giovedì 30 novembre 2017

L'italico fascismo

Tra Berlusconi che vorrebbe eleggere a capo del governo un generale e Salvini che aveva detto a Pontida: “Quando andremo al governo, daremo mano libera alle forze dell’ordine”, incominciamo a capire quale futuro ci prepari la destra.

È il richiamo dell’antico fascismo italico.

mercoledì 29 novembre 2017

La carità cristiana

In questi giorni che precedono il Natale arrivano senza sosta inviti a dare soldi ad associazioni benefiche e alla Chiesa.
Già, Gesù avrà anche moltiplicato i pani e i pesci. Ma non i soldi. E a quelli provvedono alacremente i nostri preti, con le loro banche, i loro investimenti, i finanziamenti statali, le loro immense proprietà immobiliari, le loro evasioni fiscali e i loro intrallazzi.
Si parla tanto di povertà. Ma, per risolverla, non c’è bisogno di miracoli e neppure di carità: basterebbe un buon sistema sociale.

Eppure a questo non si provvede, perché si vuole che i poveri si umilino e preghino i potenti. Altrimenti, i potenti che cosa stanno lì a fare?

La morte della Lega

Matteo Salvini, il capo della Lega, ha dichiarato: «C’è chi si occupa della buona morte, io preferisco occuparmi della buona vita... che c’è chi si occupa della fine, io preferisco pensare al durante».
Ecco la voce dell'ignorante, di colui che non vuol sapere e chiude gli occhi di fronte alla realtà. Come se la morte non lo riguardasse, come se la morte non facesse parte della vita.
L'atteggiamento di incoscienza dell'individuo rozzo, che non vuole occuparsi del modo in cui si muore, perché, nel suo vitalismo, ne ha il terrore.

Però, dobbiamo essere grati alla Lega perché utilizza la religione per risollevarci il morale: ha appena stabilito che nelle scuole lombarde si faranno presepi a spese della Regione. La Chiesa esulta e ringrazia per questa ennesima violazione della laicità dello Stato.
Con queste teste che ci governano si capisce perché abbiamo perso l'Agenzia per i medicinali. Lì non c'erano da costruire presepi.

lunedì 27 novembre 2017

I generali al potere

Berlusconi propone un generale dei carabinieri alla guida del governo.

Dopo i colonnelli in Grecia, i generali in Italia?
E' questo il programma di Berlusconi?

sabato 25 novembre 2017

Italia-Svezia

La Chiesa di Svezia, evangelico-luterana, guidata da una donna, ha messo al bando parole come “Signore” o “Lui” per riferirsi a Dio. Hanno dichiarato giustamente che Dio non è né maschio né femmina, ma è oltre i generi e non è affatto umano.
Ben detto.
Questo da noi non sarà mai possibile, perché il cattolicesimo è una religione maschilista e paternalista, e vive di immagini e di statue totalmente inventate e false. Da noi nessuna donna potrebbe diventare prete o Papa.

La civiltà svedese è dunque superiore alla nostra e ci batterà sempre, anche nel calcio.

venerdì 24 novembre 2017

La lobby cattolica

A Palermo, un dirigente della scuola materna comunale Ragusa Moleti ha diramato una circolare con cui ribadisce che si devono evitare preghiere nell’ora di religione o nell’ora della merenda, che si devono togliere le immagini e le statuette sacre e che in generale si devono bandire nella scuola atti di culto, riti e cerimonie religiose.
D’altronde, perché mai si svolgevano tutte queste attività religiose?
Non ce ne sono abbastanza nelle scuole cattoliche e nelle chiese? Non sono forme di suggestione e di indottrinamento?
Naturalmente, gli insegnanti e i genitori cattolici hanno subito protestato e hanno spifferato tutto alla stampa. Non mi meraviglierei se il preside venisse inquisito e magari allontanato. Perché l’Italia è ancora in mano alla lobby cattolica che vuole condizionare i giovani fin dalla più tenera età.


giovedì 23 novembre 2017

La triste vecchiaia

La vecchiaia è proprio una brutta bestia: rimbambisce chiunque.
Eugenio Scalfari, il fondatore di Repubblica, prima si è convinto che questo Papa è un riformatore (citatemi una sua riforma!) e adesso dichiara che tra Berlusconi e Di Maio preferirebbe il primo.
Dimenticandosi non solo che Repubblica è stata la grande nemica di Berlusconi, ma anche che il governo di Berlusconi ha presentato un conto a tutti gli italiani (con il governo Monti) pari a quello di una guerra perduta!

