martedì 30 dicembre 2014

Gli ingenui

Da indagini statistiche risulta che gli italiani non si fidano più di nessuno (l’hanno capita!) tranne che del… Papa. Ahinoi, come è facile creare un mito del tutto contrario alla realtà. I telegiornali ci parlano delle scarpe del Papa (non gli scarpini di seta, ma scarpe di cuoio), della croce del Papa (non d’oro, ma di ferro), dell’orologio del Papa (non di gran marca, ma uno Swatch), del fatto che paghi personalmente i conti, del fatto che viva in due camerette, del fatto che telefoni come un comune mortale e così via. Un santino, che riguarda oltretutto quello che era prima, non quello che è adesso..
Perché resta il fatto che il Papa, capo di una Chiesa ricchissima, proprietaria di innumerevoli opere d’arte, di immobili a non finire, di banche, ecc., è un multimiliardario che fa finta di essere povero. È come quei capitalisti che si vestono male per non stonare in mezzo ai poveracci. Una presa in giro. E gli italioti ci cascano.
Ci cascano al punto che, tra le varie tasse, pagano anche un miliardo di euro (duemila miliardi di vecchie lire) alla Chiesa, poveretta.
Almeno il vero Francesco, il santo di Assisi, aveva rinunciato alle ricchezze del padre. Ma questo Papa non si disfa di nulla. Predica soltanto la povertà (degli altri).
È vero che tutti hanno bisogno di soldi. Anche i dodici apostoli avevano una cassa (e già allora c’era qualcuno che rubava). Ma Gesù era veramente un povero, anche se aveva la cattiva abitudine di tutti i religiosi di non lavorare e di vivere alle spalle di finanziatori, fra alcune ricche donne.
Insomma, è vero che tra credente e credulone il confine è sottilissimo. Ma, a quanto pare, in Italia, la madre del credulone è sempre incinta. 

martedì 23 dicembre 2014

Successi televisivi

Se credete che i dieci milioni di ascolto della trasmissione di Benigni sui dieci comandamenti siano dovuti ad un soprassalto di religiosità degli spettatori italiani, ricredetevi. La finale tra Juve e Napoli ha superato gli undici milioni.

Quando c’è un evento televisivo, e le altre reti rinunciano a priori a fare concorrenza, il successo è assicurato – qualunque sia l’argomento.

Fascismo italico

Scoperto un gruppo di neofascisti che ordiva attentati e omicidi. Il loro capo era un ex-carabiniere. Niente di nuovo. In Italia c’è sempre un gruppo di fascisti che sogna di prendere il potere con le armi. In passato, il neofascismo ha messo bombe in stazioni e treni, uccidendo parecchie persone.
Speriamo che stavolta non ci siano i soliti servizi segreti “deviati” che insabbino tutto e facciano fuggire all’estero i responsabili. Speriamo di non trovarci un giorno qualcuno di costoro in Parlamento o attivi operatori di affari e tangenti.
Tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare. Ma non si può non notare che la loro ideologia, il loro nazionalismo e il loro razzismo ( e anche il loro strumentale sfruttamento del malcontento) siano valori condivisi da certi partiti di destra che oggi sembrano in aumento.

L’idea di risolvere ogni problema con la violenza, lo stato di polizia e la dittatura è tipica della cultura italica, una “cultura” che non vede la complessità dei problemi, che non riflette, che non sa organizzare il dissenso, che vuole imporre le decisioni senza interpellare prima tutti.

venerdì 19 dicembre 2014

Genius loci

Dunque, l’elezione del prossimo Presidente della Repubblica dovrà dipendere anche dal consenso di Berlusconi – uno che è attualmente agli arresti domiciliari.
Quanto agli affari romani, è venuto fuori che molti erano in mano ad un criminale, terrorista e fascista, il quale passava mazzette, anche modeste, a politici e funzionari pubblici.
Insomma, il solito squallore della corruzione italica.
Non è strano che i criminali guidino la politica e l’economia – lo hanno fatto da sempre. Come la politica è la guerra perseguita con altri mezzi, così la criminalità è la politica perseguita con altri mezzi.

Il problema dell’Italia è che si tratta di gente modesta e ignorante, piccola piccola. Non solo non abbiamo una politica all’altezza dei tempi, ma nemmeno una criminalità.

venerdì 12 dicembre 2014

Il paese delle bande

In Italia si fa tutto attraverso le bande. Non solo la criminalità, ma anche la politica, la famiglia e la religione. Non siamo un insieme di popoli, ma un insieme di bande che si scontrano continuamente. Rissosi, litigiosi, invidiosi, ci blocchiamo a vicenda.

Il problema dell'euro

Il problema non è quello dell’euro, ma quello della convivenza con popoli più rigorosi di noi, abituati a programmare, dotati di senso dello Stato.
Il problema è quello delle regole – il fatto cioè che noi siamo abituati a non rispettarle, a improvvisare, a fare i furbi.

Il problema è che dobbiamo imparare ad essere seri.

martedì 2 dicembre 2014

Corrotti ed eroi

Proviamo vergogna di essere italiani quando avvengono fatti di corruzione come quello smascherato in questi giorni a Roma, dove si è scoperta una cricca di delinquenti, guidata da un ex terrorista nero, che trovava il modo, con la collaborazione di politici, di amministratori di aziende pubbliche e di pubblici ufficiali, di pilotare gli appalti ed altri sporchi affari. Ciò che colpisce è la pervasività della corruzione e di apparati più o meno mafiosi. In Italia le mafie non mancano mai: oltre a quelle tradizionali, ci sono anche quelle autoctone.
Simili scene, di incriminazione e di arresti, si verificano ormai con regolarità, in tutte le regioni, tanto che c’è da chiedersi se non ci sia qualcosa di sbagliato nel Dna di parecchi italioti.
Per fortuna, ci sono anche gli eroi, quei coraggiosi che non si fanno corrompere e spesso perdono la vita. È stato appena trasmesso un film in cui si ricordano le vicende tragiche di Giorgio Ambrosoli, l’avvocato liquidatore della banca di Sindona che non si fece piegare e pagò con la vita la sua dirittura morale. Ce ne sono pochi, ma ci sono.
Ma anche qui colpisce la diffusione e la potenza dei corrotti, sempre circondati da politici, mafiosi e monsignori; e la pochezza di mezzi degli onesti, spesso abbandonati da tutti e consapevoli di dover morire.

È un’Italia eterna, che non cambia mai. Purtroppo, abbiamo bisogno di eroi.

domenica 30 novembre 2014

La Grande Meretrice

Gli ultimi dati della Corte dei conti ci dicono che l’otto per mille ha fruttato alla Chiesa più di un miliardo di euro, cui vanno aggiunti i soldi spesi per gli insegnanti di religione nelle scuole pubbliche e i finanziamenti agli oratori, alle scuole cattoliche e ad altre attività. Una cifra enorme che non ha confronti in Europa e che, nonostante si tagli su tutto, è in continua espansione. Uno spreco forsennato di denaro pubblico, sottratto al controllo dello Stato e ripartito secondo una legge iniqua. Infatti, coloro che scelgono la Chiesa cattolica sono solo il 37,9% mentre alla Chiesa viene assegnata un quota dell’82,2%. Insomma, siamo ad un meccanismo truffaldino… tanto per cambiare.
Finché la Chiesa non risolve il problema del proprio finanziamento, finché grava sulle spalle dei cittadini italiani, anche di quelli che non la scelgono, non ha nessuna autorità morale per fare la morale agli altri.
Oltretutto, vista la preponderanza e la continua ingerenza del cattolicesimo nelle vicende italiane, visto il gran numero di preti e di insegnanti di religione, viste le continue apparizioni nelle televisioni e nelle radio statali del Papa, dei vescovi e di tanti religiosi, dovremmo essere il paese più morale dell’Europa. E, invece, siamo il più corrotto.

