Milioni di italioti si
preparano a votare di nuovo per Berlusconi, incuranti del fatto che sia stato condannato
per frode fiscale – e incuranti del fatto che il suo braccio destro, Marcello
Dell’Utri, sia stato condannato per legami con la mafia e sia fuggito in
Libano. E incuranti anche del fatto che nella villa di Berlusconi lavorava un
noto mafioso, Mangano.
Spiegazione? Probabilmente,
il reato di frode fiscale, per molti evasori, è più un titolo di merito che un
reato. E anche i rapporti con la mafia, l’unica “azienda” italiana che non sia
sfiorata dalla crisi, vengono forse considerati con ammirazione.
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