sabato 27 giugno 2015

Medioevo italico

Negli USA la Corte Supema stabilisce che i matrimoni gay sono validi in tutti gli Stati. E in Italia?

L’Italia è immersa nel bimillenario Medioevo cattolico. Niente si muove. Le coscienze sono addormentate.

mercoledì 24 giugno 2015

La forza della propaganda religiosa

Ascoltando i telegiornali, mi accorgo che si aprono spesso su quello che fa o che dice il Papa. E parlano del Papa molto di più di quanto parlino del Presidente della Repubblica. Sembra di essere, più che in Italia, nello Stato della Chiesa.
Questo è il cattolicesimo: pubblicità continua, propaganda. Una religione tenuta in vita artificialmente. Un tempo ci si serviva delle opere d’arte e di artisti come Michelangelo o Piero della Francesca. Oggi delle radio e delle televisioni.

Se nessuno ne parlasse, tutti i giorni, tutte le ore… scomparirebbe, come neve al sole.
Ma perché l'Italia si presta così volonterosamente a rendere questo servizio alla Chiesa, che in realtà ha sempre lavorato contro lo Stato? 
Perché in Italia non c'è senso dello Stato.
E perché non c'è senso dello Stato? Perché c'è senso della Chiesa.

martedì 23 giugno 2015

Roma mafiosa

Roma corrotta? Non è una novità. Dalla caduta dell’impero romano in poi, Roma è stata non solo corrotta ma anche –sotto la dominazione della Chiesa cattolica - miserabile.
Poi, ecco l’invenzione del Purgatorio.
Che cos’è il Purgatorio? Un luogo intermedio, una “zona di negoziazione” (come dice il sociologo De Masi), dove si possono scontare i peccati.
Secondo Le Goff, la concezione del Purgatorio si delineò quando fu necessario reintegrare i “peccatori di professione”, come i banchieri, gli strozzini e i mercanti, da cui dipendeva in ultima analisi la prosperità economica della città. Insomma, una questione di denaro.
Con l’istituzione dei Giubilei, i traffici economico-finanziari dei Papa si perfezionarono. E tutti poterono, con apposito esborso di denaro e con benefici delle casse della Chiesa, accedere alle indulgenze.
Da allora non è cambiato niente. Tra un po’ si celebrerà un nuovo Giubileo, di cui tutti i mercanti sono contenti perché sanno che faranno affari.
Questa idea del “fare affari con Dio” (in realtà con la religione) è il fondamento stesso della religione cattolica. A questo serve il Dio fattosi uomo: a mediare.
Volete che, con questa mentalità, Roma non sia corrotta – nell’animo?

Se i romani trafficano da secoli con Dio, volete che non traffichino con gli uomini?

sabato 13 giugno 2015

Realtà e fantasia

Mentre Papa Bergoglio celebra tutti i giorni i suoi fasti mass-mediatici e si prepara alla fiera del Giubileo, noi vediamo - di fronte all’odio e alla paura che ispirano i migranti - che essere cristiani non significa niente, è un semplice strato di vernice su i soliti impulsi istintivi, che hanno sempre la meglio. Altro che fratelli, altro che carità cristiana, altro che amore per il prossimo! La realtà è sotto i nostri occhi. Egoismi, muri, nazionalismi, barricate, respingimenti. Italia, Francia, Austria, Spagna, Germania, ecc., tutti popoli che si dicono cristiani. Del resto, non hanno fatto altro che muoversi guerra.
Vediamo che cosa sono le religioni: semplice retorica con cui qualcuno vorrebbe cambiare la natura umana.
Centomila scout ricevuti dal Papa in Vaticano. Ma non ne vedi uno a Lampedusa, a Ventimiglia o nelle stazioni di arrivo dei migranti.
Per modificare la natura umana, dovremmo ritornare all’origine e cambiare alcuni parametri.
Ma quelli li ha messi Dio.

Non solo Do non ci ha salvati. Ma ci ha perduti.

giovedì 11 giugno 2015

Corruzione spicciola

Quello che colpisce nei casi corruzione che saltano fuori di continuo è il loro infimo livello. Non siamo al livello di mafia, che perlomeno lavora in grande, ma a livello di bustarelle, di piccole tangenti, di mance, di oboli. Sembra che il politico o il funzionario della pubblica amministrazione sia disposto ad accettare anche pochi euro, tanto per arrotondare lo stipendio, tanto per fare un regalo alla moglie o all’amante. Si può anche scambiare il denaro con qualche servizietto. E non manca mai il politico che, prima tuona contro l’immoralità, e poi fa assumere qualche ragazza dall’amministrazione pubblica…naturalmente per bontà di cuore e pura amicizia.
Ma non è certo una novità. Par che sia un uso consolidato.

