venerdì 30 novembre 2012

Gioventù bruciata



Una volta per "gioventù bruciata" si intendevano quei giovani che si davano all'alcool, al sesso promiscuo e alla droga. Erano bruciati nel senso che si bruciavano da soli. Ma oggi vengono bruciati. Da chi? Dai politici cialtroni e ladri che hanno pensato solo a se stessi, dall'economia che, per tenere bassi i costi del lavoro, sta immiserendo interi popoli, da una scuola che non sa quali valori insegnare, da una religione che è fallita da almeno duemila anni e da una famiglia in cui tutti si ignorano e nessuno sa più che cosa sia l'attenzione per l'altro. Allora, propongo a questi giovani smarriti e in apparenza senza futuro di lasciar perdere valori e fedi e di puntare solo sul loro sviluppo personale... inteso come arte di vivere, come capacità di valorizzare se stessi e come sfida a un nemico potente e insidioso che si chiama "conformismo". Devono pensare proprio in termini di "nemico".
Se uno tentasse di ucciderti, tu che cosa faresti? Reagiresti, immagino. Ebbene, fa' conto che ci sia un nemico che tenta di ammazzarti: chiamalo "società dei conformisti", degli uomini addormentati, degli sfruttatori, degli uomini di potere, dei ricchi, dei venditori di sogni fasulli, dei mediatori religiosi, dei commercialisti dell'anima... Sono loro che tentano di fare di te un automa ubbidiente, un cagnolino da salotto, un individuo imbalsamato e disperato la cui unica fuga sta nella droga o nell'incoscienza. Tu difenditi, lotta contro tutti - e sii te stesso. La tua battaglia sia questa: essere te stesso contro chi vuole farti schiavo. Sarà la tua miglior vendetta contro chi vuole annullarti.

Satana italici

Apprendo che a Milano è in aumento la richiesta di esorcisti. E non mi meraviglio, visti i tempi. Ma le gente si sbaglia: la causa dei suoi problemi non è il Diavolo - è Monti. E, prima ancora di Monti, è stato un tizio che ha governato questo paese per diciotto anni. E, purtroppo, questo tizio è stato eletto da milioni di cittadini, molti dei quali oggi chiamano l'esorcista. Lascino perdere: piuttosto, si chiedano perché hanno dormito per diciotto anni. Perché non si sono accorti di niente? Eppure, giorno dopo giorno, questo tizio ha devastato il paese.
Ora si svegliano. Ma si rendano conto che il loro sonno, il sonno della ragione, ha creato questi mostri.
Anche Satana è un prodotto nostro, è un prodotto della nostra mancanza di consapevolezza. Non si sfugge a questa legge: quando non si è consapevoli, si sta creando un Demonio. Poi, alla fine, questo si concretizza... e fa male.

mercoledì 28 novembre 2012

Leggi dogmatiche

Dunque il governo italiano ha presentato ricorso contro la sentenza della Corte europea dei diritti dell'uomo che, lo scorso agosto, ha bocciato il divieto italiano di diagnosi preimpianto sugli embrioni stabilito dalla legge 40 del 2004. E ha perso un'occasione per dimostrarsi serio, razionale e indipendente. Perché mai il governo difende una legge che vieta l'analisi preimpianto alle coppie sterili? Sembrerebbe un atto sensato, mentre insensata era quella norma. La verità è che quelle legge punitiva era voluta dal Vaticano e che anche questo governo, pieno di ferventi cattolici, è al servizio della Chiesa. Ancora una volta si dimostra che le leggi dogmatiche volute dai cattolici sono non solo sbagliate ma anche dannose per i cittadini italiani. Ed è incredibile che uno Stato sia ridotto a portavoce degli interessi della Chiesa.

