sabato 31 dicembre 2016

Il presidente americano

Insomma, sembra che il nuovo presidente degli Stati Uniti d’America non sia Trump, ma Putin. È lui infatti che ha fatto eleggere Trump, che ora gli deve eterna riconoscenza.

Chi lo avrebbe mai detto che la Russia, con qualche computer, potesse conquistare l’America.

mercoledì 28 dicembre 2016

Aprire la mente al popolo

Daria Bignardi ha tentato di aprire la mente ai telespettatori con cinque serate consecutive di “Stato civile”, una trasmissione sul mondo gay.
Ma i dati ci dicono che la gente ha preferito guardare “Un posto al sole”.
Che cosa si aspettava da un popolo allevato a suon di retrive telenovelas brasiliane?
Le responsabilità dei programmi televisivi sono enormi – me nessuno se ne occupa.
Se gli italioti sono così conservatori e retrogradi, lo dobbiamo anche a questo genere di programmi che ci li tengono legati a un mondo antico, superato e patriarcale.


Preti mafiosi

Dunque, un parroco del barese ha celebrato una messa in onore di un boss della ‘ndrangheta ucciso lo scorso maggio in Canada, con tanto di manifesti esposti in paese per invitare i fedeli a partecipare.

Quando la Chiesa sbandiera i preti uccisi dalla mafia, io mi domando sempre se siano più quelli che la combattono o quelli che la benedicono.

domenica 25 dicembre 2016

Politicanti

Beppe Grillo aveva detto che l’attuale legge elettorale era la peggiore del mondo; ma poi, vedendo che poteva aiutarlo a vincere le elezioni, ha cambiato idee e ora pretende di andare al voto proprio con questa orribile legge.
Prima aveva detto che era giusto aiutare e accogliere i profughi; ma ora, visto che la gente non li vuole, ha cambiato idea e ora dice che bisogna espellerli.
Ecco come si diventa abili politici in Italia. Si cambiano le proprie idee iniziali, le proprie convinzioni in base al vento che gira, in base alla opinione dei più, in base alle convenienze del momento.
In tal modo si diventa furbi e ipocriti politici – proprio come quelli, legati alla poltrona e allo stipendio, che lui criticava tanto.

Un politico deve vendere la propria anima? Non ha più convincimenti, ma convenienze?

giovedì 22 dicembre 2016

I memores Domini

Dunque “il celeste” Formigoni, ex presidente della Regione Lombardia, è stato condannato a sei anni per corruzione e associazione a delinquere. Non male per uno che veniva dalla Democrazia Cristiana e faceva parte del movimento cattolico di Comunione e Liberazione. Non male per uno che si vantava di essere vergine.
Con i suoi amichetti, anch’essi condannati, godeva alle spalle della Regione di benefit di lusso, tra cui viaggi ai Caraibi e barche con champagne a bordo. In tal modo, lui e il suo gruppo di memores Domini (“coloro che si ricordano sempre del Signore”) avrebbero sperperato 70 milioni di euro di denaro pubblico.
Chissà che cosa ne pensa il Signore.
Sugli yacht c’erano “cabine riservate” e “marinai” a disposizione, e si era comprato una villa in Sardegna con uno sconto di 1,5 milioni di euro.

Non male per chi aveva fatto voto di povertà e di castità.

mercoledì 21 dicembre 2016

Il popolo sovrano

Il popolo è sovrano, ma, talvolta, è bue.
Con la bocciatura del referendum costituzionale, ci siamo persi l’unica occasione di cambiare qualcosa nel nostro paese.
Ora, invece, che cosa abbiamo? Un debole governicchio, una rissa continua tra partiti, interminabili chiacchiere e nessuna prospettiva concreta.
Anziché avere la Terza Repubblica, siamo ripiombati nella Prima. Bel risultato!

C’è una legge: se non andiamo avanti, andiamo indietro. E noi stiamo andando indietro da un bel pezzo.

sabato 17 dicembre 2016

Dilettanti allo sbaraglio

Se il futuro dell’Italia dovesse dipendere dai cinquestelle, saremmo fritti. Questo movimento non è pronto ad andare al governo. È guidato da un comico con idee confuse, non ha politici di valore, non ha amministratori capaci, non ha professionisti, non ha intellettuali, non ha neppure un programma chiaro. Vive nell’improvvisazione. Ha quattro o cinque retori (il direttorio) che sono bravi a criticare, ma che non hanno nulla da proporre di nuovo.
È un movimento nato dall’oggi al domani, privo di qualsiasi preparazione. Pretende di far scegliere ai comuni cittadini, ma in realtà decide Grillo, un comico milionario.
Non si possono prendere dalla strada comuni cittadini e farli amministrare realtà complesse.
La politica oggi è un lavoro da esperti, non da dilettanti.
L’illusione, poi, di essere gli unici onesti nel panorama italico è un’illusione. Chi si è formato in questo paese ha la corruzione e la faziosità nel sangue. I cinquestelle, con la loro pretesa di purezza, sono ancora più faziosi degli altri, e infatti non fanno altro che espellere gente.

Quando arrivano ad amministrare qualche città, con le loro velleitarie idee ambientaliste e con la paura di sbagliare, fanno quello che fa oggi la sindaca di Roma, Raggi, che a sei mesi dall’elezione non ha ancora scelto la giunta, perché ogni volta che sceglie qualcuno, trova un corrotto. Bloccherebbero tutto – proprio ciò di cui non ha bisogno l’Italia.

venerdì 16 dicembre 2016

IL tramonto di Berlusconi

Così anche Berlusconi sta finendo come tutti gli altri imprenditori italiani, che in Italia hanno fatto il bello e cattivo tempo, ma che a livello mondiale non contano niente. Sono stati capaci di costruire grandi aziende, ma non sono stati capaci di assicurare loro una discendenza e di resistere alla concorrenza internazionale.
Berlusconi è il caso tipico. Con tutti i figli che ha, non è stato capace di sceglierne uno che guidasse l’azienda – o forse non ha voluto. Come non ha voluto in politica, dove il suo partito, finché lui sarà vivo, non avrà un altro capo.
Si tratta di individui egocentrici e, tutto sommato, limitati, che identificano l’azienda o il partito solo con se stessi. Morti loro, tutto si sgretolerà in poche ore.

E i lupi affamati sono già pronti a mangiarsi la preda.

giovedì 15 dicembre 2016

I faziosi

Mentre la francese Vivendi tenta una scalata ostile di Mediaset – ultimo caso di acquisti da parte straniera delle nostre migliori aziende -, gli italiani che fanno? Litigano furiosamente su tutto. Si dividono in fazioni e cercano di ostacolarsi a vicenda.
Il risultato che il paese è paralizzato e gli stranieri se ne approfittano.
Dopo aver perso mesi a discutere sul referendum costituzionale, ora ci accingiamo a perdere mesi e ad accapigliarci per la legge elettorale.
Tutto è paralizzato, tutto è bloccato. Gli odi politici accecano tutti.

