domenica 30 gennaio 2011

Il federalismo dei corrotti

Se qualcuno si illude che i governi regionali siano migliori di quelli nazionali, prenda in considerazione quello che accade in Sicilia, dove i politici si deliberano stipendi e liquidazioni milionarie, del Lazio, dove Alemanno ha fatto assumere i suoi parenti ed amici, e in Lombardia, dove Comunione e Liberazione, la Lega e il Pdl si sono spartiti tutti posti disponibili nella aziende sanitarie - alla faccia del merito e della concorrenza tanto sbadierate.

Proprio Comunione e Liberazione è un caso esemplare di come oggi qualsiasi cricca possa tranquillamente giungere al potere e accaparrarsi appalti e posti di lavoro. E ci dà anche un bell'esempio di come il cattolicesimo abbia corrotto la vita pubblica italiana. Qualcuno dovrebbe infatti spiegarci perché mai un primario debba essere di Comunione e Liberazione o di qualunque altro partito. Con l'aggravante, in questo caso, che CL non è nemmeno un partito politico, ma un movimento ecclesiale che ha per scopo la conquista e lo scambio, tra aderenti, di favori economici. Insomma una specie di P2 o di massoneria.

Ormai questo movimento ha piazzato suoi esponenti in tutti i centri di potere: dai Direttori Generali ai dirigenti delle Unità Organizzative nei più importanti Assessorati, dai Direttori Generali delle pubbliche Aziende Ospedaliere ai primari, dagli Amministratori Delegati ai Presidenti delle società di trasporto, dai Direttori Generali degli Enti e delle Agenzie regionali ai consigli di amministrazione delle società a capitale pubblico della Regione Lombardia operanti in ambiti strategici come le infrastrutture, la formazione, l’ambiente, ecc. (un giro d'affari di 20 milioni di euro).

A fronte di questa occupazione di potere, che cosa ci daranno i governi regionali? Aumenti sicuri delle tasse ‑ tranne ovviamente quelle degli enti ecclesiastici (anche degli alberghi a cinque stelle) che sono sempre dispensati dal pagamento delle tasse...in cambio s'intende di appoggi elettorali.

L'unico vantaggio di questo federalismo sgangherato l'avrebbero i politici locali, che avrebbero molti più posti per piazzare parenti,amanti e amici. Che dire della Regione Lombardia che tra i dirigenti Asl mette un individuo che è stato fotografato tra camorristi, che si dimostra incapace di organizzare l'Expo e che nelle liste di Formigoni ha incluso "l'igienista dentale" di Berlusconi? Dov'è finita l'etica cattolica? Perché nessun vescovo protesta?

Il federalismo leghista si annuncia come un pretesto per moltiplicare i centri di spesa, di tassazione e di corruzione, e un modo per gratificare la Lega che per statuto si pone come "finalità il conseguimento dell'indipendenza della Padania attraverso metodi democratici e il suo riconoscimento internazionale quale Repubblica Federale indipendente e sovrana".

E i poveri cittadini? Pagheranno, pagheranno tutto, sempre di più.

Speriamo insomma che il federalismo non venga mai approvato; o darà il colpo di grazia a un paese già traballante.

venerdì 28 gennaio 2011

Un tocco di classe

Va detto che Berlusconi ha portato un tocco di classe all'italian style, che dà il titolo al nostro blog. Finalmente non saremo più noti solo per Leonardo da Vinci o per Michelangelo, per la moda o per la cucina, per la Chiesa e per la lirica, ma anche per aver dato vita alla repubblica delle mignotte, delle mezzane, dei ruffiani e della stampa diffamatoria. Finalmente i nostri giornali e telegiornali non sono più rassegne noiose di problemi economici, di discorsi politici o di inaugurazioni di opere pubbliche, ma sfilate di belle ragazze che, pur non svolgendo nobili professioni, allietano l'occhio. Finalmente i politici non sono più soltanto uomini anziani vestiti di grigio, ma anche eleganti fanciulle tutte innamorate del loro capo e decise a difenderlo da ogni accusa. Finalmente i nostri dibattiti televisivi non discutono più dei tediosi problemi della gente, ma si trasformano in garruli pollai in cui tutti si danno sulla voce. Finalmente i maschi italiani, di recente un po' depressi, possono sognare le belle orge di un tempo che fu, quando i sultani possedevano gli harem e si sceglievano ogni sera le giovani più piacenti.


Siamo davvero grati al nostro presidente del Consiglio. La nostra fama nel mondo è assicurata.

venerdì 21 gennaio 2011

La Grande Meretrice

Ogni tanto anche i morti si risvegliano. Ma non troppo, e presto ritornano a dormire. Così la Chiesa che, dopo averci a lungo pensato, ha espresso "preoccupazione" e "attenzione" per gli scandali nazionali. Quanta prudenza!


