sabato 21 dicembre 2019

Feste natalizie


La mentalità superficiale degli italiani è stata formata da duemila anni di cattolicesimo. Basta entrare in una nostra chiesa per vedere inutili orpelli, quadri e statue, e tutto si svolge in base a riti e a cerimonie esteriori - il che dimostra che siamo ancora a livelli di paganesimo. È vero che questa cultura ha creato mirabili opere d’arte, commissionate da papi e da cardinali che evidentemente non erano poveri. Ma è anche vero che la nostra religione invita semplicemente a guardare con gli occhi e non trasmette nessun invito alla spiritualità, che è poi interiorità e consapevolezza – due facoltà che sono estranee alla maggioranza della nostra gente.
Guardate che cosa succede in questo periodo natalizio, che dovrebbe essere la festa per la nascita di Gesù. È diventato nient’altro che un baccanale commerciale, a vantaggio di quei “mercanti” che Gesù aveva cacciato irosamente dal Tempio.
Così tutto da noi è superficialità, dalla politica che è semplice retorica, alla vita sociale, che è un’esibizione di volgari maschere immutabili.
Benché per il cattolicesimo gli uomini siano tutti peccatori, non c’è da noi né una vera contrizione né una vera presa di coscienza. Quando i malfattori vengono presi con le mani nel sacco, non dimostrano il minimo senso di vergogna.
Per non doversi arrovellare, molti italiani hanno abolito ogni familiarità con la loro coscienza. Tanto, male che vada, c’è sempre un prete che ti assolve.

sabato 7 dicembre 2019

L'uomo forte


L’ultimo rapporto del Censis svela che il 48 per cento degli italiani sogna un “uomo forte” che si ponga al di sopra del Parlamento: insomma un diattore. Non mi meraviglia. Sono decenni che lo dico: è un’eredità della cultura cattolica che cerca sempre l’ “uomo della Provvidenza” che risolva tutti i problemi.
Non ci dimentichiamo che fu Pio XI nel 1929 a definire Mussolini l’ “uomo mandato dalla Provvidenza” dopo che questi aveva firmato il Concordato con cui veniva riconosciuto il carattere cattolico dello Stato Italiano, assicurato il libero potere spirituale della Chiesa e la libertà di culto, stabiliti gli effetti civili del matrimonio canonico e sancita l’obbligatorietà dell’insegnamento della dottrina cattolica nelle scuole.
Chiesa e fascismo sono sempre andati d’accordo. Tant’è vero che oggi il nuovo fascismo – non solo in Italia -ostenta tranquillamente crocefissi, rosari, Vangeli e Madonne, sicuro che i cattolici lo seguiranno.
Gli italiani hanno ancora in testa questo mito, aggravato dal fatto che il governo attuale non è capace di decidere una linea unitaria e di dare fiducia ai cittadini.
Ai tempi del primo concordato, il senatore Benedetto Croce si oppose a quell’accordo perché vedeva nella Chiesa un’istituzione oscurantista mossa soltanto da interessi temporali, tanto che in aula affermò che essa aveva “peccato contro lo Spirito, non rappresentando ormai nulla, se non un complesso di mire economiche e politiche”.
Non sembra che oggi sia cambiato molto.
È inutile aggiungere altro. Gli idolatri e i fascisti non ci ascolteranno. E gli altri non vorranno ricordare che l’ “ultimo uomo della Provvidenza”, benedetto dalla Chiesa, lasciò l’Italia in macerie.

martedì 19 novembre 2019

Uomini della Provvidenza


Non capisco perché gli italiani si lamentino tanto. Nelle ultime elezioni nazionali hanno votato in massa per il partito della decrescita: i Cinque Stelle. Nella loro idea c’è sempre stata la contrarietà verso le grandi opere, e un programma più o meno utopistico di dismissioni di tutte le industrie inquinanti. Non c’è da meravigliarsi dunque che non riescano a risolvere la crisi dell’Ilva e tante altre crisi industriali e commerciali. Non riescono e non vogliono. Ci siamo dimenticati che erano anche contro le aperture festive dei negozi?
La società da loro vagheggiata è quella dell’antico paese, dove si lavorava poco e la domenica si andava tutti a messa chiudendo gli esercizi commerciali. E non ci si spostava né con i treni né con gli aerei. Queste erano le idee di Grillo (un milionario con tante ville) e Casaleggio. Per loro non c’era neppure più bisogno di lavorare. Non c’è il reddito di cittadinanza?
Del resto, Di Maio aveva già proclamato da un balcone la fine della povertà e un anno fa aveva anche sostenuto che lui – a differenza dei suoi predecessori – aveva risolto la crisi dell’Ilva. Ma non abbiamo visto né la fine della povertà né la soluzione dei problemi industriali.
Che dire di questo politico improvvisato e privo di adeguati strumenti intellettuali per capire la complessità della vita italiana? Che gli elettori lo hanno votato e, senza capirlo, hanno scelto la decrescita. Ora si sono svegliati dal sonno e dalle facili illusioni. Ma stanno già convergendo verso altre illusioni: quelle di un partito che riporta in auge autoritarismo e fascismo… ma che certamente risolverà, con il sostegno del fondamentalismo cattolico, tutti i loro problemi.
Per gli italioti c’è sempre un “uomo della Provvidenza”.
Non hanno ancora capito che devono rimboccarsi loro le maniche e darsi da fare personalmente senza tante deleghe e fedi infondate.

giovedì 7 novembre 2019

Roghi dei libri


Certo, è grave che a Roma ci sia stato l’incendio di una libreria, così come succedeva nel Medioevo o nella Germania nazista. E poco importa che siano stati i fascisti o la malavita locale – in fondo si equivalgono.
Quello che è certo è che il libro resta ancora, oltre che fonte di vera cultura, presidio della libertà.

mercoledì 6 novembre 2019

Amare i propri nemici


Il vecchio cardinal Ruini si fa sentire ancora e naturalmente, essendo uomo di destra, vorrebbe che la Chiesa aprisse a Salvini con i suoi rosari e le sue idee medievali sulla famiglia. Nello stesso tempo si oppone all’attuale Papa Francesco, da lui sentito come un pericoloso sovversivo.
Insomma, all’interno della Chiesa vi è un conflitto tra destra e sinistra e tutti si odiano.
Ma non erano quelli che dovevano amare i loro nemici?
E se non ci riescono loro, dovremmo riuscirci noi?

Un movimento pernicioso


Il Movimento Cinquestelle continua a far danni. Non contento di aver fatto fallire il precedente governo con la Lega, ora fa di tutto per far fallire anche questo con il Pd. Il problema è sempre quello: hanno un’ideologia confusamente ecologista, ispirata da Grillo il visionario, che, attuata con fanatismo e presunzione, provoca grandi danni non solo alla politica ma anche alla società italiana. Non ci siamo dimenticati la loro irrazionale opposizione alle grandi opere pubbliche e alla Tav. Non ci siamo dimenticati la loro cocciuta e deleteria opposizione alla costruzione dei termovalorizzatori, che provoca l’impossibilità di gestire la spazzatura (come risulta evidente a Roma).
Ma non hanno finito di applicare le loro idee astratte alla nostra economia. Il governo, dopo aver evitato l’aumento dell’Iva, sta per applicare una tassa sulla plastica che provocherebbe un aumento dei prezzi delle merci e una crisi delle industrie che le fabbricano. Non che l’idea di limitare le confezioni di plastica sia sbagliata. Ma va applicata gradualmente lasciando ai produttori il tempo di riformare i loro processi produttivi. Per esempio, un detersivo che oggi si vende liquido in un contenitore di plastica, potrebbe essere prodotto in polvere, e così via. Ma ci vuole tempo.
Non ci siamo dimenticati nemmeno l’incompetenza e il dilettantismo di Toninelli, che aveva bloccato tante opere. Ora abbiamo il duo Di Maio-Patanuelli che stanno creando sfracelli nel campo delle crisi aziendali: vedi Ilva, Alitalia, ecc.
Insomma, cambiano gli alleati, ma i Cinquestelle sono sempre lì a far danni.
Quando gli elettori si libereranno di questo partito, sarà sempre troppo tardi.