E così, mentre gli italioti si scannano tra loro, gli stranieri conquistano l’Italia. È la storia non degli ultimi decenni, ma degli ultimi secoli. Vi ricordate i Capuleti e i Montecchi, i Guelfi e i Ghibellini? Siamo ancora lì. Sempre più deboli, sempre più stupidi.

martedì 13 dicembre 2016

Il paese dei restauratori

L’errore di Renzi è aver voluto far qualcosa. Pensate un po’… cambiare qualcosa in Italia, in questo paese di morti viventi.
Il poveretto non aveva capito che la miglior politica è non far niente. Guardate i nuovi sindaci cinquestelle, Appendino e Raggi. Che fanno? Niente. Eppure la gente li ha votati.
Questa è la nuova (e vecchia) tendenza - prudente e furba. Chi fa qualcosa rischia di sbagliare. Ci non fa nulla non sbaglia mai… finché non crolla tutto.
Guardate tanti giovani. Hanno votato no alla riforma costituzionale per paura che cambiasse qualcosa. Vere anime morte.

Dunque, cari politici, non fate più niente. Governerete per cent’anni. Gli italioti vi rieleggeranno. 

lunedì 12 dicembre 2016

Il paese dell'instabilità cronica

Non so se siete soddisfatti della situazione politica che si è creata dopo la bocciatura della riforma costituzionale voluta da Renzi. Non so se siete soddisfatti di essere appena usciti da sette mesi di campagna elettorale per rientrare in un’altra campagna elettorale che non si sa quanto durerà, con le stesse facce che ci ripetono sempre le stesse cose.
Non è una situazione caduta dal cielo; è qualcosa che hanno creato gli italiani.
Caduta del governo, un governicchio ancora più debole, una rissa senza fine e nessun prospettiva di stabilità. È così che gli italiani si riducono con le loro mani.
Guardate i paesi più potenti, la Germania o gli Stati Uniti. Vi pare che i loro governi siano così instabili? Che ci sia la rissa continua che vediamo in Italia?
Ordine e stabilità vanno di pari passo con la prosperità di un paese.

Insomma, non ci lamentiamo se le cose ci vanno male. Siamo noi stessi che ci castriamo.

venerdì 9 dicembre 2016

Viva il caos

È noto che una delle cause dell’arretratezza italiana rispetto agli altri paesi europei è l’instabilità del nostro sistema politico. Ci era stata presentata una riforma costituzionale che avrebbe reso più stabili i nostri governi. Ma gli italiani, molto intelligenti, l’hanno respinta.
Così abbiamo la riprova che gli italiani amano e vogliono il caos. Per tarpare le ali a Renzi, hanno tarpato le ali a se stessi.
Insomma il paese è confuso e irrazionale perché i suoi abitanti lo sono.

mercoledì 7 dicembre 2016

L'Italia destabilizzata

Si sa che gli italiani sono poco riflessivi, sono un popolo emotivo che non ama riflettere troppo. Se poi qualcuno li invita a votare con la pancia e non con la testa, ci vanno a nozze.
Ma la società e la politica moderna sono complicate. Sono come un gioco a scacchi. Bisogna riflettere, pensare, prevedere.
Provate a giocare a scacchi usando solo l’istinto. Perderete di sicuro. Bisogna per lo meno guardare due o tre mosse più in là.
Nel caso dl referendum costituzionale, quanti hanno guardato due o tre mosse più in là? Hanno mai pensato a che cosa sarebbe successo con la caduta del governo? Pare di no.
Può darsi che Renzi non fosse simpatico e che la riforma avesse dei difetti. Ma ora che abbiamo buttato via l’uno e l’altra, ci sentiamo meglio, siamo più sicuri, siamo più efficienti?
Abbiamo risolto qualche nostro problema o li abbiamo aggravati tutti?

Avremmo potuto guardare due o tre mosse più in là o siamo destinati ad agire come un gregge di pecore guidate solo dal cieco istinto?

lunedì 5 dicembre 2016

La zappa sui piedi

È questo il risultato della bocciatura del referendum proposto da Renzi: gli italioti si sono dati la zappa sui piedi.
Probabilmente si tratta di un voto di protesta per la difficile situazione economica. Ma perché prendersela con una riforma costituzionale che rendeva più efficiente il funzionamento dello Stato? Perché conservarsi il parlamento più numeroso e inutile di Europa? Perché non eliminare il cameralismo paritario? Perché non ridurre il potere delle Regioni che moltiplicano corruzione e sprechi?
Adesso, si è interrotto il processo virtuoso delle riforme e per decenni nessuno proporrà più niente, nessuno oserà ridurre numero e stipendi della Casta.
Si è votato con la pancia, non con il cervello, proprio come consigliava Grillo. Non si è pensato al futuro, nemmeno i giovani.
Il fronte dei partiti che ha vinto era unito solo sul no, ma non ha niente da proporre, non ha una visione unitaria, e tutti hanno già incominciato a litigare.
Dunque, chi ha voluto protestare per il disagio economico ha creato una situazione di instabilità che aumenterà ancora di più il malessere.
Ciò che attende l’Italia è un periodo di incertezza, di smarrimento e di debolezza.
Questo è d’altronde il destino degli italioti, sempre divisi su tutto, sempre incapaci di riformarsi, sempre pronti a sbagliare scelte politiche, sempre pronti a tarparsi e ali.
Buon caos a tutti.


sabato 3 dicembre 2016

Abusi

Grillo vorrebbe denunciare Renzi per “abuso della credulità popolare”.

È meglio che non si metta su questa strada. Perché l’ “abuso della credulità popolare” è il pane quotidiano di ogni politico. Come di ogni prete.

venerdì 2 dicembre 2016

Scelte costituzionali

Chi vota sì al referendum di domenica 4 dicembre vuole per lo meno cambiare qualcosa in una situazione costituzionale insoddisfacente. Tant’è vero che questi cambiamenti erano richiesti da decenni.
Chi vota no crede che tutto rimarrà così com’è. Ma si sbaglia. Votare no è tornare indietro. Come tornano indietro i cinquestelle: la sindaca di Torino dice no alla Tav, la sindaca di Roma dice no alle Olimpiadi, alla nuova metropolitana e ai centurioni (che male facevano?) e Grillo dice ai suoi di votare non con il cervello, ma con la pancia.
Più regressione di così…
Inoltre, votando no si indebolisce il governo in un momento in cui dobbiamo confrontarci con l’Europa dell’austerità e con l’America di Trump. Invece di presentarci con un governo forte, noi ci presentiamo con un governo dimissionario e poi forse con un governo tecnico, debole per definizione. Tutti divisi, come al solito.
Infine, non si parlerà più per i prossimi vent’anni dell’abolizione del bicameralismo perfetto, della riduzione dei membri del Parlamento più numeroso e inefficiente d’Europa e di un riallineamento tra Stato e Regioni.

