Un tempo esistevano le
agenzie pubblicitarie piene di creativi che, per ogni campagna, si inventavano
qualcosa di nuovo. Ma i tempi sono cambiati e la creatività italiana deve essersi
disseccata. Per presentare un noto attore americano, mettergli in mano una
scatoletta di tonno e fargli dire (doppiato!) “so good!”, non ci vuole nessuna
creatività; è la cosa più banale possibile. Per qualunque prodotto si può fare
lo stesso. Su, un po’ di spirito!
venerdì 30 maggio 2014
Crono
Ormai è evidente che il
maggior nemico di Forza Italia, la persona che ne impedisce il cambiamento e il
ringiovanimento è… Berlusconi. Questo succede a chi si crede un padreterno
insostituibile; è il destino di tutti i padri-padroni che impediscono alle loro
creature di crescere.
giovedì 29 maggio 2014
Vittorio Sgarbi: un caso clinico
Spero che Sgarbi sia ricompensato
in base al numero di scenate che riesce a produrre, perché, in caso contrario,
sarebbe un caso clinico grave.
Dispiace che un uomo di tale
cultura si riduca a fare il guitto in televisione. Ormai tutti si aspettano che
dia in escandescenze e che si metta a insultare chiunque. Ma che pena vedere un
uomo che era intelligente ridotto a fare il buffone.
Mi chiedo però perché i
conduttori televisivi ricorrano a questi mezzucci per fare audience. È tutto
scontato. Ed è un esempio che contribuisce a degradare l’educazione generale,
già così bassa.
Il Beppe trombato
Certo, se Beppe Grillo
avesse collaborato alle riforme di sistema, non avrebbe perso tanti voti e non sarebbe
ora contestato dai suoi. Quando si vuol essere totalmente diversi e ci si
estranea dal contesto sociale sognando rivoluzioni, si finisce fuori strada.
Peccato solo che abbia
portato fuori strada i milioni di voti che aveva ricevuto. Questo dimostra che
di politica capisce poco. Crede di essere un grande innovatore, ma non si rende
conto che la politica è il regno dell’approssimazione, della relazione e del
compromesso. Cosa credeva che fosse? Il regno dell’ideale e della purezza?
lunedì 26 maggio 2014
La saggezza d'Italia
Diversamente da paesi come l’Inghilterra
o la Francia, che non hanno ancora sperimentato il populismo, l’Italia, dopo aver
capito che il precedente populismo di Berlusconi l’aveva portata allo sfascio, ha
resistito alle lusinghe del demagogo di turno ed ha votato in massa il partito
democratico riformatore.
Di solito critichiamo i
difetti del paese, ma stavolta dobbiamo dire gli italiani sono stati saggi.
Speriamo che il vincitore
non li deluda.
domenica 25 maggio 2014
Romani antichi e moderni
Il carattere
romano, quello che aveva costruito un impero, conquistato e unificato mezza
Europa, e diffuso una civiltà avanzata, non esiste più. È stato completamente
sovvertito dal cattolicesimo, una religione che ha distrutto prima l’impero
romano e poi il carattere italico, una religione della mediazione, dell’intrallazzo,
della burocrazia, dell’esteriorità, dell’ipocrisia e della cortigianeria.
Gli italiani di
oggi non hanno più niente in comune con gli antichi romani. Sono buffoneschi,
hanno perso il carattere della serietà.
mercoledì 21 maggio 2014
Italia precaria
Non mi riferisco
al gran numero di lavoratori o di pensionati precari (che pure esistono), ma
alla inconsistenza del paese, alla sua instabilità. Qua tutto è improvvisato e
pericolante. Gli italiani sono divisi su tutto e non arrivano mai ad esprimere
né un movimento collettivo né una solida maggioranza. I governanti si inventano
da un giorno all’altro tasse e provvedimenti che il giorno dopo vengono
smentiti o si rivelano sbagliati.
Lo spettacolo di
queste elezioni europee è sconfortante. Berlusconi ripete sempre più
stancamente le sue battute, Grillo sogna la rivoluzione francese, le liste di proscrizione
e i processi pubblici, e Renzi vorrebbe far qualcosa, ma ha dietro di sé un
partito diviso.
Gli italiani non sono mai d’accordo su niente e, anziché mettersi a risolvere concretamente
i problemi, sognano grandi rovesciamenti. Utopisti, superficiali e caotici. E corrotti:
nella confusione generale, non mancano mai politici e amministratori pronti a
rubare il denaro pubblico.