sabato 19 ottobre 2019

La medicina della sofferenza


Il presidente della Fnomceo (Federazione nazionale degli ordini dei medici), Filippo Anelli, dichiara solennemente che "il medico non abbandonerà mai a se stesso il paziente, assicurerà sempre le cure si palliative per contenere il dolore sino alla sedazione profonda e sarà presente fin dopo il decesso, che certificherà, ma non compirà l'atto fisico di somministrare la morte".
Peccato che la nostra esperienza sia diversa: quando un paziente è alla fine, gli ospedali lo rimandano a casa e i medici si eclissano. Un modo come un altro per lavarsene le mani. Dai nobili proclami in difesa della vita al più completo menefreghismo.
Se ne fregano i medici e se ne fregano i parlamentari, che non trovano né il tempo né il coraggio di fare una legge che stabilisca a chi spetti somministrare “l’ultima cura”, quella che porrà termine alle sofferenze di chi sta per morire.

mercoledì 16 ottobre 2019

Duelli televisivi


Il duello in tv tra Salvini e Renzi lascia una strana impressione. Che entrambi espongono idee per aiutare il popolo, mentre in realtà aiutano solo se stessi. Una sensazione di estraneità fra loro e i nostri bisogni.
Quando ci si domanda perché la politica italiana non riesca ormai da decenni a far uscire l’Italia dalla crisi, la risposta è proprio questa. Che i politici fanno finta di lavorare per risolvere i problemi della gente comune, mentre lavorano solo per la propria rielezione.
Nessuno sembra avere una visione d’insieme, nessuno ha un’idea nuova. Si applicano solo a problemi minimi. E intanto coltivano il proprio interesse, che è quello di ricevere ricchi stipendi, di credersi importanti e di apparire in televisione come star, senza fare un granché.
Non a caso entrambi hanno incominciato apparendo in programmi televisivi. Hanno entrambi realizzato i loro sogni. Gli italiani meno.

mercoledì 2 ottobre 2019

La croce e il patibolo


Una senatrice di Forza Italia, Licia Ronzulli, mostra un crocifisso in televisione chiedendo: “Perché dobbiamo aver paura di questo simbolo?”
Perché è anche un simbolo di costrizione, di autoritarismo, di persecuzione e di fanatismo. Non a caso rappresenta un patibolo, non a caso tutti i regimi fascisti hanno buone relazioni con la religione. Non ci siamo dimenticati le tante persone torturate e uccise nei secoli dai tribunali ecclesiastici.
In Marocco, una giornalista è stata condannata per “aborto illegale” e “dissolutezza e relazione sessuale al di fuori del matrimonio” E con lei sono stati condannati il fidanzato, il ginecologo e perfino l’anestesista.
Questi sono gli stati confessionali, questa è stata per secoli l’Europa cristiana e questa tornerebbe a essere l’Italia se vincessero i clerico-fascisti che minacciano la nostra democrazia.

sabato 28 settembre 2019

La religiosità dei nostri politici


Certo la Chiesa cattolica ha ottenuto un successo eccezionale: non c’è italiano che sappia ragionare con la propria testa sui problemi religiosi ed etici. Pensiamo a Giuseppe Conte che ripete a pappagallo le formulette del catechismo: “Ritengo che ci sia un diritto alla vita, ma non un diritto alla morte?” E perché mai? Ci ha mai pensato un momento?
Non un dubbio, non una riflessione personale.
E pensiamo a Matteo Salvini che cerca voti mostrando crocifissi, baciando rosari e affidandosi alla Madonna. Un altro si vergognerebbe. Ma lui conosce bene i suoi polli. E forse ci crede pure! Crede che basti baciare un rosario per saper governare! Intanto ha sbagliato l’ultima mossa o la Madonna, che non si è mai interessata di politica, lo ha consigliato male.
Questi sono i nostri politici: ominicchi che non sono capaci di ragionare con la propria testa. Come volete che possano rinnovare l’Italia? Sono uomini vecchi, con idee vecchie. E hanno venduto il cervello alla Chiesa cattolica, che se ne serve per rafforzare il proprio potere sulle coscienze.


venerdì 27 settembre 2019

Psicologia del fascista


Salvini è ormai prevedibile in tutto e per tutto. Di fronte all’idea del suicidio assistito ha subito ripetuto le parole della Chiesa: la vita è sacra e nessuno può toccarla. È l’ideologia di tutte le istituzioni autoritarie: dal fascismo al comunismo. Le autorità decidono come si vive e come si muore e gli individui non hanno voce in capitolo e devono solo ubbidire.
Non a caso sostengono anche la famiglia “tradizionale”, quella in cui solo il padre comanda e moglie e figli devono sottomettersi.
E infatti a Salvini piacciono tanto le divise della polizia.
Anche la religiosità del fascista è prevedibile: per lui Dio è il Supremo Poliziotto.

martedì 17 settembre 2019

Giochi di palazzo


Come si sa, la sinistra ha un’anima scissionista, e anche questa volta non ha resistito alla sua natura autodistruttiva. Che cosa ci voleva per fare un favore alla destra clerico-fascista? Che il Pd si dividesse. E così ha provveduto Renzi. Bravo. Sentivamo il bisogno di un altro partitino della sinistra. Ma con quale missione nasce? Nessuno lo sa. Forse per dar lustro a Renzi che da un po’ stava in ombra. E infatti questo partito serve solo a lui, per poter dire: “Conto anch’io!”.
       Da parte sua, Salvini ringrazia. Che sia stato un intervento della Madonna, arruolata recentemente nella Lega? Ora anche Salvini si sente inviato dalla Provvidenza, e passa dalla croce celtica alla croce cristiana, delineando il nuovo indirizzo della religione cattolica: elevare muri e confini, e scacciare gli immigrati.  
       I Cinquestelle tacciono, perché loro non sono né di destra né di sinistra e sono pronti ad allearsi con tutti. E infatti Conte passa tranquillamente dagli uni agli altri. Che sarà mai? Per il Fregoli della politica, l’importante è conservare la poltrona. Tutto il resto non conta.
Quanto a Di Maio, nessuno ha il coraggio di cacciarlo. Così lo hanno eletto ministro degli esteri, pur non sapendo nessuna lingua, neanche l’italiano. Tanto la nostra politica estera è ampiamente inconsistente.
       I grillini fanno bene a proporre una riduzione del numero dei parlamentari. Infatti, se facessimo un calcolo dei profitti e delle perdite, dei costi e dei benefici, scopriremmo che la maggior parte degli eletti è lì solo per incassare un lauto stipendio e non produce nulla di utile – una pura passività.





