venerdì 26 febbraio 2010

La censura di Internet

Sembra incredibile che una sentenza di censura di Internet, criticata da tutto il mondo libero, possa essere partita dall’Italia.


Com’è possibile che un attacco del genere sia partito da un paese che non ha mai conosciuto nessuna forma di dittatura, che è sostenuto da una Chiesa aperta e progressista, che possiede un sistema giudiziario rapido e imparziale, che è sensibilissimo alla tutela della privacy, che è composto da una popolazione pronta a pagare le tasse, che è governata da parlamentari di specchiata onestà che antepongono gli interessi della gente a quelli propri e che è abitato da cittadini dotati di un alto senso civico e morale?

Com’è possibile?

giovedì 18 febbraio 2010

Puttanopoli italica

Talvolta gli artisti sono dei profeti. Così, pensando alle vicende della nostra politica attuale, vengono in mente le parole di Paolo Villaggio nella canzone “Carlo Martello” di Fabrizio De André”:




“È mai possibile, o porco di un cane, che le avventure in codesto reame debban risolversi con grandi puttane?”

mercoledì 3 febbraio 2010

Il paese degli ipocriti

Il cantante Morgan è stato escluso da Sanremo perché ha dichiarato che fa uso di cocaina. Che ingenuo! Credeva forse di essere nel paese della verità?


Qui siamo nel paese dell’ipocrisia, il cui motto è: “Si fa, ma non si dice”. Basta farlo e non dirlo, e tutto rientra nella normalità.

Pecore di pura razza italica

Liliana Picciotto, nel suo libro L’alba ci colse come un tradimento, pubblicato da Mondadori, elenca cifre impressionanti sul coinvolgimento italiano nella Shoah. In particolare ricorda le migliaia di ebrei rastrellati nei territori della Repubblica sociale da parte di funzionari di polizia e dei carabinieri e rinchiusi nel campo modenese di Fossoli, per poi essere deportati in Germania. E ricorda come dal 3 novembre 1943 gli agenti delle questure affiancarono i reparti speciali delle SS per svolgere l’opera di “pulizia”. Del resto, esistevano già i campi di concentramento di Bolzano e di san Sabba. Tutto questo non avvenne per caso, ma in seguito alle leggi razziali e alla dichiarazione del Partito nazionale fascista che affermava: «Tutti gli appartenenti alla razza ebraica sono stranieri, durante questa guerra appartengono a nazionalità nemica».


Dunque, il razzismo è presente in quei popoli in cui non si sviluppa il senso critico e la capacità di pensare con la propria testa, ma fede e sottomissione. Il fascismo non prese a prestito dalla cultura religiosa il motto: “Credere e obbedire”?