lunedì 26 dicembre 2011

Faccia di Bronzo

Faccia di Bronzo è ritornato alla carica telefonando a don Gelmini, accusato peraltro di pedofilia, e sostenendo che la manovra di Monti è troppo pesante e recessiva. Capito? Lui che ha negato per anni perfino l'esistenza di una crisi. Ormai abbiamo capito il giochetto. Come i degni compari leghisti, Faccia di Bronzo fa finta di non avere nessuna responsabilità e tende a ripresentarsi come il salvatore della patria... dopo averla portata al fallimento. Ma è noto che l'uomo è totalmente privo di autocritica e che si crede il migliore di tutti, l'unto da Dio. E certamente medita di ripresentarsi agli elettori. A questo punto, alle prossime elezioni, dovranno decidere gli italioti. E se crederanno ancora alle promesse di Faccia di Bronzo, vorrà dire che il paese è perduto.

venerdì 23 dicembre 2011

Salassi economici

La manovra del governo Monti assomiglia un po' alle purghe e ai salassi che si davano nell'antichità. E con cui non solo nessuno è mai guarito, ma spesso è definitivamente morto. Se uno sta male, voi gli fate un salasso? Così lo indebolite ulteriormente. Solo i nostri professori non l'hanno capito. Ma gli speculatori sono lì, che attendono i nostri cadaveri. Non si fanno prendere in giro. Dobbiamo assumere vitamine, per fortificarci, non purghe che ci buttano giù.

sabato 17 dicembre 2011

I tartassati

Forse non ci volevano tanti professori per concepire una manovra che anche una massaia avrebbe potuto pensare: tassare chi è già tassato, togliere l'adeguamento delle pensioni al costo della vita, rimettere l'ICI sulle case, aumentare il prezzo della benzina, aumentare tutte le tariffe, ecc. Ma perché non si riescono a combattere le corporazioni e non fanno pagare le tasse agli evasori e alla Chiesa cattolica? Non si può? No, è possibilissimo. Anche un incompetente saprebbe come far pagare le tasse ai gioiellieri, ai ristoranti, agli idraulici, agli elettricisti e compagnia bella - basterebbe che il cliente avesse la possibilità di dedurre qualcosa. Conflitto di interessi tra chi vende e chi compra; perché negli altri paesi funziona e da noi no? Strano paese, il nostro. Si tartassano i tassati e non si fanno pagare le tasse agli evasori. Eppure basterebbe far pagare le tasse agli evasori per non dover tartassare i già tassati.

domenica 11 dicembre 2011

I costi della politica

Non sono solo quelli calcolati in termini di stipendi, di privilegi e di sprechi di politici ed amministratori. In fondo, se li eliminassimo tutti e mettessimo al loro posto gente di buon senso, sarebbero meno incapaci, meno inetti, meno ladri. Prendiamo il caso dell'inquinamento. Non c'è sindaco che non l'abbia ancora risolto. Ci si limita a ridurre un po' la circolazione delle auto, a imporre multe e tasse a casaccio e a far abbassare i riscaldamenti, facendo stare i cittadini al freddo. Insomma l'icapacità dei politici e degli amministratori ricade sui cittadini che devono incontrare sempre più difficoltà, pagare sempre di più e stare sempre peggio. Ma la vera soluzione - chiudere le città ai mezzi privati e moltiplicare i mezzi pubblici e aumentare gli spazi verdi - nessuno ha il coraggio di adottarla. Questi sono i veri costi della politica.

giovedì 8 dicembre 2011

Iniquità

Certo, Mario Monti ha una faccia onesta, si presenta bene, è compassato, non frequenta puttane, fa una vita morigerata, non ha grandi conflitti di interesse come Berlusconi, ma... ma la manovra che ha costruito rivela un'indifferenza notevole alle condizioni dei poveri e un grande rispetto per i poveri ricchi. In pratica, la crisi creata dai ricchi dovrebbe essere pagata dai poveri e dalla classe media. Il ministro Fornero si è messo a piangere pensando ai sacrifici che stava per imporre ai poveracci con pensioni da fame, ma sapesse quanto piangono sul serio quei pensionati. Perché, se era così consapevole e sensibile non ha pensato prima ai risultati delle sue misure e non li ha spostati sulle spalle dei ricchi? Purtroppo, anche se il direttore è cambiato, la musica resta la stessa: devono pagare i pensionati e i dipendenti. Sugli autonomi, sulla Chiesa che non paga l'ICI, sui mancati guadagni per la vendita delle drequenze televise, sui grandi patrimoni, sulla lotta all'evasione fiscale, solo chiacchiere. A pagare sono sempre gli stessi. E allora si capisce che dietro il professore lindo c'è sempre quella cricca di farabutti che ci ha governato finora. Mario Monti è solo il volto presentabile di Berlusconi?

lunedì 5 dicembre 2011

Il salvatore della patria

Adesso che Monti ha fatto il suo sporco lavoro, che consisteva nel tartassare gli italiani, scopriamo chi ha veramente salvato l'Italia - il pensionato che prende mille euro. È lui che ha salvato il nostro paese, e quindi l'Europa... e quindi l'America, da cui è partita la crisi. È lui che ha salvato le banche d'affari, gli speculatori finanziari, le agenzie di rating e soprattutto i poveri ricchi nostrani che pagheranno ben poco. Sì, bisognerebbe fare un monumento al pensionato anonimo. Se non ci fosse lui, come farebbero i ricchi ad essere così ricchi e a continuare ad evadere le tasse? Per fortuna che c'è lui con i suoi mille euro! Dopodiché, dopo che fra un mese ci chiederanno altri sacrifici e altre tasse, chi potremo più tassare? Ma certo... i barboni che dormono sotto i ponti. Il povero ricco, no; lui non può essere tassato: disabituato com'è a stringere la cinghia ne soffrirebbe troppo.

venerdì 2 dicembre 2011

Equità e Chiesa

Ora che si parla di equità e di reintrodurre l'ICI sulle case, pagherà finalmente anche la Chiesa per i suoi innumerevoli immobili (un quinto del totale)? Oppure farà la bella figura di fare l'elemosina ai poveri dopo averli depredati non pagando le tasse?

martedì 29 novembre 2011

Il paese dei gas

Per preservare la salute dei cittadini - dice la giunta di Milano alle prese con l'inquinamento - si ordina di abbassare la temperatura nelle case. Ma in questo modo si peggiora la loro salute. Infatti tra le principali cause dell'allungamento della vita c'è proprio un buon riscaldamento. Stare al freddo non ha mai fatto bene a nessuno. Se uno ha l'influenza e sta al freddo, si prende la polmonite. Ma a queste follie si arriva perché nessun amministratore ha ancora capito che per combattere l'inquinamento bisogna aumentare gli spazi verdi. E invece, non appena si libera un'area, ecco che si costruiscono nuovi casermoni... nuovi camini e nuove auto. Anzi, si rovinano i pochi giardinetti della città per costruire parcheggi sotterranei. Tutto per la dea-auto, per attirare nuove automobili. Si può essere più stupidi di così? Putroppo siamo amministrati da gente poco intelligente o pavida, incapace di vedere al di là del proprio naso. Milano è una camera a gas perché si costruisce senza pensare alla salute dei cittadini seguendo soltanto l'interesse economico. Fra l'altro, se c'è inquinamento, vuol dire che ci sono periodi di bel tempo, d'estate e d'inverno. E se abbiamo tanto sole, perché non si favoriscono nelle case i riscaldamenti a impianti fotovoltaici? Non siamo il paese del sole?

Il paladino dei ricchi

Berlusconi ha dichiarato che tra i "paletti" messi al governo Monti c'è quello di non imporre la patrimoniale, ossia una tassa per i ricchi. Avete capito? Lui si preoccupa, non del povero pensionato che si vedrà decurtata la pensione, non dei poveracci che dovranna pagare la nuova ICI, ma dei "poveri" ricchi, che non devono essere disturbati. In effetti, quando penso ai ricchi, mi si stringe il cuore: come faranno a superare la crisi? Spero che nessuno (tranne i ricchi) lo voti più.

venerdì 25 novembre 2011

Politica e serietà

Non so che cosa potrà fare Mario Monti, oltre che caricarci di tasse. Ma una cosa l'ha dimostrata: che in Italia politica e serietà non vanno d'accordo. Pensate un po': per fare un governo serio abbiamo dovuto rinunciare ai politici. Eppure i politici sono lì che mordono il freno: non vedono l'ora di rientrare sul palcoscenico per fare le solite sceneggiate, le solite buffonerie, per fare promesse che non manterranno mai, per farsi vedere e invidiare. E tutti li invidiano, perché nessuno in Italia guadagna tanto lavorando così poco, nessuno ha un vitalizio dopo cinque anni. I tagli per la casta vengono rimandati alla prossima legislatura. Per il popolo invece no: dovrà pagare subito. D'altra parte se lo merita: è lui che elegge certi buffoni.

mercoledì 23 novembre 2011

L'Italia che frana

Non so se avete notato che, mentre l'Italia frana economicamente, frana anche letteralmente - piogge, diluvi e bombe d'acqua distruggono vari territori. Qualche Dio ce l'ha con noi? Non credo. Credo piuttosto che la colpa sia del peggior difetto nostrano: l'imprevidenza. Viviamo senza pensare al domani, affidandoci agli uomini sbagliati. Non pianifichiamo. Contiamo sul sole e sullo stellone. Ma non sempre la fortuna ci assiste, ed ora dobbiamo pagare il conto della nostra incapacità di prevedere e di riflettere. Il povero Monti mi ricorda De Gasperi quando si dovette presentare agli Alleati con il cappello in mano chiedendo clemenza. Ma la responsabilità, allora come oggi, è di tutto un popolo che crede ancora nei miracoli e negli uomini della Provvidenza. Non è dall'esterno che arriva il Salvatore. Ma da dentro ciascuno di noi.

venerdì 18 novembre 2011

Mario Monti

Fa piacere ascoltare, dopo tanti anni di litigi e di scandali, la voce di un Presidente del Consiglio di tutt'altro stile: la pacatezza al posto dell'arroganza, la modestia al posto della presunzione, la lucidità al posto delle velleità confuse, l'autorità al posto dell'autoritarismo, la serietà al posto della politica delle barzellette, la competenza al posto dell'improvvisazione, l'educazione al posto della volgarità, l'europeismo al posto del provincialismo leghista, lo spirito di servizio al posto dell'interesse privato. Il carattere degli uomini è fondamentale anche in politica. Eravamo abituati ad un uomo che si credeva il salvatore della patria e che invece l'ha portata sull'orlo del falllimento. Berlusconi era l'uomo della divisione e della contrapposizione: un passionale, incurante delle regole, un uomo che suscitava o amore o odio, un uomo che voleva dominare tutto e tutti come il padrone di un'azienda, un imprenditore che ha ridotto l'Italia ad una specie di set televisivo, dove tutto è fasullo, un imprenditore che ritiene sua proprietà personale anche lo Stato.
Dispiace però che Monti sia chiamato a fare il lavoro sporco, cioè a imporre quei sacrifici che gli altri politici, quelli che vogliono essere amati (e rieletti), non hanno il coraggio di decretare. Viene quindi mandato avanti a rendersi antipatico, a fare macelleria sociale. Lui ci metterà la faccia. Gli altri,i politici, se ne staranno dietro le quinte a litigare, a odiare, a ordire trame e a criticare, pronti a saltar fuori non appena fallirà o avrà successo. Non ci siamo dunque liberati della casta degli incapaci e dei faccendieri. Purtroppo li rivedremo presto all'opera, su tutte le televisioni a ripetere le loro idee stantie e a fare i pavoni... in un eterno ritorno della marmaglia.