Il fatto è che il Vaticano dovrebbe disconoscere che proprio la Chiesa cattolica ha sostenuto questo governo e riconoscere che forse ha commesso un errore - uno dei tanti errori di valutazione cui ci ha abituati nei secoli.

Il fatto è che proprio la Chiesa, per questo appoggio, è stata beneficata da una pioggia di denaro. Lo scambio era chiaro: voi ci pagate e noi vi sosteniamo. D'altronde, nella legge sul federalismo, l'ultimo regalo va proprio alla Chiesa, con l'esenzione dell'imposta municipale per hotel, ospedali, cliniche private e scuole legate al Vaticano. Un bell'esempio di moralità!

In fondo la Grande Meretrice dell'Apocalisse non si smentisce mai, e, proprio come le puttane del premier, va sempre con chi paga.

mercoledì 19 gennaio 2011

La vergogna italiana

Già alla caduta del fascismo, con gli eserciti alleati sul territorio italiano, c'era chi fino all'ultimo si ostinava a difendere l' "uomo della Provvidenza", il duce e il suo regime. Che cosa ci volle per convincerli di aver sbagliato? Ci volle il crollo definitivo dell'Italia, le città ridotte in macerie.


Speriamo che oggi non si debba aspettare tanto. Anche se i sintomi del crollo sono ben visibili: l'economia che va indietro, il caos della politica, la crisi finanziaria internazionale, l'incombere di un federalismo distruttivo dell'unità e la disoccupazione record. Ma gli immancabili sostenitori del regime, i fedelissimi, gli zelanti "repubblichini" vogliono lottare fino all'ultimo. Si sentono circondati da nemici o da congiure. Tutto pur di non ammettere che hanno puntato sul cavallo sbagliato, che si sono gravemente sbagliati, che sono loro i veri responsabili dello sfascio nazionale, perché un uomo solo non potrebbe governare senza un esercito di lacché e di servitori.

Siamo la vergogna dell'Europa. In nessun altro paese, un uomo toccato da tante inchieste e da tanti sospetti potrebbe continuare a essere capo del governo. Già gli altri paesi europei ci consideravano un popolo poco serio, al limite della farsa. Ora ci domandano attoniti come facciamo a portare avanti questa situazione.

Già, come facciamo?

Non è perché abbiamo troppe menti disabituate a riflettere e tendenti a pensare solo al proprio tornaconto personale? Non è perché abbiamo troppe coscienze disabituate a funzionare e inclini ad affidarsi ciecamente all'uomo "forte"?

E chi è stato a insegnare agli italiani questa attesa di un uomo che risolva in un colpo solo tutti i loro problemi?

martedì 18 gennaio 2011

Morti bianche

Notizie del giorno: un altro soldato italiano viene ucciso in Afghanistan e un altro operaio cade da un tetto e muore. Che cosa c'è in comune tra i due fatti? Si tratta di giovani morti perché avevano bisogno di lavorare e non hanno trovato niente di meglio che quei due lavori dove dovevano rischiare la vita. Questa è la situazione oggi in Italia dei giovani. E i nostri ineffabili governanti di che cosa si occupano? Ah già, delle puttane del premier.

lunedì 17 gennaio 2011

La malattia degli italiani

La malattia degli italiani si chiama acquiescenza alla corruzione, paura dell'autorità, incapacità di ribellarsi alle ingiustizie, tendenza a curvare la schiena e a dire sempre di sì ai prepotenti e ai violenti. Non si spiegherebbe altrimenti perché intere regioni del sud siano sottomesse a varie mafie, che fra l'altro tendono ora ad espandersi anche al nord. Non si spiegherebbe altrimenti l'incapacità di ribellarsi a governanti chiaramente corrotti e inetti. Perfino i tunisini si sono ribellati ai loro capi ladri e li hanno cacciati all'estero. Ma gli italiani no; gli italiani hanno una lunga storia di obbedienza e di servaggio. Non sono come i francesi, che almeno una rivoluzione contro i nobili e i preti corrotti e sfruttatori l'hanno fatta. Ed è per questo che gli altri popoli ci guardano con disprezzo. Un popolo che sopporta tutto questo senza ribellarsi è gentucola senza spina dorsale.


