Ha avuto inizio la campagna
elettorale per le elezioni europee e già non ne possiamo più. Come faremo ad
arrivare al 25 maggio senza soccombere per la noia o dare in escandescenze?
I discorsi che si ascoltano
sono sempre gli stessi: c’è chi crede di risolvere ogni problema uscendo
dall’euro e chi vorrebbe rimanere nell’euro apportando però certe modifiche.
Questo è chiaro.
Ma i microcefali che ci
governano non si limitano a discutere queste ipotesi; no, fanno a chi la spara
più grossa, a chi insulta di più. Uno spettacolo desolante di litigi, di
chiacchiere e di promesse in gran parte infondate. Sono come tanti venditori al
mercato che, per farsi ascoltare, cercano di gridare più forte degli altri.
Insomma, una baraonda.
Questa baraonda avviene
quotidianamente in televisione, che è diventata la vera piazza virtuale di
popoli che non hanno più il senso della comunità. Ed il problema è che, per farsi
notare in tv, occorrono doti di istrionismo che non hanno niente a che fare con
le doti di governo. Ecco perché abbiamo addirittura attori che diventano capi
di partito.
Tutti dicono di volersi
occupare del bene dell’Italia, ma tutti sono impegnati a difendere il proprio
posto e a dar sfogo al loro smisurato ego.
Cercasi gente controllata,
umile e capace di parlare pacatamente.