Inquinamento delle menti

A che serve limitare la circolazione delle automobili in zone limitate delle nostre città se poi costruiamo tutto intorno migliaia di nuove abitazioni che aumentano l'inquinamento? Io per esempio abito a Milano dove si fa di tutto per limitare la circolazione dei veicoli, imponendo tasse varie e ostacoli al parcheggio. Andrebbe bene se tutto ciò non fosse vanificato dalla costruzione in periferia di nuovi villaggi e casermoni di dieci piani che aumenteranno ovviamente fumi e traffico. Dov'è finito il controllo del territorio? Perché le province non fanno qualcosa oltre a prendere soldi ai cittadini? Non bisogna costruire nuovi palazzoni, appena si fa libera qualche area, ma piantare nuovi alberi. Ho l'impressione che le menti dei nostri amministratori siano confuse e che gli interessi materiali, forse inconfessabili, siano troppo forti della spinta ecologista. È la solita imprevidenza degli italioti, al limite della stupidità. Con una mano si costruisce e con l'altra si distrugge.

sabato 12 novembre 2011

La caduta del padrone

Berlusconi è caduto. Ma non per merito degli italiani. Come già per Mussolini, c'è voluto il crollo dell'Italia e l'intervento degli alleati. Perché gli italiani amano tanto gli imbonitori? Sono così ingenui? Credono ancora nei miracoli? Che cosa c'è che non funziona nel nostro popolo? Eppure il disfacimento morale ed economico del paese era evidente da anni. Evidentemente c'è un deficit di cultura, di consapevolezza e di senso civico. Evidentemente gli italici sono disposti ad accettare qualunque sopruso da parte di chi li governa nella convinzone che ai potenti sia permesso tutto. Ahi, serva Italia! C'è ancora un rapporto da sudditi, da servi, non da cittadini dignitosi e consapevoli. Da dove viene questa mentalità servile? Certamente da una religione che insegna che esiste sempre un Padrone, cui si deve cieca obbedienza, e che i sudditi sono come tante pecore. Bisogna dunque cambiare cultura.

giovedì 10 novembre 2011

Tempi di crisi

Mai come in questi tempi è apparsa evidentemente la cialtroneria dei nostri politici. Come tanti narcisi, appaiono in televisione a disquisire di bizantinismi fasulli, litigando furiosamente. Mentre il paese affonda schiacciato da un debito pubblico creato dai politici, loro si preoccupano soltanto della loro rielezione e di salvare privilegi, stipendi e vitalizi. Non c'è pericolo che possano mettersi d'accordo. Nessuno sa più che cosa sia il bene nazionale. Tutti si preoccupano del loro bene particolare. Tant'è vero che il Presidente Napolitano, per tentare di salvare il salvabile, ha pensato di ricorrere non a un politico di professione, ma a un tecnico. E' la dimostrazione che la classe politica non è in grado di governare, abituata com'è a considerare la politica solo come un mezzo per fare soldi e per curare la propria carriera professionale. Si tratta di un vecchio vizio  degli italiani. Come diceva il Guicciardini, i nostri politici si preoccupano di salvare il loro "particulare" provocando inevitabilmente la "ruina d'Italia".

mercoledì 9 novembre 2011

Il fallimento dell'Italia di Berlusconi

Come molte persone di buon senso avevano capito, il governo di Berlusconi è alla fine. E purtroppo anche l'Italia è ormai fallita. Non poteva che finire così... sono anni che lo ripetiamo. Il problema del debito pubblico non è certo colpa di Berlusconi, ma lui non ha fatto nulla per diminuirlo e ha fatto di tutto per rendere ridicola e inaffidabile l'Italia. Tra le sue ultime dichiarazioni c'è quella per cui si sente "più potente" da privato cittadino che al governo - e questo ci conferma che l'uomo ha certamente problemi di insicurezza, che ha sempre cercato di mascherare utilizzando maree di donne (a pagamento) e le sue cariche istituzionali. Ha bisogno di continue conferme. Lui ragiona sempre in termini di potenza, perché il suo gonfio ego gli impedisce di prendere contatto con la realtà di tutti... e quindi anche con la sconfitta. Vive di sogni e ha fatto vivere l'Italia in una specie di permanente spettacolo televisivo... dove tutto è posticcio. Ora irrompe la realtà, con le sue durezze. E anche gli italiani incominciano a svegliarsi. Ma quanto hanno dormito! Niente di ciò che è successo era imprevedibile: sono anni che questo esito fallimentare era in arrivo. Nessun individuo, nessuna famiglia può vivere a lungo con un debito pari al 120 per cento delle entrate. Non ci vogliono grandi economisti per capirlo - bastava anche la massaia che fa la spesa al mercato. Il vero problema allora è un altro: è questo sonno degli italiani, la loro imprevidenza, la loro volontà di dormire affidando a qualcun altro il compito di prendere le decisioni. Questo è grave, questo è il difetto del nostro popolo. Invece di prendere su di sé la responsabilità della crescita, la demandano agli uomini della Provvidenza. Che purtroppo qualche volta sono uomini della rovina. Ed eccoci qui. Speriamo che il risveglio non sia troppo duro. Speriamo che la lezione serva a tutti per sviluppare più consapevolezza.

domenica 6 novembre 2011

Il delirio della fine

Ormai Berlusconi si trova nel delirio che attraversano tutti i dittatori prima della loro caduta. E straparla. Dice che non vede segni di crisi, che i ristoranti e gli aerei sono pieni e che la gente sta bene. Certo, nei ristoranti e negli aerei che frequenta lui, non può vedere i poveretti che stringono la cinghia, che non sanno come arrivare a fine mese, che hanno pensioni da fame, che non hanno lavoro o che sono precari. Questa gente è invisibile, non va mai al ristorante, al cinema o in vacanza. Non ha le ville in cui rifugiarsi. Ma è molto più dignitosa di questo nababbo che si crede un padreterno. E che non ha più il senso della realtà. Vive scortato, in ville faranoiche, circondato da lacchè e da donne compiacenti. Non si ricorda nemmeno più le promesse che aveva fatto agli italiani nel 2001 per essere eletto, alla presenza di Vespa: riduzione della pressione fiscale, i poliziotti di quartiere, milioni di nuovi posti di lavoro e le grandi opere. E aveva aggiunto che si sarebbe dimesso se non avesse rispettato questo programma. Ora, poiché non lo ha rispettato, si dimetta. Se gli rimane un po' di dignità. E' inutile che accusi tutti gli altri del suo fallimento personale. Secondo lui, la colpa è sempre degli altri... che sarebbero pessimisti, traditori, anti-italiani e che porterebbero sfortuna. Ma, a proposito di chi porta sfortuna, nel ventennio berlusconiano abbiamo assistito al peggio: terremoti, alluvioni, smottamenti e ora la peggior crisi economica del secolo. Si ritiri, per il bene del paese. Non è gradito dal destino.

giovedì 3 novembre 2011

La rovina dell'Italia

Gli altri paesi ci deridono, i leader del mondo non vogliono più farsi ritrarre con lui, Germania e Francia ci trattano come servi idioti - noi che eravamo tra i soci fondatori dell'Unione Europea, noi che eravamo il terzo paese più importante. E idioti lo siamo se abbiamo eletto un tipo come Berlusconi. Ma lui resiste, il suo ego ipertrofico gli impedisce di riconoscere la sconfitta e così i suoi seguaci. Per loro, è tutta una congiura dell'Europa e della sinistra. Da anni avevo previsto che Berlusconi avrebbe portato l'Italia al fallimento, facile profezia purtroppo. E ormai ci siamo. Siamo sull'orlo della bancarotta. Ma lui resiste. Finché non sarà tutto uno sfracello, lui rimarrà seduto sulla sua sedia, confortato dai fedelissimi, incapaci di criticarlo. Lui resiste, proprio come resisteva Mussolini. E, proprio come nel ventennio fascista, gli italiani sopporteranno, finché non vedranno le macerie dell'Italia. E anche allora grideranno: è tutta una congiura di chi non ci ama. Sì, hanno ragione gli altri popoli - siamo fessi.

venerdì 28 ottobre 2011

Il paese dei disastri

Avendo ormai una certa età, possso dire di aver visto frane, smottamenti, alluvioni, crolli e disastri vari ad ogni pie' sospinto. Sono decenni che sappiamo che il nostro territorio è a rischio, ma non è mai stato fatto niente, anche perché mettere a posto fiumi, monti e colline non porta voti. In compenso si sogna di costruire un ponte di Messina che crollerebbe inevitabilmente poco dopo, per qualche terremoto o smottamento. Tutti questi disastri erano prevedibili ed evitabili. Ma nessun parlamento se ne è mai occupato. Questo parlamento invece si è occupato di salvare Berlusconi dai processi o dalle intercettazioni. E qui arriviamo al grande difetto degli italiani: l'imprevidenza. Pare che il nostro popolo si sia addormentato e che non pensi più al futuro - anzi, proprio non pensa più. Tra i disastri annunciati c'è anche il deficit dello Stato che da molti anni si va accumulando. Molti ripetevano che prima o poi sarebbe arrivato il conto da pagare. Abbiamo rimandato i problemi al futuro, ed ormai il futuro è qui. Un altro disastro annunciato è il governo Berlusconi. Si sapeva che l'uomo non era all'altezza e che si occupava solo dei suoi interessi personali. Ma anche qui non si è fatto niente per frenare questa autentica calamità. E oggi paghiamo il conto della nostra imprevidenza, del non voler riflettere su nulla, della nostra stupidità. Si sveglieranno ora gli italiani? Quante batoste dovranno ancora prendere prima di ricominciare a pensare con la propria testa?

Promesse da marinaio

Berlusconi canta vittoria perché i capi europei hanno approvato la sua lettera di intenti. Ma noi di questi programmi sentiamo parlare da decenni e sappiamo che non verranno mai realizzati. Conosciamo ormai l'uomo e il valore delle sue promesse (non doveva anche sconfiggere il cancro?). Così, dopo aver infinocchiato metà degli italiani, Berlusconi infinocchia anche i leader europei? Non credo. Credo che tutti lo aspettino al varco. E che soprattutto i mercati lo puniranno molto presto... quando si accorgeranno che le sue sono promesse da marinaio. Purtroppo, chi pagherà saranno i poveri. Berlusconi, per riuscire a stare in sella qualche altra settimana, ha svenduto l'Italia, anzi gli italiani... che si ritroveranno sempre più poveri e disoccupati. Le misure sono infatti basate su sacrifici imposti ai lavoratori, che diventeranno in pratica tutti precari, in balia dei padroni. Nessuna misura è prevista per i ricchi e per la casta dei politici. Forse l'Italia non fallirà, ma gran parte degli italiani sì.

domenica 23 ottobre 2011

Come foglie

Morto Gheddafi. Non aveva neanche tentato di fuggire dal suo paese. Pensava di essere insostituibile e invincibile; non aveva consapevolezza che la cosa più importante è la vita, non il potere. Il meno che si possa dire è che aveva presunto troppo da se stesso. Che sia di lezione ai palloni gonfiati di casa nostra, che si credono insostituibili, uomini della Provvidenza, unti da Dio. Nei nostri ruoli sociali, tutti siamo sostituibili. Solo il nucleo dell'essere personale è individuale e unico. Anche il più grande potente è importante quanto una foglia.

venerdì 21 ottobre 2011

Prostituzione

Quello che dà più fastidio nel comportamento di Berlusconi è che certe sue escort, dopo essere state usate o per essere usate, vengano fatte assumere da qualche ente pubblico - e quindi vengano pagate con denaro nostro. E, tanto per rimanere in tema di prostituzione, dà  anche fastidio che certi giornalisti, che lavorano nei giornali di Berlusconi, siano per di più pagati con denaro pubblico per difendere il loro padrone sulle televisioni di Stato. Non è uso del denaro pubblico per interessi privati? E poi mancano i soldi per lo sviluppo economico.

martedì 18 ottobre 2011

Welfare State

La distruzione dello Stato sociale, la più grande conquista del Novecento, è il frutto di una ideologia neoliberista che vuole favorire i ricchi a discapito dei poveri. Ma distruggere lo Stato sociale (scuola, sanità, pensioni, aiuti alla famiglia, ecc.) significa distruggere lo Stato, perché nel momento in cui lo Stato non assicura più nulla non c'è più motivo di riconoscere lo Stato. E' qui che si salda il neocapitalismo selvaggio con il leghismo: mentre il primo intende solo privilegiare i ricchi ed è quindi indifferente alle sorti degli altri, il secondo vuole distruggere lo Stato sociale per distruggere lo Stato tout court. Ecco perché in Italia Bossi e Berlusconi vanno tanto d'accordo: si tratta in realtà di un legame profondo, anche se con obiettivi diversi. Berlusconi vuole semplicemente aumentare i privilegi dei ricchi, Bossi vuole annientare l'unità dello Stato italiano. Lo ha già detto chiaramente. E non vi dico chi farà le spese di questa alleanza diabolica.

lunedì 17 ottobre 2011

Gli indignati

Tanti discorsi sulle violenze di piazza nella recente manifestazione di Roma. Ma pochi ricordano quale violenza si abbatta sui giovani, sui disoccupati, sui tartassati, sui poveri, sui licenziati, sui pensionati a minimo, su chi deve fare continuamente sacrifici per sopravvivere a causa di una crisi economica scatenata da speculatori che continuano ad arricchirsi. Questo tipo di violenza non è rappresentabile, non fa effetto, non si può fotagrafare e quindi è accettato come inevitabile. Una sassata invece viene condannata da tutti i benpensanti che affollano le trasmissioni radiofoniche e televisive. Oh, che orrore! La violenza quotidiana che si esercita su milioni di individui suscita tutt'al più qualche pacata riflessione, ma la distruzione di una vetrina... quella sì che è da condannare e da reprimere.

