domenica 23 febbraio 2014

Il pensiero unico

Tutti avranno notato che se in una rete televisiva c'è un programma ritenuto importante, una partita di calcio o il festival di Sanremo, tutte le altre rinunciano ad ogni tentativo di concorrenza e trasmettono vecchissimi film, scoloriti dal tempo. Insomma, c'è una specie di palinsesto unico, anzi di pensiero unico. Il che dimostra come le nostre aziende non siano attrezzate a farsi una vera concorrenza. Sono abituate a vivere o di monopoli o di accordi sotterranei. Ma sul libero mercato non osano avventurarsi, timorose di affondare. Questo discorso vale in ogni campo, dalle banche ai telefoni, dalle assicurazioni all'energia. Tutti fanno le stesse cose, tutti hanno gli stessi prezzi. Nessuno ha mai un'idea o un'iniziativa nuova. È l'immagine di un'Italia vecchia e reazionaria, che non ama né i confronti né la concorrenza né le novità. Perfino movimenti come i Cinque Stelle o quello contro la Tav puzzano di vecchiaia: presentano vecchi modelli di pensiero e lottano contro ogni cambiamento. Il loro scopo è di opporsi a tutto, di non fare nulla, di ritornare ad un mondo arcaico, di chiudersi nel loro paesello... e di lasciarsi morire a poco a poco

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