venerdì 28 dicembre 2012

Il pupillo del Papa


Insomma, la Chiesa, che si comporta sempre più come un partito a caccia di voti e soprattutto di finanziamenti, ha già stabilito che il suo candidato sarà Mario Monti. Da Bertone a Bagnasco e al Papa il consenso è unanime. D'altronde Benedetto XVI ha instaurato un rapporto diretto con il Professore che ama definirsi l'economista "più tedesco" d'Italia. E non dimentichiamoci che Andrea Riccardi, fondatore della Comunità di sant'Egidio, è uno dei pochi uomini al mondo che parla al cellulare con il Papa. Insomma, la Chiesa spera con questa investitura divina di far convergere sul Professore tanti voti di cattolici del PD e del PDL. E non è escluso che non ci riesca. Può darsi, quindi, che il prossimo governo sia una diretta emanazione del Vaticano. Tanto per cambiare.
E per fortuna che c'è un Concordato che impedisce alla Chiesa di fare politica. Se no, chissà che cosa succederebbe.

giovedì 27 dicembre 2012

Le amanti di Berlusconi


Francesca Pascale, 27enne di Fuorigrotta, è la nuova fidanzata del Cavaliere, di anni 76. E di lei Nicole Minetti ha detto: «Francesca è veramente la persona adatta per stare al fianco di Silvio Berlusconi. Sarebbe anche un'ottima first lady». Mamma mia, ha parlato la grande politologa. Certo, lei è una che se ne intende del modo in cui una ragazza può far soldi facilmente. Ecco come "Il Fatto Quotidiano" presenta questa nuova fiamma di Berlusconi che, dall'apparenza, sembra una via di mezzo tra Ruby e l'ultima moglie del cavaliere:
"Nel 2006 è stata la fondatrice del comitato 'Silvio ci manchi' e subito dopo ha conquistato un seggio nel consiglio provinciale di Napoli. Ma la sua carriera è iniziata a Telecafone, storico programma tv napoletano. Oggi, a distanza di 5 anni, potrebbe diventare l’asso nella manica della campagna elettorale di Berlusconi. In fondo quella della Pascale è la favola di Pretty Woman: partita dai quartieri popolari, orfana di madre, in breve è stata elevata al rango di compagna dell’uomo più ricco d’Italia. Una relazione che certamente ringiovanirà l’immagine di B., rendendola più popolare. Anche perché in Italia non c’è memoria."
Sì, in Italia non c'è memoria e soprattutto non c'è senso morale. Saranno duemila anni di cultura cattolica, ma resta il fatto che nessuno si stupisce. Anche questa ragazza è stata fatta eleggere, come la Minetti, in un ruolo pubblico, e quindi il suo stipendio viene pagato da tutti noi. In sostanza, con le nostre tasse, noi finanziamo le amanti di Berlusconi. Ce ne è anche una che è stata fatta eleggere come parlamentare europea. Sempre a spese nostre.
In quale altro paese del mondo "civile" gli elettori accetterebbero una situazione del genere? Non la metto sul piano dell'etica (parola che agli italioti è sconosciuta), ma sul piano delle tasse... e quindi della dabbenaggine di chi va a votare un individuo del genere.
Una volta pensavo che l'elettore di Berlusconi fosse solo ignorante o male informato, insomma che si sbagliasse. Ma ora ho capito che in realtà gli piace: gli piace questo uomo che fa fessi tutti, che se ne frega delle leggi, che ha un esercito di amanti e che riesce a farsi sempre il proprio interesse. È l'ideale dell'italiota.

sabato 22 dicembre 2012

Giornalisti della casta


Mi dispiace per Pannella che sta digiunando per richiamare l'attenzione sulle indecenti condizioni delle carceri italiane. Ma ho l'impressione che l'uomo si illuda. Ai nostri politici non interessa la situazione delle patrie galere. A meno che... non si tratti di uno di loro o di qualche noto giornalista. Allora si mobilitano, prima per assegnargli una prigione dorata, magari in casa della sua amante, e poi per fargli ottenere la grazia dal Presidente della Repubblica. Alla faccia dei detenuti comuni. Alla faccia di chi non fa parte della casta. Eppure la diffamazione è un gran brutto reato, un reato con cui si può rovinare la vita di qualcuno.
Inoltre non pare che il "metodo Boffo" sia stato accantonato. E su che cosa si basa questo metodo? Sulla diffamazione.