domenica 16 ottobre 2011

Gli effetti nefasti della Chiesa

Hans Kung, nel suo ultimo libro Salviamo la Chiesa (Rizzoli), sostiene che la Chiesa cattolica sta attraversando la sua crisi più grave dai tempi della Riforma luterana; e il motivo è la sua struttura monarchica, che impedisce ogni rinnovamento. Infatti, dopo aver affossato il Concilio, i due ultimi papi si sono arroccati nei dogmi e nella tradizioni più oscurantiste senza più tener conto delle esigenze dei fedeli e nascondendo deliberatamente scandali come quello della pedofilia. Concordo e aggiungo che sull'Italia - l'unico paese al mondo che ha ceduto parte della sua sovranità alla Chiesa - questa Controriforma di sapore medievale ha avuto effetti nefasti, non solo sulle innumerevoli leggi sociali che sono state stoppate e che avrebbero ammodernato il paese, ma anche sull'ultimo regime politico, che dalla Chiesa prende esempio per esercitare impunemente forme di neofascismo, in dispregio anch'essi delle esigenze dei cittadini. Proprio come nel ventennio fascista, nel ventennio berlusconiano la Chiesa ha benedetto e appoggiato il regime, e ha osannato l'uomo della Provvidenza. Uno di questi osannatori era don Verzé, un altro uomo della Provvidenza che è finito fallito. Più volte ha dichiarato la sua amicizia e il suo appoggio a Berlusconi. Io però, a differenza di Hans Kung, ritengo che questa sia semplicemente la Chiesa cattolica, un'istituzione che non può essere in nessun modo salvata. Il suo autoritarismo, il suo totalitarismo è costituzionale. Non è bastato un papa come Giovanni XXIII a salvarla. E infatti lui è stato subito dimenticato. Era l'eccezione, non la regola.

mercoledì 5 ottobre 2011

Il bavaglio

Il decreto sulle intercettazioni che il governo sta preparando è una vergogna, una legge che interessa solo il premier, il quale vorrebbe che i giornali non parlassero delle sue malefatte. Ed è ignobile che, in questi giorni in cui l'Italia rischia il collasso, il Parlamento debba occuparsi di imbavagliare la stampa. Quando troveremo gente responsabile anziché servi di regime?

lunedì 3 ottobre 2011

L'Italietta

La recente sentenza sul caso di Perugia ci conferma l'immagine deprimente della solita Italietta, arruffona e incapace. Ci dice che la polizia scientifica è ben poco affidabile e che i giudici giudicano sull'emozione del momento. Ci dice che abbiamo un rapporto di sudditanza con gli USA. Ci dice che le nostre leggi sono caotiche. Ci dice che i ricchi e potenti riescono sempre a farla franca - possono tranquillamente rifiutarsi di presentarsi anche se convocati e se la ridono allegramente dei processi a loro carico. Del resto in galera finiscono solo gli immigrati, i poveracci e... i negri appunto.

giovedì 29 settembre 2011

Servi di regime

Che pena vedere tanti uomini che un tempo furono intelligenti ridursi al ruolo di servi di regime che devono semplicemente difendere gli interessi del padrone ripetendo litanie e luoghi comuni. Giornalisti, politici, economisti, ecc., che sono ormai soltanto portavoce di slogan. Li trovi in televisione, alla radio o nei giornali controllati dal padrone con un ruolo squallido: devono convincere le anime semplici che tutto va bene, che c'è uno che pensa per tutti, che il loro capo è sempre innocente, capace, puro e invincibile. Saranno anche pagati bene, ma hanno smesso di pensare, di essere menti critiche. Hanno tradito se stessi.

lunedì 26 settembre 2011

Gli ipocriti

Il cardinale Bagnasco critica duramente nella sua conferenza episcopale il comportamento immorale di tanti politici. Ma lo fa nell'abituale stile pretesco, cioè tartufesco... senza fare nomi. Comodo. Così i diretti interessati potranno dire che la predica non si riferisce a loro. E tutto rimarrà come prima: acqua fresca. Eppure quando si è trattato del caso Englaro o Welby, non c'era tanta diplomazia e si condannavano le persone. Siamo alle solite: la Chiesa forte con i deboli ma servile con i potenti, attentissima a non disturbarli troppo... e a non rinunciare alle loro ricche prebende.

venerdì 23 settembre 2011

Capitalismo demente

La follia del capitalismo? Le borse affondano per paura della recessione - e così determinano la recessione. Isteria da deficenti. In questo periodo vediamo come il capitalismo, senza più nemici, senza più controlli, stia distruggendo se stesso. E, poiché il paese che si sviluppa di più e che ha in mano anche il debito americano è la Cina, forse dobbiamo concludere che ha vinto il comunismo.

Roma ladrona

Prima la Lega se la prende con Roma ladrona e poi, arrivata al potere, vota per non arrestare i ladroni di Roma. Che cosa non si fa per mantere il potere...

Ritratto di un leader

Chi fosse Berlusconi era chiaro a molti italiani fin dall'inizio. Un tizio  che confondeva privato con pubblico, che faceva i suoi porci comodi, che aveva un gigantesco conflitto d'interessi, che soffriva di una dipendenza sessuale (sua moglie lo aveva definito "malato"), che si serviva del suo potere per sfuggire ai processi e per farsi leggi ad personam e che era dominato da un ego ipertrofico. Pieno di sé, volgare, logorroico, convinto che con il denaro si possono comprare non solo le donne ma anche i parlamenti e i giudici.
Tutto questo era chiaro a molti italiani. Ma non a tutti. Metà dell'elettorato invece lo adorava, si riconosceva in lui e soprattutto era disposto ad accettare ogni imbroglio. E' questo che preoccupa. Quanti milioni di italioti siano facilmente abbindolabili dal primo venditore di fumo che passa loro davanti promettendo mari e monti. Quanti milioni di illusi possano seguire un lestofante abile a incantarli con il suo piffero magico.
Il problema non è Berlusconi. Il problema sono gli italioti che lo hanno eletto. Che cosa può esserci nella loro testa? Da chi potrebbero ancora farsi infinocchiare?
Putroppo milioni di italiani, abituati in questo dalla sottocultura cattolica, credono ancora al salvatore della Patria, all'uomo che con la bacchetta magica è in grado di risolvere ogni problema. Non hanno ancora capito che ognuno deve rimboccarsi le maniche e fare da sé, non affidarsi ciecamente all'uomo della Provvidenza.
Per avere una vera democrazia, non basta neppure votare una volta ogni cinque anni. Ci vuole un controllo continuo di ciò che fanno e decidono i politici.

domenica 18 settembre 2011

Sogno o son desto?

Ho fatto un brutto sogno. A capo del governo c'era un puttaniere incallito che si rifiutava di ubbidire alla legge e suo alleato era un tizio che minacciava la secessione se non si faceva come voleva lui. I parlamentari che sostenevano il governo erano in gran parte inquisiti e tutti erano stati nominati dal puttaniere, cosicché non rispondevano all'elettorato.
Evidentemente era un incubo. Nessun popolo al mondo accetterebbe a lungo una situazione del genere. Chiunque scenderebbe in piazza a cacciarli via con i forconi.

giovedì 15 settembre 2011

La "tassa Berlusconi"

In questi ultimi tempi Berlusconi, forse perché sente che la fine è vicina, sembra in preda a un delirio di grandezza: si sente il migliore, il più buono, il più capace, l'insostituibile, il "migliore presidente del Consiglio degli ultimi 150 anni". Sentire tutte queste vanterie dà un senso di nausea. Ci si chiede se non soffra di qualche malattia mentale. Ha perso il senso della realtà. Non si rende conto di essere una palla al piede, una zavorra dell'Italia. Non solo infatti ci ha portati sull'orlo della bancarotta, ma è proprio la sua presenza che rende il paese - agli occhi degli stranieri - inaffidabile. Come ha detto qualcuno, non sono le varie ricette economiche che non convincono i mercati - è il cuoco. E' come se su di noi ci fosse un'ulteriore tassa, la "tassa Berlusconi" che tutti dobbiamo pagare, anche quelli che non lo hanno votato.

Se Berlusconi tenesse al bene dell'Italia, dovrebbe ritirarsi. Non ne possiamo più di sentir parlare delle sue puttane. "Opera buffa a luci rosse" l'ha definita il New York Times. Ma un individuo con un ego così ipertrofico non può avere consapevolezza né senso di responsabilità.





mercoledì 7 settembre 2011

Rassegnati e indignati

E' noto che gli italiani non hanno mai fatto una rivoluzione. Non sono come i francesi - e si vede. Non hanno mai cacciato con i forconi i nobili e i preti corrotti. Nel loro DNA c'è la sottomissione al padrone, al re, al duce, al papa o al potente di turno, non importa quanto sia corrotto. Anzi, sono convinti che al potente e al ricco sia permesso tutto, anche di farsi le leggi su misura. Sono il popolo ideale per chi voglia spadroneggiare. Non a caso hanno inventato la Chiesa, il fascismo o oggi il berlusconismo, tutti regimi corrotti in cui i potenti ei ricchi fanno quello che vogliono.
Ogni tanto, è vero, si ribellano. Ma, non avendo coscienza civile, lo fanno confusamente e senza insistere. Insomma, sono il popolo più mansueto d'Europa. Da noi, le distanze tra ricchi e poveri sono le più alte del mondo occidentale. Da noi i privilegi della casta sono siderali.
Anche oggi assistiamo all'incredibile spettacolo di un governo che era nato per abbassare le tasse (così diceva fino a poco tempo fa) e che le sta aumentando. I parlamentari che vanno in pensione dopo cinque anni costringono i cittadini ad andarci sempre più tardi. I governanti che hanno stipendi e vitalizi d'oro danno ai suddditi salari e pensioni da fame.
Ce ne sarebbe per fare una rivoluzione. Ma gli italiani non la faranno mai. Protesteranno scompostamente per un po' e poi accetteranno tutto. Sono secoli che ingoiano nefandezze d'ogni genere, sempre rassegnati, dando per scontato che il potere sia esattamente questo: approfittare del denaro pubblico, appropriarsi di ogni privilegio, farsi gli interessi propri, arricchirsi alle spalle del popolo bue e tartassare il cittadino. Nella speranza di potere anche loro un giorno far parte della cricca dei privilegiati e spadroneggiare sulla vile plebaglia. Questo è il loro massimo desiderio.

mercoledì 31 agosto 2011

Farse politiche

Il trio di comici che ci governa, Bertoldo, Bertoldino a Cacasenno (cioè Berlusconi, Bossi e Tremonti), rivela tutta la propria inettitudine. Ogni tanto si riunisce per decidere qualche manovra, che il giorno dopo viene regolarmente smentita. Ci sarebbe da divertirsi se non fosse uno spettacolo tragico. Mai si è vista tanta incapacità e irresponsabilità. Insomma, dilettanti allo sbaraglio.

Il male delle vacanze

Lo psicologo inglese Glenn Wilson sostiene che le vacanze fanno male all'intelligenza perché riducono ogni attività intellettuale. Non stento a crederlo: questi vacanzieri che vanno e che vengono, e che per una vacanza sono disposti ad abbandonare piante, animali e parenti vecchi, assomigliano sempre di più a mandrie di bovini... più o meno con la stessa intelligenza. Putroppo in loro va in vacanza anche il cervello.

Piccoli politici

Bertoldo, Bertoldino e Cacasenno - alias Berlusconi, Bossi e Tremoni - si sono riuniti e hanno prodotto una manovra fasulla che farà pagare più tasse a chi già le paga, rimandando a un futuro indefinito la tassazione dei ricchi, la ricerca degli evasori e la riduzione dei costi della casta. Con i loro cervelli da furbetti di campagna riescono a far fessi gli italiani, che sono disinformati e non sono capaci di reagire. Ma i mercati internazionali non sono altrettanto tonti, ed ecco che crollano.

Fra tre mesi saremo di nuovo alle prese con una nuova manovra per ritassare i tartassati. Non male per un governo che non voleva mettere le mani in tasca agli italioti.

E gli italioti? Soffrono ma non capiscono... non capiscono mai. Sono pieni di speranza nello stellone d'Italia e non si accorgono - come nell'antichità - di quanto sia grande e inarrestabile la loro decandenza. Quando si sveglieranno, sarà troppo tardi. Bertoldo, Bertoldino e Cacasenno saranno già fuggiti all'estero e gli italioti rimarranno qua a pagare il conto. Ma in fondo se lo meritano. Ogni popolo ha i governanti che si è scelto.

