Tra bandi truccati e manager
arrestati, siamo sicuri che con Expo mostreremo al mondo le nostre meraviglie
alimentari? Per ora, mostriamo, oltre che la nostra solita disorganizzazione,
la nostra corruzione, un’invincibile attrazione per tangenti e mazzette, uno
spregio continuo del bene comune, un intreccio vergognoso tra politica,
delinquenza e religione. È inutile dare la colpa delle nostre difficoltà alla
Merkel e all’Europa. La colpa è tutta nostra – di un popolo che, pur essendo la
sede di una religione mondiale, non ha senso etico.
Il Segretario di Stato vaticano Pietro Parolin, interpellato dai giornalisti a margine di un appuntamento al Salone del Libro
di Torino, ha detto: «La corruzione fa parte del male del mondo, c’è sempre il
pericolo che risorga».
D’accordo,
ma perché l’Italia, centro di una religione mondiale, è più
corrotta degli altri popoli europei?
Signori preti, fossi in voi farei un esamino di coscienza.
Signori preti, fossi in voi farei un esamino di coscienza.
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