mercoledì 6 giugno 2012

Italia e Germania


Speriamo che la Germania, dopo aver distrutto due volte l'Europa, non si accinga a distruggerla la terza volta. Qui si vedrà finalmente se i tedeschi sono davvero europeisti o se si occupano soltanto dei loro interessi. Certo è che sono sempre i primi della classe (e si sa che i primi della classe non sono simpatici): si sono risollevati dalle macerie, si sono riunificati e, mentre gli altri paesi europei, si davano alla bella vita accumulando debiti, hanno ridotto il loro debito pubblico. Ed è difficile dar loro torto quando si trovano di fronte a paesi come la Grecia o l'Italia, che sono stati governati da politici inetti e corrotti e che hanno fatto debiti a man bassa, senza curarsi del futuro. Siamo ancora alla favola della formica e della cicala. E noi naturalmente, sempre pronti a darci al melodramma, alle ruberie e alla corruzione, siamo la cicala. Sarà il sole caldo, sarà la pizza, saranno i mandolini, sarà la religione reazionaria che ci domina, saranno i terremoti, ma qua nessuna ha pensato al domani, con il risultato che adesso i nodi sono venuti al pettine. E dovremo pagare per aver dormito tanto.
Dunque, cerchiamo di svegliarci. Anche il cielo ci dà continui scossoni in questi giorni per vedere se usciamo dal sonno della ragione... sì, quello che genera debiti.

domenica 3 giugno 2012

Megafoni papalini


Ogni gruppo religioso e politico ha diritto di esprimere le proprie opinioni, anche le peggiori . Ma in nessun altro paese come l'Italia le opinioni del papa vengono pompate e appoggiate dalle istituzioni e dallo Stato. Il risultato è che le sue idee, amplificate dai mass media, continuano a essere presentate senza un minimo di senso critico. E così avviene che, nel cuore dell'Italia, risuona di continuo il martellamento clericale, nemico di ogni apertura e di ogni cambiamento sociale. Lo Stato assiste e spesso incoraggia. E il paese è fermo al palo, come sempre, a causa di questa catena al piede. Un giorno qualcuno, smettendo di esaltare le opere di carità fatte dalla Chiesa (ma pagate sempre dallo Stato), dovrà fare i conti su quanto ci costa, non solo in termini di denaro ma sopratutto in termini di immobilismo etico, la presenza del Vaticano.
Come mai lo Stato dà tanto rilievo a un papa che tuona contro le leggi dello Stato stesso?
Il papa parla di "laicità dello Stato" ma vuole imporre le proprie leggi clericali, vuole che tutti, anche i non cattolici, si adeguino ai principi della religione. E, di fronte a tanta arroganza, mai che si levi la voce delle istituzioni.
Il papa dà ordini allo Stato: faccia questo e non faccia quello... Perché nessuna figura istituzionale non si alza in piedi e non spiega chiaramente alla Chiesa che cosa debba intendersi per laicità dello Stato? Sogno un Presidente del Consiglio o un Presidente della Repubblica che, ogni volta che il papa suona le sue campane, replichi ribadendo l'autonomia dello Stato. E, invece, i nostri uomini politici fanno a gare per trasformarsi in queste occasioni in scendiletto del papa.

sabato 2 giugno 2012

I papalini


Sembra che la vera attività dei cattolici italiani sia l'adorazione del papa. Ad ogni suo viaggio, si spendono milioni di euro e si mobilitano radio, televisioni, alti prelati, camerieri di corte, stilisti, architetti, forze dell'ordine, vigili del fuoco, servizi segreti, aerei, elicotteri e tutte le autorità del luogo, che come un sol uomo si dedicano alla venerazione del "vicario di Cristo". In questi casi si rivela il più grande difetto degli italioti: il loro bisogno di essere servi di qualcuno, di sottomettersi a qualcuno. È questo che fa degli italiani un popolo di lacché. L'eterna commedia dell'arte: Arlecchino servitore di due padroni. Putroppo questa tendenza si traferisce in politica, dove diventa il bisogno di avere un Duce, un comportamento che ha portato ai peggiori disastri della nostra storia, da ultimo a quello attuale.
Un altro argomento di cui parlano continuamente i cattolici è la famiglia, come se l'avessero inventata loro. Ma si tratta di chiacchiere ideologiche, di discorsi vuoti di contenuto, tant'è vero che l'Italia si trova in una grave crisi demografica. Nessun altro paese al mondo mette in campo minori mezzi per aiutare le famiglie, nemmeno nel terzo mondo. Il risultato che che non si fanno più figli. Nessuno pensa a fare una seria politica della famiglia, ad aiutare le donne in difficoltà. Al contrario chi fa figli viene penalizzato e si riduce in miseria. Però da noi si parla molto della famiglia. I nostri politici, soprattutto cattolici, non prendono mai un provvedimento per la famiglia, ma si riempiono la bocca di promesse e di parole inutili. La famiglia qui, la famiglia là. No alle coppie di fatto, no al ricononoscimento delle coppie gay, no al divorzio breve, no a tutto ciò che non sia l'adorazione papalina. Allora lì siamo i primi al mondo.
Il papa predica: "Tendete ad alti ideali, siate santi!"... Ci basterebbe che fossero saggi.