venerdì 13 marzo 2015

Il paese degli azzeccagarbugli

Silvio Berlusconi è stato assolto perché non si è riusciti a dimostrare che sapeva che Ruby era minorenne. Chissà perché allora si era dato tanto da fare per nasconderla e sottrarla alla polizia, telefonando addirittura da Parigi per farla affidare ad una sua amica fidata. Ma sappiamo che è un uomo generoso, disponibile a interrompere un summit internazionale per aiutare una povera ragazza in difficoltà. Tante altre ragazze si sono rivolte a lui, e sono state lautamente pagate – sempre per carità cristiana.
In Italia non c’è da meravigliarsi di nulla. Questo è il paese degli azzeccagarbugli, cioè di quegli avvocati che ingarbugliano talmente i processi che alla fine i loro assistiti vengono assolti e magari santificati. Ora Berlusconi può tornare a guidare il popolo.
I suoi seguaci esultano: finalmente viene riconosciuta l’innocenza del loro leader. Un uomo pulito che non sovvenzionava decine di ragazze per fare orge, no, ma per il piacere di conversare con loro.
Agli italiani va tutto bene. Sono abituati a vedere i potenti che la fanno sempre franca. Sono abituati alle menzogne del potere e dei loro stessi simili.
D’altronde, il giorno dopo viene scarcerato un rumeno che, ubriaco, aveva imboccato l’autostrada contromano uccidendo quattro turisti francesi.
Perché? Ma perché, nella “patria del diritto”, manca una legge che punisca chi guida ubriaco.
Bravi i nostri avvocati e bravi i nostri politici, che non si occupano di fare leggi, ma di conquistare poltrone. Bravi, bravi tutti. Da oggi l’Italia è un paese più stimato.
Ogni popolo ha i politici che si merita – e anche gli avvocati.


“Quel che colpisce negli occhi degli italiani è la mancanza di coscienza” scriveva Thomas Mann in Morte a Venezia.

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