giovedì 13 febbraio 2014

Contro lo stress

Regola prima per combattere lo stress: considerare il mondo, la vita, noi stessi, come un film, uno spettacolo, una rappresentazione, in modo da prenderne le distanze. In fondo siamo tutti apparenze, brevi riunioni di atomi che ben presto si dissolveranno. Ciò che viviamo dipende dal modo in cui lo viviamo: se ci crediamo seriamente, pesantemente, letteralmente, se crediamo che tutto sia reale, saremo soggetti ad alti e bassi continui, a continui traumi e tensioni. Se invece lo considereremo come uno spettacolo di cui noi siamo spettatori - anche quando ci riguarda direttamente! - prenderemo tutto con distacco e con filosofia, e non permetteremo agli eventi di trascinarci su e giù a loro piacimento. Non saremo più marionette i cui fili sono tirati dagli altri, in balìa del mondo e del destino. Distacco, dunque.
Lo so che talvolta la vita diventa drammatica - ma lo è nei limiti in cui le permettiamo di incidere così su di noi. Se continueremo a considerare tutto una specie di film, una specie di commedia, niente sarà più così drammatico.
In fondo, il peggio che possa capitarci è di morire. Ma anche la morte non è che una rappresentazione. Nessuno di noi nasce veramente e nessuno di noi muore veramente... vivere e morire sono soltanto apparenze, balletti, danze, commedie sul grande schermo dell'universo. Quando moriamo, usciamo finalmente dallo schermo e ci vediamo per quello che siamo.
Noi italiani, poi, siamo bravissimi a recitare. Per esempio, tutta la nostra vita politica è soltanto una commedia. Ma nessuno fa niente di serio, nessuno risolve nessun problema. Recitiamo nella vita pubblica e nella vita privata. Siamo tutti personaggi di una commedia dell'arte.
A parte il neorealismo, il nostro genere letterario, il nostro genio letterario, è sempre stata la commedia. Non per nulla, il nostro libro base è la "Divina Commedia". Forse perché abbiamo capito qualcosa di fondamentale che gli altri popoli, più seri o seriosi, non hanno ancora capito. Ma è per questo che tutti, dopo averci disprezzato, vorrebbero venire a vivere da noi.

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