La prevedibilità del male

Anche se ci dicono il contrario, niente era più prevedibile di questa crisi. Dopo aver immiserito le classi medie e spinto al ribasso i salari, i ricchi, sempre più ricchi, non sanno più dove investire il loro denaro - ed ecco che si mettono a giocare in borsa. La loro idea è che si possa fare a meno degli altri: i ricchi bastano a loro stessi. Il denaro basta a se stesso: non c'è bisogno neppure di produrre qualcosa; il denaro crea denaro.

In Italia, tutto è peggio, perché, dopo il raddoppiamento dei prezzi dovuto all'introduzione dell'euro, gli stipendi sono dimezzati, e ormai neppure più i commercianti, che con l'euro si erano arricchiti, trovano gente disposta a comprare. L'ideologia ultraliberista della destra ha così minato l'economia ed oggi cerca di far pagare il prezzo alle solite vittime. Tasse su tasse, che aggraveranno lo stato di povertà della masse e non risolveranno la crisi. I ricchi, le caste, i politici, i preti (insomma tutti coloro che vivono alle spalle degli altri sfruttando la dabbenaggine generale) non pagheranno un euro, quindi i nostri governanti metteranno a ferro e a fuoco la povera gente. Ma neanche così basterà. Questa non è una delle solite crisi cicliche del capitalismo che - come Dio - crea per distruggere e distrugge per creare, ma è la crisi di una civiltà che ha perso il senso della solidarietà, della socialità.

Pensate che uno speculatore di New York può da solo muovere investimenti azionari (cioè di carta straccia) di qualche centinaio di milioni di dollari, mettendo così in crisi banche, economie e milioni di cittadini in tutto il mondo. Ma a lui che importa? Lui, con un paio di clic, si è arricchito.

Il cinema americano ci aveva abituato a individui del genere. Se credevamo che fossero solo personaggi da film , ci sbagliavamo. Sono la realtà del nuovo capitalismo di rapina, che ci fa ricordare le più fosche descrizioni e previzioni di Marx.

venerdì 19 agosto 2011

Sacre esenzioni

Il presidente dei vescovi italiani, Bagnasco, si è accorto che l'evasione in Italia ammonta a "cifre impressionanti". Poveretto, chissà dove è vissuto finora. Forse sulla luna. Comunque, finalmente la Chiesa si è svegliata. E immagino che sarà più che disponibile a pagare l'ICI sul suo ingente patrimonio immmobiliare. Centomila fabbricati, ora esenti, che varrebbero due miliardi l'anno. Così, tanto per "non passare oltre la sofferenza umana" come dice il papa.

mercoledì 17 agosto 2011

La pubblicità del papa

Mentre da noi i trombettieri del papa esaltano in radio e televisione la "Giornata mondiale della gioventù" che si terrà a Madrid, in Spagna migliaia di altri giovani sono scesi in piazza per protestare, oltre che per gli abusi del preti pedofili, per i 50 milioni di euro che il viaggio di Benedetto XVI costerà ai contribuenti spagnoli. Già, perché in questi tempi grami il papa se ne va in giro con i suoi abiti e i suoi scarpini firmati ad esaltare la ricchezza e la potenza della Chiesa. Lui non fa nessun sacrificio, ma parla tanto di carità. Anche in Italia si tagliano le feste laiche, ma non quelle cattoliche e soprattutto non i soldi (un miliardo di euro) che i contribuenti italiani devono sborsare ogni anno per mantere un esercito di preti. Sarebbe ora di ridurre l'8 per mille alla Chiesa. Perché nessuno avanza una proposta del genere?Rimbambiti dalle campagne pubblicitarie della Chiesa (che costano ben nove milioni di euro, il triplo di quanto donato per esempio per le vittime dello tsunami)), gli italioti sono convinti che quei soldi vadano in opere di carità, ma la verità è che solo il 20 per cento di quella cifra viene utilizzato in tal senso. Lo dichiara lo stesso Avvenire. L'80 per cento rimane in tasca ai preti. D'altronde, ormai il cattolicesimo non è che questo: furbo uso del marketing.

sabato 13 agosto 2011

Da una crisi all'altra

"Il mio cuore gronda sangue..." dice Berlusconi. "Questa crisi non era prevedibile" aggiunge Tremonti. Ma come mai molti, e noi fra questi, l'avevano prevista? Dov'è finito l'ottimismo del governo? Che fine ha fatto la litania ripetuta per anni secondo cui "noi ce la cavavamo meglio degli altri?" La verità è che questa crisi era prevedebilissima, così com'è prevedibile che non si fermerà qui. Sono da anni che le persone più intelligenti avvertono che Berlusconi, Tremonti e Bossi non sono all'altezza di governare seriamente il paese. Sono dei furbetti che, approfittando della dabbenaggine degli elettori, hanno fatto i loro comodi rimandando le manovre peggiori ai futuri governi, e adesso si sono dati la zappa sui piedi. L'unica vera manovra risolutiva è che questa gente se ne vada. Il ventennio fascista è finito con l'Italia in macerie, e il ventennio berlusconiano finirà con l'Italia in rovina. Non è difficile da profetizzare. Purtroppo gli italioti non hanno ancora imparato la lezione: vogliono sempre affidarsi all'uomo della provvidenza - che regolarmente li frega. Quando impareranno ad essere persone responsabili e a non delegare a certi gaglioffi? La crisi non è nei fatti; la crisi è nelle persone.

mercoledì 10 agosto 2011

I palloni sgonfiati


I palloni gonfiati che ci governano, i signorotti locali che si fanno leggi su misura e che si attribuiscono ogni privilegio, di fronte alla crisi finanziaria sono costretti a mostrare il loro vero volto: onnipotenti all'interno (nei confronti di un popolo che non ha senso etico ) e impotenti all'esterno. Hanno tentato di fare i furbetti rimandando le misure più impopolari al successivo governo, ma i potenti d'Europa li hanno costretti ad essere più seri. Ed eccoli ora, con la coda fra le gambe, ad accettare una disciplina che è loro estranea. Peccato che i loro privilegi rimangano immutati e che il solo a pagare sarà come sempre il popolo bue, quello che li ha votati e anche gli altri che non hanno colpa, che li hanno sempre considerati un gruppo di incapaci. In tutto il mondo (dagli arabi all'Inghilterra), la parte più diseredata dei popoli si sta ribellando. Solo in Italia dorme. In Italia la coscienza è latitante, come certi delinquenti.

venerdì 5 agosto 2011

Omuncoli al potere

Dopo aver detto che va tutto bene, che l'Italia è solida e che la crisi è solo una questione psicologica, ecco che il governo, per evitare un'immediata bancarotta, è costretto ad anticipare manovre che aveva rimandato al futuro . Ma la bancarotta è solo rimandata. E' vero che la crisi parte dal capitalismo americano e dai finanzieri parassiti che non sanno più chi sfruttare per fare soldi senza sforzi. Ma se Berlusconi non era all'altezza dei problemi prima, non potrà certo esserlo adesso. Vi sembra che il trio Berlusconi, Tremonti e Bossi sia in grado di pensare in grande e di vedere al di là dei propri interessi personali? E vi sembra che questo parlamento che se ne va in vacanza nel mezzo della bufera sia in grado di prendere decisioni responsabili?
Come ho sempre pensato, il ventennio berlusconiano finirà come è finito il ventennio fascista: con la distruzione del paese. E purtroppo pagheremo tutti per la scelta sconsiderata di una parte degli elettori. A voler essere giusti, le nuove tasse dovrebbero pagarle solo chi ha voluto Berlusconi al potere.

Biotestamento

Una malata di Treviso, affetta da una malattia gravissima, ha chiesto e ottenuto dal giudice di poter rifiutare le cure salva vita proposte dai medici. Ma la nuova legge sul biotestamento renderà la cosa impossibile. La responsabilità infatti non sarà più della persona malata, ma del medico.
Se questa legge verrà definitivamente approvata, l'Italia diventerà un paese totalitario, grazie ai cattolici integralisti e alla Chiesa che li ispira. Non saremo più liberi di dire no a un inutile prolungamento delle sofferenze. Conterà solo la volontà dello Stato e della Chiesa.
Ma questo non era un governo che si diceva liberale?

sabato 30 luglio 2011

I grandi ladri

Inconsistente è l'argomento con cui il ministro Tremonti si difende: "Sono ricco e i ricchi non rubano". Non è vero. I ricchi rubano molto di più. I poveri tutt'al più rubano un formaggino al supermercato, ma i grandi furti li compiono i ricchi. Per esempio, di recente Berlusconi è stato condannato a risarcire 650 milioni di euro alla Cir di De Benedetti per avergli sottratto, corrompendo un giudice, la Mondadori. Non sono noccioline.
Anche quando si parla di evasioni di tasse, di tangenti pagate o incassate, di favori, di stipendi, di pensioni, ecc., non c'è confronto fra quanto possono rubare i ricchi e quanto possono rubare i poveri.
Pensare prima di parlare.

venerdì 29 luglio 2011

Gli irresponsabili

Vergognosamente, mentre siamo sull'orlo della bancarotta finanziaria, il governo decide di fare una legge per allungare i tempi dei processi - perché questo fa comodo al suo premier che così potrà mandare in prescrizione quelli che lo riguardano. Così, dopo aver sostenuto per mesi che era necessario un processo breve, ecco che arriva il processo lungo... in perfetta incoerenza, ma sempre per servire gli interessi di pochi, anzi di uno solo. Come si vede, non sono i bisogni dei cittadini che vengono per primi, non sono le esigenze della crisi economica, ma le necessità di Berlusconi di non fare celebrare i suoi processi. Siamo ormai al regime blindato. Una maggioranza parlamentare cui non corrisponde più la maggioranza degli italiani continua a fare leggi per sostenere il suo capo, in totale dispregio di ciò che sta avvenendo nel paese.

mercoledì 27 luglio 2011

Omofobia

Che cosa potevamo aspettarci da un governo di destra, guidato dal Vaticano? Che approvasse una legge contro l'omofobia? Era chiaramente impossibile. La Chiesa ha detto no, e loro hanno ubbidito. Poi con grande ipocrisia hanno spiegato che fare una legge contro la violenza omofoba avrebbe discriminato gli omosessuali. Come sono sensibili. Loro che hanno appena fatto una legge che toglie ai moribondi il diritto di scegliere come morire. Come sono attenti a non creare differenze tra i cittadini. Loro che hanno fatto decine di leggi a favore di un solo uomo: prima col processo breve e adesso col processo lungo. E non si vergognano. Come sono morali. Loro che hanno tra le loro file tipi come Borghezio, che condivide i valori di Breivig. Come sono cattolici.

martedì 26 luglio 2011

Il crociato cristiano

Parlando di Breivig, adesso tutti si chiedono: ma come può essere nato un simile mostro nella nostra società? Può nascere benissimo; ne alleviamo di continuo. I valori propugnati da questo terrorista norvegese sono i valori della destra estrema, che da tempo tutti ascoltiamo. Messaggi contro il multiculturalismo,  l'islam, l'immigrazione, il femminismo, le Nazioni Unite, l'Europa unita e la cultura marxista sono propagandati tutti i giorni da politici di destra. Non a caso Borghezio ha detto che si tratta di "valori condivisibili". Dunque, i mostri li stiamo allevando da tempo.  E' tutto questo ciarpame ideologico, reazionario e religioso, che ha portato Breivig alla strage dei giovani di sinistra. D'altronde, anche in Italia ci sono stati attentati di destra contro i treni, contro le stazioni ferroviarie e contro le banche che hanno fatto in passato decine di morti. E' questa la differenza tra terrorismo di destra e terrorismo di sinistra: il secondo colpisce certe persone, il primo vuole la strage dimostrativa per indirizzare la cultura politica di un paese.

domenica 24 luglio 2011

Il totalitarismo clericale

L'ultima crociata è stata quella del norvegese Breivig che ha ucciso più di 90 persone, scelte tra i suoi concittadini di sinistra. Quale cultura ha animato questo pazzoide? Chiaramente quella del fondamentalismo cristiano che si è sviluppato sotto il regno degli ultimi due papi. L'odio verso il multiculturalismo,  l'islam, l'immigrazione, il femminismo, le Nazioni Unite, l'Europa unita e la cultura marxista, e il desiderio di ritornare al patriarcato, al nazionalsocialismo e alle radici europee, sono i valori che tutti i giorni vengono propagandati anche da noi dalla cultura di destra che si riferisce al cristianesimo. Non a caso tra i nemici ideologici, nei documenti di Breivig, viene citato anche il pensiero di Gramsci, mentre tra i sodali italiani vengono citati la Lega Nord, il Movimento Sociale Fiamma Tricolore, La Destra, il Fronte Sociale Nazionale, Forza Nuova e la Destra Nazionale. Tra fascisti ci si riconosce sempre. Ma è la Chiesa la grande ispiratrice di questi movimenti. Piace molto l'attuale papa che ha fatto parte in gioventù della Gioventù Hitleriana e piace molto l'allenza che si è instaurata tra cristianesimo e valori di destra. In effetti, la Chiesa, che ha sistematicamente distrutto i preti di sinistra, ha stabilito una solida alleanza con il governo italiano di destra e con i suoi valori. Che cos'è per esempio l'ultima legge sul testamento biologico, voluta dal Vaticano contro la volontà del 90% degli italiani, se non l'espressione massima del totalitarismo religioso che non ammette obiezioni di coscienza? Giovani nazisti crescono.