Non ha detto che una simile scelta sarebbe come suicidarsi con una pistola o con il veleno.

martedì 21 novembre 2017

Gli eterni beffati

Nella vicenda dell’Ema non siamo stati beffati, siamo stati traditi dalla politica di Germania e Francia che non hanno voluto assegnare l’Agenzia all’Italia. Infatti i votanti dovevano essere 27 e non 26, e quindi non si doveva arrivare ad uno spareggio. Ma qualcuno si è strategicamente ritirato. E l’Agenzia è stata inghiottita nel solito Triangolo delle Bermude, tra Francia e Germania.
Quanto al sorteggio con due buste, era facilmente manipolabile.
La verità è che l’Italia, pur essendo tra gli Stati fondatori dell’Europa e pur essendo tra coloro che contribuiscono di più al bilancio comunitario, viene continuamente estromessa dalle decisioni e dai centri di comando.
Francia e Germania fanno la parte del leone e fanno di tutto per tenerci sottomessi.

Non siamo stati beffati, siamo stati truffati… come al solito. 

lunedì 20 novembre 2017

Il rimorso del generale

Un generale del corpo forestale di Pescara si suicida perché si sente in colpa per i morti di Rigopiano.
Caso rara. In Italia nessuno si sente mai in colpa.

Gli italioti, da buoni cattolici, hanno scarsa familiarità con la propria coscienza.

venerdì 17 novembre 2017

Un modello vincente

Non tutto in Italia è immobile. Ci sono anche attività che si esapndono.
Per esempio, un tempo sapevamo che esisteva la mafia siciliana, poi abbiamo saputo che c’erano anche la mafia calabrese (‘indrangheta), la mafia campana (camorra) e la mafia pugliese. E ci sembrava che solo il meridione ne fosse affetto.
Ma poi abbiamo scoperto che esistono anche mafie in Lazio (Ostia), in Emilia-Romagna, in Lombardia, in Veneto e altrove. Magari non la stessa mafia, ma tante mafie.
Questo prova che si tratta di un modello di successo, qualcosa che si adatta bene alla mentalità degli italiani.
È molto comodo non saper fare niente e cercare di sfruttare la paura della gente comune. È molto comodo lo sfruttamento del più debole da parte del più violento.
Questi mafiosi non sanno fare niente, ma riescono a imporre il terrore con la violenza, la legge ferina della prevaricazione.

E gli italioti, che sono schiavi da secoli, chinano la testa.

mercoledì 15 novembre 2017

Il disastro calcistico

La disfatta calcistica è una delle tante espressioni di una disfatta generale di questo paese. Che la squadra fosse inconsistente era più che evidente. Ma, come al solito, non si è fatto nulla. Chi comanda non vuole critiche e va avanti imperterrito verso il disastro. Non è successo così anche con le banche? Non c’è senso critico, non c’è senso di responsabilità, non c’è umiltà. I potenti si sentono arrogantemente al sicuro e intoccabili. Non ammettono neppure di aver torto. Danno la colpa agli altri. E meno che mai danno le dimissioni.
Andrebbero dunque cacciati con i forconi. Ma dov’è la nostra Giovanna d’Arco?
Da noi Giovanna d’Arco si sarebbe ben presto alleata con i nemici e sarebbe diventata una ricca imprenditrice.

domenica 12 novembre 2017

La non concorrenza di mercato

Ma dove è finita la tanto sventolata concorrenza del mercato? Guardate i programmi televisivi. Tutti fanno le stesse cose. E, quando c’è una qualsiasi partita di calcio, nessuno fa più concorrenza: solo repliche delle repliche. Nessuno osa nulla nello squallido panorama delle televisioni italiche.