C’è qualcosa che non torna mai. I soldi spesi per la Chiesa non servono a creare un paese più onesto, ma a comprare il voto dei cattolici. Ecco perché i vari governanti non dicono mai nulla su questo scaldalo dei fondi regalati con gran sacrificio alla Chiesa. E la Chiesa che esempio dà? Quello di una qualunque meretrice che si fa pagare per i servizi offerti.

mercoledì 26 novembre 2014

L'illegalità diffusa

L’Italia è stata condannata dalla Corte di giustizia europea perché ha utilizzato norme illegittime sulle supplenze nelle scuole. Possibili risarcimenti di due miliardi di euro. Chi pagherà?
Certo è che lo Stato italiano, che combatte l’illegalità, è il primo che agisce illegalmente. È l’unico Stato europeo che non paga le aziende che hanno lavorato per lui ed applica norme illegali sui precari.

Da noi c’è sempre la non strana sensazione che il primo a truffare i cittadini sia proprio lo Stato. E i cittadini si conformano.

Le promesse dei politici

Gli italiani sono così disperati che non vanno nemmeno più a votare, così come risulta dalle ultime elezioni regionali, dove 60 per cento ha disertato i seggi elettorali.
Negli ultimi decenni hanno votato per tutti – e sono sempre stati delusi. Prima c’è stato Berlusconi, che ha portato l’Italia al collasso. Poi c’è stato Monti, che l’ha immiserita. Quindi, Letta, che è stato fatto fuori da Renzi. Il quale Renzi ha fatto una montagna di promesse, è stato votato da una massa enorme di italiani… ma ha concluso poco.

E, adesso, i poveri italioti non sanno più per chi votare. 

lunedì 24 novembre 2014

La religione nelle scuole

L’insegnamento della religione nelle scuole pubbliche è una forma di indottrinamento che lo Stato sostiene e finanzia. Solo nei paesi musulmani o in Israele c’è una tale commistione tra religione e Stato.
Perché mai insegnare la religione nelle scuole?
Si dirà: perché gli italiani sono per la maggior parte cattolici. Ma gli italiani sono per la maggior parte cattolici proprio perché sono stati a lungo indottrinati in questo modo, con le buone e con le cattive. In passato, chi non era cattolico veniva semplicemente eliminato.
Questo indottrinamento non ha permesso la formazione di una coscienza autosufficiente, di un’autonomia di giudizio in campo religioso.
Comunque la si metta, la scuola pubblica dovrebbe educare a farsi una propria opinione e a compiere scelte personali, non dovrebbe indottrinare.

Già, ma in Italia si vuole proprio precostituire la scelta, impedire che ognuno pensi con la propria testa. 

Laicità dello Stato

Sappiamo che la laicità dello Stato viene sistematicamente violata nelle scuola pubblica, dove si fa di tutto per inculcare nella mente dei giovani i valori cattolici. E solo quelli.
Tra le credenze più perniciose c’è l’idea che ci si debba sottomettere a qualcuno che sa tutto e che ha la bacchetta magica per risolvere ogni problema.
In tal modo, l’italiota non è mai autonomo, non sviluppa una ricerca religiosa personale ed è convinto di dover sempre essere diretto da qualcuno. È lo schiavo ideale, rassegnato.
Sarà per questo che nessun governo ha mai tentato di riaffermare la laicità dello Stato ed anzi tutti si appoggiano alla Chiesa.

La Chiesa porge allo Stato su un piatto d’argento una massa di pecoroni che non si ribellano mai. E lo Stato finanzia.

domenica 23 novembre 2014

La politica delle parole

Bla, bla, bla… destra contro sinistra, governo contro sindacati, alluvioni, disoccupati, case popolari, immigrati più o meno clandestini, crisi dell’euro, trattative con la mafia, prescrizione dei processi, riforme costituzionali, legge elettorale… ba, bla, bla… Ne sentiamo parlare da decenni. E mai nessuno fa niente.
Tutti macinano parole. Vanno in tv, discutono, litigano, propongono soluzioni miracolistiche. E poi… bla, bla, bla. Il povero italiota crede di aver trovato qualche salvatore, passa da un partito all’altro, ma poi viene regolarmente deluso.
Ormai per fare i politici, bisogna saper comunicare e soprattutto parlare, parlare, parlare…
Sono così impegnati a parlare che non hanno il tempo di far qualcosa di concreto
Bla, bla, bla…
Propongo per tutti un po’ di silenzio. Un mese senza parlare.

Già, ma come faranno a riempire i telegiornali? Bla, bla, bla…

sabato 22 novembre 2014

Stato e Chiesa: la diarchia italiana

Quando un Presidente della Repubblica italiana deve annunciare una decisione importante, dove va?
Ovviamente dal Papa.
Ieri Napolitano, un ex comunista, è andato a trovare il Papa per comunicargli di persona le sue prossime dimissioni.
Le fotografie che ritraggono i due insieme la dicono lunga: sono amiconi e c’è fra loro una grande intimità.

Sembra ancora l’epoca in cui esistevano due imperatori in un unico paese. 

La pillola del giorno dopo

L’Agenzia europea del farmaco (Ema) ha dato parere favorevole affinché la “pillola del giorno dopo” sia venduta liberamente in farmacia, senza obbligo di prescrizione medica.
Cosa scommettete che in Italia ci sarà qualche intoppo e che questo non sarà possibile?
Perché?
Ma perché l’Italia è uno Stato dimezzato che dipende dal Vaticano.
Il Vaticano infatti è uno Stato che infiltra un altro Stato, proprio come un cancro. E la Chiesa non vuole che le donne possano decidere autonomamente in campo sessuale. Vuole proprio che le donne abortiscano, possibilmente con dolore. Così saranno punite.

