mercoledì 31 agosto 2011

La prevedibilità del male

Anche se ci dicono il contrario, niente era più prevedibile di questa crisi. Dopo aver immiserito le classi medie e spinto al ribasso i salari, i ricchi, sempre più ricchi, non sanno più dove investire il loro denaro - ed ecco che si mettono a giocare in borsa. La loro idea è che si possa fare a meno degli altri: i ricchi bastano a loro stessi. Il denaro basta a se stesso: non c'è bisogno neppure di produrre qualcosa; il denaro crea denaro.

In Italia, tutto è peggio, perché, dopo il raddoppiamento dei prezzi dovuto all'introduzione dell'euro, gli stipendi sono dimezzati, e ormai neppure più i commercianti, che con l'euro si erano arricchiti, trovano gente disposta a comprare. L'ideologia ultraliberista della destra ha così minato l'economia ed oggi cerca di far pagare il prezzo alle solite vittime. Tasse su tasse, che aggraveranno lo stato di povertà della masse e non risolveranno la crisi. I ricchi, le caste, i politici, i preti (insomma tutti coloro che vivono alle spalle degli altri sfruttando la dabbenaggine generale) non pagheranno un euro, quindi i nostri governanti metteranno a ferro e a fuoco la povera gente. Ma neanche così basterà. Questa non è una delle solite crisi cicliche del capitalismo che - come Dio - crea per distruggere e distrugge per creare, ma è la crisi di una civiltà che ha perso il senso della solidarietà, della socialità.

Pensate che uno speculatore di New York può da solo muovere investimenti azionari (cioè di carta straccia) di qualche centinaio di milioni di dollari, mettendo così in crisi banche, economie e milioni di cittadini in tutto il mondo. Ma a lui che importa? Lui, con un paio di clic, si è arricchito.

Il cinema americano ci aveva abituato a individui del genere. Se credevamo che fossero solo personaggi da film , ci sbagliavamo. Sono la realtà del nuovo capitalismo di rapina, che ci fa ricordare le più fosche descrizioni e previzioni di Marx.

Nessun commento:

Posta un commento