domenica 1 settembre 2019

Il caso pietoso di Di Maio



Di Maio si è montato la testa e crede di essere insostituibile. Il poveretto vorrebbe essere qualcuno, ma non lo è. Non ha fatto che subire sconfitte, dalle amministrative alle europee, e ha dimezzato i voti del suo partito. Ma non ha mai fatto un’opera di autocritica.
Ancora adesso fa le bizze come un bambino per riavere un ruolo importante nel nuovo governo e ostacola il lavoro degli altri. Nessuno ha il coraggio di dirgli che è meglio che se ne stia a casa.
Lo so che non sa far niente, che non ha un lavoro. Ma potrebbe chiedere il reddito di cittadinanza.
È un po’ come Renzi. Gente che non sa accettare le proprie sconfitte, la propria mediocrità.

mercoledì 28 agosto 2019

Velleità di governo


Non si capisce davvero tutto questo desiderio di allearsi con un partito di incapaci velleitari: i Cinquestelle, in via di dissoluzione. Da quando erano alleati con la Lega, la loro natura non è certo cambiata. Sono incompetenti, non hanno una visione del futuro, hanno idee confuse, bloccano ogni grande opera e sono anche presuntuosi. Non abbiamo ancora sentito da Di Maio un’autocritica dopo aver perso milioni di voti alle ultime elezioni europee.
La verità è che hanno già tradito ogni loro principio di onestà e di coerenza alleandosi con Salvini. In più si sono dimostrati incapaci di amministrare seriamente. Per loro, destra e sinistra vanno ugualmente bene – l’importante è stare al potere, facendo danni.
Perché dunque il Pd ha tanta voglia di allearsi con loro? Quando i Cinquestelle saranno travolti alle prossime elezioni, saranno travolti anche i partiti che avranno governato con loro.
L’unica vera motivazione, lo sappiamo, è non portare subito alle elezioni una Lega che ama tanto la Russia e Putin. Ecco perché Trump ha appoggiato Conte. Ma Trump non capisce nulla della politica italiana. A lui basta che l’Italia resti nell’orbita americana e non entri in quella russa.
Il mistero resta il Pd di Zingaretti. Che cosa pensa di guadagnarci? Un governo con i Cinquestelle durerà pochi mesi e dovrà affrontare enormi problemi di finanza pubblica, provocati dal precedente governo, che ha fatto riforme in deficit, senza averne i soldi.
In più Salvini avrà gioco facile a sobillare gli italioti con l’idea che è stato impedito loro di andare alle urne.
Dunque, l’operazione del Pd è suicida. Come intitola Michele Serra la sua ultima “Amaca”, abbiamo a che fare con “grullini e pidioti”.

mercoledì 21 agosto 2019

Cattive compagnie


Complimenti a Conte che nel suo discorso di dimissioni al Senato ha elencato tutti i difetti di Salvini: non ha cultura delle regole, non ha rispetto delle istituzioni, ha un’idea plebiscitaria della politica mobilitando le piazze, vuole pieni poteri, ha tendenze a vie autoritarie, usa in modo improprio i simboli religiosi, preferisce i suoi interessi personali e di partito agli interessi della nazione, non ha voluto chiarire la questione delle tangenti russe chieste da un suo uomo di fiducia…
       Peccato però che tutti questi difetti fossero evidenti fin dall’inizio. Basta leggere alcuni dei precedenti blog. Che Salvini miri a un potere autoritario, sul modello di quello di Putin in Russia, non è un mistero. E non è un mistero che faccia un uso spregiudicato della religione, andando in giro a baciare crocefissi e rosari e invocando il “cuore immacolato della Vergine”. Che ami tanto la destra fascista non è un mistero. Che nasconda i 50 milioni di rimborsi elettorali per cui la Lega è stata condannata non è un mistero. Che la sua politica dei porti chiusi sia un fallimento non è un mistero: basti vedere l’ultima vicenda della Open Arms. E non è un mistero che non abbia mai governato (e che sia più o meno incapace come i Cinquestelle) e che abbia fallito le ultime mosse politiche.
Come hanno fatto allora i Cinquestelle, che invocavano l’onestà, ad allearsi con un individuo del genere? Non volevano vedere la realtà per pura sete di poltrone?
Nel discorso di Conte manca completamente l’autocritica. Se nelle prossime elezioni, Salvini riceverà una valanga di voti e se andrà al potere con la peggior destra clerical-fascista di cui disponga l’Italia, la strada gli sarà stata spianata dai Cinquestelle, che avranno rovinato se stessi e il paese.
      

Il principio dell'economia


Se credete che la saggezza non serve a nulla, prendete il caso dell’economia.
Non c'è bisogno di conoscere complicate dottrine economiche per agire in un modo saggio. Basterebbe adottare il principio che non deve uscire più di quanto entri. Se tutti, individui e Stati, avessero adottato questo principio, non ci troveremmo nella crisi attuale.
       Purtroppo noi italioti siamo stati governati da una classe politica che, per farsi eleggere, ha promesso ed elargito soldi che lo Stato non aveva in cassa. Ecco perché  spendiamo il 130 per cento del nostro Pil e siamo costretti, come straccioni, a chiedere prestiti a destra e a manca, che a loro volta comportano enormi oneri di rimborso e quindi l'impossibilità di finanziare la ripresa. Gli Stati saggi che non hanno fatto debiti non si trovano nella nostra situazione rovinosa. Noi invece adottiamo la politica della cicala: fare spese in deficit.
       Ma dov'è la saggezza in Italia?

Il principio dell'economia


Non c'è bisogno di conoscere complicate dottrine economiche per agire in un modo saggio. Basterebbe adottare il principio che non deve uscire più di quanto entri. Se tutti, individui e Stati, avessero adottato questo principio, non ci troveremmo nella crisi attuale.
            Purtroppo noi italioti siamo stati governati da una classe politica che, per farsi eleggere, ha promesso soldi che lo Stato non aveva in cassa. Ecco perché  spendiamo il 130 per cento del nostro Pil e siamo costretti, come straccioni, a chiedere prestiti a destra e a manca, che a loro volta comportano enormi oneri di rimborso e quindi l'impossibilità di finanziare la ripresa. Gli Stati saggi che non hanno fatto debiti non si trovano nella nostra situazione rovinosa. Noi invece adottiamo la politica della cicala: fare spese in deficit.
            Ma dov'è la saggezza in Italia?

mercoledì 14 agosto 2019

Le lotte politiche


Questa è la politica italiana. Da una crisi all’altra, una lotta continua tra partiti e all’interno dei partiti non per risolvere i problemi degli italiani – come dicono tutti – me per fare gli interessi dei politici.
Chi si ricorda l’origine di questo governo? Doveva essere il governo del cambiamento, doveva risolvere il problema della povertà, doveva abbassare le tasse…
Ma ora chi se ne ricorda? Ritorna il modo tristemente abituale di lottare tutti contro tutti per tenersi i propri seggi e i propri privilegi.
Finora Salvini si è avvantaggiato dell’inettitudine dei Cinquestelle, facendo credere che lui avrebbe “fatto” veramente le riforme e le grandi opere, avrebbe mandato avanti il paese e combattuto l’immigrazione clandestina. Ma poi è venuto fuori che trafficava con la Russia per avere tangenti ad uso personale o partitico (com’è nella tradizione leghista). E ora tutto si è fermato e ognuno lotta per la propria fazione.
Salvini ha sbagliato i tempi della crisi e si è infilato in un vicolo cieco che costerà tanto ai cittadini.
Sono secoli che gli italioti vanno avanti così. Un paese sempre diviso. E i risultati si vedono. Il tempo e le energie vengono esauriti non per risolvere i problemi degli elettori, ma per improduttive (anzi dannose) lotte politiche.



