venerdì 28 febbraio 2014

Carpe diem!

La crisi del Comune di Roma, dove si sono accumulati negli anni, miliardi di deficit nasconde un atteggiamento tipico dell'italiota: io vivo adesso, e del futuro non me ne frega niente. Oggi spendo, e domani qualcun altro ripianerà i debiti.
Questo comportamento, che si è ripetuto un po' dappertutto, ha portato l'Italia al collasso economico e finanziario. I nostri governi non hanno mai pensato al futuro. Si sono indebitati per ragioni elettorali, di breve respiro. E si sono rivelati irresponsabili.
Ma la politica del "carpe diem" appartiene alla psicologia italica.
Se abbiamo accumulato duemila miliardi di debiti, la colpa è di tutti. Ed ora è inutile prendersela solo con l'Europa. I primi responsabili siamo noi.

Cinquestelle

Ma il movimento Cinquestelle che cos'è? Una setta, una mafia, una Chiesa? Non si è mai visto un partito in cui non sia ammesso il dissenso, in cui non ci sia un minimo di dibattito interno. È incredibile che un partito nato per dar voce alla protesta e per rappresentare il dissenso dal basso sia poi incapace di sopportare un po' di dissenso interno.
Come si vede, non è detto che il nuovo sia migliore del vecchio.
E mi viene un dubbio: non è che, per caso, si tratti ancora dell'intramontabile modello del fascismo italico? Io comando - e tutti dovete pensare come me.

lunedì 24 febbraio 2014

Etica cattolica

In questi giorni, in Lombardia, la giunta del leghista Maroni toglie soldi alla scuola pubblica per darli alla scuola privata, cioè alla scuola cattolica. E la Chiesa che cosa dice? Niente: tutta soddisfatta, incassa. Benché si definisca "cattolica", ossia universale, la Chiesa in realtà agisce come una qualsiasi istituzione privata che si ingegni di spillare soldi allo Stato. Non dunque un ente che pensa al benessere di tutti, ma un ente che pensa alla propria ricchezza. E che agisce come una sanguisuga.
 Come vediamo dalle cronache di tutti i giorni,‭ ‬il maggior peccato degli italioti‭ – ‬quello che sta per sfasciare il paese‭ – ‬consiste nell'utilizzare le cariche e i denari pubblici per fini del tutto personali.‭ ‬E questo è anche l'esempio che ci viene dalla Chiesa.‭ ‬Poi,‭ ‬non ci lamentiamo se in Italia non c'è un senso etico pubblico,‭ ‬l'unico che faccia grande un paese.

Vi risulta che in questi tempi di crisi, in cui si taglia tutto, si siano tagliati i tanti quattrini che Stato e Regioni elargiscono alla Chiesa?
No, questa Chiesa non può dare lezioni di etica a nessuno. E si vergogni di pesare, senza scrupoli, sulle tasche dei cittadini italiani in difficoltà

domenica 23 febbraio 2014

Il pensiero unico

Tutti avranno notato che se in una rete televisiva c'è un programma ritenuto importante, una partita di calcio o il festival di Sanremo, tutte le altre rinunciano ad ogni tentativo di concorrenza e trasmettono vecchissimi film, scoloriti dal tempo. Insomma, c'è una specie di palinsesto unico, anzi di pensiero unico. Il che dimostra come le nostre aziende non siano attrezzate a farsi una vera concorrenza. Sono abituate a vivere o di monopoli o di accordi sotterranei. Ma sul libero mercato non osano avventurarsi, timorose di affondare. Questo discorso vale in ogni campo, dalle banche ai telefoni, dalle assicurazioni all'energia. Tutti fanno le stesse cose, tutti hanno gli stessi prezzi. Nessuno ha mai un'idea o un'iniziativa nuova. È l'immagine di un'Italia vecchia e reazionaria, che non ama né i confronti né la concorrenza né le novità. Perfino movimenti come i Cinque Stelle o quello contro la Tav puzzano di vecchiaia: presentano vecchi modelli di pensiero e lottano contro ogni cambiamento. Il loro scopo è di opporsi a tutto, di non fare nulla, di ritornare ad un mondo arcaico, di chiudersi nel loro paesello... e di lasciarsi morire a poco a poco