Questa è l’ultima occasione. O si va avanti o si regredisce.

giovedì 1 dicembre 2016

La "deriva autoritaria"

In Italia siamo arrivati al punto che molti identificano nell’attuale tentativo di rendere lo Stato più rapido ed efficiente una “deriva autoritaria”. Lo si vede dall’opposizione al referendum costituzionale.

Dunque molti vogliono che il paese resti debole e incapace.
Poi non ci lamentiamo se in Europa siamo gli ultimi in tutto.

mercoledì 30 novembre 2016

Il paese dei crolli

Tra frane, alluvioni e terremoti, in questo paese non se ne può più. Come se non bastasse, adesso ci si mette pure il referendum, che promette un ulteriore sconquasso. Se vinceranno i “no”, infatti, avremo una crisi di governo, una crisi finanziaria e una crisi di fiducia negli italioti.
In questo paese sempre pericolante, quando non si mette la natura, ci si mettono gli uomini.
Visto che siamo tanto stabili, facciamo crollare anche il governo.

Per far cadere Renzi, molti sono disposti a far crollare l’Italia stessa.

sabato 26 novembre 2016

Il paese degli inconcludenti

Da decenni ripetiamo che il bicameralismo paritario è un’inutile perdita di tempo e che dovremmo cambiarlo. Ma nessuno c’è mai riuscito: all’ultimo passo c’è sempre qualcuno che si tira indietro. È impossibile in queste condizioni fare riforme costituzionali condivise da tutti. Troppe sono le divergenze e le divisioni.
In attesa della riforma perfetta, continuiamo a lamentarci e a rimanere fermi. Ricordiamo con nostalgia il 1948, quando, dopo la guerra, tutti i partiti si unirono per scrivere la Costituzione. Però quel momento è irripetibile, a meno di un nuova guerra…
Il motivo di tanta inconcludenza non sta in questa o quella obiezione all’attuale riforma costituzionale, ma nell’odio politico che avvelena l’Italia, nella faziosità dei partiti, negli interessi personali. Ognuno ostacola l’altro.
È qui la causa della nostra inconcludenza: non siamo un popolo unito.
L’italiota assomiglia al tizio che, per fare un dispetto alla moglie, si tagliò i coglioni.
Così fanno gli italiani da secoli: si intralciano a vicenda e mettono l’interesse dell’individuo o della fazione davanti all’interesse collettivo. Inoltre sono inguaribilmente provinciali, anzi comunali, anzi paesani.
Non a caso l’ultima riforma approvata è stata l’istituzione delle regioni, dove gli italioti si sono ritrovati nelle loro antiche e piccole patrie, l’una contro l’altra armata. In tempi di globalizzazione, noi ci siamo attaccati al paesello, possibilmente al dialetto locale, quello che due chilometri più in là non si capisce più. E le regioni si sono subito messe a spendere, a contrapporsi e a spartirsi cariche e prebende. Ognuna vorrebbe essere un piccolo Stato.

Ora ci sarebbe una riforma che metterebbe fine a questo desolante e ridicolo panorama. Ma i soliti italioti si sono messi di traverso. E, per fare un dispetto agli altri, si stanno tagliando i coglioni, cioè il proprio futuro.

venerdì 25 novembre 2016

La sindachessa

A Roma, la sindaca Raggi dichiara che, se vincerà il sì al referendum costituzionale, lei non entrerà in Senato. Poco male.

Nessuna si accorgerà della sua assenza, dato che a Roma la sua specialità è non far nulla.

giovedì 24 novembre 2016

Paura di cambiare

In questi giorni le televisioni italiote sono inguardabili: isteria, crisi di nervi, insulti, insinuazioni, facce tese, battibecchi continui, polemiche velenose, colpi bassi, denunce reciproche e una faziosità senza fine. Soprattutto  si è perso il senso della misura. Certamente il momento è importante, perché si vuole riformare la costituzione italiana che è la legge fondamentale dello Stato.
Ma i toni sono troppo accesi, perché gli avversari, i partiti del “no”, intendono il voto come un modo per far cadere il governo di Renzi, che ha legato le sue fortune all’approvazione della riforma. Di conseguenza molti votano non sul merito della riforma, ma per partito preso.
Ed è un peccato, perché la riforma dà all’Italia ciò che da decenni si chiedeva: fine dell’inutile bicameralismo perfetto, un riallineamento tra Stato e regioni, una diminuzione del numero di senatori e la nascita di una Camera delle regioni - tutte modifiche che renderebbero lo Stato più rapido, più leggero e più efficiente.
Molti poi hanno paura di cambiare, perché temono che si stravolga l’assetto della Costituzione, che però è invecchiata ed ha bisogno di modifiche.

Ora qui si vedrà se l’Italia è ancora viva e può cambiare, o se è definitivamente morta e destinata ad un inesorabile declino.

martedì 22 novembre 2016

Il paese dove risuona il "no"

Un tempo questo era il paese dove risuonava il “sì”. Ora è il paese dove risuona il “no”.
Nella nostra politica vince solo chi promette di sfasciare tutto – come se dal disfacimento nascesse per incanto un nuovo ordine salvifico.
Miti, illusioni, irrazionalità… di un popolo immaturo.
Invece di cambiare a poco a poco, pragmaticamente, si vuole rovesciare il tavolo. Invece di ridurre il bicameralismo perfetto, si vota no. Invece di ridurre parlamentari e stipendi, si dice no. Invece di riportare l’unità razionale, si dice no.
Ma chi dice no, non avrà nulla e manterrà tutto così com’è… salvo continuare a lamentarsi che tutto va male.

domenica 20 novembre 2016

Nemesi storiche

Nel secolo scorso, furono gli americani a intervenire in Europa per combattere fascismo e nazismo.
Adesso dovrebbe toccare a noi europei: sbarcare in America per combattere il fascismo statunitense.
Ma, siccome non abbiamo armi ed eserciti potenti, ci toccherà aspettare che intervenga l’altra metà dell’America, quella che reagirà al razzismo, al suprematismo, all’isolazionismi, al militarismo, all’autoritarismo, al fondamentalismo cristiano, al Ku Klux Klan e compagnia bella.