sabato 10 agosto 2019

La crisi politica


Le menti dei nostri politici sono così confuse che non si sa neppure se c’è o non c’è la crisi di governo. Né come si evolverà. Le solite cose improvvisate, per di più proprio a ferragosto. Anche Salvini, col caldo, dà i numeri.
Sapevamo che i due partiti litigavano su tutto, anche adesso sul modo di affrontare la crisi e andare a nuove elezioni. Quindi tutto sospeso.
A dir la verità, non c’è una differenza rispetto al recente passato. I due non combinavano più nulla. E si insultavano a vicenda.
Non ci sono dubbi che i Cinquestelle, con la loro incompetenza e le loro idee fumose, dopo la sconfitta delle europee, fossero ormai un partito allo sbando. Quel poco che hanno fatto, il reddito di cittadinanza, rimarrà un semplice sussidio di Stato e, senza i navigator, non servirà a far trovare lavoro.
Alle prossime elezioni, perderanno almeno la metà dei loro elettori. E quindi rimarranno nella storia italiana come il peggior esempio di dilapidazione di un successo elettorale. Ma la cosa era prevedibile vista la loro inettitudine. Non ci si improvvisa ministri. Bisogna avere esperienza e studiare.
Non rimpiangeremo Di Maio, che da una balcone aveva proclamato la “fine della povertà”, salvo poi apprendere che c’erano ancora cinque milioni di poveri.
Ma il vero pericolo è Salvini, che sta chiedendo “pieni poteri”. Evidentemente nella sua testa c’è il modello non democratico di Putin. E il rischio è che sia presente anche negli elettori, gli italioti, che, nei momenti peggiori optano per eleggere l’ “uomo forte”: Mussolini, Craxi, Berlusconi, ecc. – l’uno peggiore dell’altro.
Avere Salvini solo al potere sarebbe una vera iattura, sia sul piano politico sia sul piano economico. Sul piano politico perché la Lega è sempre stato un partito separatista e anti-europeo, e sul piano economico perché Salvini non ha nessuna esperienza di governo e il suo partito ha una tradizione a fare dello Stato una mucca da mungere a favore del partito e delle regioni del nord.

mercoledì 7 agosto 2019

La ricerca della longevità


Vediamo tutti che l’umanità è impegnata fino allo spasimo per vivere un po’ di più – un giorno in più, un mese in più, un anno in più, ecc. Quale miglior prova che ha perso la dimensione della Trascendenza?
Nessuno si fida di un eventuale aldilà, tutto si riduce a questa Terra.
Ma che se ne fa della longevità chi è riuscito a insediarsi oltre il tempo?
Pochi ci riescono, perché non hanno gli strumenti, perché sono condizionati da religioni infantili con i loro inferni e i loro paradisi.
Dobbiamo riuscire a capire e a percepire che la nostra più profonda identità è oltre il nostro corpo e la nostra mente, là dove non ci sono più né il tempo né lo spazio né la semplice coscienza duale.

martedì 6 agosto 2019

Attacchi di rabbia


Che dire dell’uomo che, dopo una lite in discoteca a Curno, ha inseguito due ragazzi in Vespa e li ha tamponati, facendoli cadere e infine morire? Ora potrà sostenere che non era sua intenzione ucciderli. Ma non è vero. Voleva ucciderli. Così come vuole uccidere chiunque sia in preda a una rabbia furiosa, una rabbia senza autoconsapevolezza e autocontrollo.
Perché il problema è tutto qui: il controllo della rabbia. Qualcosa che non fa parte della nostra educazione. Abbiamo esempi orripilanti in televisione, dove individui in preda a una rabbia incontenibile, dicono e fanno cose incredibili; e vengono esibiti con soddisfazione dai conduttori perché fanno salire gli ascolti.
Tutti sappiamo che, basta anche una banale lite stradale per veder uscire energumeni pronti a picchiare o a uccidere. Sono in preda a un attacco di rabbia che fa loro perdere il lume della ragione.
Eppure nessuno pensa di introdurre nelle scuole un’educazione al controllo della rabbia. Basterebbe solo utilizzare le tecniche di meditazione che ci addestrano a diventare consapevoli dei nostri impulsi. Ma il problema è che noi viviamo nella società dello stordimento, non della consapevolezza.

martedì 30 luglio 2019

Un federalismo rovinoso


Conoscendo l'Italia e gli italiani, avevo previsto, ai tempi in cui tutti propugnavano il "federalismo fiscale" come soluzione di tutti i nostri problemi (vi ricordate la Lega con i suoi slogan?), che il tutto si sarebbe tradotto in un aumento pauroso delle tasse locali. Detto, fatto. Oggi ci dicono che i tributi di Regioni, Province e Comuni sono aumentati negli ultimi quindici anni del 114 per cento! Per non parlare delle tariffe. Ormai i pericoli per la nostra sopravvivenza vengono tutti da queste tasse locali.
          Possiamo dire che il federalismo fiscale è la causa prima del nostro dissesto economico.
          Aboliamo non solo le province, ma soprattutto le Regioni, enti che sono serviti soltanto a foraggiare una classe politica di parassiti e di tasse spropositate.

domenica 28 luglio 2019

La tattica del coniglio


Con l’arrivo di altri 130 emigranti salvati da una nave della nostra marina, Salvini chiede agli altri paesi europei la redistribuzione. Ma pochi giorni fa, c’era stata una riunione dei ministri europei dove si parlava proprio di questo problema, e Salvini non si è presentato.
       Questo individuo prima vorrebbe fare a meno degli altri paesi europei e poi li chiama quando ne ha bisogno. Mai siamo stati governati così male, con tanta incoerenza.
Perché non chiede aiuto ai suoi amici sovranisti o alla Russia?
Già, loro non prendono nessun emigrante.

mercoledì 24 luglio 2019

Per un pugno di voti


Guardate la Francia che cosa fa in Libia. Prima abbatte Gheddafi, poi ci inonda di migranti e infine arma il generale Haftar per conquistare le fonti petrolifere, anche quelle prima gestite dagli italiani. E ora guardate l’Italia. Quale strategia ha? Ha qualche idea che non sia la pura sopravvivenza? Ha qualche iniziativa che non siano le prossime elezioni?
La verità è che non ha alcuna iniziativa, e subisce quelle degli altri.
Salvini era stato eletto per riprendere in mano la situazione. Ma non ne è capace. È un piccolo leader provinciale che si occupa solo dell’occupazione del potere. All’estero ha sbagliato tutto. Prima ha sbagliato le alleanze europee schierandosi con i sovranisti che hanno perso le elezioni. E ora fa il coniglio, non partecipando neppure alle riunioni europee dove gli altri decidono della nostra sorte.
Ha isolato l’Italia che non conta più niente. Non è capace di una visione internazionale. Cerca di fare affari con la Russia, fallendo anche lì. Passa da un comizio all’altro. Ha in testa solo una specie di secessione delle ricche regioni del nord a scapito del resto dell’Italia.
Sarà un sovranista, ma non è mai stato un nazionalista. E non difende affatto gli interessi del paese.
Difende solo gli interessi del proprio partito e del proprio territorio. Ma quali idee ha dell’Italia e della sua posizione nel mondo?
È il solito italiota, piccolo, fazioso e provinciale. Pur essendo ancora giovane ha idee sulla famiglia degne del secolo scorso.
E poi tutta la sua politica si esaurisce nella lotta interna, fra partiti italiani. Come sempre nella storia d’Italia degli ultimi secoli.

lunedì 22 luglio 2019

Prove di forza


Non so se siete contenti di questa rissa continua tra i due partiti al governo. Ogni volta che si giunge ad un provvedimento importante c’è lo scontro e il litigio, mentre il paese è allo sbando. Ma non vi preoccupate. Nessuno vuole andare a nuove elezioni. I Cinquestelle hanno paura di non essere più rieletti e Salvini ha paura che Mattarella convochi qualche governo tecnico.
                       Adesso, con l’autonomia regionale, la Lega tenta quello che ha sempre voluto: la secessione del nord ricco e produttivo a scapito delle altre regioni. E quindi minaccia di rompere con Di Maio.
                       Ma non succederà. La sceneggiata si ripete sempre uguale. Salvini dichiara che, se non si farà ciò che vuole lui, romperà il contratto.  In realtà è solo un modo per tirare la corda e costringerlo ad accettare l’inaccettabile. E ci riuscirà anche questa volta – dividerà l’Italia, come la Lega ha sempre voluto fin dai tempi di Bossi.


