Silvio Berlusconi è stato
assolto perché non si è riusciti a dimostrare che sapeva che Ruby era
minorenne. Chissà perché allora si era dato tanto da fare per nasconderla e
sottrarla alla polizia, telefonando addirittura da Parigi per farla affidare ad
una sua amica fidata. Ma sappiamo che è un uomo generoso, disponibile a
interrompere un summit internazionale per aiutare una povera ragazza in
difficoltà. Tante altre ragazze si sono rivolte a lui, e sono state lautamente
pagate – sempre per carità cristiana.
In Italia non c’è da
meravigliarsi di nulla. Questo è il paese degli azzeccagarbugli, cioè di quegli
avvocati che ingarbugliano talmente i processi che alla fine i loro assistiti
vengono assolti e magari santificati. Ora Berlusconi può tornare a guidare il
popolo.
I suoi seguaci esultano: finalmente
viene riconosciuta l’innocenza del loro leader. Un uomo pulito che non
sovvenzionava decine di ragazze per fare orge, no, ma per il piacere di
conversare con loro.
Agli italiani va tutto bene.
Sono abituati a vedere i potenti che la fanno sempre franca. Sono abituati alle
menzogne del potere e dei loro stessi simili.
D’altronde, il giorno dopo
viene scarcerato un rumeno che, ubriaco, aveva imboccato l’autostrada
contromano uccidendo quattro turisti francesi.
Perché? Ma perché, nella
“patria del diritto”, manca una legge che punisca chi guida ubriaco.
Bravi i nostri avvocati e
bravi i nostri politici, che non si occupano di fare leggi, ma di conquistare
poltrone. Bravi, bravi tutti. Da oggi l’Italia è un paese più stimato.
Ogni popolo ha i politici
che si merita – e anche gli avvocati.
“Quel che colpisce negli
occhi degli italiani è la mancanza di coscienza” scriveva Thomas Mann in Morte a Venezia.