Corsi e ricorsi della storia.

giovedì 17 novembre 2016

Fratelli coltelli

Se qualcuno vive all’estero, forse non si rende conto di quel che sta succedendo in Italia con il referendum costituzionale.
Si era detto che, per svolgere una politica più efficace e snella, bisognava ridurre il palleggio delle leggi tra Camera e Senato (trasformando quest’ultimo in un Senato delle regioni) e che era necessario ridefinire i rapporti tra Stato e regioni, oggi molto confusi. Per far questo, era stato definita e votata quasi da tutti una proposta di riforma costituzionale, che adesso deve affrontare un referendum popolare.
Ma qui la situazione si è complicata perché, per motivi politici o di potere personale, molti si sono messi a remare contro, soprattutto per abbattere il governo Renzi.
Così i soliti italioti mettono tutte le loro energie non per costruire qualcosa in comune, ma per ostacolarsi a vicenda.
In questi giorni di furiosa battaglia politica salta fuori il carattere profondo degli italiani, divisi sempre su tutto e faziosi in massimo grado.
In un momento di gravi crisi europee e internazionali, noi siamo pronti a far cadere il governo, tanto per dimostrare quanto siamo litigiosi e deboli.

La nostra unità nazionale dura di solito pochi giorni, durante le catastrofi o le partite della nazionale. Subito dopo, ci contrapponiamo e ci accoltelliamo su tutto. E gli interessi particolari prevalgono su quelli generali del paese.

martedì 15 novembre 2016

L'elezione di Trump

Con l’elezione di Trump è scattato negli americani lo stesso meccanismo psicologico che era scattato negli italiani con l’elezione di Berlusconi.
Di fronte alla crisi e all’insoddisfazione sociale, si è scelto l’uomo forte, il grande imprenditore, il miliardario, il maschio alfa, il vincente… pieno – come tutti i ricchi - di mogli, di amanti e di figli.
Mai una donna.
Ma l’errore più clamoroso lo hanno compiuto i poveri. I quali credono che un uomo che ha nel suo aereo i rubinetti d’oro, saprà capire e risolvere i loro problemi.

La storia non insegna mai niente, anche perché gli impulsi umani sono sempre gli stessi. Primitivi.

sabato 12 novembre 2016

Iniziare a cambiare: il referendum

Sono decenni che tutti dicono che dobbiamo cambiare le regole per rendere più snello il nostro sistema costituzionale. Ora ci viene data l’opportunità.
Ma, se votiamo “no” perché non ci piace Renzi o perché le nuove regole non sono perfette, non cambieremo mai.
Incominciamo a cambiare qualcosa. In seguito potremo migliorare.

Se invece diciamo no a questo referendum, nessuno oserà proporre più nulla per i prossimi cinquant’anni.

Trump il barbaro

Razzismo, limitazioni all’aborto, armi per tutti, cacciata degli stranieri, protezionismo, machismo, antifemminismo, lotta alla sanità pubblica, muri da costruire, megalomania, intolleranza, ammirazione per le dittature… se credevate che i barbari arrivassero solo dall’Africa o dal Medio Oriente, ora dovete ricredervi: arrivano dagli Stati Uniti d’America.
Come sempre, quando l’Occidente che si dice cristiano si scatena, è il più feroce di tutti.

Il faro del mondo ogni tanto si spegne e incomincia l’oscurantismo.

venerdì 11 novembre 2016

La carica dei cialtroni

Pensavamo di avere i politici e gli elettori più cialtroni del mondo occidentale. Ora siamo stati battuti dagli americani.
Il problema è che si va avanti per miti, per luoghi comuni, per moti istintivi. Gli americani hanno votato un uomo che conoscevano solo per sentito dire o per qualche immagine pubblicitaria. Ma nessuno sa chi sia Donald Trump. Forse neppure lui.

Può darsi che sia un buon Presidente. Ma resta il fatto che è difficile che un miliardario, un uomo nato ricco, possa davvero capire i problemi dei poveri.
Qui c'è un'illusione.

mercoledì 9 novembre 2016

Viva l'America!

Di fronte alla crisi economica, alla globalizzazione e al malessere dei poveri del mondo, la risposta politica in varie parti del mondo sembra essere la separazione e l’isolamento dagli altri. Anziché cercare di proporre una via d’uscita basata sull’unione delle forze, ognuno vuole procedere da solo.
Questo succede in Europa e ora anche in America.
È una visione miope che non può risolvere il problema. Inoltre, ci si affida all’uomo forte e ricco, sperando che si occupi dei poveri. Un errore che in Italia abbiamo già compiuto, con risultati disastrosi.
Il ricco non può risolverei problemi dei poveri perché è proprio lui, con l’accumulo delle sue ricchezze, che ha creato tanti problemi ai poveri. Per esempio, non pagando o eludendo le tasse. Per esempio, facendosi fare delle leggi su misura. Per esempio, negando le cure ai poveri.
Inoltre il successo di Trump ci dice anche che in America hanno potuto sopportare un presidente negro, ma non una donna.

Il luglio scorso, il regista americano Michael Moore aveva predetto che avrebbe vinto Trump dichiarando: Questo miserabile, ignorante, pericoloso pagliaccio part-time, e sociopatico a tempo pieno, sarà il nostro prossimo presidente.” 

lunedì 7 novembre 2016

"Il castigo di Dio"

Si tratta di una mentalità molto diffusa tra i religiosi di professione, che credono di sapere quale sia lo volontà divina. Una mentalità che ha imperversato in tutto il Medioevo e che continua ancora oggi in certi ambienti bigotti.
L’incidente di Radio Maria, dove padre Cavalcoli, ha affermato che il terremoto è stato provocato per punire l’Italia dall’aver approvato la legge sulle unioni civili, ha rivelato solo la punta dell’iceberg. Questi predicatori sadici non fanno altro che augurare mali a chi non si adegua alle loro idee.
La Chiesa ha sospeso la trasmissione, ma non basta. Il padre ha già detto che dopo il terremoto arriveranno altri castighi.
E altri castighi arriveranno certamente, dato che ce n’è sempre uno in arrivo. Come si vede, il giochetto dei profeti di sventura funziona… per i creduloni.
Ma se hanno condannato Vanna Marchi e la figlia, che minacciavano mali e sventure più o meno con lo stesso meccanismo ricattatorio, perché non farlo anche con questa gente?

Quello che però è venuto fuori è che questa radio, che tutti i giorni impreca contro lo Stato, viene finanziata dallo Stato e nell’ultimo triennio ha ricevuto due milioni e 90 mila euro. Senza nessuna regola, senza nessun obbligo.
Speriamo solo che questa legge, sui finanziamenti pubblici alle emittenti locali, venga presto cambiata. Perché uno Stato che, in tempi come questi, finanzi certi emittenti locali come Radio Maria o Radio Padania, è solo un masochista. Oltre al danno, la beffa.
Le religioni si configurano spesso come circonvenzione di incapace o abuso della credulità pubblica. Lo Stato avrebbe i mezzi per intervenire.


mercoledì 2 novembre 2016

Effetti sismici

Tra gli effetti devastanti dei terremoti ci sono gli interminabili programmi radio-televisivi in cui di parla senza tregua di crolli, macerie, feriti, morti e sciagure varie.