In Italia, non c’è solo il femminicidio, l’uccisione delle donne; c’è anche la tortura delle donne, specialità nella quale la Chiesa è un’esperta.

giovedì 20 novembre 2014

Ingiustizia è fatta

L’Italia, si sa, è il paese dei delinquenti, soprattutto se hanno tanti soldi e buoni avvocati, nel senso che qui chiunque può venire, delinquere e farla franca. Il caso dell’assoluzione del responsabile svizzero delle fabbriche di Eternit è l’ultima dimostrazione. Tutti sapevano che l’amianto è cancerogeno, ma lui continuava a produrlo in Italia (non nel suo paese, si badi bene).
Ebbene il reato di disastro ambientale è stato dichiarato prescritto, anche se non esiste un caso più chiaro di disastro ambientale.
D’accordo, c’è la colpa della nostra giustizia, che non è capace di svolgere processi velocemente, e c’è l’assenza dei nostri politici, che non solo si sono disinteressati delle migliaia di vittime, ma hanno addirittura abbreviato il tempo per la prescrizione. Adesso nessuno si ricorderà più che fu Berlusconi, in ordine di tempo, a volere questa abbreviazione per salvarsi da alcuni processi.
Proprio come il lento effetto dell’amianto, il veleno di certe leggi ad personam continua a fare vittime.
Ma c’è la mentalità di un intero paese, che da secoli è abituato a chinare la schiena davanti alle prepotenze dei ricchi e a dimenticare. In fondo, l’Italia è il paese dalla memoria corta, in cui il passato è prescritto per definizione.

Scommettete che qualcuno sarà disponibile a rivotare Berlusconi?

mercoledì 19 novembre 2014

Il Rottamatore

Il problema di Matteo Renzi è che aveva fatto troppe promesse, è che aveva impostato la sua azione sulla velocità. Ed ora, dovendo fare i conti con la farraginosità del sistema, ha dovuto rallentare, dilazionare e posticipare.
I tanti cittadini che gli avevano dato fiducia si sentono traditi e presto torneranno a votare chi promette riforme immediate. Questo è il paese dove le cose o si fanno subito o non si fanno più.
Le bugie e le fanfaronate hanno le gambe corte. Ma, per brevi periodi, corrono più di ogni altra cosa.

Il vero merito di Renzi è aver rottamato la vecchia classe dirigente. Poi, però, la politica è tornata a macinare chiacchiere e far solo gli interessi degli stessi politici.

sabato 15 novembre 2014

Il riscaldamento globale

Che cosa sta succedendo oggi in Italia? Oltre ad una infinita crisi economica, oltre ad una continua distruzione della nostra ricchezza, c’è la crisi meteorologica: cicloni, bombe d’acqua, alluvioni, esondazioni, smottamenti, frane… ci manca solo il terremoto, poi non ci mancherà più niente.

Il fatto è che quando la febbre umana cresce, inevitabilmente ha ripercussioni sul clima. E in Italia la febbre è molto alta.

venerdì 14 novembre 2014

Lo stallo italico

Tutti conoscono le vicende della Napoli-Reggio Calabria, un’autostrada i cui lavori di rifacimento non finiscono mai.
Ma non è che un esempio. Gli italiani vivono ormai per ostacolarsi a vicenda. Nessuno prende più un’iniziativa.
Come mai in Svizzera hanno già finito la strada che porta al confine con l’Italia e l’Italia non ha ancora incominciato? E il Mose veneziano? E la linea ferroviaria ad alta velocità che dovrebbe collegarci con Marsiglia? E i lavori per l’Expo milanese: siamo sicuri che finiranno in tempo?
La verità è che negli ultimi decenni si è lavorato bloccare tutto, per complicare tutto. E si è fatta una riforma dello Stato in senso federalista che è la fonte degli sperperi e dello sfascio attuale.
Tutti litigano con tutti. Con il risultato che il paese si è bloccato. Gli altri vanno avanti e noi andiamo indietro, come i gamberi.


Spie cattoliche

Continua il controllo occhiuto della Chiesa sulla società italiana. Si è scoperto che gli insegnanti di religione in Lombardia avevano ricevuto l’incarico di schedare le scuole dove si palava e si rispettava l’omosessualità (anziché perseguitarla, così come vorrebbero i cattolici). Ma già ogni Natale arrivano nelle nostre case preti curiosi che, con la scusa della benedizione, possono prender nota dell’orientamento delle famiglie.
C’è un controllo da parte della Chiesa che va avanti da secoli, e che risale ai bei tempi dell’Inquisizione. In questa funzione, gli insegnanti di religione sono la quinta colonna. Scelti dai vescovi, ma pagati dallo Stato, possono osservare chi è presente alle loro lezioni e chi ha chiesto l’esonero, e riferire a chi di dovere.
Le famiglie lo sanno benissimo e, pur non credendo in nulla, costringono i figli a frequentare simili lezioni di indottrinamento. Così come li costringono a farsi battezzare e cresimare.
Tutto ciò è altamente incostituzionale e addirittura delinquenziale. Ma in Italia funziona così bene che i giovani ripetono il comportamento dei genitori.
D’altronde, non c’è cerimonia pubblica dove accanto alle autorità pubbliche non compaiano le autorità religiose. E non c’è governo che abbia mai rivendicato l’autonomia della società laica. Tutti pappa e ciccia con la Chiesa. Quando il Papa entra ed esce dal Vaticano, subito arriva qualche Presidente a fare il baciamano.
Che poi l’Italia sia il paese europeo più corrotto, questo non scandalizza. In effetti, quando mai essere cattolico ha significato essere onesto o pagare le tasse? Il buon esempio lo dà la Chiesa, che ha sempre evaso ogni imposta e ha utilizzato la banca del Vaticano per traffici illeciti.

E i cittadini, così bene indottrinati, si conformano.

Risvegli italici

Pare che gli italiani si siano svegliati e abbiano capito che sono stati sacrificati e presi in giro da parecchi decenni. Fatto sta che, mentre tutti gli altri paesi europei, riescono ad andare avanti, seppur di poco, noi siamo sempre in recessione: andiamo indietro.
Il problema è che abbiamo i politici che ci meritiamo: gente che pensa solo ai propri privilegi e ai propri interessi. E le sollevazioni popolari, se non sono guidate da qualche ideale civico, non servono a nulla.
D’altronde, il popolo continua a farsi abbindolare dai soliti populisti, e non sa più neppure contro chi protestare.
Forse ognuno dovrebbe prendersela con se stesso.
Chi ha votato questi politici, che si è interessato della cosa pubblica, chi è capace di ragionare con la propria testa?

Ognuno faccia il proprio esame di coscienza.

Politica post-moderna

Pare che, nelle società post-moderne, non ci sia più distinzione tra destra e sinistra. E questo può anche andare.
Ma essere post-moderni non significa non avere un’opinione in testa, non avere un’idea di dove debba dirigersi un paese.
Eppure, è questo che succede ai nostri leader politici. Vivono alla giornata.

A pensarci bene, però, tutto ciò, in Italia, non è per niente né post-moderno né moderno. È molto antico: è sempre andata così. 

martedì 11 novembre 2014

Obiezione di coscienza

Due deputate che si erano recate all’ambulatorio della Camera per farsi prescrivere la pillola del giorno dopo, hanno scoperto che non era disponibile, perché il servizio era stato appaltato ad un istituto religioso. Anziché fare un’interrogazione parlamentare, le due si sono rivolte ad un servizio esterno. E così nemmeno le nostre deputate fanno qualcosa per risolvere questo problema. Ma che cosa ci stanno a fare?

Il problema della nostra residua mentalità cattolica non sta nel fatto che dappertutto si ricorre ad un’ipocrita obiezione di coscienza per non svolgere compiti sgradevoli, ma che quello che manca è proprio la coscienza del servizio pubblico. 

lunedì 10 novembre 2014

Sister Cristina

Suor Cristina che canta “Like a virgin” di Madonna.