martedì 18 dicembre 2012

La legge del padrone

È noto che il padrone è libero di fare quel che vuole - e in Italia, dove non esistono leggi sul conflitto di interessi, è più libero che altrove. Così, Silvio Berlusconi, ha potuto farsi "intervistare" per un'ora e mezzo sulla propria televisione da una presentatrice che lo fissava adorante. Questo in qualunque altro paese si chiamerebbe abuso di posizione dominante. Ma, in Italia, dove vige il Far West,  sembra normale. Quale altro politico ha tre televisioni di sua proprietà? Incomincia così una campagna elettorale dove chi ha più televisioni rischia sempre di vincere, perché le trasmissioni televisive sono il luogo in cui si forma il consenso elettorale. D'altronde lo stesso Berlusconi ha ammesso, nella trasmissione di Vespa, che il suo risultato in termini di voti dipenderà semplicemente dal numero di ore in cui comparirà in televisione.

giovedì 13 dicembre 2012

Il salto del Grillo


Ho sentito Beppe Grillo dire arrabbiato che "chi fa domande su domande e si pone il problema della democrazia del movimento" deve andarsene via. Non mi sembra che fare domande e porre il problema della democrazia di un partito siano questioni insignificanti. Temo dunque che anche il suo sia un movimento padronale, sul modello di quello di Berlusconi.
Ora capisco perché ha vietato ai suoi di apparire in televisione. Ma forse farebbe meglio a non apparire nemmeno lui. Non ci fa più una bella figura.
Una volta, quando faceva il comico, era divertente. Ora non lo è più. È diventato triste e grigio. Gli è sparito lo spirito e, di conseguenza, gli è rimasta la tetraggine.
Evidentemente, fare il capo-partito non fa bene.

lunedì 10 dicembre 2012

Lo scassa-Italia


Forse è utile che Berlusconi si presenti alle elezioni per l'ennesima volta. Finalmente potremo contare in questo paese quanti sono i minus habens.
Che cos'è un minus habens? Leggiamo sullo Zingarelli: "persona scarsamente dotata dal punto di vista intellettivo".
Sì, perché per una volta si può sbagliare, e anche due e tre. Ma sei?

domenica 2 dicembre 2012

Gli evasori di Dio


Come sono religiosi gli italiani! Pensate, siamo ai primi di dicembre e già tutti si predispongono ad organizzare il santo Natale. Già i negozi sono pieni di abeti e di presepi di plastica, in attesa di impadronirsi delle tredicesime dei concittadini. Già stormi di preti percorrono infaticabili le strade dei quartieri per arrivare a benedire le case, in cambio di denaro sonante. Già la nostra televisione pubblica ha interrotto tutti i programmi un po' intelligenti per trasmettere insulsi film religiosi dedicati al Natale, a Fatima, alla Madonna, ai Dieci Comandamenti, alle vite dei santi e dei papi, e a Ben Hur, tutti film invedibili per la loro bruttezza e che vengono ormai ritrasmessi da decenni, tra gli improperi dei telespettatori che sono costretti a pagarsi abbonamenti privati per vedere qualcosa di decente. Già i nostri governanti si predispongono a non fare pagare le tasse alle scuole cattoliche e agli edifici delle Chiesa adibiti a uso commerciale, trascurando il fatto che tutti gli altri italiani dovranno pagare di più le loro tasse e dovranno anche pagare l'Europa per le multe che ci comminerà per aiuti di Stato alle scuole private.
Ma, si sa, gli italioti sono tanto religiosi e sono felici di pagare un paio di miliardi di euro in più per aiutare la nostra amata Chiesa, che da parte sua dà l'esempio di come si devono fare soldi evadendo le tasse. D'ora in poi, tutti gli evasori potranno citare a loro discolpa il comportamento della Chiesa. Dio lo vuole!