venerdì 22 luglio 2011

Totalitarismo clericale

In un sondaggio del Corriere della Sera a proposito del biotestamento, alla domanda "Le disposizioni del malato non saranno vincolanti nel biotestamento: siete d'accordo?", il 91,2% ha risposto "no". Che cosa può aver spinto allora un gruppetto di clericali, con la crisi che impazza, a volere questa assurda legge che è invisa a tutti? Evidentemente l'obbedienza cieca agli ordini del Vaticano, il desiderio di vietare, di togliere anche ai moribondi la libertà di scelta. Riconosciamo in ciò la volontà autoritaria di una Chiesa che odia il libero arbitrio, che ha il terrore che qualcuno possa pensare e decidere con la propria testa. E' proprio questa Chiesa che ispira il fascismo italiano.

giovedì 21 luglio 2011

I lestofanti

Non si tratta più di questo o quel partito - ormai tutti rubano e chiedono tangenti, così com'era già successo in passato. E allora c'è da chiedersi che cosa ci sia negli italiani che li spinge ad approfittare di una carica pubblica per cercare di spillare soldi. Sembra che in loro ci sia la radicata convinzione che sia lecito appropriarsi del denaro pubblico per arricchirsi personalmente. E questo non avviene solo a livello dei grandi politici e degli amministratori degli enti pubblici, ma anche a livello dei piccoli amministratori regionali, provinciali e comunali - e perfino degli amministratori di condominio. Poiché la morale di un popolo nasce direttamente dalla sua religione, dobbiamo concludere che l'etica cattolica, che si riempie la bocca di difesa della famiglia (in realtà abbandonata a se stessa), non preveda la dimensione statale. E' una vecchia storia. Il moralismo degli italiani si concentra tutto nel privato, ma disprezza il pubblico. Il pubblico è ciò che consente di arricchirsi personalmente, rubando soldi alla comunità. Questo è il motivo della crisi italiana, non le crisi economiche. Le crisi economiche sono anzi aumentate a dismisura dal furto delle cose pubbliche. Mai una morale era apparsa tanto piccina e soprattutto tanto miope.

martedì 19 luglio 2011

I megalomani

Mille milioni di euro è il deficit del san Raffaele di Milano, l'ospedale fondato da don Verzé, lo stesso che di recente aveva detto che Berlusconi è stato mandato dalla divina Provvidenza (forse come flagello per i nostri peccati). Resta il fatto che don Verzé e Berlusconi sono affratellati dalla stessa megalomania, da un certo cialtronismo religioso e dalla capacità di fare affari. Ed entrambi hanno condotto le loro opere al fallimento finanziario. Sì, due uomini della Provvidenza, la quale ha sempre avuto il difetto di far pagare agli innocenti gli errori dei suoi inviati.

venerdì 15 luglio 2011

Sul Titanic

Dopo averci raccontato per anni che noi, grazie al governo Berlusconi-Tremonti, affrontavamo la crisi meglio degli altri Stati europei, ecco la verità tenuta a lungo nascosta: siamo sul Titanic che affonda! Dopo averci raccontato per anni che la destra non ci metteva le mani in tasca, ecco la verità: una pioggia di tasse che impoveriranno le classi medie spingendole verso la povertà. Dopo averci raccontato per anni che da noi la dissoccupazione era più bassa che altrove, ecco i dati Istat: oltre otto milioni di poveri. Dopo averci promesso che avrebbero ridotto i privilegi della casta politica, che avrebbero abolito le povincie e gli sprechi, ecco la verità: non hanno toccato niente. I poveri saranno sempre più poveri e i ricchi che ci hanno governato si rinchiuderanno nelle loro ville con piscina godendosi i vitalizi da nababbi che si sono decretati, alla faccia dei cittadini che saranno costretti a stringere la cinghia. Questi sono i risultati del ventennio berlusconiano: da meditare. Lo stesso Berlusconi è stato condannato a risarcire 560 milioni alla Cir di De Benedetti perché qualcuno, a sua insaputa, ha comprato la Mondadori corrompendo perfino un giudice - cose davvero strane. Adesso Lui non parla più, non fa più promesse di mirabolanti riforme. Ma ha già dichiarato che non se ne andrà. Insomma dovranno cacciarlo. Ribocchiamoci le maniche.

Sul Titanic

Dopo averci raccontato per anni che noi, grazie al governo Berlusconi-Tremonti, affrontavamo la crisi meglio degli altri Stati europei, ecco la verità tenuta a lungo nascosta: siamo sul Titanic che affonda! Dopo averci raccontato per anni che la destra non ci metteva le mani in tasca, ecco la verità: una pioggia di tasse che impoveriranno le classi medie spingendole verso la povertà. Dopo averci raccontato per anni che da noi la dissoccupazione era più bassa che altrove, ecco i dati Istat: oltre otto milioni di poveri. Dopo averci promesso che avrebbero ridotto i privilegi della casta politica, che avrebbero abolito le povincie e gli sprechi, ecco la verità: non hanno toccato niente. I poveri saranno sempre più poveri e i ricchi che ci hanno governato si rinchiuderanno nelle loro ville con piscina godendosi i vitalizi da nababbi che si sono decretati, alla faccia dei cittadini che saranno costretti a stringere la cinghia. Questi sono i risultati del ventennio berlusconiano: da meditare. Lo stesso Berlusconi è stato condannato a risarcire 560 milioni alla Cir di De Benedetti perché qualcuno, a sua insaputa, ha comprato la Mondadori corrompendo perfino un giudice - cose davvero strane. Adesso Lui non parla più, non fa più promesse di mirabolanti riforme. Ma ha già dichiarato che non se ne andrà. Insomma dovranno cacciarlo. Ribocchiamoci le maniche.

giovedì 14 luglio 2011

Il paese dei furbi

Il problema in Italia è che, se ci sono tanti furbi, ci devono essere anche tanti fessi. In che altro modo definire chi si ostina a sostenere un governo che dice di "non mettere le mani in tasca agli italiani" mentre aumenta le tasse? La recente manovra finanziaria fa macelleria sociale, nel senso che impone nuovi balzelli alle classi medie e basse, mentre lascia intoccati i privilegi dei ricchi e della casta politica. In sostanza, per rimediare alla crisi provocata dai ricchi speculatori della Borsa, si tassano i malati e i pensionati. Come pensare che questi malati e pensionati, quando andranno a votare, non si ricorderanno di chi li impoverisce? A meno che non siano davvero fessi.
I furbi sono per esempio i quaranta parlamentari - avvocati - del Pdl che hanno minacciato di non votare la finanziaria se si fosse toccato il loro Ordine professionale, se qualcuno avesse osato eliminare la tariffa minima, per creare un po' di concorrenza. E naturalmente il Partito delle Libertà non ha liberalizzato nulla. Loro non veranno toccati. Invece i malati dovranno pagare da subito la tassa di dieci euro. Forse, se sosterranno ancora questo partito, non saranno tanto furbi.
Che sia furbo un governo che, mentre accusa la sinistra di voler imporre nuove tasse, impone proprio una patrimoniale? Forse è furbo, forse è fesso. Ma certo sono fessi coloro che lo votano, a meno che non siano tutti super-ricchi.
E che dire del nuovo segretario del Pdl che vorrebbe costruire un "partito degli onesti"? Che sia un furbo o che sia un fesso? Sarà il futuro a dirci se questo è un paese di furbi o di fessi... o di furbi-fessi.

martedì 12 luglio 2011

Il paese degli zombie

Che la bancarotta sia dietro l'angolo è il prevedibile esito di venti anni di berlusconismo. Il primo ventennio fascista aveva lasciato l'Italia in macerie; il secondo lascerà un paese fallito. Ma si sa che l' "uomo della Provvidenza" è il grande amore degli italiani, tutti alla ricerca di un padre che risolva i loro problemi, salvo poi impiccarlo quando li porta al disastro. Non è quindi incredibile che gli stranieri giochino al ribasso - è da venti anni che stiamo impoverendoci e distruggendo l'unità nazionale. E' evidente a tutto il mondo. Ma la cosa più incredibile è che questo governo pieno di lestofanti che trafficano, imbrogliano e rubano, che impongono nuove tasse ai pensionati e ai malati e che ha costituito una casta di intoccabili privilegiati, con stipendi e vitalizi d'oro, voglia legiferare in questioni etiche, come in quella del biotestamento. I fanatici religiosi, nemici del libero arbitrio del cittadino, vogliono imporre la loro volontà anche ai moribondi, privandoli di ogni diritto di scelta. Ecco perché gli italiani si avviano a diventare un paese di morti viventi - morti a tutti gli effetti, tranne a quello di torturare gli altri.

venerdì 8 luglio 2011

I nemici della libertà

I nemici della libertà di coscienza che si annidano nel Partito delle Libertà stanno approvando una nuova legge sul testamento biologico che impedisce agli interessati, cioè ai malati terminali, di scegliere la propria fine. Siamo dunque al paradosso: i politici decideranno come potremo morire, ma non noi - noi saremo esclusi. C'è da chiedersi da dove venga tanto accanimento ideologico, e la risposta è che si tratta di servilismo verso la Chiesa, già manifestatosi ai tempi di Eluana Englaro. Non si vuole che l'individuo possa esprimere il proprio parere sull'ultimo periodo della propria vita. Devono farlo i preti, i politici e i medici, ma non gli interessati. Gli odiatori della libertà, ispirati da un furore bigotto, vogliono legarci ad un letto e decidere loro come moriremo. Una legge abominevole che se fosse sottoposta a referendum sarebbe abrogata dalla maggioranza degli italiani. Ma questo ai politici del centro-destra non interessa. Sono gli stessi che hanno concepito la precedente legge sulla fecondazione assistita, non per nulla dichiarata anticostituzionale. Sono i servi del Vaticano, che saltano fuori nelle occasioni meno propizie per imporci, obbligarci, costringerci con leggi ripugnanti. Sono gli estremisti religiosi che da tempo immemorabile hanno un unico scopo: sopprimere la libertà di coscienza.

giovedì 7 luglio 2011

Il partito dei furbi

Ma da chi siamo governati? Mentre si impongono tasse ai malati che dovranno fare esami e si tagliano le pensioni e i trasferimenti agli enti locali, ecco che si tenta di introdurre furtivamente nella manovra finanziaria un codicillo che permetta al premier di pagare solo una piccola parte dell'eventuale sanzione per il Lodo Mondadori. Insomma non una legge ad personam ma una legge ad aziendam. Tutto questo senza dirlo a nessuno, di nascosto. Se la va, la va.
Per ora non è andata. Ma il "partito degli onesti" è pronto in ogni momento a fottere i cittadini per difendere gli interessi dei capi miliardari. Ecco perché anche in politica - e non solo nella meditazione - è necessario esercitare la massima attenzione.

martedì 5 luglio 2011

Fine di regime

E così il ventennio berlusconiano si avvia a lasciarci un disastro. Aumentano le tasse, le tariffe e i ticket sanitari e diminuiscono i posti di lavoro. Si è accresciuta la povertà e si è allargato il divario tra ricchi e poveri. Non si tratta di un caso, ma dell'effetto di politiche che hanno perseguito gli interessi privati di pochi a detrimento dello stato sociale. C'è al fondo una ideologia: tagliare la scuola pubblica a favore della scuola privata, e ridimensionare la sanità pubblica a favore di quella privata e dei pochi che se la possono permettere. In tal modo la crisi provocata dai ricchi verrà pagata per generazioni dai poveri. Le ruberie degli speculatori e dei politici verranno ripianate dai ticket degli ammalati e dalla riduzione delle pensioni. La Grecia è vicina. Quanto ai tanto ventilati sacrifici della casta, tutto è rinviato al futuro. Mai siamo stati governati così male, mai gli interessi di pochi sono stati tanto favoriti a scapito degli interessi sociali. E, in mezzo a questo disastro economico, di che cosa si preoccupa il governo? Delle intercettazioni telefoniche, che hanno il grave torto di mettere in evidenza la corruzione e la volgarità di chi ci governa. Tutto dev'essere nascosto agli occhi del povero cittadino. Lui deve essere convinto che va tutto bene e che i nostro governanti, anziché darsi ai festini e al lucro personale, pensano giorno e notte al nostro bene. A tanto si arriva quando si affida la cosa pubblica a miliardari populisti.

