed anzi tutti si appoggiano alla Chiesa.

La Chiesa porge allo Stato su un piatto d’argento una massa di pecoroni che non si ribellano mai. E lo Stato finanzia.

domenica 23 novembre 2014

La politica delle parole

Bla, bla, bla… destra contro sinistra, governo contro sindacati, alluvioni, disoccupati, case popolari, immigrati più o meno clandestini, crisi dell’euro, trattative con la mafia, prescrizione dei processi, riforme costituzionali, legge elettorale… ba, bla, bla… Ne sentiamo parlare da decenni. E mai nessuno fa niente.
Tutti macinano parole. Vanno in tv, discutono, litigano, propongono soluzioni miracolistiche. E poi… bla, bla, bla. Il povero italiota crede di aver trovato qualche salvatore, passa da un partito all’altro, ma poi viene regolarmente deluso.
Ormai per fare i politici, bisogna saper comunicare e soprattutto parlare, parlare, parlare…
Sono così impegnati a parlare che non hanno il tempo di far qualcosa di concreto
Bla, bla, bla…
Propongo per tutti un po’ di silenzio. Un mese senza parlare.

Già, ma come faranno a riempire i telegiornali? Bla, bla, bla…

sabato 22 novembre 2014

Stato e Chiesa: la diarchia italiana

Quando un Presidente della Repubblica italiana deve annunciare una decisione importante, dove va?
Ovviamente dal Papa.
Ieri Napolitano, un ex comunista, è andato a trovare il Papa per comunicargli di persona le sue prossime dimissioni.
Le fotografie che ritraggono i due insieme la dicono lunga: sono amiconi e c’è fra loro una grande intimità.

Sembra ancora l’epoca in cui esistevano due imperatori in un unico paese. 

La pillola del giorno dopo

L’Agenzia europea del farmaco (Ema) ha dato parere favorevole affinché la “pillola del giorno dopo” sia venduta liberamente in farmacia, senza obbligo di prescrizione medica.
Cosa scommettete che in Italia ci sarà qualche intoppo e che questo non sarà possibile?
Perché?
Ma perché l’Italia è uno Stato dimezzato che dipende dal Vaticano.
Il Vaticano infatti è uno Stato che infiltra un altro Stato, proprio come un cancro. E la Chiesa non vuole che le donne possano decidere autonomamente in campo sessuale. Vuole proprio che le donne abortiscano, possibilmente con dolore. Così saranno punite.

In Italia, non c’è solo il femminicidio, l’uccisione delle donne; c’è anche la tortura delle donne, specialità nella quale la Chiesa è un’esperta.

giovedì 20 novembre 2014

Ingiustizia è fatta

L’Italia, si sa, è il paese dei delinquenti, soprattutto se hanno tanti soldi e buoni avvocati, nel senso che qui chiunque può venire, delinquere e farla franca. Il caso dell’assoluzione del responsabile svizzero delle fabbriche di Eternit è l’ultima dimostrazione. Tutti sapevano che l’amianto è cancerogeno, ma lui continuava a produrlo in Italia (non nel suo paese, si badi bene).
Ebbene il reato di disastro ambientale è stato dichiarato prescritto, anche se non esiste un caso più chiaro di disastro ambientale.
D’accordo, c’è la colpa della nostra giustizia, che non è capace di svolgere processi velocemente, e c’è l’assenza dei nostri politici, che non solo si sono disinteressati delle migliaia di vittime, ma hanno addirittura abbreviato il tempo per la prescrizione. Adesso nessuno si ricorderà più che fu Berlusconi, in ordine di tempo, a volere questa abbreviazione per salvarsi da alcuni processi.
Proprio come il lento effetto dell’amianto, il veleno di certe leggi ad personam continua a fare vittime.
Ma c’è la mentalità di un intero paese, che da secoli è abituato a chinare la schiena davanti alle prepotenze dei ricchi e a dimenticare. In fondo, l’Italia è il paese dalla memoria corta, in cui il passato è prescritto per definizione.

Scommettete che qualcuno sarà disponibile a rivotare Berlusconi?

mercoledì 19 novembre 2014

Il Rottamatore

Il problema di Matteo Renzi è che aveva fatto troppe promesse, è che aveva impostato la sua azione sulla velocità. Ed ora, dovendo fare i conti con la farraginosità del sistema, ha dovuto rallentare, dilazionare e posticipare.
I tanti cittadini che gli avevano dato fiducia si sentono traditi e presto torneranno a votare chi promette riforme immediate. Questo è il paese dove le cose o si fanno subito o non si fanno più.
Le bugie e le fanfaronate hanno le gambe corte. Ma, per brevi periodi, corrono più di ogni altra cosa.

