martedì 31 gennaio 2017

Il potere degli ignoranti

Brutta bestia, l’ignoranza. In Oriente la si considera – giustamente – l’origine di tutti i mali.
Quando si ha un popolo con grandi maggioranze di ignoranti, non c’è speranza. Perché gli ignoranti eleggeranno solo altri ignoranti – perlomeno i furbi, i disonesti, gli incapaci e gli ipocriti.
Agli ignoranti basta una buona campagna pubblicitaria per farsi convincere, cioè abbindolare.
Guardate Trump. C’è individuo più rozzo e ignorante? Ce l’ha scritto in faccia. Ma i rozzi e gli ignoranti lo hanno eletto.
Del resto noi italiano lo sappiamo bene. Non abbiamo votato la Raggi e Grillo? Non abbiamo votato Berlusconi? Non abbiamo appena respinto una riforma costituzionale per ritrovarci nella confusione più assoluta?
E, in passato, non abbiamo votato Mussolini? E i tedeschi non hanno votato Hitler?

Sono i popoli ignoranti che hanno voluto tutto questo. È l’ignoranza che produce ogni disastro.

giovedì 26 gennaio 2017

Fazioni italiche

Noi non abbiamo il pragmatismo, la lucidità, la spregiudicatezza e il cinismo dei popoli anglosassoni che dominano il mondo. Non abbiamo l’idea di avere una missione. Noi non abbiamo politici capaci di pensare in termini mondiali.
I nostri piccoli politici li vediamo. Lottano nella loro piccola fazione, lottano per un partito o per se stessi, per ottenere un ingiusto vitalizio dopo cinque anni. Non c’è in loro nessuna visione generale dei problemi del mondo e della missione del paese. Vivono alla giornata, lottando gli uni contro gli altri su quisquilie. Prima la riforma costituzionale, ora la legge elettorale. Ma non vanno al di là del loro paesello; sono provinciali.
E questo non dura da qualche decennio, ma da secoli. È sempre andata così. I ducati, le repubblichine e le monarchie italiche hanno sempre lottato le une contro le altre, chiamando in aiuto di volta in volta i francesi, gli spagnoli, gli austriaci e così via.
Ci sarebbe anche il Papato. Ma quello non è italiano, se non per imporre tasse agli italioti che lo sostengono. Quello fa gli affari suoi, non gli interessi dell’Italia.
Non sapendo fare gli interessi nostri, non possiamo che regredire. Oggi la Gran Bretagna dice all’America: “Noi due insieme possiamo ancora dominare il mondo.”
E noi che cosa facciamo? I dominati, i camerieri delle grandi potenze che si sentono padrone del mondo.


mercoledì 25 gennaio 2017

Inferni, paradisi e purgatori

Perché gli esseri umani sono arrivati a concepire inferno, paradiso e purgatorio? Facile rispondere: perché sono condizioni che possono verificarsi in ogni momento nella loro vita.
Però, attenzione: qui sulla terra si tratta di stati transitori. Non c’è niente di fisso e di solido; si può passare in un istante dall’uno all’altro. Questa è la nostra esperienza.
Dunque, ipotizzando che ci possano essere anche nell’aldilà, nessuno può assicurarci che siano stati permanenti. Si potrebbe passare anche lì da una condizione all’altra.
Insomma, niente finisce, né qui né, eventualmente, al di là. Tutto si trasforma, qui e in ogni possibile mondo, qui e in ogni possibile dimensione.
Questa è la legge della trasformazione e del divenire, che vale dappertutto.

È molto importante sviluppare la capacità omeostatica della mente umana. Noi non abbiamo potere sugli avvenimenti esterni, ma lo abbiamo sul modo in cui reagiamo. E ci possiamo addestrare ad attutire “inferni”, “purgatori” e “paradisi”, in modo da diventare padroni di noi stessi e da non essere travolti ogni volta da oscillazioni paurose e destabilizzanti.

martedì 24 gennaio 2017

Il paese delle catastrofi

Conosciamo gli italiani, la loro pigrizia, il loro vivere alla giornata, il loro non programmare nulla, il loro non prevedere nulla. Sono quelli che vivono in un paese terremotato, ma non vogliono pensarci e si affidano allo stellone. Con il risultato che periodicamente interi paesi e intere regioni vengono devastate senza che siano costruite case antisismiche.
Siamo pieni di pericolosi vulcani, ma costruiamo sulle pendici del Vesuvio. Siamo pieni di fiumiciattoli pericolosi, ma vi costruiamo sopra le case.
Costruiamo dighe in cima alle montagne che crolleranno, eleggiamo partiti pur sapendo che sono incapaci di governare, costruiamo ferrovie o viadotti su terreni che franeranno, costruiamo alberghi sui canaloni di montagna.
Ma nessuno vuol pensarci. Noi non siamo il Giappone. Siamo il paese della dimenticanza e dell’improvvisazione.

Dunque, non ci lamentiamo. Abbiamo ciò che ci meritiamo.

martedì 17 gennaio 2017

L'internazionale degli idioti

In America i poveri hanno votato per il miliardario Trump, che per prima cosa vuole abolire l’ObamaCare, ossia il servizio sanitario per i poveri.
Se in Italia abbiamo gli italioti, in America abbiamo gli… americanioti.

