sabato 7 dicembre 2019

L'uomo forte


L’ultimo rapporto del Censis svela che il 48 per cento degli italiani sogna un “uomo forte” che si ponga al di sopra del Parlamento: insomma un diattore. Non mi meraviglia. Sono decenni che lo dico: è un’eredità della cultura cattolica che cerca sempre l’ “uomo della Provvidenza” che risolva tutti i problemi.
Non ci dimentichiamo che fu Pio XI nel 1929 a definire Mussolini l’ “uomo mandato dalla Provvidenza” dopo che questi aveva firmato il Concordato con cui veniva riconosciuto il carattere cattolico dello Stato Italiano, assicurato il libero potere spirituale della Chiesa e la libertà di culto, stabiliti gli effetti civili del matrimonio canonico e sancita l’obbligatorietà dell’insegnamento della dottrina cattolica nelle scuole.
Chiesa e fascismo sono sempre andati d’accordo. Tant’è vero che oggi il nuovo fascismo – non solo in Italia -ostenta tranquillamente crocefissi, rosari, Vangeli e Madonne, sicuro che i cattolici lo seguiranno.
Gli italiani hanno ancora in testa questo mito, aggravato dal fatto che il governo attuale non è capace di decidere una linea unitaria e di dare fiducia ai cittadini.
Ai tempi del primo concordato, il senatore Benedetto Croce si oppose a quell’accordo perché vedeva nella Chiesa un’istituzione oscurantista mossa soltanto da interessi temporali, tanto che in aula affermò che essa aveva “peccato contro lo Spirito, non rappresentando ormai nulla, se non un complesso di mire economiche e politiche”.
Non sembra che oggi sia cambiato molto.
È inutile aggiungere altro. Gli idolatri e i fascisti non ci ascolteranno. E gli altri non vorranno ricordare che l’ “ultimo uomo della Provvidenza”, benedetto dalla Chiesa, lasciò l’Italia in macerie.

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