venerdì 29 maggio 2015

Santa legge

I giornali segnalano entusiasti che sono calate le attività illecite nel Vaticano. Infatti le “operazioni sospette” sono passate da 202 a 147.
Che cosa sono queste “operazioni sospette? Frode finanziaria, evasione, elusione, riciclaggio, finanziamento del terrorismo, ecc.

Insomma, con un ulteriore sforzo, anche lo Spirito Santo si metterà in regola con la legge.

lunedì 25 maggio 2015

Carità pelosa

Leggo sui giornali di oggi: scandalo Caritas a Pozzuoli - i pm indagano su una truffa da 4 milioni ai danni degli  immigrati e dello Stato.
Che sia vero o no, resta il fatto che molte onlus sono in realtà organismi che servono soprattutto a mantenere, non i poveri e i bisognosi, ma gli organizzatori stessi.
Insomma, la Caritas è molto brava a fare la caritas a se stessa.

Ma il discorso potrebbe essere allargato all’intera attività caritatevole della Chiesa. Che sembra essere più finalizzata a far propaganda religiosa e a far soldi che ad aiutare il prossimo.

domenica 24 maggio 2015

Bigotti italici

Dunque, anche la ultracattolica Irlanda ha votato sì al matrimonio fra gay. Tutti i paesi avanzati, tranne l’Italia, si sono aggiornati. E da noi?
Da noi la Chiesa impedisce ogni riforma, dimostrando che è proprio lei la catena al piede dello stivale italiano. È la cultura cattolica, conservatrice e reazionaria, che fa da ostacolo alla modernizzazione del paese.
Subito i ministri e parlamentari bigotti, incapaci di pensare con la propria testa, hanno messo le mani avanti. Per esempio, Alfano, il pessimo ministro dell’Interno, uno che ha fallito tutti i suoi interventi, uno che fa manganellare gli scioperanti ma lascia liberi i black bloc,  ha detto: “Sì alle unioni civili, ma no all’equiparazione al matrimonio!” E perché no, di grazia?

Ah già, perché così vuole il Papa.

venerdì 22 maggio 2015

La pagliuzza nell'occhio

"C'è un gran bisogno di un'etica istituzionale, oltre a quella privata: senza etica pubblica non si fanno buone leggi e se si fanno buone leggi non le si osservano". Lo ha detto il presidente della Cei, Angelo Bagnasco a conclusione dell'assemblea generale dei vescovi.
       Senti da che pulpito viene la predica. E l’esempio di etica pubblica da dove verrebbe? Dalla Chiesa dei pedofili, che vengono spostati da un posto all’altro, o dalla Banca del Vaticano che riciclava fino a ieri tangenti e capitali mafiosi?
E non è proprio questo esempio che ha reso gli italiani così corrotti?
Ormai Bagnasco è una specie presidente di un governo ombra. Non c’è provvedimento del governo cui non segua un suo commento: questa va bene, quello va male.

E, la cosa peggiore, è che ci sono di parlamentari microcefali, incapaci di pensare con la propria testa, che aspettano il giudizio della Chiesa per esprimere un’opinione. 

venerdì 8 maggio 2015

Caos italico

Che dire della Corte Costituzionale che dichiara illegittimo dopo due anni il blocco degli aggiornamento delle pensioni?
Che è il solito marasma italico. Dove non c’è mai certezza di niente.
Chi ha sbagliato? Il governo prima o la Corte adesso? Tutto appare improvvisato. Come le leggi e le tasse inventate all'ultimo momento, sull'onda dell'emotività.

Noi non abbiamo bisogno di nemici esterni: siamo i peggiori nemici di noi stessi, ci distruggiamo con le nostre stesse mani. Nella “patria del diritto” l’unica cosa certa è che tutto è incerto.

sabato 2 maggio 2015

Black bloc

Ormai sono uno stanco rituale, a tutto beneficio delle televisioni – che finalmente trovano qualcosa da far vedere agli annoiati telespettatori.

Credo che la migliore punizione per questi viziati figli della nostra borghesia sarebbe inviarli in Nepal o in altri luoghi del genere ad aiutare i terremotati. Capirebbero quali sono i valori che contano nella vita. E la smetterebbero di distruggere quel poco che abbiamo faticosamente costruito.

venerdì 1 maggio 2015

Primo maggio

Oggi è la festa dei lavoratori – nel senso che a molti lavoratori italiani è stata fatta la festa. Mai abbiamo avuto tanta disoccupazione: le statistiche sono spaventose.
La crisi nasce da una serie di fattori: la globalizzazione, che ha portato una concorrenza feroce tra un paese e l’altro, l’unione europea, che ha imposto politiche restrittive sbagliate, e il nuovo capitalismo finanziario, che non produce più lavoro ma solo utili a chi investe e specula. Da qui l’aumentata distanza tra i pochi ricchi e i molti poveri. Siamo al neo-feudalesimo.
E l’Italia, nel suo piccolo, che fa? Litiga. Ogni giorno in Parlamento scoppia una bagarre, non sulle politiche del lavoro (come ci si aspetterebbe), ma sulla legge elettorale.

Ora, la legge elettorale e la riforma del Senato sono certamente punti importanti. Ma resta la sensazione che i politici lottino tanto non per risolvere la crisi del lavoro, ma per spartirsi meglio le poltrone e le prebende.