                       Anche quello che avviene in Israele è semplicemente inqualificabile. Con l’appoggio di Trump, non solo gli israeliani occupano abusivamente i territori dei palestinesi, ma abbattano anche le case dei palestinesi che, secondo loro, sono troppo vicine ai confini.
                       L’Onu giustamente protesta, ma come al solito non farà nulla. Nel nostro mondo, ciò che conta è solo la forza.

martedì 16 luglio 2019

L'Italietta


Con il governo gialloverde, ritorna fuori l'Italietta: quella specie di paese da operetta dove tutti improvvisano, dove non esiste una strategia comune, dove la politica si interessa degli interessi personali di qualcuno ma non di tutti, dove il popolo non conta niente perché non ha una coscienza civile né la consapevolezza dei propri diritti, e dove comandano le lobbies e le massonerie d’ogni genere. Un popolo piccolo piccolo, ignorante, bigotto e una classe dirigente irresponsabile e incapace di governare. Questa è l'Italietta in ritardo su tutto, provinciale, dominata dalle grandi potenze e anche da quelle più piccole - ma unite. Noi non siamo uniti, noi siamo un'insalata russa di popoli messi insieme alla rinfusa, che si combattono sempre a vicenda, lasciando che gli altri Stati unitari e governati da gente seria facciano da noi il bello e il cattivo tempo.
              Tutti notano che, mentre gli altri popoli colpiti dalla crisi si mobilitano e protestano, da noi, dove la crisi è più profonda, il popolo tace inerte e si limita a votare per altri avventurieri della politica. Gli italiani sono sottomessi per storica vocazione; e, dopo i moti risorgimentali (che qualcuno al sud critica ancora), non si è mai più vista una protesta collettiva e civile. L'italiota mugugna, ma non morde. Cerca di risolvere i propri problemi individualmente, "arrangiandosi", e quindi non si esprime mai un'opinione pubblica capace di imporsi su governanti ladri, servizi segreti impiccioni, preti maneggioni e una burocrazia di intrallazzatori che complicano tutto per comandare nella confusione. Siamo ancora l'Italietta dei "Promessi Sposi" con gli eserciti stranieri che ci camminano sulla testa, con una peste corruttiva che distrugge il tessuto sociale, con un popolino ignorante, con gli eterni Don Rodrigo che vogliono possedere fanciulle più o meno vergini, con una Chiesa che è sempre alleata con i potenti e con una classe dirigente che pensa soltanto ad arricchirsi alle spalle di questa plebe di sudditi.

domenica 14 luglio 2019

Salvini e gli italiani



Che Salvini sia un tipo poco rassicurante non è difficile da capire: basta guardarlo in faccia, basta osservare i suoi modi tracotanti, da bullo di quartiere o da mafioso. Il suo partito si era già appropriato di 49 milioni di rimborsi elettorali, motivo per cui è stato condannato dalla magistratura a restituirli in 88 comode rate. Ma non basta. Ora salta fuori lo scandalo delle tangenti che avrebbe organizzato con la Russia di Putin per finanziare il partito.
In questo momento non sappiamo se l’affare sporco sia andato a buon fine. Ma sappiamo che questa è la mentalità predatoria della Lega. Sul suo coinvolgimento nell’affare e sui suoi rapporti con il faccendiere Savoini, Salvini continua a mentire. Ed è smentito da foto, da video e da testimonianze perfino di Conte.
Quello che colpisce, però, è il favore popolare di cui gode questo partito e il suo capo bugiardo. O i suoi sostenitori sono degli ignoranti o sono ammiratori della sua furbizia truffaldina. Il che sarebbe ancora peggio.
È possibile che questo individuo, così grossolano, sia l’ “uomo forte” cui tanti italioti vorrebbero affidare l’Italia?
Forse siamo noi che avevamo degli italiani un’idea troppo nobile.

venerdì 12 luglio 2019

Sovranismo all'Italiana


Il sovranismo in Italia non è, come vi fanno credere, una rivendicazione orgogliosa della propria autonomia, ma una scelta di servaggio. Di chi facciamo i servi? Degli Stati Uniti o della Russia? A chi dobbiamo leccare i piedi?
Che poi Salvini si dichiari sovranista è una vera barzelletta. Fino a ieri la Lega voleva la secessione delle regioni del nord, della cosiddetta Padania. E dileggiava i popoli del sud. E oggi?
Oggi vuole l’autonomia delle stesse regioni, creando un’Italia di serie A e un’altra di serie B. Questa è la sua vera mira. Del resto dell’Italia non gliene importa niente.
Quelli che non l’hanno capito sono gli italiani delle altre regioni. Che votando Salvini votano contro se stessi.

martedì 2 luglio 2019

Politiche fallimentari


Non mi sembra che la politica antimigranti di Salvini abbia un gran successo. Per uno che ne blocca, gliene entrano altri cento. In Sicilia, in Calabria e in Puglia arrivano di continuo barchini i cui viaggiatori si dileguano velocemente. E di notte nessuna sa che cosa succeda sulle nostre coste, che non vengono controllate.
Ultimamente, poi, abbiamo scoperto che altri migranti entrano dalla Slovenia e altri ci vengono restituiti graziosamente dalla Germania e dalla Francia. Alla fine saranno migliaia. I conti presentati dallo stesso Salvini sono chiaramente falsi. Tanto per farsi propaganda.
In effetti Salvini è bravo solo a farsi propaganda. Per il resto annaspa e non sa che pesci pigliare. Come se non bastasse, non è stato capace di stringere accordi con nessun paese per restituirgli i clandestini. E, alle riunioni europee per cambiare il trattato di Dublino (che non dimentichiamolo era stato firmato da Berlusconi e Lega), non si presenta mai nessun rappresentante italiano. Come qualcuno ha spiegato candidamente, loro non vogliono ridiscutere il trattato per ridistribuire i migranti, ma vogliono impedire che entrino, proprio come gli ungheresi e i polacchi. E siccome non ci riescono, perché noi non possiamo erigere muri in mare, imbarchiamo come sempre tutti.
Per fortuna abbiamo Di Maio che, sul fronte del lavoro, si impegna molto. Però, siccome non ha esperienza ed è incapace, sta per far fallire parecchie aziende, fra cui l’Ilva di Taranto.
Consiglio dunque di non affondare i barchini, ma di tenerli pronti. Presto, con questi governanti, toccherà a noi prenderli per emigrare.