Certo, conta molto l'educazione, conta molto il senso etico, conta la storia e conta molto la religione, quel cattolicesimo che predica sempre la sottomissione ai potenti di turno. Non è il Nuovo Testamento che dice: "State sotttomessi a ogni autorità umana per amore del Signore" (1Pt 2,13)? Non è san Paolo che dice: "Ciascuno sia sottomesso alle autorità costituite, poiché non c'è autorità se non da Dio" (1Rom 13,1)? I risultati sono sotto i nostri occhi. Gli altri popoli cristiani hanno fatto la Riforma e quindi si sono ribellati all'autorità della Chiesa romana, ma gli italiani non sono stati capaci di farlo. E si vede.

venerdì 14 gennaio 2011

La nuova democrazia

Nel paese degli italioti, nessuno si stupisce per le azioni del principe. Qualunque cosa faccia, è sempre giustificato, anche perché ha al suo servizio uno stuolo di avvocati e di giornalisti. Il fatto che sia l'uomo più ricco del paese non mette in sospetto: in fondo è giusto - ragionano i suoi sostenitori - che il paese sia governato dall'uomo più ricco. Anzi, d'ora in poi le elezioni saranno vinte automaticamente da colui che ha più soldi: questa sarà la nuova democrazia.


Nel paese degli italioti, nessuno si stupisce che il principe si congiunga con il maggior numero possibile di donne; le donne stesse sono felici, perché hanno finalmente trovato il macho perfetto, il maschio alpha, che le ricompensa, dopo, con gioielli, denaro o cariche pubbliche. Anzi, d'ora in poi le elezioni saranno vinte automaticamanente dall'uomo che si scoperà più donne: questa sarà la nuova democrazia.

Nel paese degli italioti, nessuno si stupisce che il principe abbia un gran numero di processi. Si tratta certamente di una congiura dei magistrati. E, se anche non lo fosse, basterà qualche leggina per farlo assolvere o per farlo sfuggire ai processi. Anzi, d'ora in poi, le elezioni saranno vinte automaticamente da chi avrà il maggior numero di processi: questa sarà la nuova democrazia.

Il nuovo Medioevo

Mai affidare le sorti del proprio paese o della propria azienda nazionale ad uomini ultraricchi. Il cuore dei ricchi infatti batte là dove si trovano i loro capitali. E i capitali si trovano all'estero. Insomma i ricchi sono i veri protagonisti della globalizzazione, i nuovi cittadini del mondo.


E i poveri? I poveri sono i nuovi servi della gleba. Loro sono costretti ad amare il proprio paese - e a farselo bastare.

venerdì 7 gennaio 2011

Feste e guerre

Tra una festa e l'altra, tra un cambio dell'anno e l'altro, tra natali zuccherosi e messaggi papali, i morti continuano a fioccare. Le guerre hanno la brutta abitudine di non fermarsi e così gli odi religiosi ed etnici. Ed ecco che ci muore un altro soldato in Afganisthan. Sconcerto dei ministri, che vengono disturbati proprio quando stanno per godersi i loro esagerati stipendi. Però, basta una bottiglia di spumante e tutto si dimentica. Solo i famigliari non dimenticheranno. Ma che importa? Non sono mica famiglie importanti. A fare la guerra e a morire, si mandano sempre i poveri, quelli che hanno bisogno di rischiare la vita per guadagnare qualcosa.


Ci sarebbe un metodo semplice per far diminuire le guerre. Obbligare con una legge i ministri e i parlamentari a mandare almeno un loro figlio. Allora, vedreste che ci penserebbero molto di più a mandare soldati a morire per cause confuse o di semplice prestigio.

La vacanza dell'intelligenza

Non si capisce perché nel periodo natalizio la televisione e la radio debbano dare il peggio di sé. Va bene che gli spettacoli sono prevalentemente indirizzati ad un pubblico di bambini (e gli altri?), ma perché considerarlo ad ogni costo un pubblico di cretini? Va bene che i presentatori e i giornalisti, con tutti i milioni guadagnati, devono godersi le vacanze in qualche località esclusiva e costosa, ma perché mandare in vacanza anche l'intelligenza? Perché riproporre favole sciocche e repliche di film che dovrebbero essere comici, ma che sono comunque stupidi? Diciamo la verità: il genere natalizio è il più idiota che ci sia. Le commediole a sfondo natalizio, tutte di buoni sentimenti, sono squallide, e fanno pensare al vuoto dello stesso messaggio religioso...fatto di Babbi Natale inventati dalla Coca Cola e di famiglie fintamente felici. E che dire della radio? Qui c'è addirittura la rinuncia ad ogni sforzo. Si mette il primo presentatore che capita a presentare - pensate un po'- canzoni. E, tanto per completare il quadro, a partire da dicembre, si fa la pubblicità al Festival di Sanremo. Insomma, italiani, se questa è la vostra intelligenza, si capisce perché siete allo sbando.