martedì 28 giugno 2011

Sacri affari

E così Angelo Scola, patriarca di Venezia, sembra destinato a diventare vescovo di Milano. Per la città, la scelta peggiore. Già la regione è in mano a Comunione e Liberazione, soprannominata Comunione e Fatturazione, il movimento fondato da don Giussani, che si è distinto per occupare in Lombardia tutti i posti di primariato negli ospedali, i corsi di formazione professionali e i gangli vitali dell'amministrazione. Non si contano le delibere e gli appalti concessi a favore di società del gruppo, alla faccia della libera concorrenza. E ora arriva un vescovo che è sempre stato un accanito sostenitore di Comunione e Liberazione.
Certo, tra il nuovo piano di gestione del territorio (che prevede 18 milioni di metri cubi di nuove costruzioni) e i lavori per l'Expo ci sarà un gran bisogno di un vescovo che benedica le nuove opere. La Compagnia delle Opere sta appunto brindando.
Ci sarà mai un magistrato che indaghi su questo mostruoso giro d'affari in puro stile massonico e ci dica se affidare appalti e lavori ai compagnucci della parrocchia sia davvero legale?

venerdì 24 giugno 2011

La legge bavaglio

Non c'è niente da fare: il divorzio tra questo governo e gli italiani è insanabile. Dopo aver confessato di non essersi occupato dei veri problemi dei cittadini, perdendo così le elezioni amministrative e i referendum, ecco che il primo atto di Berlusconi è un decreto per impedire la pubblicazione delle intercettazioni - una questione per cui l'italiota medio non dorme di notte. Non sono i prezzi che aumentano, non sono i soldi che mancano, non è la crisi economica, non è la disoccupazione, non sono le tasse... no, il vero problema - secondo la cricca che ci malgoverna - è che ascoltino le nostre telefonate.
Ovviamente, non si tratta delle "nostre" telefonate, ma di quelle dei politici e dei loro lacchè. Avanti così. Vedrete alle prossime elezioni.

mercoledì 22 giugno 2011

Il paese e il palazzo

Sappiamo che in Italia il paese e il palazzo si occupano di problemi diversi. Il divorzio è netto. Mentre gli italiani sono alle prese con i problemi della disoccupazione, della precarietà e dell'inflazione, i politici si occupano di altre questioni, per esempio delle leggi per fermare i processi di Berlusconi o di spostare i ministeri da una regione all'altra. Solo così si spiega il fatto che dopo due sconfitte consecutive, il governo abbia addirittura rafforzata la sua maggioranza in Parlamento, grazie ai cosiddetti "responsabili". E' un paradosso. Sembra che al palazzo non interessi la vita degli uomini comuni. Eppure, se si sottoponessero a referendum le leggi promulgate da questo governo, la maggioranza degli italiani si dichiarerebbe contraria o indifferente. Evidentemente sono due Italie diverse.

mercoledì 15 giugno 2011

Lo studio del carattere

A quanto pare, gli italiani incominciano a svegliarsi e a rendersi conto che somo stati ingannati dai loro eletti. "The man who screwed an entire country" ("L'uomo che ha fottuto un intero paese") scrive l'Economist sulla sua copertina dedicata a Berlusconi. Certo, ci sono voluti 17 anni prima che i suoi elettori se ne accorgessero, mentre fin dall'inizio era chiaro che l'uomo non aveva la statura di uno statista e si preoccupava soprattutto degli affari suoi. Berlusconi non ha dunque ingannato un intero paese, ma buona parte di esso, quegli elettori che credono ancora all' "uomo della provvidenza", al salvatore unico della patria.
Il successo del referendum ci dice che almeno il 57% degli elettori ha capito non solo che Berlusconi non è all'altezza di guidare questo paese, ma anche che bisogna mobilitarsi di persona per salvare l'Italia dal disastro economico in cui l'ha fatta precipitare il malgoverno.
Molte persone giungono alla consapevolezza delle situazioni solo dopo aver sbattuto ripetutamente la faccia contro un muro, facendosi del male e facendo del male al paese. Ma non per tutti è così. Un uomo logorroico e pieno di sé è indatto ad essere un leader. Perché bastano queste due caratteristiche - la logorrea da commesso viaggiatore che vuole appiopparti una fregatura e l'idolatria del proprio ego - a fare di un individuo un piccolo uomo.

sabato 11 giugno 2011

Referendum

Nel deficit di democrazia che affligge il nostro paese, il quorum necessario per approvare un referendum abrogativo è esiziale. Raggiungere il 50% + 1è infatti difficilissimo. Come sappiamo, la maggioranza degli italiani si disinteressa di politica, come di ogni altra forma di democrazia elementare (basta vedere quanta gente partecipa alle riunioni di condominio); preferisce delegare, far fare ad altri... salvo poi lamentarsi delle decisioni e dei privilegi di questi altri.
Nel caso del referendum che non raggiunge il quorum, ciò che vince non è dunque la democrazia, ma il disimpegno, il disinteresse e l'ignoranza. D'altra parte non può esserci un cittadino democratico senza lo sviluppo della consapevolezza. E la consapevolezza politica non è che un aspetto della consapevolezza più generale, che richiede una meditazione personale.

martedì 7 giugno 2011

La voce del padrone

Insomma, la Rai sta liberandosi dei programmi migliori e più remunerativi solo perché sono condotti da elementi di sinistra, critici verso il governo. Ma il fatto è che nessun lacché di regime è in grado di fare programmi interessanti, perché se manca il sale della critica le trasmissioni diventano inutili e noiose. Vedi il fallimentare programma di Sgarbi. Chi pagherà le spese sostenute, i ricavi mancati?
Tutto questo agli attuali dirigenti della Rai non interessa; per loro l'importante è liberarsi delle voci critiche, non in sintonia con le direttive del regime. I danni provocati al servizio pubblico non si contano. Crollo di ascolti e di pubblicità. Ma che importanza ha? Anzi, se crollano gli ascolti della Rai, tanto meglio per le reti del padrone. Tanto paga il contribuente.

lunedì 30 maggio 2011

Risvegli

Non esiste solo il risveglio spirituale, in cui si aprono gli occhi sulla realtà scoprendo che siamo soli, che dovremo soffrire e gioire, che dovremo morire e che comunque abbiamo la stessa origine e lo stesso destino del Tutto; esistono anche risvegli in altri campi, come in quello sentimentale, lavorativo o politico: in quest'ultimo caso scopriamo per esempio che da troppi anni siano governati male, che la corruzione dilaga, che la povertà aumenta, che lo Stato sociale viene smantellato e che i politici cui avevamo dato fiducia ci hanno traditi. Anche questa è una forma di risveglio, un'apertura degli occhi.
E' ciò che sta avvenendo oggi in Italia.
Questo è chiaro: tutti diventeremo prima o poi illuminati, tutti diventeremo prima o poi dei Buddha, ma capire da subito le cose - anziché aspettare anni - è il dono che hanno pochi.
In tutti i campi è possibile svegliarsi e comprendere all'improvviso. Però non ci si sveglia per un caso fortunato. Ci si sveglia dopo un lavoro più o meno lungo, più o meno inconscio, della consapevolezza.

martedì 24 maggio 2011

Pauropoli

Che squallore vedere il sindaco di Milano che, dopo aver insistito per anni su certi provvedimenti contro il traffico (come la zona a pagamento in centro e le righe gialle e azzurre per i parcheggi), ora è pronta a svendere tutto per un pugno di voti. Se erano provvedimenti giusti, perché rinnegarli? Se erano sbagliati, perché imporli ai milanesi?
Questo dimostra che non era convinta di quel che faceva e che il suo scopo ultimo non è fare qualcosa di utile per la città ma essere rieletta. A che scopo, poi? Non le mancano nè i soldi né il potere. Una semplice questione di prestigio fra miliardari.
Quanto poi alle (vecchie) pretese di Bossi di avere qualche ministero a Milano, che verrebbero subito rifiutate, che vantaggio possono avere i milanesi alle prese con inquinamento, traffico caotico e mancanza di parcheggi?
Che pena vedere una campagna elettorale tutta basata sul terrorismo psicologico contro gli avversari. Se venisse eletto Pisapia, Milano cadrebbe in mano agli islamici e agli zingari...? Evidentemente chi concepisce queste campagne elettorali crede ancora di poter manipolare attraverso i massmedia la volontà degli elettori risvegliano paure ataviche. Non erano loro i moderati? Adesso spargono terrore. Soprattutto non sono disposti a cambiare nulla.
Non ci siamo - non capiscono i problemi di Milano.
Speriamo che i milanesi pensino con la propria testa e che non si facciano più plagiare dai messagi pubblicitari di chi ha tanti soldi da spendere, ma nessuna idea in testa.

venerdì 20 maggio 2011

Il grande fratello

Adesso che Berlusconi sfrutta spregiudicatamente le sue televisioni personali più quelle pubbliche asservite per fare propaganda elettorale, è evidente qual è la vera posta in gioco in Italia - la libertà dei cittadini dal potere condizionante dei mass media.
         Il "grande fratello", quello di George Orwell, sta proprio in questa capacità di controllo dell'opinione pubblica.
Ora si vedrà che cosa valgono gli italiani. Si faranno condizionare dalla pubblicità o sapranno ragionare con la propria testa?

giovedì 19 maggio 2011

Lie to me

La meditazione serve ad ottenere un maggior grado di sensibilità e di attenzione. E questo è utile, tra l'altro, a capire meglio le persone.
Osservate con attenzione i volti,i corpi, i gesti e le voci delle persone che vi stanno davanti. E ricordatevi che ognuno ha inscritto nella propria espressione fisica ciò che è. Riuscire a leggere i caratteri è una questione di sensibilità. Ma la sensibilità si affina.
Di solito, nei rapporti umani, le persone parlano tanto non per comunicare, ma per nascondersi. Così accade ai nostri politici logorroici. Che istupidiscono gli ascoltatori con fiumi di parole e con le loro tecniche di propaganda.
Ma la sostanza di quello che sono è scritta sulle loro facce. Smettete per un po' di ascoltare le parole e concentratevi sui volti. Guardate quella persone nel silenzio della vostra mente. Scoprite la loro iprocrisia, il loro egocentrismo,  la loro avidità personale, il fatto di concepire la politica solo come un mezzo per arricchire se stessi. Li vorreste come amici? Affidereste loro i vostri risparmi?
Osservate bene quei volti, quei gesti, quei corpi, quegli atteggiamenti . E non votate per chi ha un'espressione falsa, per chi si incipria o s'imbelletta, per chi cerca di passare per ciò che non è.
Se i cittadini meditassero, se affinassero di più la sensibilità, non sceglierebbero politici che hanno dipinta sul volto la loro intima bruttezza. E noi non saremmmo costretti a subire le loro azioni.
Se siamo ridotti così male, il motivo sta nella nostra incapacità a riconoscere le persone, a smascherare le loro bugie.
Il volto però non può mentire.

lunedì 16 maggio 2011

Lo spirito luterano

Parlando del modo spiccio, duro e inflessibile con cui la giustizia americana ha trattato Strauss-Kahn, il presidente del FMI, accusato di aver violentato una cameriera in un albergo, un giornalista ha fatto rilevare la differenza con l'Italia, dove i potenti vengono trattati con i guanti e non finiscono quasi mai in prigione; e ha attribuito questa differenza allo spirito luterano degli USA.
In effetti, la tradizione religiosa di un popolo ha un'enorme influenza sul carattere, anche in chi non crede.
Dunque, dobbiamo concludere che lo scarso senso etico degli italiani, la loro ambiguità, la loro corruzione e la loro sottomissione al potere sono in qualche modo correlati a quella particolare interpretazione del messaggio cristiano che si chiama cattolicesimo.
Ecco perché insisto spesso sulla religione degli italiani. E' questa che li ha deformati.
Se non si cambia questa loro percezione religiosa, non si può cambiare la loro natura profonda.

venerdì 13 maggio 2011

Politici in vendita

E' difficile che un prodotto che sia sempre presente in televisione e nei vari media non finisca per essere acquistato. Così è anche per i politici.
Ecco perché è impossibile che un uomo politico come Berlusconi all'improvviso non venga più votato. Ormai non c'è programma politico in cui l'argomento, il "Convitato di pietra", non sia Berlusconi. Anche i suoi avversari usufruiscono di questo tipo di "consigli per gli acquisti", seppure in maniera minore.
Dunque la massa compra o vota in base alla pubblicità.
Il problema è sapere se esistono persone che siano ancora in grado di ragionare con la propria testa, che non si facciano cioè influenzare dalle campagne pubblicitarie. Quante saranno?
E' qui che si decide la civiltà di un paese.

mercoledì 11 maggio 2011

Elezioni amministrative a Milano

In questi giorni di campagna elettorale vorremmo sentir parlare dei problemi riguardanti la città e non dei problemi personali del premier e dei suoi processi.