domenica 23 giugno 2019

Una televisione invedibile


In televisione, la Lega impone ormai dirigenti, conduttori e format. Il risultato sono i conti in rosso e gli ascolti in calo.
La cosa peggiore sono i programmi, dilettanteschi, noiosi, senza idee. Repliche su repliche. Il sovranismo si riduce al calcio, alle canzonette e a qualche programma abborracciato che vorrebbe far propaganda politica, e invece fa solo pena. Su Rai 2 si trasmettono filmetti gialli puerili, mal fatti e pieni di psicopatici. Certo, saranno costati poco… ma non valgono niente. E ci si dovrebbe vergognare a trasmetterli. Peggio che in certe televisioni commerciali di serie B o C.
Insomma la televisione, che dovrebbe anche fare un po' di cultura e un intrattenimento almeno non del tutto stupido e improvvisato, sta scomparendo - più o meno come la sanità pubblica.
Se l’Italia, in mano agli “intellettuali” della Lega finirà come la televisione, ci attende l'estinzione... per lo meno dell'intelligenza.

venerdì 21 giugno 2019

Il capitano della barca che affonda


Per Salvini le cose si fanno difficili. Dopo essere andato in America a fare da zerbino a Trump, che non lo ha neppure ricevuto, si ritrova in Italia a tentare di fermare navi di immigranti e a lottare contro la Commissione europea. Doppio fallimento. Mentre ferma una nave, ne arrivano altre due o tre con decine o centinaia di migranti. E noi incameriamo tutti. Speriamo che se ne vadano clandestinamente negli altri paesi europei. Ma gli altri paesi europei li prendono e ce li rispediscono. In conclusione, ce li teniamo come prima senza sapere che farcene.
Anche con l’Unione europea è una battaglia persa in partenza. Siamo isolati e, carichi di debiti, non contiamo niente. Salvini aveva promesso grandi cambiamenti dopo le elezioni. Ma non è successo niente: i nazionalisti non hanno vinto. E i nuovi dirigenti europei ci saranno ostili come i precedenti, se non di più.
La sua idea di abbassare le tasse è buona. Ma la flat tax, cioè una tassa uguale per tutti, è pura demenza. Il buon senso dice che chi ha di più deve pagare in proporzione di più. Altrimenti diminuirà il gettito fiscale. Le grandi opere nessuno le vede, e lo stesso dicasi per l’autonomia di alcune regioni (eredità della vecchia secessione) e per il reddito minimo. E, per fare tutte queste riforme ci vogliono soldi  che non si sa da dove prendere.
L’Italia è sempre in stagnazione e presto sarà in recessione. Ma Salvini gira l’Italia in lungo e in largo per raccattare consensi.
Come titola l’Espresso, “il lavoro non c’è – e il ministro nemmeno”.

venerdì 14 giugno 2019

Salvini e la religione


In un articolo sul “Fatto Quotidiano”, Francesco Antonio Grana rileva come la maggioranza dei cattolici praticanti (quelli che vanno a messa, ecc.) vota Lega e sostiene che sarebbe ora che si facessero un esame di coscienza. È vero che Salvini si presenta come un difensore dei valori cattolici e della famiglia tradizionale. È vero che invoca la protezione dei santi e della Madonna. È vero che bacia platealmente croci e rosari. Ma, secondo voi, Salvini la sera dice il rosario? E la sua chiusura verso gli emigranti è conforme ai valori predicati da Gesù? Come non vedere la sua ipocrisia?
Il problema dei cattolici praticanti è che, aderendo ciecamente ad una fede, non pensano con la loro testa. Da tempo hanno appaltato la loro coscienza ai dettami della Chiesa.
Il cattolico non deve ubbidire alla propria coscienza, ma agli ordini che vengono dai preti. Quindi non sono abituati a fare esami di coscienza. Quando hanno un problema etico, non s’interrogano – vanno da un confessore. Sono quindi massa di manovra per ogni regime autoritario.
Se volete spiritualità che sviluppino veramente l’autocoscienza, dovete rivolgervi altrove.

mercoledì 12 giugno 2019

I (finti) scemi


Non ho ancora capito se giochiamo a fare gli scemi o se siamo davvero scemi. L’Europa ci chiede di ridurre il deficit e il nostro governo progetta di fare riforme… aumentandolo. Un dialogo tra sordi.
Il fatto è che il governo pensa in termini elettoralistici. Gli altri in termini economici. Ma le due strategie sono inconciliabili. E prima o poi si scontreranno. 
Quelli che pagheranno saranno gli elettori che avranno creduto al pifferaio magico e l'avranno seguito nel baratro. O forse credono che i debiti non li pagherà nessuno?

domenica 9 giugno 2019

I faziosi


Lo spettacolo che dà l'Italia è sempre lo stesso, non da decenni ma da secoli: disunione, divisione, discordia, faziosità - ecco questa è la parola chiave: faziosità. Ognuno pensa al proprio piccolo interesse, al proprio particolare - e che tutti gli altri vadano in malora! Questo è l'atteggiamento base dell'italiota.
Il bello è che non possiamo nemmeno dividerci, come potrebbero fare i veri paesi. Per esempio, la Gran Bretagna potrebbe teoricamente dividersi in tre, il Belgio in due e la Svizzera in quattro. Ma gli italioti no - nemmeno in diciannove, perché neppure la dimensione regionale potrebbe accontentare tutti. Altro che macroregione del nord! Volete che i veneti stiano con i piemontesi? Volete che quelli di Bergamo alta stiano con quelli di Bergamo bassa? O volete che i pisani si uniscano ai livornesi? Giammai! Litigherebbero subito.
La nostra dimensione è quella della fazione, del partitello piccolo piccolo, dove tutti si conoscono (e si odiano). Il nostro vero modello è quello di Siena. Avete presente le contrade senesi? Ecco quelle! Lì ognuno litiga con quelli del vicolo opposto.
No, la vera dimensione dell'italiota è la monade. Lui solo!
Purtroppo gli italioti sono questi. E hanno i politici e i governanti che si meritano. Sono lì che discutono di nord contro sud e di dare più autonomia a certe regioni, ma non ad altre!
Al congresso di Vienna del 1815, Metternich pronunciò la famosa frase: “L’Italia è un’espressione geografica”, indicando che le diverse culture, le tradizioni e la storia rendevano impossibile l’unificazione politica. Ma l'unificazione geografica, bene o male, è avvenuta, dato che l'Italia è quel territorio che va dalle Alpi alla Sicilia. Quello che invece non è avvenuto è il riconoscimento da parte degli italiani di un bene comune, che dovrebbe essere rappresentato dalla nazione italiana. Ancora oggi c'è chi non lo accetta, sia nella forma prima del separatismo secessionista e poi dell’autonomia speciale di certe regioni voluto dalla Lega, sia nella forma della faziosità dei vari partiti, che antepongono il bene della loro fazione al bene generale.


sabato 8 giugno 2019

Gli intriganti


Un altro tratto distintivo degli italiani è la loro passione per l’intrigo, per la congiura, per l’intrallazzo, per le conventicole, per i gruppi segreti di potere, per le massonerie, per le mafie… E non solo in politica, ma anche nella magistratura, nelle amministrazioni, nelle università e nelle aziende. Tutti competono e tutti cercano di ottenere il potere non per meriti, ma per consorterie, per conoscenze, per amicizie, per parentele.
Non c’è settore della vita pubblica che ne sia risparmiato.
Evidentemente gli italioti sanno di valere di poco. Senza raccomandazioni non otterrebbero niente.

venerdì 7 giugno 2019

La palla al piede


Di Maio afferma che il fallimento dell’unione fra Fca e Renault è colpa dell’interventismo francese. È piuttosto colpa del nazionalismo o sovranismo francese che non ammette che aziende straniere comprino quelle francesi.
Come si vede, è il nazionalismo la vera palla al piede dello sviluppo dell’Europa. Così facendo, non avremo mai aziende leader del mercato e l’Europa sarà superata dalle altri grandi potenze. Comportamento miope e autolesionista. Peccato che sia anche quello del nostro governo.