Tutti i popoli prima o poi ci cascano. Per risolvere i loro problemi, eleggono l’uomo forte – che farà solo i suoi interessi. 

lunedì 16 gennaio 2017

Il mercato della religione

Dai dati della Corte dei Conti risulta che, grazie a martellanti campagne pubblicitarie, la Chiesa incamera gran parte dell’8 per mille. Invece lo Stato italiano non fa quasi nulla – e non incamera quasi nulla (170 milioni nel 2014). Anche se l’8 per mille potrebbe essere usato, per esempio, per ristrutturare le scuole che crollano. Anzi, il laico che vuol dare soldi allo Stato, non è neppure sicuro che non siano di nuovo girati alla Chiesa. È uno dei tanti scandali di questo paese.
La Chiesa arriva a spendere 4 milioni e 645.000 euro per campagne di spot (anno 2004) e incassa l’enorme cifra di 1 miliardo e 470 milioni (anno 2012). Un buon affare. In quindici anni, la Chiesa ha investito 64 milioni di euro in spot sulla sola Rai. E in 24 anni ha incassato più di 18 miliardi di euro (contro i 400 milioni di tutte le altre confessioni messe insieme).
Con tutto questo fiume di denaro, la Chiesa è straricca e fa quel che vuole.
Non con Dio, ma con buone campagne pubblicitarie, in Italia si ottiene tutto. Perché gli italioti non sono in grado di pensare con la propria testa e si fanno condizionare da qualsiasi spot diabolicamente congegnato.
Insomma anche “Dio” si affida agli spot. Che cos’è d’altronde la vita, se non un enorme spot pubblicitario che nasconde la verità per mostrare solo aspetti edulcorati?



domenica 15 gennaio 2017

Per vivere felici

La consapevolezza – la facoltà base di una mente meditativa – è un’arma a doppio taglio: da una parte mette in luce le brutture di questo mondo, l’ineliminabilità delle sofferenza e della violenza, e la natura effimera e transitoria di ogni essere e di ogni cosa, e, dall’altra parte, proprio per queste scoperte, ci dà il senso della rarità, della preziosità della nascita umana.
Sono due facce della stessa medaglia: è proprio la scoperta dell’impermanenza che ci spinge a darci da fare per comprendere che la vita e la nostra coscienza sono beni preziosi, da mettere a frutto, da utilizzare al meglio.
La consapevolezza ci permette di vedere la vera natura delle cose e di non illuderci di poter durare a lungo, di essere individui consistenti e duraturi. Siamo tutti beni effimeri, vuoti a rendere.
Dunque la meditazione, la consapevolezza, mentre si focalizza su questi “difetti della vita”, non è una pratica distruttiva o nichilista che ci toglie ogni speranza, ma è una pratica che ci porta a vivere appieno ogni momento dell’esistenza.
Anche per quanto riguarda l’individualità, la meditazione di consapevolezza ci dice che, da una parte, siamo tutti unici, ma, dall’altra parte, ci dice che siamo tutti interconnessi, che siamo tutti la stessa cosa, come le onde del mare – di un unico mare.
Il nostro compito, la nostra missione, il nostro significato consiste nel diventare sempre più consapevoli, non per essere pessimisti, ma per vivere felicemente nel presente.
Invece, l’inconsapevolezza, l'ignoranza e la non-attenzione, è sicuro che ci porteranno all’infelicità.



sabato 14 gennaio 2017

Giovani infelici

In America i giovani infelici vanno a scuola armati fino ai denti e ammazzano compagni e insegnanti.
In Italia, ammazzano i genitori.

Si sa, in Italia, la famiglia viene prima di tutto.

martedì 10 gennaio 2017

IL salto del Grillo

Dunque, Grillo è stato umiliato dal gruppo liberal-democratico europeo, che non lo vuole tra le sue file. Non ha i requisiti.
Certo che è così. Se fino a ieri era anti-europeista, non può pretendere il giorno dopo di entrare in n gruppo di partiti che è il più europeista. Avrebbe dovuto capirlo che non era un comportamento serio.
Ma non lo ha capito perché in Italia qualunque buffonata, qualunque contraddizione, qualunque giravolta, qualunque incoerenza va bene. Oggi bianchi e domani neri.
Ma qual è l’ideologia dei Cinquestelle? Né di destra né di sinistra? Che significa? Qual è la scala dei loro valori? Nessuno lo sa. È l’opportunismo.
In Italia tutto questo viene accettato, perché gli italioti non amano la coerenza, e amano la furbizia. Ma, nei paesi seri, è tutto un altro discorso. Non basta vivere giorno per giorno, inventandosi valori ballerini. Bisogna avere solide basi, e un insieme di valori coerente.






                                                                                                   

lunedì 9 gennaio 2017

Chi comanda nei Cinquestelle

Dopo aver tanto parlato di democrazia delle rete e di consultazione dei cittadini, ecco la verità.
Tutto dipende da come si alza Grillo la mattina. Se vuol cambiare le alleanze, le annuncia come un monarca ai suoi sudditi.

L’utopia sfatata – come sempre.
Ma i gonzi ci credono sempre.