martedì 18 febbraio 2014

Le dipendenze

Sentivo che c'è allarme per un ritorno dell'eroina. Si pensava che questa sostanza ormai fosse desueta e che fosse stata sostituita dalla cocaina, una droga senza buchi e più adatta allo stile di vita moderno, cioè all'esaltazione senza distinzioni dell'ego e dell'attivismo frenetico. Ma, in realtà, è stato fatto notare che non è tanto in aumento l'uso dell'eroina quanto la dipendenza in generale. Ecco il punto.
Pare che la società postmoderna sia intrisa di dipendenza, perché porta irresistibilmente a consumi patologici e a cercare sostegno in qualcosa o in qualcuno. La triste realtà è che le dipendenze sono tutte in aumento, senza distinzioni. Prendiamo per esempio il gioco d’azzardo, che nell'agenda mediatica ha soppiantato le “vecchie” sostanze stupefacenti.
Aggiungerei anche la religione, veicolata senza soste dalla televisione di Stato e, ovviamente, la ricerca del leader, del "salvatore della patria".
La nostra società è "postmoderna" nel senso che ritorna all'antico. Pochi ricchi e sterminate plebi di miserabili. E dappertutto il bisogno di attaccarsi o a sostanze che stordiscono la mente o a figure carismatiche che facciano sognare un cambiamento.
Allora, il problema è proprio questo: insegnare alla gente ad essere liberi ed autonomi, e a non dipendere sempre dagli altri.

Salviamo i ricchi!

Sentivo Alfano del Nuovo Centro Destra dichiarare che a tutto sono disposti tranne che ad accettare una patrimoniale. Ma una tassa del genere, se ben congegnata significa che i ricchi, in questa crisi, dovrebbero dare un maggior contributo.
Sarebbe perfettamente logico e naturale. Ma, per carità, bisogna fare in modo che la crisi sia pagata tutta dal ceto medio e dai poveri; non possiamo fare soffrire i ricchi!
Qualcuno potrebbe pensare che gli elettori del partito di Alfano, e in genere della destra. siano proprio i ricchi. Invece non è così: anche tanti poveracci li votano.
Insomma, è proprio vero che la madre dei cretini è sempre incinta.

La vecchia lira

Coloro che vorrebbero uscire dall'euro e ritornare alla lira, forse non si ricordano qual era la nostra politica economica in quegli anni: l'inflazione al 20% e la svalutazione della lira un mese sì e un mese no.
Insomma, la politica dei cialtroni.
Invece di dare tutta la colpa all'euro, domandiamoci di chi è la colpa dei 2000 miliardi di deficit accumulati in questi ultimi decenni. È il peso di questo debito che ci schiaccia, non l'euro.
Ma si sa: è più facile dare la colpa dei nostri guai a qualcuno che riconoscere le nostre stesse responsabilità.

lunedì 17 febbraio 2014

Il Vangelo secondo Matteo (Renzi)

Tutti ci auguriamo che Matteo Renzi abbia successo, perché il paese ha bisogno di darsi una mossa. Ma resta il problema che gli italioti non sembrano essere pronti. La loro cultura è vecchia, la loro resistenza è forte. Sono abituati a vivere di rendita, a dipendere dagli aiuti statali, ad avere privilegi solo perché conoscono qualcuno o hanno una carica pubblica. Perché per esempio i parlamentari italiani guadagnano molto di più dei loro colleghi europei o americani pur essendo molto più incapaci? E perché certi manager pubblici o privati guadagnano tanto pur facendo fallire le loro aziende? Sono privilegi di una cultura spagnolesca, di un mondo di notabili e di raccomandati.
Questa gente ha costruito una burocrazia infernale, non per aiutare il comune cittadino, ma per rendersi indispensabile. Naturalmente una società del genere, in epoca di globalizzazione, non è in grado di competere con le aziende straniere, molto più efficienti. L'italiota non è in grado di stare sui mercati internazionali, dove esiste meno burocrazia e meno costi, e dove c'è meno corruzione e meno rendite di posizione.
Gli italioti credono che basti avere una civiltà antica ed aver ereditato monumenti ed opere d'arte uniche al mondo per essere considerati importanti. Ma è da tempo che non creano più niente di nuovo, e non si può vivere sugli allori. Anche solo per trarre profitto da queste opere, bisogna sapersi organizzare, investire e darsi da fare. Ormai, ci sono paesi, meno dotati del nostro, che attirano molti più visitatori.
L'adesione poi ad una religione medievale, il cattolicesimo, piena di superstizioni, che si oppone ad ogni riforma sociale rende questo popolo ancora più arretrato culturalmente.
Quando poi le cose vanno male, gli italioti sono abituati ad attendersi tutto dall' "uomo della provvidenza", senza muovere un dito. Anzi, guardano con invidia e malcelato disprezzo colui che si dà da fare; e fanno di tutto per mettergli il bastone fra le ruote. Pronti a dargli addosso non appena si rivela inferiore alle aspettative.
Insomma, proprio a causa della sua antica cultura, è molto complicato per questo paese cambiare e diventare più reattivo ed efficiente. Qua c'e ancora chi rimpiange i Borbone o il Papa Re. Come dicono i Vangeli, "non è facile mettere vino nuovo in otri vecchi". Anche se ormai è indispensabile, perché gli otri si stanno comunque spaccando.