martedì 4 giugno 2019

Governanti criminali


Poiché Trump è arrivato in Gran Bretagna proponendole di uscire dall’Europa senza pagare i debiti, dobbiamo considerarlo una specie di gangster. Chiunque suggerisse un piano del genere sarebbe considerato un criminale, un predatore, un nemico della civiltà. Ma non è una novità. Il Presidente americano vuole imporre con prepotenza le sue idee: prima l’America e poi tutti gli altri paesi, che devono ubbidire pena sanzioni economiche. Grande e grosso, concepisce solo la tattica della prepotenza: io sono il più forte e voi dovete subire. Mai il mondo ha avuto un capo così rozzo. Per lui sono tutti nemici, Europa compresa. Da una parte è un isolazionista, ma dall’altra vorrebbe che tutti si sottomettessero alla sua volontà.
Che sia poco intelligente, lo dimostra la sua unica strategia: l’imposizione di dazi a chi si ribella. Non gli viene in mente che se lui pone dazi, anche gli altri lo faranno. E tutti ci perderanno.
Purtroppo, questo atteggiamento prevaricatore ha avuto vari imitatori. In Europa abbiamo Salvini, la Le Pen e Orban. Tutti credono che con la prepotenza si vincano le elezioni e che siano gli altri a dover pagare per i loro progetti più o meno demenziali. Salvini per esempio è convinto che basti abbassare le tasse ai ricchi (flat tax) per far ripartire l’economia. E quando gli si fa notare che, così facendo, lo Stato rimarrà senza gettito fiscale, risponde che noi non dobbiamo osservare nessun accordo internazionale e che in ogni caso basterà fare un po’ più di debito, che pagheranno gli altri - gli altri paesi e le nuove generazioni. Un ragionamento banditesco.
Il rischio che corre l’Italia è gravissimo, perché se si abbassa il gettito fiscale, non avremo più i soldi per pagare pensioni, scuole e sanità pubblica. E cadremo a livello della Grecia.
Gli italioti lo votano soprattutto per essere difesi dagli immigrati. Peccato che solo in un giorno siano sbarcati a Genova in cento e a Taranto in settanta. Quanti ne arriveranno questa estate? Nonostante le invocazioni alla Madonna, Salvini non ha né un piano in testa né la capacità di frenare gli arrivi e di rimandare indietro quelli già sbarcati, che gironzolano in Italia e altrove aumentando il caos e la delinquenza.
Resta dunque un mistero perché tanti italioti votino questo bruto. Forse cercano inconsciamente un “uomo forte” che li domini e faccia tacere ogni opposizione? Che tipo di popolazione abbiamo mai allevato? È vero che questo è il paese delle mafie, della Chiesa e del fascismo storico, ma è deprimente scoprire quanti amino questi fenomeni di banditismo politico e psicologico.


sabato 1 giugno 2019

Vivere sotto Salvini


Vivere in Italia è una gran fatica, anche perché in questo periodo gli italiani sono più confusi del solito. Per esempio, non si capisce perché i piccoli borghesi votino la Lega, visto che la flat tax taglierà le tasse ai ricchi, ma non ai poveri. Votano Salvini per paura dell’immigrazione? Ma gli immigrati arrivano ancora, oggi cinquanta e domani cento. Chi li riporta indietro? Non certo Salvini, che vive facendo comizi.
Quale cambiamento debba fare la Lega, nessuno lo sa. È il partito più vecchio, che ha già governato molto male, insieme a Berlusconi, portando l’Italia al disastroso governo di Monti.
Se è per l’onestà, non ci siamo proprio. Non solo la Lega si è appropriata di 49 milioni di euro e continua a nasconderli, ma sono sempre tanti i suoi amministratori che vengono condannati per reati di corruzione.
E, infine, l’economia. Qui va tutto male. Non c’è nessuna ripresa. E l’Istat certifica che ormai siamo al segno meno. Ogni giorno chiudono fabbriche, di cui dovrebbe occuparsi Di Maio. Ma il meschinetto, ormai è sotto choc per la sconfitta elettorale, non sa neanche da che parte s’incominci.
Salvini dovrebbe occuparsi di combattere, oltre agli immigrati, le mafie e gli spacciatori di droghe. E invece le mafie si allargano a macchia d’olio in tutta Italia. Quindi, non riuscendo a contrastare la vera delinquenza, ecco che il nostro madonnaro si dedica a chiudere i negozi legali di cannabis legale, aumentando il numero dei disoccupati.
Che cosa troveranno il lui tutti quei votanti? Forse l’ “uomo della provvidenza, cui tutti dovranno sottomettersi? È questo che cercano gli italioti? Un padrone?

mercoledì 29 maggio 2019

Strategia della tensione


Distratti da tante notizie, forse non abbiamo notato che, dopo 43 anni di processi, la magistratura è arrivata ad una sentenza definitiva sulla strage di Piazza della Loggia a Brescia avvenuta nel 1974. A mettere la bomba che fece otto morti e cento feriti furono due neofascisti di Ordine Nuovo, condannati all’ergastolo. I due volevano proseguire la strategia stragista iniziata nel ’69 con la bomba di Piazza Fontana a Milano (17 morti, 80 feriti).
La sentenza ci spiega tanti retroscena sulla strategia dei fascisti, approdata nel 1980 all’eccidio della Stazione di Bologna (85 morti e 200 feriti). In particolare la presenza dei servizi segreti, che sapevano chi erano i responsabili, ma non lo comunicarono a nessuno ed anzi aiutarono i colpevoli a espatriare.
Sia dunque chiaro come i fascisti siano gli autori delle peggiori stragi della nostra storia.
Questo per ricordare, in questi tempi di smemoratezza e di ritorno della destra estrema che flirta con i neofascisti, che cosa sia il fascismo. Non un’ideologia politica, ma una prassi della prepotenza e della violenza, come quelle della mafia. Fingono di essere nazionalisti, ma sono pronti a fare stragi di connazionali pur di arrivare al potere e non mollarlo più.
Oggi la strategia della tensione viene applicata dalla destra oltranzista che agita lo spauracchio dell’immigrazione e addita come nemici i burocrati dell’Europa. E gli italiani hanno abboccato subito, votando in massa per l’ “uomo forte” che li salverà. Non hanno ancora capito, i poveri italioti, che non c’è “uomo forte” che tenga. Ognuno deve rimboccarsi le maniche e cercare di veder chiaro.
Speriamo solo che non ritornino le bombe.