Il vero merito di Renzi è aver rottamato la vecchia classe dirigente. Poi, però, la politica è tornata a macinare chiacchiere e far solo gli interessi degli stessi politici.

sabato 15 novembre 2014

Il riscaldamento globale

Che cosa sta succedendo oggi in Italia? Oltre ad una infinita crisi economica, oltre ad una continua distruzione della nostra ricchezza, c’è la crisi meteorologica: cicloni, bombe d’acqua, alluvioni, esondazioni, smottamenti, frane… ci manca solo il terremoto, poi non ci mancherà più niente.

Il fatto è che quando la febbre umana cresce, inevitabilmente ha ripercussioni sul clima. E in Italia la febbre è molto alta.

venerdì 14 novembre 2014

Lo stallo italico

Tutti conoscono le vicende della Napoli-Reggio Calabria, un’autostrada i cui lavori di rifacimento non finiscono mai.
Ma non è che un esempio. Gli italiani vivono ormai per ostacolarsi a vicenda. Nessuno prende più un’iniziativa.
Come mai in Svizzera hanno già finito la strada che porta al confine con l’Italia e l’Italia non ha ancora incominciato? E il Mose veneziano? E la linea ferroviaria ad alta velocità che dovrebbe collegarci con Marsiglia? E i lavori per l’Expo milanese: siamo sicuri che finiranno in tempo?
La verità è che negli ultimi decenni si è lavorato bloccare tutto, per complicare tutto. E si è fatta una riforma dello Stato in senso federalista che è la fonte degli sperperi e dello sfascio attuale.
Tutti litigano con tutti. Con il risultato che il paese si è bloccato. Gli altri vanno avanti e noi andiamo indietro, come i gamberi.


Spie cattoliche

Continua il controllo occhiuto della Chiesa sulla società italiana. Si è scoperto che gli insegnanti di religione in Lombardia avevano ricevuto l’incarico di schedare le scuole dove si palava e si rispettava l’omosessualità (anziché perseguitarla, così come vorrebbero i cattolici). Ma già ogni Natale arrivano nelle nostre case preti curiosi che, con la scusa della benedizione, possono prender nota dell’orientamento delle famiglie.
C’è un controllo da parte della Chiesa che va avanti da secoli, e che risale ai bei tempi dell’Inquisizione. In questa funzione, gli insegnanti di religione sono la quinta colonna. Scelti dai vescovi, ma pagati dallo Stato, possono osservare chi è presente alle loro lezioni e chi ha chiesto l’esonero, e riferire a chi di dovere.
Le famiglie lo sanno benissimo e, pur non credendo in nulla, costringono i figli a frequentare simili lezioni di indottrinamento. Così come li costringono a farsi battezzare e cresimare.
Tutto ciò è altamente incostituzionale e addirittura delinquenziale. Ma in Italia funziona così bene che i giovani ripetono il comportamento dei genitori.
D’altronde, non c’è cerimonia pubblica dove accanto alle autorità pubbliche non compaiano le autorità religiose. E non c’è governo che abbia mai rivendicato l’autonomia della società laica. Tutti pappa e ciccia con la Chiesa. Quando il Papa entra ed esce dal Vaticano, subito arriva qualche Presidente a fare il baciamano.
Che poi l’Italia sia il paese europeo più corrotto, questo non scandalizza. In effetti, quando mai essere cattolico ha significato essere onesto o pagare le tasse? Il buon esempio lo dà la Chiesa, che ha sempre evaso ogni imposta e ha utilizzato la banca del Vaticano per traffici illeciti.

E i cittadini, così bene indottrinati, si conformano.

Risvegli italici

Pare che gli italiani si siano svegliati e abbiano capito che sono stati sacrificati e presi in giro da parecchi decenni. Fatto sta che, mentre tutti gli altri paesi europei, riescono ad andare avanti, seppur di poco, noi siamo sempre in recessione: andiamo indietro.
Il problema è che abbiamo i politici che ci meritiamo: gente che pensa solo ai propri privilegi e ai propri interessi. E le sollevazioni popolari, se non sono guidate da qualche ideale civico, non servono a nulla.
D’altronde, il popolo continua a farsi abbindolare dai soliti populisti, e non sa più neppure contro chi protestare.
Forse ognuno dovrebbe prendersela con se stesso.
Chi ha votato questi politici, che si è interessato della cosa pubblica, chi è capace di ragionare con la propria testa?