Dopo i sismi, le alluvioni… di parole.

sabato 29 ottobre 2016

La comica della politica

Come fa notare Dario Vergassola, nell’ultima cena alla Casa Bianca, dedicata all’Italia, erano presenti due grandi comici: Benigni e Matteo Renzi.
Peccato che sia stato lasciato a casa Grillo.

Sì, perché in Italia la politica la fanno i comici.

Messa continua

Non so se avete notato che, nei nostri telegiornali e giornali radio, tutti i giorni – caso unico al mondo – vengono trasmesse le ultime parole, le prediche e anche i sospiri del Papa. Basta che dica qualcosa e subito tutti i mass media le ripetono con grande enfasi, magari con l’accompagnamento di musiche soavi.
Si capisce allora perché gli italiani non vadano più a messa.

Tutti giorni la messa viene somministrata nelle loro case.

martedì 25 ottobre 2016

Il paese degli odiatori

Il testamento di Bernardo Caprotti, il fondatore della Esselunga, che raccomanda, di fronte alle profonde divisioni degli eredi, di vendere il gruppo magari a uno straniero ma non ad un italiano, la dice lunga sulla mentalità degli italiani, che si odiano a vicenda e che sono disposti a favorire uno straniero piuttosto che un loro compatriota.
Non è stato così per tutta la loro storia, con le città stato che si combattevano a vicenda e che chiamavano gli stranieri come alleati contro gli altri italiani?
Non faceva così il Papa quando invitava nel 1849 i francesi a sterminare i patrioti italiani che volevano fare di Roma una repubblica, in vista di una riunificazione nazionale?
E non fanno così i partiti odierni che si combattono senza esclusione di colpi per una riforma costituzionale, divisi non solo tra l’uno e l’altro, ma anche al loro interno?
Italia, paese di gente faziosa, priva di senso dello Stato, incapace di vedere il bene comune, chiusa in famiglie dove tutti si odiano e complottano per sopraffarsi, pronti a far prevalere lo straniero.


domenica 2 ottobre 2016

Le due Leghe

In Svizzera si è votato contro i frontalieri. In particolare hanno votato contro i leghisti del Canton Ticino, che vorrebbero limitare l’afflusso degli italiani.

Chi di Lega colpisce, di Lega finisce.

La teoria del gender

Papa Francesco torna alla carica contro la “teoria del gender” e dice che si tratta si tratta di un complotto mondiale contro il matrimonio – quello benedetto dalla Chiesa.
Purtroppo, spesso, gli uomini di religione si lasciano andare a pensieri deliranti e vedono cospirazioni dappertutto contro le loro convinzioni, che d’altronde sono infondate come quelle di chiunque altro.
In realtà la “teoria del gender” è proprio un’invenzione dei cattolici. Che, così, a forza di evocarla, la fanno esistere.
Ma questo Papa non doveva essere più aperto e moderno dei suoi predecessori? Come mai, allora, continua a vedere complotti contro il matrimonio?
Se i matrimoni durano poco, la colpa non è né della teoria del gender né del divorzio.

La colpa è dei coniugi, che forse non hanno studiato bene la teoria del gender e continuano a vedere i rapporti tra i generi (sessi) nella stessa maniera rozza e semplicistica degli uomini di religione.

giovedì 29 settembre 2016

L'anarchia

Il ritorno di Grillo al comando dei Cinque Stelle significa un’unica cosa: che la loro utopia di un movimento dove tutti i cittadini contino nello stesso modo è fallita.

Purtroppo, ci vuole sempre un capo - altrimenti è anarchia.

domenica 25 settembre 2016

Fine- pena mai

In Italia non abbiamo ancora una legge sul testamento biologico e sull’eutanasia, cioè sulla libertà di scelta di ciascun cittadino sul proprio fine-vita.
Qui da noi si guarda con sospetto la libertà dell’individuo. La nostra cultura religiosa la vede più come qualcosa da controllare che come qualcosa da favorire.

Il Padrone non consente. Solo lui e i suoi sedicenti rappresentanti in Terra vogliono controllare.

venerdì 9 settembre 2016

Stelle nascenti

Nella nascita dell’ultimo partito italiano, il Movimento Cinquestelle, vediamo la faziosità, la disunione, l’anarchia contrabbandata per democrazia, le idee utopistiche, l’irruenza polemica, la convinzione di avere la verità – e poi l’incapacità di amministrare e la mancanza di pragmatismo – che sono tipiche di ogni partito italiano allo stato nascente.

E nei suoi elettori vediamo un altro vizio italico: l’emotività, l’ideologismo, la facile accensione, l’entusiasmo irrealistico e, di nuovo, la mancanza di riflessione e di senso pratico – nonché l’ingenuità di credere che i problemi si possano risolvere con l’improvvisazione e non con la preparazione e uno studio serio.

mercoledì 7 settembre 2016

Obbligo di crocifisso

Un gruppo di parlamentari della Lega ha presentato un disegno di legge per rendere obbligatorio il crocifisso non solo nelle scuole, ma anche nelle prigioni, nei tribunali, negli ospedali, nelle stazioni, nei porti, negli aeroporti, nelle sedi diplomatiche e perfino nei seggi elettorali, con multe che andrebbero da 500 a 1000 euro.
Che dire? Peggio di uno Stato islamico.
Certo, niente come la religione si presta a fondare un regime totalitario.

Ma è la solita miopia di chi vorrebbe rispondere al fondamentalismo con un altro fondamentalismo – e non, come sarebbe giusto, con uno Stato laico, che non sarebbe mai dominabile da una religione.

sabato 3 settembre 2016

Fertility day

Abbiamo un ministro della salute che rimprovera le donne perché non fanno figli e ricorda loro, minacciosamente, che il tempo della fertilità è breve.
Questo la dice lunga sul modo superficiale con cui siamo governati e su come i governanti, chiusi nella loro torre d’avorio, non capiscano le difficoltà della gente comune.
Impostare una campagna sulla fertilità con questo tono moralistico e maltusiano, di chiara ispirazione cattolica, ricorda gli anni del fascismo.
Ci saremmo aspettati che il ministro mettesse in campo facilitazioni per le donne che vogliono figli, non le colpevolizzasse, in un irresponsabile capovolgimento dei ruoli.
E, poi, perché utilizzare espressioni inglesi quando ci si rivolge al popolo italiano? Per darsi un tono di modernità, per nascondere che non si fa nulla per risolvere i problemi?