sabato 15 febbraio 2014

Il mammismo

Il mammismo, cioè dipendere da uno o entrambi i genitori, è causa di nullità del matrimonio. Complimenti alla Chiesa: questo sì che è un bel modo per fare concorrenza al matrimonio civile! In fondo, in Italia, chi non è mammista? Si potrà dunque dichiarare nullo il matrimonio in ogni momento; altro che divorzio! Fra l'altro, con un matrimonio annullato, non si paga un centesimo di mantenimento. La Chiesa sì che ci sa fare!
Però, il cristianesimo non era la religione del babbo e della mamma eterni? Non si dipendeva per sempre da un Padre-eterno? Che debba essere dichiarato nullo anche ogni rapporto che nasca da questa fede?

giovedì 13 febbraio 2014

Contro lo stress

Regola prima per combattere lo stress: considerare il mondo, la vita, noi stessi, come un film, uno spettacolo, una rappresentazione, in modo da prenderne le distanze. In fondo siamo tutti apparenze, brevi riunioni di atomi che ben presto si dissolveranno. Ciò che viviamo dipende dal modo in cui lo viviamo: se ci crediamo seriamente, pesantemente, letteralmente, se crediamo che tutto sia reale, saremo soggetti ad alti e bassi continui, a continui traumi e tensioni. Se invece lo considereremo come uno spettacolo di cui noi siamo spettatori - anche quando ci riguarda direttamente! - prenderemo tutto con distacco e con filosofia, e non permetteremo agli eventi di trascinarci su e giù a loro piacimento. Non saremo più marionette i cui fili sono tirati dagli altri, in balìa del mondo e del destino. Distacco, dunque.
Lo so che talvolta la vita diventa drammatica - ma lo è nei limiti in cui le permettiamo di incidere così su di noi. Se continueremo a considerare tutto una specie di film, una specie di commedia, niente sarà più così drammatico.
In fondo, il peggio che possa capitarci è di morire. Ma anche la morte non è che una rappresentazione. Nessuno di noi nasce veramente e nessuno di noi muore veramente... vivere e morire sono soltanto apparenze, balletti, danze, commedie sul grande schermo dell'universo. Quando moriamo, usciamo finalmente dallo schermo e ci vediamo per quello che siamo.
Noi italiani, poi, siamo bravissimi a recitare. Per esempio, tutta la nostra vita politica è soltanto una commedia. Ma nessuno fa niente di serio, nessuno risolve nessun problema. Recitiamo nella vita pubblica e nella vita privata. Siamo tutti personaggi di una commedia dell'arte.
A parte il neorealismo, il nostro genere letterario, il nostro genio letterario, è sempre stata la commedia. Non per nulla, il nostro libro base è la "Divina Commedia". Forse perché abbiamo capito qualcosa di fondamentale che gli altri popoli, più seri o seriosi, non hanno ancora capito. Ma è per questo che tutti, dopo averci disprezzato, vorrebbero venire a vivere da noi.

mercoledì 12 febbraio 2014

Contro la droga

Dopo otto anni di applicazione e dopo che diecimila persone sono finite in galera, si scopre che la legge Giovanardi-Fini che non distingueva tra droghe leggere e droghe pesanti, mandando tutti in prigione, è incostituzionale. Ma bravi! Quali danni e quali sofferenze sono state provocate a migliaia di italiani per le convinzioni di due "politici" incapaci di pensare con la propria testa ed evidentemente al servizio del Vaticano.
Perché qualcuno non richiede un risarcimento a queste due persone e alla Chiesa cattolica? Si fanno leggi senza pensare a niente, senza fare distinzioni, senza considerare gli individui, tanto per mostrarsi severi, duri, inflessibili e "moralisti". Che grande senso etico hanno i nostri legislatori! E quanto sono bravi a ingrassare le mafie!