Horror all’taliana.

Gli errori della Germania

Negli ultimi anni la Germania ha commesso un errore dietro l’altro: dalla crisi della Grecia, affrontata troppo tardi, alla crisi del Sud Europa, che ha fatto aumentare disoccupazione, precarietà e povertà.
Eppure l’Europa non era nata per chiedere sacrifici a tutti, ma per aumentare le potenzialità di ognuno. Lo scopo non è quello di mantenere in vita una moneta o il pareggio di bilancio, costi quel che costi.
Sembra che alla Merkel manchi ogni idea di un’unione che non sia quella puramente economica, e sempre a vantaggio della Germania.  Come mai, per esempio, in Ungheria si è installato un regime che appare sempre più fascista? Come mai l’Europa non dice nulla?
Se un paese rispetta i parametri economici, può fare quello che vuole in patria? Urge una costituzione europea.
E perché la signora Merkel ha insistito tanto per far eleggere alla Commissione europea l’uomo che aveva governato per 18 anni un paese, il Lussemburgo, che è un noto paradiso fiscale e che ha concordato con società e banche di tutta Europa colossali evasioni fiscali?
Oltretutto la crisi instaurata dalle politiche restrittive della Merkel sta portando alla crescita in vari paesi di partiti più o meno nazionalisti, tutti accomunati dalla contestazione all’Unione europea.
Occorrono grandi investimenti pubblici, non solo un rigore contabile di tipo ossessivo.
Siamo sicuri che la cancelliera sia all’altezza del suo compito?

Non vorremmo che per la terza volta la Germania, per ristrettezza mentale e per mania di dominio, distruggesse l’Europa.

mercoledì 5 novembre 2014

La sacra evasione

Pur non capendo niente di Dio (anzi, proprio perché non capiscono niente di Dio), i credenti e la Chiesa sono molto bravi a far evadere le tasse (IMU e ICI non pagate dal 2008)  agli enti ecclesiastici. Oggi la Corte europea ha ammesso un ricorso che tende a far pagare le imposte non pagate a questi enti: alberghi, cliniche, scuole, ecc., tutti di proprietà del Vaticano.
Ammontare delle tasse evase: quattro miliardi di euro.

I nostri governi, da quello di Berlusconi a quello di Renzi, hanno agevolato questa colossale evasione. Eppure agli enti laici o ai poveri cittadini non si fanno sconti di nessun genere.

sabato 1 novembre 2014

L'insegnamento della religione

Un’ insegnante di religione di Moncalieri ha tenuto una lezione per spiegare che l’omosessualità è “un problema psicologico da cui è dimostrato scientificamente che si può guarire”. Bocciatela. E cacciatela.
Non c’è da meravigliarsi che a fare questa dichiarazione di arrogante ignoranza sia stata un’insegnante di religione. Questa sua convinzione apparteneva fino a ieri all’intera Chiesa cattolica.
D’altronde, gli insegnanti di religione sono stati introdotti nella scuola pubblica e scelti dai vescovi per diffondere miti, fandonie e strafalcioni di questo tipo. Giusto per rendere più ignorante una popolazione che lo è già abbastanza.

E li paghiamo anche.

martedì 21 ottobre 2014

Giustizia politica

Quando Berlusconi era al governo e veniva processato dalla magistratura per reati vari, sosteneva che i magistrati erano politicizzati e che si faceva contro di lui un uso politico delle giustizia.

        Ora che viene assolto, dopo aver stretto un accordo con Renzi, abbiamo l’impressione che non avesse tutti i torti. 

Aria nuova in Vaticano?

Aperture verso gli omosessuali, aperture verso i divorziati, aperture verso le coppie di fatto… aria nuova in Vaticano?
No, aria fritta.
Non si può rianimare un cadavere defunto da duemila anni. Inutilmente la religione insegue una società civile che è molto più avanti. La tradizione in tal caso è un intralcio.

D’altronde, la Chiesa, prodotto italiano, non può che assomigliare alla politica di questo paese: tante chiacchiere, tanti annunci, ma fatti… nessuno.

domenica 19 ottobre 2014

Destra e Chiesa

Si dice che non esista più differenza tra destra e sinistra. Ma proprio oggi si vede una distinzione fondamentale nel campo dei diritti civili, per esempio nel riconoscimento dei matrimoni omosessuali. La destra è reazionaria, ed è appoggiata dalle autorità cattoliche.

Anzi, possiamo dire che la religione cattolica sia la vera ispiratrice della destra italiana.

giovedì 16 ottobre 2014

Le alluvioni

Ormai, ad ogni temporale, assistiamo all’alluvione di qualche paese o città.
D’accordo, il clima è cambiato. Ma, prima dell’alluvione di acqua, ci dev’essere stata un’alluvione dei cervelli, perché nessuna persona sensata costruirebbe case negli alvei dei fiumi. E da noi, invece, lo si è fatto.

E che dire di quelli che costruiscono ville sulle pendici dei vulcani?

Il paese della paralisi

Poiché gli italiani sono uno dei popoli più faziosi del mondo, sono anche uno dei più litigiosi. La quantità delle vertenze civili è altissima. Si può dire che ognuno odi i propri vicini. Ed è questo il motivo per cui il nostro paese è stato uno degli ultimi in Europa a trovare l’unità nazionale.
Ma resta l’antipatia, di una regione verso l’altra, di ogni paesino, di ogni contrada verso quella vicina. Sono note le guerre fra città che hanno funestato il passato. E oggi sono visibili le esasperazioni del tifo calcistico, che portano anche ad accoltellamenti e a morti.
Questa antica rivalità fa sì che ogni partito politico disprezzi gli altri, e che tutti si siano da fare per bloccarsi a vicenda. Il risultato è sotto i nostri occhi: la paralisi di ogni progetto.
Come se questo non bastasse, il ritorno del federalismo ha fatto riaffiorare il particolarismo, il provincialismo, il localismo, il fatto che tutti si ostacolino a vicenda, e lo sviluppo di una burocrazia asfissiante e idiota che paralizza ogni progetto.
L’esito finale di questo atteggiamento “culturale” e psicologico è la paralisi generale, ben visibile nel ristagno dell’economia. Il paese si è avviluppato su se stesso e non riesce più a muoversi.
Ma perché i popoli italici si odiano tanto?

Forse perché odiano, in realtà, se stessi? Forse perché, dalla caduta dell’impero romano in poi, non hanno mai combinato, in campo politico e storico, nulla di buono?

domenica 12 ottobre 2014

La sfilata dei buffoni

Dopo l’alluvione di Genova, vescovi e politici si precipitano in città a stringere mani e a farsi pubblicità.
Dopo ogni disastro, la passerella dei soliti pagliacci.

Eppure sono proprio questi inetti politicanti i veri responsabili dell’incuria che provoca tragedie.

venerdì 10 ottobre 2014

Etica all'italiana

Da una parte, Alfano vorrebbe che i prefetti annullassero i matrimoni gay celebrati all’estero e registrati dai sindaci in Italia, e, dall’altra parte, non appena si parla di introdurre una norma antiriciclaggio (che punirebbe chi ha riciclato all’estero i frutti di ruberie e di tanti altri reati di corruzione), vorrebbe subito annacquarla.
Guardate dove va a finire il senso etico dei nostri ipocriti cattolici.