venerdì 23 novembre 2012

Panta rei


Tutto cambia - cambia il mondo, cambia ognuno di noi... momento per momento. Questa è l'unica legge chiara. Siamo immersi in un divenire che non ci lascia mai stare fermi. Sì, ci sono periodi o fasi in cui le cose sembrano essersi stabilizzate. Ma non è che un'illusione, una tregua... prima o poi anche quella fase passerà. Panta rei: tutto scorre. Tuttavia cambiare significa passare da una crisi all'altra, da una trasformazione all'altra, talvolta in meglio, talvolta in peggio. Anzi, la sensazione di distruzione, di perdita, di spaesamento, è in un primo momento inevitabile.
Prendiamo questo periodo politico e sociale. Siamo in crisi. Il paese si è bloccato. Anziché andare avanti, come ci eravamo abituati, andiamo indietro. E noi siamo presi dalla paura. Crisi significa cambiamento, ma i cambiamenti spaventano, perché  molti si risolvono in peggioramenti.
Anche le nostre esistenze individuali passano da un cambiamento all'altro - e da una crisi all'altra. Nascere è il primo mutamento, poi crescere, poi uscire dall'infanzia ed entrare nella giovinezza, quindi approdare alla maturità e infine arrivare all'età grigia della vecchiaia. E ogni volta dobbiamo adattarci, nel bene o nel male. Perché non c'è alternativa. Siamo immersi in un fiume che comunque ci trascina nella sua corsa. Nessuno può fermarsi. Nessuno può dire: fermate il mondo e lasciatemi scendere!
L'aspetto che più spaventa è che la vita non va verso un'apoteosi di benessere, ma va verso il suo disfacimento. La vecchiaia è esattamente questo. Tutto si deteriora, tutto esaurisce, sia fisicamente sia mentalmente. Sembra dunque che l'esistenza nasca all'insegna del peggioramento, che sia soltanto un'illusione che finisce male. Un inganno? Una cosa inutile?
Però, possiamo notare che, mentre tutto cambia, alcune cose rimangono fisse. La curva della vita non è linea inclinata verso il basso. Ma è una sinusoide, una curva che prima sale fino al suo massimo splendore e poi scende inesorabilmente. Dunque, è un ciclo. E, all'interno di questo ciclo, esistono altri cicli. Si tratta di un andamento che si ripete costante, che sembra eterno. E che riguarda non solo le esistenze individuali, ma anche il mondo, le stelle e l'intero universo. Nascita, crescita, decrescita. Nascita, sviluppo, morte.
È questo le scenario che si presenta ai nostri occhi: ogni cosa cambia di continuo, ma all'interno di cicli. Ecco il punto cui volevo arrivare: niente ci prova che l'andamento ciclico sia finito. Anzi tutto ci mostra che, finito il ciclo, ne incomincia un altro. E, dunque, la morte non è mai l'ultima parola. La morte è solo la fine di un ciclo... con l'inevitabile inizio di un altro ciclo. Allora, tutto quello che abbiamo vissuto, tutto quello che abbiamo fatto, nel bene e nel male, acquista un senso e ci permette di passare al nuovo cambiamento portandoci dietro il nostro valore aggiunto... se l'avremo aggiunto.

sabato 17 novembre 2012

Vecchi vizi

Speravamo che i giovani fossero migliori degli anziani, che avessero imparato la lezione, che non cascassero più nei vecchi vizi degli italioti Ma poi scopriamo che certa "cultura" si tramanda immutata. E così i giovani accettano partiti padronali e si piegano ad essere comandati a bacchetta dai loro fondatori. Rinunciano alla loro dignità, alle loro idee, alla loro autonomia e si mettono al servizio del padrone di turno. Tutto pur di avere un posto di lavoro. Qualsiasi bassezza. Si prostituiscono. Il vecchio vizio italico del cortigiano.

mercoledì 14 novembre 2012

Truffatori in guanti bianchi



"Crede che quei banchieri siano in prigione? Nossignore. Sono fra i cittadini più stimati della Florida. Sono feccia, almeno quanto i politici disonesti! Creda, io ne so qualcosa." Sapete chi prinunciò queste parole? Al Capone. Sì, lui conosceva quei banchieri e quei politici perché ci lavorava insieme, perché ci faceva affari insieme. "E’ da tempo che mangiano e si vestono con i miei soldi. Finché non sono entrato nel racket non sapevo quanti imbroglioni indossano abiti costosi e parlano con accento da signori."
Già, ma oggi la situazione è molto diversa? I più grandi truffatori sono sempre, non i ladri di galline, ma questi potenti signori, che eleggono governi, impongono tasse e si arricchiscono alle spalle della gente comune.

lunedì 12 novembre 2012

Lo stress del caimano

Non ci crederete, ma anche i caimani soffrono di stress. Un medico del san Raffaele dichiara che il povero Berlusconi soffre di stress perché è costretto, come un giocatore di serie A, a giocare in serie C; e quindi gli consiglia di andarsene in vacanza in Kenya. Sono d'accordo: che se ne vada in Kenya. Ma vorrei far notare che il suo stress non dipende tanto dall'attività politica, bensì dal fallimento di ciò che lui stesso ha fatto in politica. E questa consapevolezza lo torturerà per sempre. Aveva vinto in ogni campo, però qui ha fallito. Questo è il giudizio che la storia darà di lui.

