venerdì 7 gennaio 2011

Feste e guerre

Tra una festa e l'altra, tra un cambio dell'anno e l'altro, tra natali zuccherosi e messaggi papali, i morti continuano a fioccare. Le guerre hanno la brutta abitudine di non fermarsi e così gli odi religiosi ed etnici. Ed ecco che ci muore un altro soldato in Afganisthan. Sconcerto dei ministri, che vengono disturbati proprio quando stanno per godersi i loro esagerati stipendi. Però, basta una bottiglia di spumante e tutto si dimentica. Solo i famigliari non dimenticheranno. Ma che importa? Non sono mica famiglie importanti. A fare la guerra e a morire, si mandano sempre i poveri, quelli che hanno bisogno di rischiare la vita per guadagnare qualcosa.


Ci sarebbe un metodo semplice per far diminuire le guerre. Obbligare con una legge i ministri e i parlamentari a mandare almeno un loro figlio. Allora, vedreste che ci penserebbero molto di più a mandare soldati a morire per cause confuse o di semplice prestigio.

Nessun commento:

Posta un commento