Ognuno faccia il proprio esame di coscienza.

Politica post-moderna

Pare che, nelle società post-moderne, non ci sia più distinzione tra destra e sinistra. E questo può anche andare.
Ma essere post-moderni non significa non avere un’opinione in testa, non avere un’idea di dove debba dirigersi un paese.
Eppure, è questo che succede ai nostri leader politici. Vivono alla giornata.

A pensarci bene, però, tutto ciò, in Italia, non è per niente né post-moderno né moderno. È molto antico: è sempre andata così. 

martedì 11 novembre 2014

Obiezione di coscienza

Due deputate che si erano recate all’ambulatorio della Camera per farsi prescrivere la pillola del giorno dopo, hanno scoperto che non era disponibile, perché il servizio era stato appaltato ad un istituto religioso. Anziché fare un’interrogazione parlamentare, le due si sono rivolte ad un servizio esterno. E così nemmeno le nostre deputate fanno qualcosa per risolvere questo problema. Ma che cosa ci stanno a fare?

Il problema della nostra residua mentalità cattolica non sta nel fatto che dappertutto si ricorre ad un’ipocrita obiezione di coscienza per non svolgere compiti sgradevoli, ma che quello che manca è proprio la coscienza del servizio pubblico. 

lunedì 10 novembre 2014

Sister Cristina

Suor Cristina che canta “Like a virgin” di Madonna.

Horror all’taliana.

Gli errori della Germania

Negli ultimi anni la Germania ha commesso un errore dietro l’altro: dalla crisi della Grecia, affrontata troppo tardi, alla crisi del Sud Europa, che ha fatto aumentare disoccupazione, precarietà e povertà.
Eppure l’Europa non era nata per chiedere sacrifici a tutti, ma per aumentare le potenzialità di ognuno. Lo scopo non è quello di mantenere in vita una moneta o il pareggio di bilancio, costi quel che costi.
Sembra che alla Merkel manchi ogni idea di un’unione che non sia quella puramente economica, e sempre a vantaggio della Germania.  Come mai, per esempio, in Ungheria si è installato un regime che appare sempre più fascista? Come mai l’Europa non dice nulla?
Se un paese rispetta i parametri economici, può fare quello che vuole in patria? Urge una costituzione europea.
E perché la signora Merkel ha insistito tanto per far eleggere alla Commissione europea l’uomo che aveva governato per 18 anni un paese, il Lussemburgo, che è un noto paradiso fiscale e che ha concordato con società e banche di tutta Europa colossali evasioni fiscali?
Oltretutto la crisi instaurata dalle politiche restrittive della Merkel sta portando alla crescita in vari paesi di partiti più o meno nazionalisti, tutti accomunati dalla contestazione all’Unione europea.
Occorrono grandi investimenti pubblici, non solo un rigore contabile di tipo ossessivo.
Siamo sicuri che la cancelliera sia all’altezza del suo compito?

Non vorremmo che per la terza volta la Germania, per ristrettezza mentale e per mania di dominio, distruggesse l’Europa.

mercoledì 5 novembre 2014

La sacra evasione

Pur non capendo niente di Dio (anzi, proprio perché non capiscono niente di Dio), i credenti e la Chiesa sono molto bravi a far evadere le tasse (IMU e ICI non pagate dal 2008)  agli enti ecclesiastici. Oggi la Corte europea ha ammesso un ricorso che tende a far pagare le imposte non pagate a questi enti: alberghi, cliniche, scuole, ecc., tutti di proprietà del Vaticano.
Ammontare delle tasse evase: quattro miliardi di euro.

I nostri governi, da quello di Berlusconi a quello di Renzi, hanno agevolato questa colossale evasione. Eppure agli enti laici o ai poveri cittadini non si fanno sconti di nessun genere.

sabato 1 novembre 2014

L'insegnamento della religione

Un’ insegnante di religione di Moncalieri ha tenuto una lezione per spiegare che l’omosessualità è “un problema psicologico da cui è dimostrato scientificamente che si può guarire”. Bocciatela. E cacciatela.
Non c’è da meravigliarsi che a fare questa dichiarazione di arrogante ignoranza sia stata un’insegnante di religione. Questa sua convinzione apparteneva fino a ieri all’intera Chiesa cattolica.
D’altronde, gli insegnanti di religione sono stati introdotti nella scuola pubblica e scelti dai vescovi per diffondere miti, fandonie e strafalcioni di questo tipo. Giusto per rendere più ignorante una popolazione che lo è già abbastanza.

E li paghiamo anche.