sabato 31 agosto 2013

Morale ed evasione fiscale

In questo paese di ipocriti, il "buon esempio" viene sempre dall'alto. Non solo abbiamo un ex Presidente del Consiglio condannato per evasione fiscale, il quale tutti i giorni minaccia di far cadere il governo se non troveranno il modo di cancellargli la condanna, ma abbiamo anche un Papa, che compare ossessivamente tutti i giorni in televisione a fare grandi discorsi di morale, ma che non paga un euro di tasse per tutte le attività commerciali della Chiesa. Quando questa gente compare in televisione, bisognerebbe mettergli una sovrascritta: "Evasore fiscale". Vi immaginate se in America si scoprisse che Obama ha evaso milioni di tasse? Ma da noi tutto è possibile, proprio perché siamo stati allevati nella morale cattolica, che se ne è sempre fregata dello Stato, cioè del prossimo. Chissà con quale coerenza un governo appoggiato o diretto da Berlusconi, e benedetto dal Papa, potrebbe combattere l'evasione fiscale.
Fra l'altro, l'evasione fiscale è un reato proprio contro la collettività, perché, se i ricchi non pagano, i poveri dovranno pagare molto di più.
Questo principio sfugge sia agli elettori di Berlusconi sia agli adoratori del Papa, il quale avrà certamente consigliato al democristiano Letta di lasciar perdere questa brutta storia dell'Imu. Così, come avevo previsto, la Chiesa non pagherà mai niente nemmeno per quest'anno di evasione. Non a caso le erano già stati dati altri cinque anni di tempo per mettersi a posto. Ma potete essere certi: non pagherà mai.
Altro che Chiesa dei poveri! Questa è il paese dei ricchi protervi che fanno pagare le tasse solo ai poveri.

giovedì 29 agosto 2013

Bufale fiscali

Siamo all'ennesima presa in giro di Berlusconi. Per farsi bello presso il suo elettorato, vuole ad ogni costo la cancellazione dell'IMU. E la ottiene. Peccato che sia subito pronta una nuova tassa, che la sostituirà e sarà ancora più cara.
La razionalità avrebbe voluto che questa tassa fosse messa in rapporto al reddito, in modo da toglierla ai più poveri, ma da lasciarla ai più ricchi.
Gli italioti, popolo irrazionale, abboccano all'amo. S'illudono che i soldi sottratti con l'abolizione dell'IMU non usciranno alla fine dallo loro tasche. E, come tutte le cicale, gioiscono adesso... per piangere più tardi.
Sono decenni che l'Italia è governata con questi metodi furbeschi e truffaldini. E i risultati si vedono.

sabato 24 agosto 2013

Il grande ricattatore

E' incredibile che l'intero ceto politico debba occuparsi della sorte di un unico uomo invece che della sorte di 60 milioni di italiani che se la passano sempre peggio. Eppure Silvio Berlusconi non dovrà sopravvivere con una pensioncina sociale né dovrà preoccuparsi di pagare le tasse sulla casa, anzi sulle sue innumerevoli ville. Ci sono uomini politici, come Lupi, Bondi o Cicchitto, che stanno tutto il giorno a pensare, non agli italiani, ma a quell'unico individuo, a che cosa inventare per non fargli scontare la pena per i reati commessi. Quante energie sprecate!
Ormai il ricatto è palese: o graziate Berlusconi o facciamo cadere il governo.
Intanto, anche la Lombardia non è più fra le cento regioni più sviluppate. I consumi sono tornati a quelli degli anni '70, molti non ce la fanno nemmeno a comprare i farmaci e l'Italia scivola sempre più in basso.
E i politici di che cosa si occupano? Di come salvaguardare un miliardario.
Lo squallore della politica italiana non può che riflettersi nella decadenza della società.

mercoledì 21 agosto 2013

Gli inchini di Rimini

Stavolta devo dare ragione a Grillo. Come mai tutti gli anni politici e imprenditori devono riunirsi al meeting di Comunione e Liberazione? E perché la televisione ce ne parla tanto?
Che cosa rappresenta questo sedicente movimento ecclesiale, se non il volto affaristico del cattolicesimo? Forse è per questo che assistiamo a tanti omaggi, a tante presenze?
Recentemente un parroco del bresciano ha lasciato in eredità 800.000 euro alla badante moldava - nonché una montagna di debiti per ristrutturazioni. La parrocchia ha impugnato il testamento. Vuole vederci chiaro.
Anche noi vorremmo vederci chiaro nelle ricchezze di tanti preti, della Chiesa e di vari movimenti ecclesiali. Verrebbe fuori il vero volto del cattolicesimo italiano - non quello favolistico di cui parla il Papa.