Per loro, è peggio un matrimonio omosessuale di un delinquente che ha messo sul lastrico i suoi dipendenti o che ha rubato il denaro dei contribuenti.

L'Opera di Roma


La vicenda dell’Opera di Roma è la metafora della situazione italiana, dove tutti tirano troppo la corda e vogliono mille privilegi, dove nessuno recede, dove si perde ogni ragionevolezza, dove ognuno è contro tutti gli altri e dove una burocrazia ottusa la fa da padrone. Alla fine si manda in malora ogni cosa.
Federico Fellini aveva rappresentato tutto questo nel film Prova d’orchestra (1979), a dimostrazione che i guai degli italiani sono colpa degli… italiani.  Come finisce il film? Un’enorme palla da demolizione distrugge un muro della sala, le prove riprendono e il direttore finisce col parlare in… tedesco (!).
Mai opera fu tanto profetica.
Il fatto è che Fellini conosceva gli italiani e sapeva  che si tratta di un popolo allo sbando alla ricerca di un “Signore” che li comandi.
Che cosa deve fare questo Signore? Deve dare spettacolo di sé. Con la sua corte, i suoi amici, i suoi nemici, le sue donne, i suoi scandali, le sue cerimonie, i suoi intrighi, i suoi discorsi… un po’ come i Signori del Quattro-Cinquecento o i Papi. E, soprattutto, non deve cambiare niente, perché gli italiani sono il popolo più conservatore d’Europa.
Nessuno di questi Signori ha mai fatto nulla di significativo, anche perché il vero potere ce l’hanno gli stranieri. Negli ultimi cinquecento anni, l’Italia è sempre stata governata direttamente o indirettamente dalle altre nazioni europee ed ora anche dagli americani. Di fronte alle nostre divisioni, di fronte alle nostre fazioni, ai nostri partiti (tutti grandi rivoluzionari, tutti grandi riformatori utopisti) gli altri Stati decidono per noi, e noi seguiamo come cani fedeli. Il Signore locale è solo il gabelliere che deve spremere gli italioti, facendo credere che lo fa per il loro bene.

Ma agli italiani va bene così. In fondo sono loro che hanno capito per primi che la politica non è che spettacolo.

martedì 7 ottobre 2014

Il ministro di ferro

Dunque, il ministro degli Interni, naturalmente uomo di destra e cattolico, ha ordinato ai prefetti di non tollerare nei vari comuni i registri delle coppie gay. Chissà che male facevano? Certo, era un pericolo peggiore di quello del terrorismo o del virus Ebola. Sì, il virus dell’omosessualità, che può infettarci tutti… Che paura!
Ecco un’ulteriore dimostrazione di come la cultura cattolica sia ciò che impedisce all’Italia ogni sviluppo nel campo dei diritti civili. Da una parte sembra che il Papa faccia timide aperture, ma dall’altra il cattolicesimo castratore, autoritario e discriminatore erige muri insuperabili.
In tutta Europa ci si apre al riconoscimento delle coppie omosessuali. Che siano tutti incivili e noi gli unici civili? Oppure siamo i soliti arretrati?
L’ideologia cattolica è un Moloch mostruoso, piantato al centro dell’Italia, che non vuole cambiare nulla, che si oppone ad ogni tentativo di mobilità sociale.

Ma chi non si muove socialmente, non si muove neppure economicamente.

mercoledì 1 ottobre 2014

Bandiere ed inni

Maroni vuole indire un referendum per decidere quale sia la nuova bandiera della Lombardia. Problema che angustiava noi tutti, Pare infatti che il simbolo della “rosa camuna”, che pure compare dappertutto, sia solo uno stendardo.
A quando un referendum per stabilire anche quale sia l’inno del nuovo Stato sovrano?

Continuano i tentativi penosi ( e astuti) di secessione. 

Forti e deboli in Europa

Dunque la Francia può fare quel che le pare. E lo stesso era successo alla Germania.
Loro possono sforare i limiti del 3 per cento. Noi no. Noi dobbiamo dannarci l’anima e distruggere il paese per restare nei parametri di Maastricht.
Insomma, in Europa si vede chi comanda e chi no, chi è importante e chi no.
Eppure attualmente la presidenza è italiana. È possibile che nessuno in questo paese alzi la voce? Siamo solo capaci di ubbidire come pecore?

Come siamo comprensivi con i forti, come siamo severi con i deboli!

lunedì 29 settembre 2014

Autonomia regionale

Roberto Maroni, governatore (purtroppo) della Lombardia, vuole proporre un referendum affinché la regione si tenga tutte le tasse attualmente pagate – argomento che sembra furbescamente invincibile.
Ma, se in una famiglia di sette persone, tre dicessero: ci teniamo tutti i soldi guadagnati e a voi quattro non diamo niente, la famiglia ipso facto sarebbe dissolta.

Ed è esattamente questo che si ripromettono i leghisti. Sciogliere l’Italia.

domenica 28 settembre 2014

Il destino della Germania

Già due volte la Germania ha distrutto l’Europa con la sua sete di dominio, con la sua durezza e con la sua cocciutaggine. E ora siamo alla terza?

Mentre tutti capiscono che per uscire dalla crisi ci vogliono investimenti pubblici, i tedeschi continuano ad opporvisi. Questo sta portando al collasso l’Europa intera.

venerdì 26 settembre 2014

Il matrimonio del secolo

Venezia mobilitata per il matrimonio di George Clooney. Ma chi sarà mai? Uno scienziato, un Premio Nobel, un benefattore dell'umanità? No, un attore.

Secoli di dominazione e di cultura per fare da fondale alle nozze di un attore. Sic transit gloria mundi.

giovedì 25 settembre 2014

Lombardia arretrata

“Crescete e moltiplicatevi…” dappertutto – tranne che in Lombardia. Dove una giunta leghista pone tutti i possibili ostacoli alla fecondazione eterologa.
Non c’è nessuna giustificazione per questo atteggiamento, se non un pregiudizio ideologico, dettato dall’avversione dei cattolici verso ogni pratica di fecondazione che non sia quella “naturale”, sancita dal matrimonio (ovviamente) religioso.
Mai una regione tanto grande è stata governata da menti tanto piccole. Tant'è vero che c'è stato un boom di espatri - non solo per motivi economici.

Un bel biglietto di presentazione per l’Expo.

mercoledì 24 settembre 2014

L'articolo 18

Che l’articolo 18 sul lavoro venga mantenuto o eliminato, non cambierebbe nulla, non farebbe né diminuire né aumentare la disoccupazione. Ma i nostri parlamentari, specialisti nelle cause superflue, si danno battaglia per motivi ideologici.
I politici italioti, infatti, non sono pragmatici, come gli anglosassoni, ma astratti e teorici. E, soprattutto, sapendo di non contare nulla in economia (dove ormai decidono gli stranieri), si impegnano molto e lottano fra di loro per far finta di poter cambiare qualcosa, per giustificare i loro iniqui stipendi.