I mali che
affliggono la nostra economia sono in realtà un riflesso dei mali che affliggono
il carattere italico. È per questo che siamo il grande malato d’Europa. La
nostra è una crisi morale.
domenica 18 maggio 2014
Il Grillo nichilista
Non si capisce
quale sarebbe il programma politico-economico del duo Grillo-Casaleggio in caso
di vittoria alle elezioni. I parlamentari sarebbero cacciati a casa, il
Presidente della Repubblica sarebbe destituito, le principali istituzioni
verrebbero svuotate, ogni lavoro pubblico sarebbe fermato e gli stessi eletti
del partito Cinquestelle durerebbero in carica solo pochi mesi per essere
subito dopo sostituiti da altro, in un ciclo continuo. E chi comanderebbe?
Ovviamente la Rete. Che con poche migliaia di membri farebbe e disfarebbe ogni
cosa.
Insomma qualcosa
di molto simile al periodo del terrore di Robespierre.
Libri vietati
Gian Arturo
Ferrari, per anni grande capo alla Mondadori, alla domanda di Fabio Fazio sui
bassi indici di lettura degli italiani, ha risposto che fino al Quattrocento l’Italia
era il paese in cui si leggeva di più. Poi, nel Cinquecento le cose sono
drasticamente cambiate. Perché? Perché la Chiesa aveva pubblicato l’Indice dei
libri proibiti, in cui si vietava la lettura di moltissimi libri, fra cui le stesse
Sacre Scritture.
Insomma, l’ignoranza
degli italioti, origine di quasi tutti i nostri guai, è un altro regalo del
cattolicesimo.
Il che è
spiegabile dal punto di vista della Chiesa: solo un popolo ignorante può
credere ai miti e alle favole di questa religione.
sabato 17 maggio 2014
Il futuro dell'Italia
Telenovelas
brasiliane, papa argentino, polizia cilena… sì, siamo sulla buona strada per
diventare un paese sudamericano.
L'amore per la vita
I nostri
fideisti esaltano la giovane sudanese, condannata a morte perché non vuole
rinunciare ad essere cristiana, come una nuova martire. Ma è più importante la
religione o la vita? Non sono proprio loro a dire di voler difendere la vita? E
poi preferiscono la morte?
Secondo me, il
vero eroe fu Galileo Galilei che fece finta di abiurare le sue scoperte scientifiche
pur di salvarsi la vita. Lui sì che riteneva più importante la vita. La vita è
la realtà, le religioni sono mitologie.
sabato 10 maggio 2014
Un'esposizione di vergogne
Tra bandi truccati e manager
arrestati, siamo sicuri che con Expo mostreremo al mondo le nostre meraviglie
alimentari? Per ora, mostriamo, oltre che la nostra solita disorganizzazione,
la nostra corruzione, un’invincibile attrazione per tangenti e mazzette, uno
spregio continuo del bene comune, un intreccio vergognoso tra politica,
delinquenza e religione. È inutile dare la colpa delle nostre difficoltà alla
Merkel e all’Europa. La colpa è tutta nostra – di un popolo che, pur essendo la
sede di una religione mondiale, non ha senso etico.
Il Segretario di Stato vaticano Pietro Parolin, interpellato dai giornalisti a margine di un appuntamento al Salone del Libro
di Torino, ha detto: «La corruzione fa parte del male del mondo, c’è sempre il
pericolo che risorga».
D’accordo,
ma perché l’Italia, centro di una religione mondiale, è più
corrotta degli altri popoli europei?
Signori preti, fossi in voi farei un esamino di coscienza.
Signori preti, fossi in voi farei un esamino di coscienza.
giovedì 8 maggio 2014
Reliquie del passato
Nel Medioevo circolavano
innumerevoli reliquie di Gesù: pezzi di legno della croce, sudari, spine della
corona, sangue, unghie, denti, parti del prepuzio e chiodi. Naturalmente tutti
rigorosamente falsi. Ma erano tempi bui.
Come dite? Che ancora oggi
si venerano sudari e chiodi? E che si tengono corsi di esorcismo per
casalinghe?
Evidentemente, nel
cattolicesimo, il Medioevo non è mai finito. Questo è il dramma di un paese
che, ospitando la Chiesa, non riesce a entrare nella modernità.
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