Imbecillity day.

martedì 30 agosto 2016

Vizi e virtù

Parlando di vizi e virtù degli italiani, ne abbiamo qui, con il terremoto nell’Italia centrale, un esempio perfetto. Da una parte la generosità di tanti singoli e dei volontari più o meno organizzati e dall’altra parte l’incapacità di prevedere e prevenire.
Ci si affida appunto all’improvvisazione, all’ispirazione, all’emotività, ma non si programma quasi niente. Si sopperisce alla mancanza di organizzazione con i gesti dei singoli.
Ma l’improvvisazione generosa dura qualche giorno e, dopo, tutto viene abbandonato a se stesso.
In media, ogni quattro anni, in Italia si ripete un terremoto o qualche altro evento rovinoso e si spendono cifre ingenti per riparare i danni. Ma, quando si tratta di imporre leggi antisismiche in tutta Italia e di far costruire edifici più sicuri, i governanti e gli amministratori, che vivono alla giornata, si dimenticano di ogni promessa.
Il problema è che i nostri governi durano poco e quindi nessuno è in grado di prendere provvedimenti di ampio respiro, che oltretutto non danno visibilità e non portano voti.
In Italia esiste la cultura dell’emergenza e della precarietà, perché esiste la cultura della superficialità. Non siamo abituati ai lunghi sforzi, agli impegni duraturi.
Qui siamo disattenti su tutto. Come abbiamo fatto, per esempio, ad accumulare un tale enorme debito pubblico che ora ci impedisce ogni investimento? Non era prevedibile che i nodi sarebbero giunti al pettine?

Già, ma bisognerebbe saper prevedere, bisognerebbe avere un minimo di saggezza e di onestà. E invece si vive alla giornata consumando tutto senza pensare all’indomani.

lunedì 22 agosto 2016

Sconfitte olimpiche

Si concludono le Olimpiadi e l’Italia si classifica al nono posto subito dopo la Corea del sud. Non bene, non male. La solita Italietta, capace di grandi imprese a livello individuale, ma incapace di far squadra e di resistere a lungo alla pressione emotiva.
Almeno tre medaglie d’oro sono state perdute per questi motivi: il crollo psicologico. Quando introdurremo un po’ di disciplina mentale, per esempio di yoga, nelle scuole italiane?
La stessa cosa avviene nella politica. Tante fazioncine, anche all’interno di uno stesso partito; tante divisioni, tanti odi, tante ambizioni personali. Ma nessuna unità, nessun leader dotato di una visione complessiva.

Si vive alla giornata, mediocremente, con qualche successo individuale, ma sempre sconfitti quando si tratta di giocare in squadra.

lunedì 25 luglio 2016

Scandalo Rai

Sono stati pubblicati i favolosi stipendi di giornalisti e dirigenti della Rai e ci accorgiamo che viaggiano tra 200.000 e 300.000 euro all’anno, anche per coloro che non fanno niente. E così scopriamo perché i programmi del servizio pubblico sono così scadenti e pieni di repliche scandalose.
Non è che manchino i soldi. È che vanno tutti ai dirigenti e ai giornalisti che hanno la fortuna di essere stati raccomandati.

Con i nostri soldi, con i soldi del canone che siamo costretti a versare proprio in questo periodo, vengono foraggiati non i programmi, ormai inesistenti, ma i soliti privilegiati.

giovedì 19 maggio 2016

Il corpo della donna

I vescovi tornano all’attacco della legge sulle unioni civili, ingigantendo il pericolo dell’utero in affitto.
Notiamo tra l’altro che tutte le opposizioni politiche hanno sottolineato questa paura, tanto che c’è da chiedersi se non sia stata la Chiesa a dettarne la linea.
Come se il corpo della donna non fosse sempre stato il campo di scontro tra progressisti e reazionari, e non fosse sempre stato strumentalizzato.
Non è un caso che tutte le religioni paternalistiche battano su questo tasto: la sottomissione della donna al maschio dominante.
Quello che è cambiato oggi sono le tecniche di fecondazione, che possono essere disgiunte dall’unione sessuale.
Ma laddove la donna è considerata inferiore e costretta solo ad avere figli, che differenza c’è rispetto allo sfruttamento dell’utero in affitto? E quale sfruttamento del corpo della donna non hanno compiuto le religioni?
Dunque, di che cosa ci si lamenta? Che le si paghi un prezzo?

Già, vogliono continuare a sfruttarla sena nemmeno pagarla. Tutto per amore, s’intende – e gratis.

martedì 17 maggio 2016

La tentazione mondana

Papa Bergoglio dichiara che "la via che indica Gesù è la via del servizio, ma spesso nella Chiesa si ricercano potere, soldi e vanità".
In effetti, oltre alla ricerca del potere all’interno della Chiesa, c’è la ricerca del potere all’interno della società. Per esempio, i continui attacchi dei vescovi italiani alla legge sulle unioni civili sono esattamente questo: non accettare che esista uno Stato autonomo e laico, che decida delle proprie leggi, e volere imporre i propri punti di vista.
I vescovi capiscono che hanno perduta la presa, che avevano una volta, sulla società italiana e si oppongono rabbiosamente a ogni rinnovamento. Non si rassegnano ad essere ridimensionati e a dover contendere con altri soggetti laici per il predominio sulle coscienze.
Nella Chiesa, questa volontà di potere si è sempre manifestata in due modi: uno violento, con l’imposizione di leggi e di partiti di origine ecclesiastica, quando non addirittura con l’amministrazione diretta della giustizia (i tribunali ecclesiastici), e uno “morbido”: facendo finta di essere buoni e caritatevoli.

Quest’ultima forma subdola vuole accreditare la funzione sociale della Chiesa (scuole cattoliche, beneficienza, opere pie, ecc.), ma è anch’essa una lotta per il controllo delle anime. Non è infatti elargita gratuitamente per amore del prossimo, ma per imporre il proprio potere.

venerdì 13 maggio 2016

Gli ipocriti

Ci sono persone che non hanno una loro opinione, ma pensano in base alle circostanze e alle convenienze.
Si tratta di certi politici che sono capaci di passare dal sì al no soltanto perché pensano che questa sia l’idea di chi li comanda o di chi li vota.
Prendiamo il caso di Alfio Marchini, che si candida come sindaco a Roma. Pochi mesi fa aveva detto che il registro per le coppie gay era un diritto e ora, per aver l’appoggio della Chiesa, dichiara che non celebrerà mai i matrimoni tra omosessuali.
Uomini che, prima di esprimersi, fiutano il vento e consultano i sondaggi di opinione.
Del resto, molti politici, passando da un partito all’altro, sostengono esattamente l’opinione opposta a quella di prima.