Ed eccolo tutti divisi, destra contro sinistra, maggioranza contro minoranza, sempre faziosi, sempre rabbiosi, a dare spettacolo della loro superfluità in Parlamento e in televisione. E gli italiani, attoniti, osservano tutto preparandosi a pagare nuove tasse – l’unica certezza che è loro rimasta.

Giustizia vaticana

Naturalmente siamo tutti contenti che il Papa abbia approvato l’arresto del vescovo polacco reo di pedofilia. Ma ci domandiamo perché per venti secoli questo non sia mai successo. Quanti “santi” occhi sono rimasti chiusi? Quanti farabutti sono stati sottratti alla giustizia? Quante ingiustizie sono state fatte in Vaticano?

giovedì 18 settembre 2014

Folclore europeo

La rovina dell’Europa è sempre stato il nazionalismo, che ha già portato a conflitti di ogni tipo. Quasi ogni paese si è trovato ora in guerra e ora alleato con uno degli altri.
Oggi il nazionalismo continua a impedire una vera unificazione del continente. Ma stavolta assume forme ridicole e paradossali. Quasi ogni nazione ha al proprio interno una regione che vuole l’indipendenza. La Scozia vorrebbe dividersi dalla Gran Bretagna, il Belgio vorrebbe spaccarsi in due, la Catalogna vorrebbe diventare indipendente dalla Spagna, la Corsica vorrebbe dividersi dalla Francia, le regioni orientali dell’Ucraina stanno facendo la guerra per separarsi e in Italia… ci sono regioni che vorrebbero diventare Stati indipendenti. Ce n’è per tutti e a tutti i livelli di stupidità. Con quali risultati?
Abbiamo già visto la Cecoslovacchia, che si è divisa in due Stati. Che vantaggio ne ha avuto? Ci sono due Stati che sono più poveri di prima e che contano sempre di meno. A che serve questo processo di frammentazione?
In Italia, lo abbiamo già vissuto nel passato… quando eravamo divisi e gli eserciti stranieri la facevano da padroni.
Qualcuno ha messo in testa alla gente l’idea che i problemi si risolvano separandosi e riducendosi ad una popolazione il più possibile omogenea. Ma è un’illusione.

Insieme si è più forti, divisi si è più deboli.

mercoledì 17 settembre 2014

La nemesi leghista

Un leghista svizzero ha proposto che ai frontalieri italiani siano applicate le modalità di tassazione dell’Italia e non quelle elvetiche, ovviamente più leggere.
Insomma, chi di leghismo colpisce…
Il fatto è che i leghisti padani, quando vanno in Svizzera, possono essere trattati come loro trattano gli extracomunitari. Morale: non fare agli altri quello che non vorresti fosse fatto a te.

Se in Europa governassero solo i partiti leghisti, sarebbe la guerra di tutti contro tutti e la vittoria dell’egoismo localistico.

venerdì 12 settembre 2014

La palla al piede

Che il cattolicesimo sia una palla al piede per lo sviluppo dell’Italia è sotto i nostri occhi. Per dimostrarlo potremmo prendere l’ultimo caso della fecondazione eterologa. Prima i cattolici di destra avevano fatto una legge per vietarla. E, ora che la Consulta ha bocciato la loro legge, fanno di tutto per rendere difficili le cose. Proprio come hanno già fatto con l’aborto.
Per esempio, in Lombardia, dove comanda la Lega, si è subito varato un regolamento con cui si mettono divieti incomprensibili, frutto in realtà del fondamentalismo cattolico, sempre al servizio della Chiesa e della sua ideologia autoritaria, che ben si sposa, d’altronde, con i valori della destra. Prima c’era Formigoni, di Comunione e Liberazione. Ora c’è Maroni, molto devoto. E l’andazzo è sempre quello.
Sognano l’autonomia, anzi l’indipendenza, ma poi dipendono ancora da Roma – sì, quella del Papa. Non avendo autonomia culturale, prendono a prestito le idee del Vaticano.
Ma anche a livello nazionale le cose non cambiano. Dopo Letta, Monti e Berlusconi, tutti molto rispettosi della Chiesa, ora ci sono gli scout cattolici di Renzi, che hanno deciso di devolvere l’otto per mille dello Stato agli edifici di culto, hanno quasi esentato da Tasi e Imu gli edifici di proprietà della Chiesa, hanno decretato esenzioni fiscali e nessun taglio per le scuole dei preti, fanno di tutto per ostacolare la fecondazione eterologa nelle Regioni e hanno bloccato in Parlamento il ddl per le coppie di fatto.
Insomma la Chiesa difende la vita, ma poi ostacola chi vorrebbe dei figli. “I figli non sono un diritto, ma un dono” dicono i leghisti. Un dono di chi? Se si facessero leggi non punitive ed dottrinali, sarebbero un dono di… Maroni!

Insomma in Italia comanda sempre la Chiesa e l’ideologia cattolica impedisce ogni modernizzazione del paese.

lunedì 8 settembre 2014

Riforma della scuola

Si annuncia una nuova riforma della scuola, che peggiorerà probabilmente la situazione.

Il fatto è che non si è ancora introdotta l’unica materia veramente utile: la comprensione del presente. I nostri giovani studiano le guerre puniche, ma non sanno nulla di quello che succede in Italia, oggi.
E così un'intera generazione viene sacrificata.

Tv per famiglie

I palinsesti televisivi, in mano ai nuovi censori, dividono la serata in due tempi: nel primo, un programma per famiglie e bambini, dove tutto è falso; e, nel secondo, un programma per adulti, dove si parla (o si dovrebbe parlare) di argomenti reali.
Il problema è che, con questo tipo di programmi, stiamo allevando una generazione di deficienti – ragazzi che credono al Mulino Bianco o a don Matteo.

Il risultato sono i nostri adolescenti, che non sanno nulla della realtà e che, invece, di protestare per la disoccupazione in cui sono relegati, si avviano come pecore al macello.

Forze (instabili) dell'ordine

Un altro carabiniere o poliziotto, inseguendo il mariuolo di turno, inciampa e fa partire un colpo - che uccide.

Forse, nell’addestramento degli uomini delle forze dell’ordine, dovrebbero mettere prove di equilibrio… in tutti i sensi.

giovedì 4 settembre 2014

La patria del melodramma

L’Italia è un paese melodrammatico. Ci piacciono i sentimenti forti, le passioni travolgenti, le indignazioni momentanee, i discorsi magniloquenti, i voli di fantasia e le grandi utopie. Siamo retorici e poco pragmatici.
Anche in campo religioso, il nostro mito fondante è la “passione” di Cristo e i nostri culti si basano sull’emotività, sulla commozione, sulla musica, sui canti, sulle processioni, sulle immagini sacre, sulle statue, sulle invocazioni… tutte cose esteriori.
Crediamo che una religiosità profonda debba condurre a visioni, ad apparizioni, a stigmate, a rinunce eroiche, insomma a fenomeni straordinari.
Per noi è difficile capire il valore della serenità, dell’equilibrio, della compostezza, della saggezza, del distacco, del silenzio… in una parola dell’interiorità.