Il potere della televisione

In qualunque paese democratico sarebbe inammissibile che il proprietario di tre televisioni, conquistate attraverso i favori politici, nonché di innumerevoli giornali, si candidi alla vita politica. Rispetto ai suoi avversari, c'è una sproporzione di forze che diventa più evidente quando queste stesse televisioni e questi giornali vengono mobilitati per la campagna politica. Eppure sappiamo tutti che la maggioranza degli italiani si forma un'opinione politica in base alle televisioni.
Come mai in Italia si permettono simili anomalie e non si è fatta una seria legge sul conflitto d'interessi? Forse perché negli ultimi vent'anni ha governato il detentore di tre televisioni? Forse perché gli italiani sono stati abituati dalla cultura cattolica a credere che i loro problemi potessero essere risolti affidandosi all' "uomo della Provvidenza". Lo hanno fatto con Mussolini e adesso lo fanno con Berlusconi. E non si accorgono che ogni volta vengono ingannati da questi sedicenti salvatori, che portano il paese al collasso.

sabato 17 agosto 2013

Pena e grazia

C'è chi, come il re Mida, trasforma tutto ciò che tocca in oro e c'è chi, come Berlusconi, degrada tutto ciò che tocca. Così succede per l'istituto della grazia, che dovrebbe essere concessa a chi ha espiato parte della pena o a chi ha particolari meriti. Ma lui che meriti avrebbe? Quello di aver fondato un partito che ha difeso i suoi interessi personali e che ha portato l'Italia al collasso economico e morale?
Con questi "meriti" bisognerebbe applicare il "fine pena: mai".

lunedì 5 agosto 2013

Gli istrioni

Oggi qualcuno ha detto: "Ritirarmi io? Mai. Morirò sul palco!" Credevo che fosse Berlusconi.
No, era Vasco Rossi.

Un grande guitto

Il vecchio guitto ha organizzato il suo solito spettacolino. Con i soldi che si ritrova (anche grazie all'evasione fiscale), ha reclutato qualche migliaia di disoccupati e di pensionati, li ha caricati su pullman e li ha trasportati a sue spese fino a Roma, davanti a casa sua. A tutti i partecipanti erano stati distribuiti kit con bandierine, cartelli, insegne, trombette, fischietti, distintivi, slogan, manifestini e un programma completo di quello che dovevano fare. Tutto secondo copione. Quindi ha tenuto il discorso, in cui ha ribadito di essere una vittima del sistema giudiziario. Ed è riuscito, da consumato attore, a farsi sfuggire anche qualche lacrima.
Alla fine si è sentito legittimato a non mollare.
Qui è sublime: arriva perfino a convincere se stesso. Recita talmente bene che non distingue più tra personaggio e uomo vero.
Ma anche i vecchi guitti sanno che c'è un momento in cui è meglio abbandonare le tavole del palcoscenico.

sabato 3 agosto 2013

Un recluso di lusso

Dopo aver esaltato il proprio senso di responsabilità e aver detto che si dovevano mantenere separate le questioni personali dalle questioni politiche, ecco il vero volto della destra di Berlusconi, che minaccia dimissioni in massa se non verrà graziato il suo Capo e Padrone. Qualcuno ripete che la condanna è una congiura della magistratura comunista (dopo tre gradi di giudizio!) e qualcun altro minimizza: che cosa sono in fondo sette milioni di euro sottratti al fisco? Già, che cosa sono? Quante pensioni pagheremmo?
Ma in fondo Berlusconi può stare tranquillo. Che cosa gli succederà di così spaventoso? Trascorrerà un anno agli arresti domiciliari in una delle sue magnifiche ville, servito da uno stuolo di camerieri e, soprattutto, di cameriere. Pensi alla maggioranza degli italiani che sono costretti a rimanere reclusi a vita in microscopiche casette lavorando come matti per pagare anche le tasse che lui ha sottratto allo Stato.
Purtroppo, sono magari gli stessi che poi lo votano!

giovedì 1 agosto 2013

La maschera gettata


Potremmo dire che finalmente Berlusconi è stato smascherato - ma per chi? Noi da tempo sappiamo quale sia il suo vero volto, e non lo abbiamo nascosto. È l'imprenditore che si è fatto da sé, utilizzando i politici che si facevano finanziare. Poi, quando il suo impero è entrato in crisi, ha deciso di entrare direttamente nel grande affare della politica. Ma ha continuato a pagare magistrati, giornalisti, avvocati, ragazze di facili costumi, procacciatori di carne fresca, finanzieri e parlamentari. Questa è sempre stata la sua politica. Il denaro per comprare tutto e per corrompere.
In un certo senso è il prototipo del politico affarista, del capitalista senza scrupoli. Le condanne della magistratura confermano quello che già sappiamo. Non aggiungono niente di nuovo. Semmai, smascherano i suoi sostenitori, che ormai non potranno più far finta di non sapere.