Non votiamoli mai. Sono pronti a tradire chiunque e a cambiare opinione come cambia il vento.

mercoledì 11 maggio 2016

Il faro dei reazionari

Il segretario della Cei, Nunzio Galantino, rispolvera toni da crociata e sostiene che l’approvazione della legge sulle unioni civili sarebbe “una sconfitta per tutti.”
         In realtà sarebbe una sconfitta solo per la Chiesa e una vittoria per la società.
         Qui si vede perché in Italia, pervasa dai vecchi disvalori cattolici, sia così difficile migliorare la legislazione sociale. C’è sempre la Chiesa che rema contro e che si oppone ad ogni cambiamento.
E questo è proprio il significato della parola “reazionario”: opporsi a ogni cambiamento.

Ogni paese ha la sua palla al piede. Noi abbiamo la Chiesa, la grande ispiratrice dei reazionari.

lunedì 25 aprile 2016

Il giorno della liberazione

Ma liberazione da che? D’accordo dal nazifascismo.
Peccato che siano stati proprio gli italiani a inventare il fascismo e a sposarlo entusiasticamente per vent’anni. Non si può proprio dire che siano un popolo che ami la libertà.
È il loro antico vizio: cercare l’uomo della Provvidenza che risolva tutti i loro problemi. E diventarne schiavi. Un’idea che viene diritta dal cattolicesimo. E, infatti, il Papa di allora parlò di nuovo, a proposito di Mussolini, dell’uomo della Provvidenza. E subito si mise al suo servizio, cercando di trarne ogni vantaggio.
Fascismo e Chiesa si trovarono così d’accordo nell’imporre il loro duplice dominio, spalleggiandosi a vicenda. Il Papa benediva i fascisti e il Fascismo strinse patti con la Chiesa, togliendola dall’isolamento in cui era finita dopo la presa di Roma e concedendole enormi vantaggi.
Possiamo dire che gli italioti si siano mai liberati da questo clerico-fascismo? Certamente no. Basti vedere come ancora oggi il Papa campeggi nei mass-media statali e in tutti gli altri e come venga generosamente foraggiato, a suon di miliardi di euro, dallo Stato italiano. Basti vedere come di recente si sia tentato di fare di Berlusconi un altro uomo della Provvidenza, che di nuovo, come tutti gli uomini della Provvidenza, ha provocato danni incalcolabili, paragonabili a quelli di una guerra persa (un terzo della capacità produttiva distrutta).
Ancora oggi la Chiesa è la cattiva consigliera degli italiani, proponendo leggi e concezioni autoritarie e reazionarie, che fanno dell’Italia un paese arretrato, da cui bisogna emigrare.  
Con la sconfitta nell’ultima guerra, l’Italia ha pagato un conto salatissimo: più di seicentomila morti e la perdita di interi pezzi del suo territorio. Anche la Germania fu divisa in due, ma ha già recuperato la sua unità e la sua antica grandezza. L’Italia no. Resta sconfitta, umiliata e ridimensionata.
Ma se tutti hanno pagato, la Chiesa non ha mai pagato. Anzi, come se niente fosse accaduto, è ancora lì a dispensare consigli del tutto interessati, a gravare sulle spalle degli italioti e a proporre le sue idee reazionarie.

No, non si può dire che l’Italia si sia liberata. Deve ancora fare tanta strada, deve ancora capire chi sono i buoni e chi sono i cattivi. Deve ancora spezzare antichi legami di servaggio.

venerdì 8 aprile 2016

Gli intoccabili

Dunque, durante una cerimonia, Renzi ha teso la mano al re di Norvegia e questi non gli stretto la mano perché, secondo il protocollo, nessuno può toccare un re se non lo fa lui per primo.
I soliti italioti hanno dato del “cafone” a Renzi. Ma, secondo me, il cafone è stato il re.

Chi si credono questi palloni gonfiati di reali? Che cosa aspettiamo a eliminare del tutto le monarchie, con i loro retaggi medievali?

"Onora il padre..."

Il figlio di Totò Riina, l’ex padrino della mafia siciliana che ha seminato di morti e di stragi la sua vita e la nostra storia recente, ha dato in una intervista televisiva un triste spettacolo di sé.
Ha dimostrato di essere legato affettivamente al padre (e fin qui è comprensibile), ma anche aggiunto che non spetta a lui giudicarlo. Il giudizio sui suoi delitti spetta ai magistrati, non a lui. E ha citato a tal proposito il comandamento biblico: “Onora il padre e la madre”.
Ma chi l’ha detto che onorare il padre significhi non giudicarlo? Questa è ignavia, non rispetto filiale.
Tutti dobbiamo giudicare i nostri genitori. Non esistono Moloch intoccabili.
Onorare il padre non significa chiudere gli occhi e non voler vedere che cosa ha fatto.
Se vogliamo crescere, dobbiamo giudicare tutti i padri, compreso il Padre eterno.

Non confondiamo il padre con un padrino.

lunedì 14 marzo 2016

Attori comici

È morto l’attore comico Riccardo Garrone, che spesso nei film e negli spot televisivi rappresentava san Pietro o la voce di Dio.
In effetti, sia san Pietro in paradiso sia il Dio delle religioni non possono che essere rappresentati da attori comici.

Sono personaggi della commedia dell’arte.

lunedì 7 marzo 2016

Benedizioni obbligatorie?

A Bologna i preti pretendono di andare direttamente nel Comune per impartire le loro benedizioni pasquali, violando non solo il principio di laicità ma anche quello della privacy, dato che molti appartengono ad altre religioni o sono atei e sono costretti ad andarsene rivelando le loro più intime credenze.
La stessa cosa avviene nelle scuole, non solo a causa di quella gran corbelleria che è l’insegnamento della religione (una forma di catechismo, ovviamente a spese dello Stato), ma anche a causa di benedizioni, presepi, ecc., tutti mezzi con cui la Chiesa cerca di insinuarsi nelle menti degli innocenti per perpetuare il suo potere.
Se gli italiani non hanno senso dello Stato, una delle cause è proprio questa: la confusione che viene fatta tra Stato e Chiesa. Si legga l’intervista rilasciata da Umberto Eco, dove si esprimono le stesse idee:
La verità è chiara e semplice. Solo i nostri politici non l’hanno ancora capita e permettono che la Chiesa spadroneggi come vuole.
Adesso mi aspetto che anche Maroni faccia lo stesso e inviti qualche vescovo a benedire gli intrallazzi del Pirellone.


sabato 20 febbraio 2016

Lo scandalo sanità

Dunque, il braccio destro di Maroni, il leghista Fabio Rizzi, è stato colto con le mani nel sacco - dei soldi delle tangenti ricevute da un’imprenditrice della sanità odontoiatrica.
La cosa non ci sorprende, dato che è nello stile dei leghisti, i quali, dopo aver gridato “Roma ladrona” hanno fatto di tutto per imitarla.