E invece la meditazione richiede tutto questo. Non ricerca l’apparizione di qualche angelo, ma una mente placata.

sabato 30 agosto 2014

Il progresso umano

A volte sembra che il mondo non cambi mai. In realtà, se escludiamo il progresso tecnologico, tutto il resto ristagna e si ripete uguale da migliaia di anni.
Per esempio, in questi giorni, Putin (riedizione di uno zar) sta facendo una guerra e minacciando un conflitto nucleare per conquistare qualche territorio, in Crimea e in Ucraina. Insomma, siamo ancora alle guerre per l’occupazione della terra. Ma la Russia non ha abbastanza territori?  Che cosa va cercando?
In Iraq, siamo addirittura alla guerra di religione per ristabilire il Califfato islamico, che -  ovviamente - è voluto da Dio. E si taglia la testa ai nemici come nel Medioevo.
In Libia, dopo che è stato ucciso il dittatore Gheddafi, è scoppiate una guerra tra tribù e non si riesce più a ritrovare un’unità. Senza il despota, la sua violenza e i suoi soprusi, non si riesce a governare.
In Palestina, c’è un’altra guerra per la conquista di territori, e si ammazzano donne e bambini come se niente fosse. Anche qui, per volontà divina.
In Africa, ci sono le eterne epidemie di malattie devastanti, come ai tempi biblici.
In Europa si è miracolosamente riusciti a creare una certa unione tra paesi che fino a ieri si massacravano a vicenda. Ma i nazionalismi non si sono affatto sopiti. E sono sempre pronti a saltar fuori.
In Italia, non si fa niente che non voglia il Papa Re, come ai tempi dello Stato della Chiesa e i vari partiti sono divisi su tutto, ben attenti ad ostacolarsi a vicenda. Anzi, con la riforma federale si è ridato vita a vecchie divisioni e irresponsabilità regionali, come succedeva secoli fa. Gli italiani si lamentano delle tasse, ma hanno creato regioni che dal 1997 hanno fatto aumentare le tasse locali del 190 per cento…

Insomma, cambiano gli oggetti tecnologici che circondano, ma è sconfortante vedere come la testa degli uomini non cambi mai.

giovedì 21 agosto 2014

Lo stile italiano

Nel giorno della festa per i duemila anni dell’imperatore Augusto, si allaga il suo Mausoleo a Roma per una tubatura rotta. E pensare che il povero Augusto si vantava di aver rimesso a nuovo la città.
Nello stesso tempo, su un blog americano viene pubblicata la foto del guardiano di un museo italiano (pare Palazzo Reale) tranquillamente addormentato sulla sua sedia.
E, pochi giorno dopo, due Tornado dell’aeronautica militare si scontrano in volo e cadono. Noi non abbiamo bisogno di nemici: ci abbattiamo da soli…

Italian style!

Religioni in guerra

Ma come mai un paese come l’Italia, col debito pubblico che ha, si permette di regalare armi ai curdi? Come mai questo improvviso attivismo di Renzi e dei suoi ministri in senso guerresco?
Non è che, per caso, c’entri il fatto che i nostri governanti sono scout cattolici, che le popolazioni minacciate sono cristiane e che il Papa ha detto di intervenire?

Parlano tanto di pace, ma, come si vede, sono pronti a spalleggiare la guerra.

mercoledì 20 agosto 2014

Il culto dei santi

Nel culto dei santi vedo un desiderio di favori, un desiderio di avere una relazione privilegiata con qualcuno di potente che sta nell’aldilà. “Avere un santo in paradiso…”
Un santo che pensa a me, che protegge me.
Un santo che intercede e che mi raccomanda.

Cultura cattolica, cultura italica.

martedì 19 agosto 2014

Stato e cittadini

Tutti sappiamo che molte aziende falliscono perché lo Stato non paga i suoi debiti. E mentre lo Stato può pignorare i beni dei cittadini, i cittadini che vantano crediti da parte dello Stato non possono pignorare niente. C’è dunque in Italia un rapporto del tutto squilibrato fra Stato e cittadini. I cittadini sono tenuti a rispettare ogni regola, ogni scadenza e ogni tassa; lo Stato può fare quel che gli pare.
Prendiamo il caso della Rai. Il cittadino è tenuto a pagare un canone (cioè una tassa) per il servizio che lo Stato gli fornisce, ma nello stesso tempo non può discutere sulla qualità di questo servizio, ossia sulla qualità dei programmi televisivi. Nessuno può fare causa allo Stato per il fatto che, per esempio, la televisione ripete in continuazione gli stessi programmi. Eppure si tratta chiaramente di una frode, di un sopruso. Ci sarà un limite oltre al quale la ripetizione di uno stesso film è una truffa verso chi paga il canone?
La verità è che lo Stato non esiste. Esistono cricche di politici e potenti che decidono per tutti e che, mentre si riservano stipendi, vitalizi e privilegi senza limiti, impongono agli altri cittadini le tasse e i programmi che vogliono.

È ora che gli italiani si sveglino e non accettino più questo stato di cose. È ora che da sudditi diventino cittadini consapevoli dei propri diritti.

domenica 17 agosto 2014

"Ahi, serva Italia..!"

Papa Francesco, in Corea, rivolgendosi ai popoli orientali, afferma di aver paura dei cristiani, perché loro “non vengono per conquistare…”
Suprema ipocrisia. C’è una religione che non venga per conquistare… se non altro le coscienze? E che poi, dopo queste, non voglia anche conquistare posizioni politiche, sociali ed economiche?

Guardate l’Italia, che non solo è conquistata, ma asservita agli interessi del Vaticano!

L'Italia arcaica

Ascoltavo l’intervista con un musicista che ha vissuto a lungo in America. Alla domanda su che cosa abbia notato di nuovo ritornando in Italia, ha risposto: “Nulla. È la solita Italia, con i suoi pregi e i suoi difetti. E il difetto principale è resistere, resistere, resistere… all’era moderna”.

Proprio così: resistono all’era moderna i suoi politici cialtroni, la sua burocrazia ottusa, i suoi imprenditori incapaci, la sua televisione arretrata, la sua cultura provinciale, la sua corruzione spicciola, le sue mafie e, soprattutto, la sua Chiesa medievale, che, non contenta di fornire al paese una mentalità arcaica e irrazionale, vuol farla da padrona - e ci riesce anche.
In questi giorni di Ferragosto, le nostre televisioni parlano solo del viaggio del Papa in Corea. Se lo avesse fatto Napolitano o Renzi, ne avrebbero parlato molto di meno.

venerdì 15 agosto 2014

Ferie in crisi?