Ci interesserebbe che i candidati discutessero dell'inquinamento, del traffico, dei parcheggi, della criminalità, delle infiltrazioni mafiose, dello stato delle strade, dell'Expo, dei lavori pubblici, della sanità, degli ospedali, delle liste di attesa... e non dei processi del Presidente del Consiglio.

Il fatto che egli si presenti come capolista nel comune di Milano e poi parli soltanto dei suoi processi e della sua guerra contro certi giudici non ci piace affatto. Ci sembra una indebita ingerenza. Un tentativo di buttare tutto sulla solita alternativa pro o contro Berlusconi. Tutto ciò è sleale.

L'AGCOM ha rilevato che la presenza del premier sulle televisioni è eccessiva. Ma in realtà è eccessiva dappertutto. Deborda ormai massicciamente. E tenta di trasformare delle elezioni amministrative nel solito referendum sulla sua persona - un gioco che finora gli è andato bene... perché gli italioti sono sempre pronti ad abboccare all'amo di chi le spara più grosse, di chi alza i toni, di chi fa promesse mirabolanti.

Non a caso, assistiamo ad un'epidemia di logorrea, che non è una malattia sessuale, ma il tentativo di chi non ha argomenti concreti per infinocchiare con un fiume di parole il povero elettore.

In realtà Berlusconi non c'entra niente con l'amministrazione cittadina.



Votiamo per chi si interessa veramente ai problemi della città. E giudichiamo se la Moratti è stato un buon sindaco o no, se Milano sotto la sua amministrazione è migliorata o no.

venerdì 6 maggio 2011

Appropriazione indebita

La cricca di affaristi che ci governa ha deciso che anche le spiagge e dunque il mare siano privatizzati. Dunque, chi ha soldi potrà accedervi, e gli altri...
La stessa cosa accade con l'acqua: si vuole privatizzarla, cioè darla in concessione ai sostenitori, agli amici e agli amici degli amici. Che naturalmente ci faranni i soldi.
I beni della natura che appartengono a tutti vengono così sfruttati da pochi. E tolti a chi non ha denaro.
A quando verrà privatizzata anche l'aria? Credete che non ci abbiano già pensato?
Le nostre città sono già ridotte a camere a gas. E presto l'aria sarà venduta in bombolette...a caro prezzo, ovviamente.

venerdì 29 aprile 2011

Fratelli coltelli

Lactalis: gli italiani litigano e i francesi si comprano le nostre migliori aziende. Una vecchia storia.

Nell'atteggiamento dei popoli italici non cambia mai niente. I "fratelli d'Italia" continuano ad odiarsi a tal punto da favorire uno straniero piuttosto che un connazionale.

E gli stranieri spadroneggiano.

venerdì 22 aprile 2011

Deriva autoritaria

Scardinare le basi della Cosituzione e l'equilibrio del poteri.
Affidare tutto il potere a uno solo...di solito il più farabutto.
Cesarismo, Bonapartismo, Fascismo...
Tentazione italica...forse fin dai tempi dell'impero romano.
Tendenza di un popolo che non ama la democrazia, che cerca sempre le scorciatoie, che vuole delegare perché non vuole responsabilità, che odia tutti coloro che pensano con la loro testa, che ammira i grandi lestofanti, che non ha una propria coscienza.

Conformismo televisivo

Perché a Pasqua e a Natale ci tocca vedere su tutte le reti televisive i soliti film che girano ormai da decenni? La Tunica, La Bibbia, I Dieci Comandamenti, Spartacus, i vari Gesù Cristi...? Non se ne può più. Perché ogni anno si ripete questa triste litania, questa sfilata di film di cartapesta? Dove sta scritto che i telespettatori debbano essere asfissiati da queste ripetizioni senza fine?
Sembra una sciocchezza. Ma è una delle tante manifestazioni della crisi culturale di questo paese, dell'incapacità di creare o presentare qualcosa di nuovo, di un conformismo che è diventato quasi una legge di stato. Si tratta dei più scontati generi televisivi. Che cosa c'è di più idiota dei film natalizi e dei film pasquali? Pigrizia mentale, mancanza di soldi, asservimento al luogo comune religioso?
Perché in Italia siamo così fedeli solo alle cose inutili?

martedì 19 aprile 2011

Questione di botteghini

Sul quotidiano Avvenire, il vaticanista Izzo propone di boicottare il film "Habemus papam" di Nanni Moretti colpendolo "al botteghino".
Colpiamo anche noi "al botteghino" la Chiesa cattolica evitando di darle l'8 per mille nella prossima dichiarazione dei redditi.

domenica 17 aprile 2011

Fascismo e populismo

Fascismo e populismo
Berlusconi vede comunisti dappertutto: nella scuola, nella magistratura e nell'opposizione. E si è inventato la teoria del complotto cui troppi credono.
Certo, così facendo, riuscirà a compattare i suoi. Ma non potrà evitare di spaccare in due il paese e di farsi odiare profondamente dagli avversari. Dunque, sarà sempre fattore di divisione e non potrà mai essere un grande leader.
Ormai anche i suoi seguaci ammettono che si sta facendo leggi su misura, per sfuggire ai processi. Ma non per questo lo abbandonano. Anzi, vedono in ciò un elemento di forza che ammirano tanto.
Che cosa c'è negli italiani che fa loro accettare, dopo vent'anni di fascismo, un altro lungo periodo di populismo? E, diciamoci la verità, senza l'intervento degli americani, Mussolini sarebbe morto tranquillamente nel suo letto.
Perché gli altri popoli europei non cadono nelle stesse trappole?
Come mai agli italiani basta che un uomo salga su un predellino per ascoltarlo e seguirlo? Eppure, in questi ultimi diciassette anni non abbiamo fatto altro che regredire, economicamente e culturalmente.
Il motivo è che una vera democrazia parlamentare richiede un popolo evoluto, capace di autocritica, di consapevolezza e di senso critico, un popolo dotato di responsabilità e di coscienza civica. E da noi queste virtù sono appannaggio di pochi.
La causa della nostra arretratezza sta dunque in un deficit culturale, accentuato dai mass media, in gran parte in mano allo stesso Berlusconi e dalla Chiesa cattolica, che appoggia chiunque sia di destra e la paghi profumatamente. Proprio come successe con Mussolini.
Ora capiamo anche bene il motivo per cui questo governo sta facendo di tutto per distruggere la scuola pubblica. Vi vede un covo di "comunisti" che non si rassegnano a diffondere la cultura berlusconiana delle veline, dei giornalisti,dei parlamentari e dei sottosegretari che lavorano per Berlusconi ma che vengono pagati con i soldi pubblici. La cultura del gregge che segue obbediente le indicazioni del pastore, anche quando questi le sta mandando in un precipizio.

venerdì 15 aprile 2011

Integralisti religiosi

Il vicepresidente del CNR è un certo Roberto De Mattei, il quale ha affermato che l'impero romano è caduto per colpa dei gay, che lo tsunami in Giappone e gli altri cataclismi sono castighi di Dio e che il paradiso terrestre con Adamo ed Eva è esistito davvero. Egli inoltre ritiene che l'ultimo Concilio sia stato un attentato dei preti "comunisti".
Il tragico di queste affermazioni ridicole è che il Consiglio Nazionale delle Ricerche dovrebbe guidare la ricerca scientifica in Italia. E allora capiamo perché la nostra ricerca è ridotta così male.
Naturalmente da chi è stato voluto questo signore? Da Letizia Moratti, il sindaco di Milano - un'altra fondamentalista che voleva togliere Darwin dai testi scolastici. Insomma, Dio li fa e poi li accoppia.
Il guaio è che questi integralisti stanno disintegrando quel che resta della cultura italiana. Il resto lo fanno i ministri dell'Istruzione e della Cultura.
Il vero problema, però, è che idee di questo genere non sono affatto rare, ma appartengono per tradizione alla cultura cattolica che le ha coltivate per secoli. Non a caso questo signore le diffonde non in segreto, ma dai microfoni di Radio Maria.
D'altronde ho anche letto che il governatore di Tokyo, un credente anche lui, seppure in un'altra religione, va dicendo che il terremoto è stato "un castigo divino per punire l'egoismo dei giapponesi". Insomma, chi crede in un Dio finisce sempre per tirare fuori l'idea dei suo castighi.
E allora c'è da chiedersi se le religioni tradizionaliste - anzi la credenza stessa in un Dio - non siano dei reperti archeologici nefasti, pronti a sprigionare i loro veleni e a inquinare le coscienze in ogni momento storico.

giovedì 14 aprile 2011

Quando il padrone chiama, i servi accorrono

Ma chi l'ha detto che la maggioranza ha sempre ragione?

La maggioranza non ha necessariamente ragione; infatti il principio di maggioranza non è né logico né razionale. E' un principio di comodo, nient'altro. Cinquanta più uno ha ragione e quarantanova ha torto? Chi lo dice? A volte chi ha ragione è un piccolo numero.

La maggioranza, come insegna la storia, può avere torto marcio, può nettamente sbagliarsi, può non vedere quello che pochi vedono. Soprattutto se consideriamo che, nei nostri sistemi politici, la maggioranza dei voti viene raggiunta con un "premio" che amplifica il numero dei votanti. Quindi alla maggioranza politica può non corrispondere la maggioranza effettiva dei cittadini. Ed è quello che succede oggi in Italia.

Come sono rozze le nostre democrazie! Ci vorrebbe, come aveva pensato Platone, un gruppo di "filosofi" in grado di pensare autonomamente e disinteressamente.

Qui invece assistiamo al triste spettacolo di uomini e anche intellettuali asserviti al potente di turno.

mercoledì 13 aprile 2011

Il governo degli impuniti

Ormai le abbiamo visto tutte. Per evitare che uno solo venga processato, si mandano al macero migliaia di processi, molti dei quali vedono alla sbarra grandi criminali. Questa legge è naturalmente incostituzionale, perché crea discriminazioni tra le varie categorie di cittadini. Resta il fatto che getta sempre più discredito sugli italiani, che si rivelano un popolo in grado di assorbire qualunque tipo di corruzione. Non a caso le statistiche ci dicono che la corruzione in Italia è aumentata del 30 per cento.
Insomma, ingiustizia è fatta.

martedì 12 aprile 2011

Il gioco delle parti

Una delle più grandi colpe di Berlusconi è costringere uomini politici del proprio partito e dell'opposizione ad un estenuante gioco delle parti (=dei partiti). Anche persone che sarebbero intelligenti non fanno che ripetere i luoghi comuni del berlusconismo e dell'antiberlusconismo. Non se ne può più di ascoltare sempre le stesse argomentazioni pro o contro. Nessuno riesce più ad esprimere un'opinione personale ed originale. Sai già in partenza che cosa diranno. Insomma il conformismo regna sovrano...mentre il paese va in malora. Un'assurda e noiosa replica. E' come se la mente di questo paese si fosse fossilizzata. Questa è la vera fuga dei cervelli.

lunedì 11 aprile 2011

Il nuovo feudalesimo

La cricca di affaristi che ci governa ci vuol far credere che l'attuale crisi economica sia stata provocata da quattro speculatori americani. Ma la realtà è un'altra; dopo l'estinzione del comunismo, il capitalismo non ha più nessun argine di contenimento, nessun termine di confronto, e ha rivelato il suo vero volto; quello dello sfruttamento dell'uomo sull'uomo.
Non è vero che non ci siano più soldi per lo Stato sociale; è piuttosto vero che non c'è più solidarietà fra le classi sociali e che i ricchi vogliono dissociarsi dai poveri, considerandoli semplicemente forza lavoro, senza più nessun diritto.
 Verso questo nuovo feudalesimo ci spinge per esempio il falso liberismo italiano. Tutto dev'essere privatizzato e tutto deve essere in mano ai ricchi.

venerdì 8 aprile 2011

Il Presidente delle barzellette

Sappiamo che il nostro Presidente del Consiglio è un formidabile raccontatore di barzellette, per lo più sconce. E le sfoggia in ogni occasione. Una volta faceva ridere. Adesso sempre di meno.
Andate su YouTube e digitate "Berlusconi barzelletta". La cosa più penosa è la risata di chi fa a gara per ingraziarsi il capo.
E' la tecnica dei venditori che vogliono accattivarsi il cliente. Ma quanto è simpatico, ma quanto è democratico e alla mano! Forse troppo. Un vero capo di governo è una persona seria. O dovrebbe sembrarlo.
Già gli altri paesi ci giudicavano un paese farsesco. Adesso si sono definitivamente convinti che siamo il paese delle barzellette.
Una volta eravamo considerati almeno persone eleganti. Adesso siamo il prototipo della volgarità.
Certo questo ometto che se ne va in giro tutto tinto e incipriato, raccontando barzellette oscene, non è un bel biglietto di presentazione.
Quello che è patologico in lui è questo bisogno di essere simpatico, di sentirsi sempre al centro dell'attenzione e possibilmente amato. Non può stare un momento solo, non riesce a stare zitto, deve conquistare tutti. I suoi divertimenti li conosciamo.
Certo non ce lo immaginiamo capace di contemplare un tramonto, di leggere un libro o di fare un po' di meditazione in silenzio. No, lui è l'uomo delle parole, dell'imbonimento, delle conquiste, del "fare" ad ogni costo. Che sia davvero l'italiano tipico? Poveri noi!

giovedì 7 aprile 2011

Il Super-Narciso

Finalmente Berlusconi ha ottenuto quel che voleva: che tutto il mondo parli di lui. Oltre cento televisioni straniere sono infatti presenti al suo processo per prostituzione e concussione.
Certo, tutta pubblicità - che nel mondo del Super-Narciso significa soldi e potere.
Però, dovrebbe rendersi conto che non sempre la pubblicità è positiva; talvolta è deleteria. E che il suo nome passerà comunque alla storia. Forse riuscirà a liberarsi di tutti i suoi processi. Ma non di quello della storia.