domenica 11 novembre 2012

La regola interiore

Indro Montanelli scriveva che "anche quando avremo messo a posto tutte le regole, ne mancherà sempre una: quella che dall'interno della coscienza fa obbligo a ogni cittadino di regolarsi secondo le regole". Questo è il punto: nessuna regola tiene se non si è sviluppata una coscienza sociale - coscienza che sembra mancare a troppi italioti, cresciuti all'ombra del moralismo piccolo-borghese della cultura cattolica, tutto incentrato sulla sessualità. Purtroppo, quando si crede che Dio stia in cielo e non nella propria coscienza, nasce una società del moralismo formale, esteriore, ipocrita. Ed è quello che è successo in Italia. In questo paese ci è mancata la riforma protestante con il suo richiamo alla responsabilità individuale. Dov'è finita la coscienza dei tanti farabutti che considerano la politica solo un modo per arricchirsi? Certo, credono di avere un Dio che li perdonerà con qualche Ave Maria. Molto comodo. Qualche straniero si è anche domandato se negli italiani alberghi una vera e propria coscienza. Qualcuno ce l'ha, ma si tratta di una minoranza. Urge introdurre nelle scuole corsi di sviluppo della consapevolezza... al posto di quelli inutili sulla religione.

sabato 10 novembre 2012

Sul divorzio


"L'uomo non divida ciò che Dio ha unito"... d'accordo.
Ma l'uomo non tenga unito ciò che Dio ha separato.
In sostanza, si può sempre sostenere che qualunque cosa avvenga, un matrimonio o un divorzio, siano volontà divina.

mercoledì 7 novembre 2012

Leggi di civiltà

Mentre in America e in Francia si varano leggi per le nozze tra gay, mentre in Spagna già esistono, in Italia il solito trio di partiti leccapreti - Pdl, Lega e UDC - affonda la legge anti-omofobia e nella stessa giornata vengono picchiati a Firenze due omosessuali. Che dire? Questa è la "civiltà" italica, dominata da un cattolicesimo oscurantista e persecutorio che rende il nostro paese uno dei più arretrati nel mondo in campo sociale ed etico. Purtroppo questa arretratezza culturale della destra italiana, che ha governato negli ultimi vent'anni, è il segno di un'ignoranza che si paga in tutti i campi, compreso quello economico. Quando infatti non si possiede senso etico la corruzione dilaga indisturbata.

martedì 6 novembre 2012

Partiti italioti

Che i nostri partiti si stessero trasformando in associazioni a delinquere era noto da parecchi decenni. Per esempio, nel 1981, Enrico Berlinguer, in una intervista a Eugenio Scalfari, dichiarò che "i partiti di oggi sono soprattutto macchine di potere e di clientela... Gestiscono interessi, i più disparati, i più contraddittori, talvolta anche loschi...hanno occupato lo Stato, gli enti locali, gli enti di previdenza, le banche, le aziende pubbliche, gli istituti culturali, le banche, le università..." Era la famosa "questione morale" - questione che nessuno ha mai affrontato e che è andata aggravandosi fino allo scempio odierno, in cui la politica è solo un mezzo per arricchirsi personalmente. Purtroppo, la maggior parte degli italiani ha creduto, almeno fino ad oggi, che la questione morale fosse solo un problema sessuale o poco più. Indottrinata da una cultura cattolica piccola e meschina, tutta incentrata sulle questioni private, non si è mai formata un senso civico, la consapevolezza che il miglior modo di aiutare e amare gli altri consistesse nel far funzionare bene lo Stato e nell'applicare una politica di giustizia sociale.

sabato 3 novembre 2012

Il perfetto italiota


Ci risiamo con l'idiota italico (l'italiota), sempre pronto a entusiasmarsi per il buffone di turno e incapace di fare un ragionamento. Sempre pronto - da buon cattolico - a credere ai miracoli e al Messia salvatore. Tutto questo l'abbiamo appena visto con il ventennio berlusconiano. Ed è andata come è andata. È vero che i nostri politici fanno ribrezzo, ma non è un un buon sistema cacciarli tutti e mettere al loro posto politici improvvisati. È vero che ormai la politica è un'arte da commedianti, che dicono ma non fanno, che promettono ma non mantengono; però questo non è un buon motivo per mandare al potere un vero e proprio attore, magari un comico. Sul principio ci farà ridere, ma alla lunga ci farà piangere.
Perché l'italiota non impara mai nulla? Perché si affida al populista di turno?
Che cosa manca agli italiani? Cultura, autonomia, senso critico. Non ti domandare qual è l'uomo che ti salverà; domandati che cosa puoi fare tu per salvare te stesso e il tuo paese. Non ti affidare al solito pifferaio magico.