Mentre la maggior parte degli italiani è costretta a rinunciare alle vacanze o farle brevissime, ci sono ancora odiosi privilegiati. Per esempio, i parlamentari che, dopo aver fatto finta di battagliare per la riforma del Senato, con l’avvicinarsi del Ferragosto si sono subito squagliati e si sono ritagliati ventisei giorni di vacanza. Li rivedremo tutti abbronzati, pronti a riprendere lotte inutili. Ma che dire dei quaranta giorni dei consiglieri regionali o dei due mesi della Commissione di Vigilanza della Rai? E che dire di banche, dipendenti comunali, poliziotti, negozi e idraulici? Che dire delle indecenti ferie di giornalisti e di conduttori televisivi? In radio non si fa altro che trasmettere repliche e noiosissime musiche jazz. Hanno tirato fuori perfino le favole registrate vent’anni fa. E, quanto alla televisione, lo squallore delle repliche è sotto gli occhi di tutti. E sono quasi meglio le repliche in bianco e nero di certi filmetti sentimentali che sono ancora più melensi dei vecchi romanzi della Carolina Invernizio o di Liala. E quello stupido programma “Lol” che dovrebbe far ridere ma che fa piangere dalla tristezza, c’è qualcuno che lo ha anche pagato… magari con i soldi del nostro canone?
Chissà perché i programmatori televisivi hanno deciso che l’estate deve essere la stagione del disimpegno, della stupidità e del sentimentalismo sdolcinato. E, con tutti i giovani disoccupati che ci sono, non si può prendere qualcuno che riesca a far qualcosa di serio e di nuovo?
Quelli che non vanno in ferie sono invece i prezzi. Mentre l’informazione di regime ci assicura che l’inflazione è zero, i prezzi della frutta aumentano, e aumentano i prezzi dei giornali. Come mai?
Da noi credono di sopperire alla crisi aumentando i prezzi. Non hanno ancora capito che, se aumentano i prezzi, diminuiscono ancora di più le vendite.

In ogni caso, non vi fidate dell’informazione radio-televisiva. È  drogata, risponde sempre a interessi politici. E spesso dice esattamente il contrario di ciò che è. Non fidatevi del “sentito dire”, dei luoghi comuni. Aprite gli occhi e constatate di persona.

Tedeschi in crisi

Adesso che anche il PIL della Germania è a - 0,2%, chissà se i tedeschi si convinceranno di aver sbagliato politica economica. Le loro teste sono dure, ma la realtà è ancora più dura. Si erano cullati nell’illusione che potessero andare bene mentre tutti gli altri partner europei andavano male. Ma, siccome, volenti o nolenti, siamo tutti interdipendenti, se i partner vanno male e non comprano, alla fine anche le esportazioni tedesche si fermeranno. Contenti?

È possibile che i tedeschi ogni volta, per convincersi di aver sbagliato, debbano prima distruggere l’Europa?

giovedì 14 agosto 2014

L'immortalità virtuale

Complice la crisi economica e il ferragosto, ormai la nostra televisione è piena di defunti. Sì, di gente morta da anni che può continuare a “vivere” nelle infinite repliche dei programmi. Nel frattempo, i giovani sono diventati vecchi e i vecchi sono… defunti. Ma in tv continuano a sgambettare, a cantare, a parlare come se il tempo non fosse passato, in una specie di eternità digitale.
Ormai c’è l’immortalità virtuale. Non importa se i corpi sono già dissolti o cremati. Questi poveretti sono costretti a riapparire in eterno.
In tv, ma anche nelle innumerevoli memorie e registrazioni, i morti non possono trovare la pace.

Certo il problema è grave. Viene negato il diritto alla scomparsa, all’oblio, all’estinzione, all’annullamento. Vivremo chissà per quanto tempo con i corpi da una parte, le immagini e i suoni dall’altra e l’anima definitivamente… confusa.

Il furto del Guercino

Adesso si grida  all’incuria e allo scandalo perché non c’era un sistema di antifurto né un'assicurazione nella chiesa di Modena dove è stato rubato il quadro del Guercino, di valore inestimabile. Ma diciamo la verità: chi conosceva quel quadro? e quante persone erano andate a visitarlo?
Poche, pochissime. Senza contare che quella chiesa era sempre chiusa. Infatti, al di là dei fasti radio-televisivi dei Papi, gli italiani in chiesa non ci vanno quasi più. Il cattolicesimo è ormai una religione obsoleta.

La maggior parte delle chiese resta per lo più chiusa… aperta soltanto ai ladri. 

mercoledì 13 agosto 2014

Un mezzo Stato

Il premier Renzi, tra un impegno e l’altro, è andato a salutare il Papa che partiva per la Corea.
Non capisco perché tutti i premier italiani debbano andare a baciare mani e piedi del Papa ogni volta che questi lascia l’Italia. Questa genuflessione abitudinaria svela il rapporto di sudditanza dello Stato italiano nei confronti della Chiesa. È come se i nostri governanti, non contenti di abbonare ogni tassa e di finanziare sfacciatamente le scuole cattoliche, debbano andare ogni volta a ribadire che la Chiesa è più importante dello Stato italiano.
Può anche darsi che sia così. Ma perché ribadirlo?
Purtroppo in Italia l’intreccio tra Chiesa e Stato è inestricabile. Non si sa chi comandi veramente. O forse lo si sa. Siamo lo Stato della Chiesa. Ed è per questo che nessuno ci considera. Ci consegniamo volontariamente a posizioni di secondo piano, di insignificanza. Siamo un mezzo Stato.

Però, siamo la sede della Chiesa. Vuoi mettere?

domenica 10 agosto 2014

La mala-educación

Primo esempio
Prendiamo il fatto che le donne non possano diventare preti. Perché? Perché Gesù aveva scelto solo maschi. Punto e basta.
Non c’è un ragionamento logico, una qualche giustificazione. È una semplice imposizione. Così aveva fatto Lui. E Lui ha sempre ragione.
Non si tiene conto del fatto che Gesù non aveva scelto una donna tra i suoi discepoli perché, tra gli ebrei del suo tempo, rigidamente maschilisti, le donne non contavano niente e non sarebbero mai state accettate come maestri.
In tal modo si insegna ai giovani a non ragionare, a non contestualizzare, a non contestare e a prendere per comandamento ciò che dipende dalle abitudini (spesso arcaiche,spesso sbagliate) di un tempo. L’ha detto Lui. Ipse dixit. Anzi, ipse fecit.
Allora qualunque corbelleria, qualunque sopruso, viene accettato. Non ci si abitua al discorso critico, ma all’accoglienza fideistica.

Secondo esempio
Un cattolico che commette una cattiva azione va da un prete, si confessa, dice qualche “ave maria” e non ci pensa più. Un protestante, invece, non ha nessuno che lo assolva ed è costretto a fare i conti con la propria coscienza.
Ecco il punto: nella cultura cattolica non si ha mai a che fare con la propria coscienza e tutto è oggetto di scambio tra persone, di patteggiamento. Forse saremo più leggeri, ma certamente siamo più irresponsabili.
Così nascono i tanti farabutti che, quando vengono presi con le mani nel sacco, non mostrano mai un segno di pentimento o di vergogna, né segni di un lavorio della coscienza. E così nasce il tipico carattere italiano: frivolo, superficiale, tutto dedito all’esteriorità.

Ecco due esempi dell’inferiorità della cultura cattolica, della sua grande corruzione. Non c’è mai un rovello interiore, né una crescita della consapevolezza. Da noi non avrebbe mai potuto nascere la psicoanalisi, che invece è stata a lungo osteggiata; e, ancora oggi, non si capisce come gli italiani possano eleggere tanti mascalzoni. Evidentemente non sono capaci di leggere negli animi degli uomini.