Il cittadino che mira a fare il politico o l’amministratore sa bene che cosa farà del suo piccolo posto di potere: se ne servirà per arricchirsi. Che cosa sarà mai il “bene pubblico”? Se ne è persa ogni nozione.

mercoledì 10 giugno 2015

Crac della Divina Provvidenza

A Trani, il crac della clinica vaticana “Divina Provvidenza”. Arrestati in dieci, fra cui due suore. L’accusa è associazione per delinquere e bancarotta fraudolenta.

Che sia il destino della Divina Provvidenza? Non solo non provvede più, ma ruba anche.

sabato 6 giugno 2015

IL faro d'inciviltà

È già successo in passato che, mentre gli Stati europei trovavano la loro autonomia e diventavano moderni, noi con il Concilio di Trento e la Controriforma, perdevamo il treno della storia, rimanevamo disuniti e soprattutto ci tagliavamo fuori dal pensiero più avanzato. Rimanevano sudditi, incapaci di pensare e di agire con la nostra testa.
Oggi, nonostante il successo delle leggi sul divorzio e sull’aborto, continuiamo a essere minacciati da questo faro d’inciviltà che è la Chiesa cattolica, il regno di ogni pensiero reazionario, di ogni sottomissione ai poteri.
I nostri politici, essendo per lo più persone ignoranti, non sono in grado di capirlo. E, non appena c’è una questione di etica o di diritti civili, sono risucchiati nella vecchia cultura cattolica, l‘unica che continua ad essere dispensata nelle nostre scuole, anche pubbliche.
Il risultato è che chi ci governa, deve spartire il potere con questo Secondo Stato, che non è un esempio di moralità, ma protagonista quotidiano di ogni genere di scandali. E il paese, corrotto ed oscurantista, è in mano a cricche mafiose.


venerdì 5 giugno 2015

Bande politiche

Il grande giornalista Indro Montanelli aveva detto che da noi la politica si fa per bande, non solo tra un partito e l’altro, ma anche all’interno di uno stesso partito.
Non se aveva in mente una frase di sant’Agostino:

“Se non è rispettata la giustizia, che cosa sono gli Stati se non delle grandi bande di ladri?”

mercoledì 3 giugno 2015

Etica protestante e lassismo cattolico

Questo è il titolo di un prossimo convegno e mi sembra che riassuma l’origine della corruzione italica.
I paesi cattolici sono più corrotti dei paesi protestanti perché, mentre il protestante è abituato a fare i conti con la propria coscienza, il cattolico non sviluppa questa funzione e aspetta che un prete gli dica se ciò che ha fatto è un peccato o no. E può ricorrere in ogni caso alla confessione-assoluzione che gli libererà la coscienza.
Se poi aggiungiamo che il prete (interprete) è a sua volta corrotto… e che tutti e due sono abituati a trattare (magari barando) con un presunto Dio-Giudice, ecco il quadro della corruzione attuale, in particolare dell’indifferenza con cui si ruba allo Stato (considerato non il bene comune, ma res nullius).

Si noti che il mafioso ruba con soddisfazione allo Stato, ma poi è capace di finanziare la chiesa, la processione o il santo locale, convinto che con il denaro si possa comprare anche Dio o comunque avere un trattamento di favore. I soldi accumulati servono a questo: a corrompere uomini e dei.

lunedì 1 giugno 2015

La società liquida

Finite le elezioni regionali, siamo più confusi che mai. L’unica cosa certa è che la politica italiana rimastica sempre le stesse cose. Renzi ha perso il momento magico e, a forza di divisioni e di litigi, il suo partito è rientrato nei limiti tradizionali. Gli italiani sono divisi su tutto e l’unica cosa di cui sono convinti è l’odio verso chi governa. C’è infatti un divario incolmabile tra classe politica e cittadini comuni, tra necessità e interventi governativi, tra l’enormità dei problemi e la limitatezza delle decisioni. Tutti sono insoddisfatti, ricchi e poveri.
Ma ciò che colpisce è la rapidità dei cambiamenti. Si passa da un estremo all’altro con grande velocità. Dopo qualche mese finisce ogni luna di miele. E si cerca nell’opposizione ciò che il governo non ha dato. Si dirà che è il gioco della democrazia. Quando però il gioco diventa troppo rapido, una parte consistente dell’elettorato perde ogni fiducia e diserta le urne.
In effetti, i problemi con cui si confronta l’Italia hanno una dimensione mondiale, mentre le soluzioni adottate sono sempre locali, parziali e, tutto sommato, insufficienti.
Governare è difficile, perché ormai il paese ha rinunciato a parte della propria sovranità per entrare a far parte dell’Europa. Ma l’Europa, dominata dalla Germania, richiede sacrifici e regole talvolta troppo stringenti e soffocanti. Non si vede d’altronde che cosa potrebbe fare un paese piccolo come l’Italia di fronte a problemi di portata mondiale, come l’immigrazione, la globalizzazione e la difesa ambientale.

Resta l’eterno problema degli italiani: come essere uniti, come non litigare mentre fuori infuria la tempesta e c’è bisogno di interventi urgenti.