Sono tutte d’accordo, un unico palinsesto, un unico conformismo.

La truffa della Tari

Ci truffano anche con l’imposta sui rifiuti, che, come si è scoperto, ci fa pagare molto più del dovuto.
Forse non è nemmeno una truffa, ma semplice inettitudine. Il che è peggio. La tanto decantata “vicinanza” tra istituzioni e cittadini proprio non esiste.

Stato, Regioni, Comuni, Province…una pletora di enti stratificati che si limitano a imporci tasse, senza mai risolvere i problemi dei cittadini. Anzi, aggravandoli con la loro inefficienza. 

venerdì 10 novembre 2017

Violenze meritate

Il prete di Bologna, Lorenzo Guidotti, che se la prende su Facebook con la ragazza violentata da un magrebino dicendo che se lo è meritata, che bisogna finirla con la tiritera dell’ “accogliamoli tutti” e che la Chiesa è diventata “una delle tante ong”, dichiara semplicemente quello che pensano tanti sacerdoti poco evangelici. Il suo linguaggio sarà odioso e volgare, ma è sincero.

Subito è intervenuta la diocesi che lo ha costretto a chiedere scusa. Ora il prete ha chiesto scusa ed è diventato uno dei tanti ipocriti che popolano la Chiesa cattolica. Pensano certe cose ma ne devono dire altre. E così tutto è falso.

martedì 7 novembre 2017

Fine della democrazia

Alle elezioni c’è chi esulta e chi piange. Chi ha vinto è al settimo cielo, chi ha perso si sente sconfitto e quasi vergognoso. Questo per quanto riguarda i politici, ossia coloro che vivono di politica.

Ma coloro che vivono del loro lavoro, i comuni cittadini, esultano meno. Molti si sono convinti che nessuno risolverà i loro problemi e non vanno nemmeno più a votare.
Persa questa speranza, la democrazia muore.

lunedì 6 novembre 2017

Le elezioni siciliane

Volete sapere chi vincerà in Sicilia?
Domandatevi per chi voterà la mafia e avrete la risposta.

Volete che la mafia rinunci ad un leader che ospitava a casa sua un mafioso (Mangano) e il cui braccio destro è in galera per collusioni mafiose?

sabato 4 novembre 2017

L'eterno inchino

L’intervista che Maurizio Costanzo ha dato a Berlusconi è di quelle che non avremmo mai voluto vedere. Non un’intervista, ma una celebrazione. La famiglia al completo, la madre pietosa e coraggiosa, i figli, gli amici, i canti, le opere di bene… Non una critica, non un contraddittorio.
Non una parola sul fatto che Berlusconi lasciò l’Italia in stato comatoso.
Questo non è giornalismo, è pubblicità.
Certo, non si può dire di no al padrone. Ma un po’ di dignità e del senso del ridicolo non guasterebbero.

Qualcuno sostiene che l’eterno ritorno di Berlusconi sia in realtà l’eterno inganno. Certo, ma l’eterno inganno non sarebbe possibile senza gli eterni beoti, gli italioti che sono pronti ad abboccare come ghiozzi.

Il futuro dell'italiano

Ormai molti film e sceneggiati televisivi, per darsi un tono di realismo, si sono messi a parlare in dialetto. Anzi, alcuni sono così incomprensibili al di fuori della loro regione, che hanno i sottotitoli in italiano. Il risultato è che non si capisce niente. Sembra di essere tornati all’epoca pre-unitaria.
Meglio un film straniero doppiato in italiano che certi film napoletani o siciliani.
Ora, l’italiano era stato inventato proprio per creare una lingua comune tra popolazioni che parlavano lingue diverse. Ma si sa che ci troviamo in un’epoca di regressione. Tutti vogliono le piccole patrie e le piccole lingue.

Presto saremo costretti a parlare inglese per capirci tra regioni italiane. Un bel risultato.