giovedì 17 novembre 2016

Fratelli coltelli

Se qualcuno vive all’estero, forse non si rende conto di quel che sta succedendo in Italia con il referendum costituzionale.
Si era detto che, per svolgere una politica più efficace e snella, bisognava ridurre il palleggio delle leggi tra Camera e Senato (trasformando quest’ultimo in un Senato delle regioni) e che era necessario ridefinire i rapporti tra Stato e regioni, oggi molto confusi. Per far questo, era stato definita e votata quasi da tutti una proposta di riforma costituzionale, che adesso deve affrontare un referendum popolare.
Ma qui la situazione si è complicata perché, per motivi politici o di potere personale, molti si sono messi a remare contro, soprattutto per abbattere il governo Renzi.
Così i soliti italioti mettono tutte le loro energie non per costruire qualcosa in comune, ma per ostacolarsi a vicenda.
In questi giorni di furiosa battaglia politica salta fuori il carattere profondo degli italiani, divisi sempre su tutto e faziosi in massimo grado.
In un momento di gravi crisi europee e internazionali, noi siamo pronti a far cadere il governo, tanto per dimostrare quanto siamo litigiosi e deboli.

La nostra unità nazionale dura di solito pochi giorni, durante le catastrofi o le partite della nazionale. Subito dopo, ci contrapponiamo e ci accoltelliamo su tutto. E gli interessi particolari prevalgono su quelli generali del paese.

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