Ma qualcosa ci mette in allarme. Sì, perché questo Fabio Rizzi è l’ideatore e il regista della riforma del sistema sanitario lombardo. In che senso l’avrà riformato?

Ipocrisia papale

Papa Bergoglio dichiara che lui non si immischia nella politica italiana.
Peccato che, sulla questione delle questioni civili, sia in atto una gigantesca interferenza vaticana.

D’accordo, l’hanno fatta i vescovi italiani. Ma, come si sa, in certi casi, il Capo non si sporca le mani e lascia che i lavori sporchi li facciano i suoi scagnozzi.

giovedì 18 febbraio 2016

Le disunioni civili

Le incredibili difficoltà ad approvare una legge sulle unioni civili ci dà il senso dell’involuzione della politica italiana. Tutti sembrano convinti della sua necessità, ma poi, al momento di decidere, contano di più gli interessi di partito o i piccoli calcoli elettorali.
Che cosa manca in Italia? Ovviamente qualcuno che non eserciti la politica solo in termini di realizzazione personale, ma qualcuno che pensi agli interessi del paese.
Ma si sa che gli italioti sono egocentrici e faziosi. Tutta la loro storia è lì a dimostrarlo. Si sono combattuti e odiati per secoli, facendosi dominare dagli altri paesi. I piccoli interessi di bottega prevalgono sugli interessi generali.

Ecco perché è così difficile votare una legge sulle unioni. Se l’avessero proposta sulle disunioni, tutti sarebbero stati d’accordo.

lunedì 15 febbraio 2016

I cristiani nemici di Gesù

La Regione Lombardia, governata dai leghisti di Maroni, ha escluso dal bonus bebè le famiglie che hanno adottato i figli. Perché mai? E, naturalmente, farà di tutto per boicottare le unioni di fatto, le unioni omosessuali e le adozioni di questi ultimi.
Forse per un altro rigurgito di quel cattolicesimo materialista che vuole solo legami di sangue e che adora i cadaveri di santi ricostruiti con il silicone?
Ma il messaggio di Gesù non era esattamente il contrario? Non i legami di sangue, ma i legami basati sull’amore.

Non era Gesù che diceva: “Chi è mia madre, chi sono i miei fratelli?” a indicare che ciò che conta sono i legami spirituali e non quelli materiali?

sabato 13 febbraio 2016

Le interferenze dei vescovi

Cambiano i Papi, ma le interferenze della Chiesa sulla politica italiana non cambiano mai, anzi si intensificano.
Ormai, i vescovi non solo ci dicono che cosa il Parlamento italiano dovrebbe votare, ma anche come dovrebbe votare - per esempio col voto segreto, in modo che i clericali di ogni partito possano tradire nell’ombra lo Stato italiano per seguire le direttive dello Stato del Vaticano.
Una Chiesa che ha sempre protetto i preti pedofili, una Chiesa in cui ogni giorno si scoprono preti, vescovi e cardinali che sfruttano le offerte per far denaro personalmente e per darsi alla bella vita, una Chiesa che propone all’adorazione delle folle santi imbalsamati col silicone, questa Chiesa vorrebbe insegnarci che cosa è bene e che cosa è male, vorrebbe ergersi a maestra di moralità.
Nel film Il caso Spotlight, si racconta come negli Stati Uniti per decenni molti sacerdoti compirono abusi sessuali e “spirituali” su minori, all’interno di un sistema di pedofilia seriale.
Fu l’arcivescovo Bernard Francis Law a insabbiare le inchieste su più di 70 sacerdoti pedofili. Alla fine si dimise. Ma dove finì?
A Roma, arciprete dal 2004 al 2011 della Basilica di Santa Maria Maggiore.
Come sappiamo, questi casi di pedofilia si ripeterono uguali in vari paesi del mondo, a riprova che non si trattava di qualche mela marcia, ma di un sistema protetto e ben consolidato.

E, quanto ai preti che si appropriano dei beni dati in beneficenza, basta leggere le cronache di questi giorni. C’è solo l’imbarazzo della scelta.

venerdì 5 febbraio 2016

La Madonna pellegrina

Un tempo, quando nel paese si dovevano prendere importanti decisioni politico-sociali, la Chiesa portava in giro la Madonna pellegrina per influenzare l’elettorato. Oggi si fa lo stesso con le spoglie di Padre Pio.

Ma una Chiesa che ricorre ai morti è morta essa stessa.

giovedì 4 febbraio 2016

Unioni civili

In tema di unioni omosessuali, alcuni pediatri non escludono effetti negativi per bambini senza padre o madre. Ma, a parte il fatto che talora la vita (anzi la morte) ci priva del padre o della madre, si possono escludere effetti negativi per i bambini che hanno un padre e una madre regolamentari?

lunedì 1 febbraio 2016

Il tabù del sesso

La trasmissione televisiva di Riccardo Iacona, “Il tabù del sesso”, sulle difficoltà che incontra l’insegnamento della sessualità nelle scuole italiane, ha subito incontrato la prima difficoltà – ed è stata spostata dopo le ventidue per paura che turbasse il pubblico di prima serata.

C’è da ridere o c’è da piangere?


Non è proprio questo il pubblico che avrebbe bisogno dell’educazione sessuale?

domenica 31 gennaio 2016

La scuola "laica"

“Una festa islamica in tutte le scuole” propone il cardinale Scola a Milano. Ecco dove ci porta l’aver introdotto la religione nelle scuole, la non separazione tra Stato e Chiesa.

Oggi abbiamo i preti, domani i mullah. Contenti?

La Bella addormentata

Non se vi è capitato la domenica mattina di accendere la radio o la televisione e di essere investiti dalla cerimonia della Messa. Poiché gli italiani non vanno più a Messa, lo Stato e la Chiesa hanno pensato bene di portare la Messa nelle case degli italiani.
Ma quello che colpisce nella Messa cattolica è la ripetitività delle formule stereotipate, tanto da capire benissimo perché Freud avesse definito la religione con i suoi rituali “la nevrosi ossessiva dell’umanità.”

All’indomani di una manifestazione romana che ha visto preti e suore affollare le piazze per negare il riconoscimento dei diritti civili alle unioni di fatto e alle coppie omosessuali, ci è chiaro perché l’Italia, capitanata da simile gente, sia come la Bella addormentata della favola omonima - un paese sempre arretrato che non vuole svegliarsi dal suo lungo sonno.

lunedì 25 gennaio 2016

Gli oscurantisti

Il film “50 sfumature di grigio” in prima serata su canale 5, e il Moige (Movimento italiano genitori cattolici) che cosa fa? Protesta e invita ad oscurare la trasmissione.

D’altronde, gli oscurantisti svolgono proprio questa funzione: oscurare.