L'agonia della Repubblica

Gli italiani non se ne sono ancora accorti, ma la loro repubblica, la res-publica, è in agonia.
Ormai tutto tende ad essere privatizzato e parcellizzato: la scuola, l'economia, la sanità, il Parlamento, la politica, la giustizia...
Con il federalismo, lo Stato italiano sarà frammentato e non ci sarà più una visione unitaria della politica. Tutte le regioni saranno, come da tradizione storica, in conflitto tra di loro e in conflitto con lo Stato. E l'Italia decadrà così come è decaduta quando è stata divisa.
Insomma da res-publica a res-privata. "Privata" anche nel senso di deprivata.

giovedì 31 marzo 2011

Il paese degli emotivi


Emotività significa farsi guidare dalle emozioni. Ma le emozioni sono per definizione variabili e passeggere. Le persone che si fanno guidare dalle emozioni sono dunque inaffidabili; un momento sono in un modo e un momento dopo sono in un altro modo, magari opposto.
Questo è lo spettacolo che danno gli italiani, i quali non decidono in base a piani, a programmazione o a razionalità, ma trascinati dalle emozioni. Oggi così e domani il contrario. E naturalmente con gente del genere i demagoghi hanno buon gioco; ecco perché Berlusconi ha successo. Sale sui predellini, conciona, promette miracoli, sfodera belle donne, compra residenze principesche, regala gioielli, colpisce insomma l'immaginario di un popolo emotivo e trasforma tutto in uno spettacolo televisivo.
Le persone serie in Italia sono in difficoltà. Di fronte ai demagoghi, ai pataccari, è quasi impossibile fare un ragionamento serio. Chi colpisce l'immaginazione, chi si appella alla "pancia", ossia all'emotività, riesce a far breccia nel breve periodo. E non serve a niente ricordare la realtà, le promesse non mantenute, le patacche già rifilate.
Gli italiani si fanno infinocchiare più di ogni altro popolo europeo, perché sono molto emotivi, perché nessuna ha mai insegnato loro l'autocontrollo, la razionalità, l'esercizio della consapevolezza, la necessità dell'organizzazione.
Le vicende di Lampedusa o del nucleare, le liti isteriche in Parlamento, gli insulti, i continui diverbi in televisione...tutto ciò fa appello all'emotività degli italici più gonzi e nasconde il fatto che l'Italia da quando c'è questo governo è in decadenza e non conta più niente in Europa.

mercoledì 30 marzo 2011

Commedia all'italiana

Riassumiamo. Abbiamo un premier pluri-imputato che vorrebbe fare la riforma della giustizia - un po' come se affidassimo ad un mafioso la legislazione antimafia. Ovviamente le riforme che farebbe sono ritagliate esattamente sui suoi interessi. Inoltre questa stessa persona, già proprietario di tre televisioni, controlla anche le reti pubbliche.

In nessun paese europeo sarebbe permessa una situazione simile. Forse nell'Africa nera.

Il risultato è che gli altri paesi ci guardano con disprezzo e ci considerano sempre più uno Stato farsesco.

Le farse infatti non ci mancano. Oggi per esempio la Minetti, ex igienista dentale, colei che gestiva le case di via Olgettina a Milano, e che ha ammesso di aver avuto una relazione con Berlusconi, dichiara in un'intervista che mira a diventare ministro degli esteri. In effetti dev'essere molto brava nelle relazioni pubbliche. Come la Carfagna, che in effetti un ministero se lo è già conquistato.

Ma anche il premier non scherza. Sempre oggi sbarca a Lampedusa e fa un suo show personale in cui promette che in poche ore libererà l'isola dagli stranieri. Tra gli applausi, Berlusconi assicura che comprerà una villa da un milione di euro e candiderà Lampedusa al premio Nobel per la pace.

Insomma, lo spettacolo televisivo risolve ogni problema...speriamo non come ha fatto con la spazzatura a Napoli.

martedì 29 marzo 2011

Due di briscola

Come dimostrano i fatti di Libia, non contiamo nulla in Europa. Ma il problema è sempre lo stesso: siamo governati da persone che tutti guardano con diffidenza. E purtroppo guardano con diffidenza il popolo che li elegge.

lunedì 28 marzo 2011

La ruota della fortuna

Due notizie di oggi prese dai giornali.
1) Pubblicate le dichiarazioni degli eletti a Montecitorio e Palazzo Madama. Il premier è passato da 23 a oltre 40 milioni di imponibile. La Bongiorno batte Ghedini nel "derby" degli avvocati. Il ministro più facoltoso è La Russa. Siamo contenti per loro. Ma poi leggiamo:
2) Risparmi famiglie -60% in 20 anni. Riduzione di circa 20 miliardi. "All'inizio del periodo per ogni 100 euro se ne risparmiavano 23 oggi se ne mettono da parte meno di dieci".
Insomma a chi governa va tutto bene. Ai cittadini va tutto male. Che qualcuno sia fesso?

Elogio dell'intolleranza

Che ne direste di un imputato che fa le leggi sulla giustizia? Che sarebbe una situazione da pazzi. Eppure questa è la situazione in Italia, dove il Presidente del consiglio, imputato in vai processi, si è messo in testa di riformare la giustizia.
Non è credibile, tanto più che in queste riforme sono presenti leggi che annullerebbero i suoi processi, e tanto più che queste leggi vengono fatte da suoi avvocati che un giorno siedono in Parlamento e il giorno dopo lo difendono nei tribunali.
Gli italiani ormai si sono abituati a una situazione che nessun paese democratico tollerebbero.
Ed è questa tolleranza che è alla base della nostra corruzione e della nostra attuale decadenza.

venerdì 25 marzo 2011

Cadute verticali

Massimo Cacciari dichiara in un'intervista che gli italiani sono "un esercito di infanti incapaci di arrangiarsi". Ma come? L'arte di arrangiarsi non era la suprema virtù italica?
Evidentemente siamo caduti molto in basso.

mercoledì 23 marzo 2011

Vacche e cultura

Dunque, il ministro della cultura si è dimesso ed è stato sostituito dal ministro dell'agricoltura.
Quando si dice: "braccia sottratte all'agricoltura"..!
Ma evidentemente, per il nostro governo, al ministero della cultura può andare chiunque, anche chi fino a quel momento si era occupato di vacche e di barbabietole.
E chi è andato al posto del ministro dell'agricoltura? Uno che è indagato per associazione mafiosa. Forse era meglio metterlo al ministero della giustizia.
Insomma, non bisogna essere competenti per essere eletti ministri. C'è speranza per tutti.

martedì 22 marzo 2011

Giri di valzer

Con la guerra in Libia, ci troviamo di fronte ai peggiori difetti del carattere italico: l'opportunismo, il tentativo di sfruttare gli avvenimenti mondiali (senza mai riuscirci), l'incoerenza, la tendenza a tradire o comunque a schierarsi con il più forte (sbagliando regolarmente) e quindi l'incapacità di pensare con la propria testa.
Appena due anni fa avevamo firmato un trattato di amicizia con la Libia, secondo cui avremmo dovuto sborsare 5 miliardi di dollari per i danni di guerra. E poi abbiamo ricevuto con tutti gli onori il leader libico.
Ma ora ecco che scoppia una rivolta del popolo oppresso e l'Occidente sembra risvegliarsi, seppur tradivamente, scoprendo che Geddafi è un dittatore e decidendo di intervenire. E l'Italia che fa? Aspetta qualche giorno per vedere come si mettono le cose. Poi, il ministro Frattini sentenzia che Gheddafi è finito. Poiché sembra che i ribelli possano destituirlo, ecco il primo voltafaccia. L'Italia di schiera con Francia e Gran Bretagna per attaccare la Libia.
Ma perché, se aveva firmato un trattato con la Libia, non ha tenuto l'atteggiamento della Germania? Sarebbe stato perlomeno coerente e dignitoso. Certo, c'era di mezzo il petrolio, che gli altri paesi europeri avrebbero potuto arraffare.
Invece entra in guerra. Poco dopo, però, si accorge che Gheddafi non cade affatto. E allora ecco che Silvio si ricorda di aver baciato l'anello di Gheddafi, e incomincia a ripensarci. Forse non sarebbe male tenere un piedino anche nel vecchio regime. E qui il secondo giro di valzer e il secondo tradimento.
E non è finita. I giri di valzer continueranno finché non si paleserà il vincitore. A quel punto si deciderà definitivamente da che parte stare.
E' vero che in politica i principi etici non contano nulla e che ogni paese pensa al proprio tornaconto. Ma resta il deficit mentale degli italiani, la loro incapacità di ragionare freddamente, la stupida furbizia di ottenere le cose senza nessun sacrificio, senza nessun merito. Il non avere principi.

venerdì 18 marzo 2011

Sul crocefisso nelle scuole

Errore della Corte europea che, dopo aver condannato l'Italia con una chiara sentenza, si rimangia tutto. Certo, l'esposizione del crocifisso non è una violazione dei diritti umani. Ma in Italia è comunque una forma di indottrinamento culturale.
Ancora una volta, la giustizia è solo una questione di opinioni...e di magistrati. Quando cambiano i magistrati, cambiano anche le sentenze. Dicevano i latini: "tot capita, tot sentenziae".
La Chiesa e i fondamentalisti gongolano. Ma non si rendono conto che la Corte ha considerato il crocefisso soltanto un simbolo, come una carta geografica.
La sentenza dice che non è vietato mostrare il simbolo della religione cattolica nelle scuole. D'accordo. Ma qui da noi è obbligatorio.

giovedì 17 marzo 2011

Un popolo senza memoria

In tutto questo gran parlare di Garibaldi, di Mazzini, di Cattaneo e di Cavour, , ci si dimentica di precisare che l'Italia era già stata unita ai tempi dell'impero romano. Quindi il risorgimento non fu la prima unificazione dell'Italia, ma fu una ri-unificazione.
Non siamo stati l'ultimo degli Stati europei a trovare la propria unità, ma il primo. Non solo - abbiamo anche unito per la prima volta l'Europa. Guardiamoci una cartina dei domini romani verso il 50 a.C. per convircercene.
Quindi tiriamo fuori un po' di memoria storica e non mettiamo in dubbio l'unità e la gloria dei popoli italiani, che portarono la civiltà all'intera Europa. Quale altro popolo in Europa e nel mondo ha una simile storia? Un po' di orgoglio!

mercoledì 16 marzo 2011

Viva l'Italia!

I leghisti non perdono occasione per rendersi antipatici e per dimostrare la loro ostilità verso l'Italia. Nel pieno delle celebrazioni dei 150 anni dell'unità nazionale, escono dalle aule non appena si suona l'inno di Mameli.
Ma dovrebbero decidersi. O lavorano per l'Italia, e allora non possono comportarsi così, o lavorano per la secessione di un territorio, e allora tutto si fa più chiaro.
Certo, sono la perfetta espressione dell'ambiguità italica - anzi della schizofrenia che pervade questo paese.