Stelle nella polvere


C’è chi capisce subito le cose e chi deve aspettare mesi e anni lasciando che la situazione degeneri. Che i Cinquestelle non potessero andare lontano era evidente, non solo per la loro incompetenza, ma soprattutto per la loro ideologia del non-fare, nemica dello sviluppo economico. Ora se ne stanno accorgendo parecchi.
Purtroppo, molti italioti li avevano votati, con la superficialità e irrazionalità che li contraddistingue. Improvvisando, hanno tentato di cambiare le cose e qualcosa hanno cambiato. Ma i cambiamenti possono anche essere negativi. Il risultato è che questo movimento, che non si dichiarava né di destra né di sinistra, è servito alla destra estrema di Salvini per arrivare saldamente al potere e ha bloccato l’economia in uno stallo pericoloso.
Ora i Cinquestelle devono tornare all’opposizione, che è l’unico posto in cui possono essere utili. Ma l’importante è che non tornino più al governo e che si mettano a studiare.

lunedì 27 maggio 2019

La marea nera


Con l’equilibrio che li contraddistingue, gli italioti si sono buttati a votare in massa per la Lega, un partito che con Bossi sognava l’eversione e la creazione dello Stato del Nord, la Padania. Un anno fa avevano fatto lo stesso con i Cinquestelle e ancor prima con Renzi che aveva raggiunto addirittura il 40 per cento. È come se li volessero provare tutti. Evidentemente sono disperati, tanto da andare alla ricerca dell’ “uomo della Provvidenza”, dell’uomo che li salvi. E stavolta lo hanno trovato, con tanto di rosari, crocifissi e Madonne protettrici. Di fatto, la Lega è una nuova Democrazia Cristiana spostata tutta a destra.
Condizionati da più di duemila anni di cristianesimo, era inevitabile che cedessero al richiamo dei simboli religiosi. E non importa niente se Gesù predicava l’accoglienza dello straniero (“ero straniero e mi avete accolto…”). Il congresso sulla famiglia di Verona non era stato un abbaglio. Questo è il vero cattolicesimo italiano, superstizioso, cupo, autoritario e solidale con quei governanti che alzano muri e fili spinati.
I preti naturalmente non dicono nulla, ma sono già vestiti di nero, pronti per un nuovo ventennio di clerico-fascismo e di distruzione del paese.

domenica 26 maggio 2019

Come costruire una dittatura


Purtroppo la dittatura europea ha un’origine italiana. Risale alla Roma antica quando si davano tutti i poteri ad un uomo solo per risolvere determinati problemi. Alla fine, lui avrebbe dovuto restituirli.
Di questa struttura verticistica si è avvalsa la Chiesa romana, che affida il potere ad un uomo solo, praticamente senza contraddittorio.
E gli italiani sono figli di questa doppia cultura. Per questo, sotto sotto, aspirano ad avere un dittatore. Sono come cani che cercano il capobranco.
Oggi, per istituire una dittatura, bisogna passare da certi punti. Riprendendo alcune idee del filosofo francese Michel Onfray, citiamo: assicurare una sorveglianza continua, distruggere la vita personale, sopprimere la solitudine, celebrare le feste obbligatorie, utilizzare un linguaggio unico, strumentalizzare la stampa, cancellare i classici, propagare notizie false, riscrivere la storia, distruggere i libri, industrializzare la letteratura, organizzare la frustrazione sessuale, crearsi un nemico, psichiatrizzare il pensiero critico, uniformare i bambini, asservire le persone, dissimulare il potere, utilizzare le religioni come strumenti d’oppressione e di frattura con la realtà…
Vedete voi a che punto ci troviamo. Molti ci sono già.


sabato 25 maggio 2019

La religiosità italica


Salvini non smette di esibire rosari e santini – tipico rappresentante dell’italiota superstizioso, limitato e ipocrita.
Qualcuno  si domanda come possano gli italiani votare un burino del genere.
Evidentemente sono come lui. Cercano di votarsi a qualche santo.
È l’italica religiosità.

L'interesse dell'italiota


Cambiano i governi, cambiano i partiti, ma l’Italia è sempre agli ultimi posti in Europa per sviluppo. Come mai? È per la mancanza di senso civico e nazionale, è per il mettere sempre l’interesse di parte e individuale su quello generale.
Anche se adesso esistono i partiti “sovranisti,” il meccanismo è tale per cui, più che pensare al bene del paese, si continua a pensare al bene del partito. Ed ecco provvedimenti e leggi che sembrano favorire i cittadini, ma che sono concepiti per farsi rieleggere. È da decenni che si va avanti così.
L’italiano, tranne rare eccezioni, è sempre legato al proprio “particulare”, al proprio interesse immediato. E non è capace di assumere una prospettiva disinteressata e più ampia. Altrimenti, perché ci sarebbe tanta corruzione? Si cercano le cariche pubbliche non per servire lo Stato, ma per accumulare per sé o per il proprio partito potere e soldi.
Dove sono finiti per esempio i 49 milioni che la Lega ha sottratto allo Stato? Non è un bell’esempio di interesse comune. E infatti si continuano a scoprire amministratori e politi leghisti che rubano e malversano.

martedì 21 maggio 2019

Le radici cristiane


Avete visto quanto è facile strumentalizzare una religione e presentarsi come gli uomini della Provvidenza? Già in passato è successo con il fascismo e la Chiesa ha accettato e benedetto tutto. La verità è che il cristianesimo non contrasta abbastanza questa deriva nazionalistica. Come non ha contrastato abbastanza il recente congresso di Verona sulle famiglie tradizionaliste. La Chiesa si limita a prendere le distanze e a dire che è “invocare Dio per sé è molto pericoloso”, ma questo non impedisce la diffusione del clerical-nazionalismo.
A Milano Salvini ha dichiarato alla presenza degli altri leader europei dell’ultradestra: “Affido la mia vita e la vostra vita al cuore immacolato di Maria, che sicuramente ci porterà alla vittoria!” E ha baciato un rosario, già estratto in altre occasioni politiche.
Scene medievali del genere, con processioni di preti e crocifissi, si sono già svolte in Polonia e in Ungheria, e tutte in funzione nazionalistica e anti-immigrazione. Per loro questo è “il vero spirito cristiano”. Romeo, capogruppo al Senato della Lega e già condannato a venti mesi (pena sospesa) per Rimborsopoli, ha detto che “la vera carità cristiana è quella di Salvini. Con Orban e Trump difende le nostre radici”.
E forse ha ragione. Il cristianesimo democratico e sociale è una piccola eccezione.
Le radici cristiane sono sempre quelle barbariche e medievali, che non sanno nulla di democrazia e di rispetto.

venerdì 17 maggio 2019

Il pericolo salviniano


In una scuola di Palermo, un gruppo di studenti accosta in un video Salvini a Mussolini.
Che l’intuizione fosse giusta lo dimostra la reazione di un provveditore salviniano che sospende per quindici giorni senza stipendio l’insegnante di quella classe per non aver censurato il video. Puro autoritarismo fascista.
Ormai Salvini sta sbroccando e utilizza la polizia e i suoi seguaci per strappare striscioni e censurare perfino i compiti degli alunni. Non ha la minima idea di cosa sia la democrazia. Pericolosissimo.

lunedì 13 maggio 2019

Neo-fascismo


Ma chi dà ordini alla polizia di rimuovere gli striscioni contro Salvini e di “identificare” gli oppositori che lo contrastano in maniera democratica? Questo è già fascismo!
Ora capiamo perché Salvini ami tanto la polizia. E la polizia evidentemente lo ricambia. Del resto, se vuoi creare una dittatura, devi farti amico le forze dell’ordine e magari l’esercito.
E perché la Lega cerca di occupare ogni posto possibile nelle televisioni di Stato, cacciando quelli che la pensano diversamente? Questo è l’autoritarismo cui ci aveva già abituato Berlusconi.
D’altronde l’avversione di Salvini per famiglie arcobaleno, aborto, divorzio, unioni civili e droghe leggere, fa venire in mente la frase di Gramsci che definì il fascismo “un regime reazionario di massa”.
Questo è in Italia oggi il fascismo. Il rifiuto della modernità, dell’apertura, del nuovo, un ritorno al passato. Nazionalismo piccolo-borghese.

domenica 5 maggio 2019

Salvini: indietro tutta


Sento che Salvini vorrebbe che gli studenti rimettessero il grembiule. Non mi stupisce. Lui ama tanto le divise che vorrebbe metterci tutti in divisa.
E questo mi ricorda qualcuno che lo fece. Ma finì male.