Congiure di palazzo

Tutti vedono che i nostri politici, giustamente disprezzati, non combinano niente. E questo sarebbe il meno. Il problema è che continuano a scannarsi fra loro per il potere e le poltrone, indifferenti all'agonia del paese. Tutti dicono che combattono per il bene dell'Italia, ma poi, a conti fatti, combattono solo per le loro carriere personali. Uno spettacolo vergognoso, che però non è nuovo. La classe politica italiana è sempre stata così. È un limite culturale, psicologico, sociologico, etico, religioso... Era così anche ai tempi dei Papa re o dei Principati italiani, quando si ordivano ogni giorno congiure di palazzo e magari ci si alleava con gli stranieri per combattere meglio i propri avversari - sempre attenti al proprio piccolo interesse personale, sempre indifferenti al bene del paese... sempre stupidi.

Matteo Renzi

"Chi troppo in alto sal,
cade sovente
precipitevolissimevolmente".

domenica 9 febbraio 2014

I due marò in alto mare

Non era facile, ma ce l'abbiamo fatta: siamo andati a litigare con un popolo che è ancora più confuso e che ha un sistema giudiziario ancora più farraginoso del nostro. Gli indiani, infatti, hanno accusato i nostri due marò di terrorismo.
Ma come? Due fucilieri di marina che operavano sulle navi mercantili per combattere il terrorismo vengono accusati di terrorismo? Non ci si crede.
Ah sì, fra italiani e indiani, sarà un bel match... uno scontro fra titani della più ottusa burocrazia.

giovedì 6 febbraio 2014

La "Santa Sede"

Non so se avete sentito della accuse dell'ONU alla Chiesa cattolica. L'organismo garante dei diritti dei minori denuncia le politiche che hanno consentito a religiosi prima di abusare di decine di migliaia di bambini e ragazzi e poi di nascondere i reati. Sotto accusa anche le posizioni su omosessualità, contraccezione e aborto.
E gli italioti come reagiscono a queste notizie?
Niente, non battono ciglio. D'altronde, il loro senso etico si è formato su quello religioso. Dunque, ad uno dei popoli più corrotti del mondo corrisponde una delle religioni più corrotte del mondo. Ci sta.

domenica 2 febbraio 2014

Il Grande Elemosiniere

Che bello! È tornata la miseria, quella vera, quella con i mendicanti per le strade. Finalmente il cattolico può dimostrare la sua carità. Finalmente il Papa può girare accompagnato dal suo Grande Elemosiniere, che elargisce denaro ai bisognosi. Con quale criterio? Nessuno - a capocchia. Chi riesce a farsi sentire, a farsi raccomandare, chi ha buone conoscenze, chi si umilia davanti al potente riceverà qualche spicciolo. Ma vuoi mettere come si sente gratificato chi fa la carità?
D'altronde, anche Gesù faceva lo stesso: compiva miracoli con amici, parenti, raccomandati e con chi si prostrava davanti a lui riconoscendone il potere. Se non lo chiamavano, se non lo imploravano, non interveniva. Per chi non lo conosceva, non faceva niente.
Quando è stato eletto Papa Francesco, lo Spirito Santo aveva capito che si stava diffondendo la povertà in Europa ed è andato a scegliere un Papa argentino... in modo che anche l'Italia potesse diventare come uno dei paesi sudamericani, sempre sull'orlo della bancarotta e pieno zeppo di plebi immiserite e senza diritti, in balia dei pochi ricchi.
Per fortuna che ci sono le televisioni che ci trasmettono insulsi filmetti televisivi su preti e suore buonissimi e generosissimi, e molti direttamente di origine sudamerican. Questi sì che sono buoni esempi! E i dirigenti delle reti, sempre sorvegliati dalle associazioni cattoliche, possono dormire sonni tranquilli. Tutto le altre realtà - i preti pedofili, la banca del Vaticano che ricicla denaro sporco e le immense ricchezze del Papa - devono essere censurate.
Dunque, il Medioevo avanza, e la Chiesa, sempre all'avanguardia nella reazione, è in prima fila con la sua eterna Controriforma. Siate poveri e guadagnerete il regno dei cieli!
Distrutto lo Stato sociale, dove venivano riconosciuti i diritti di tutti, ecco che ritorniamo allo Stato feudale, dove esistono solo i privilegi di pochi. Ma in grazia di Dio!