martedì 21 ottobre 2014

Giustizia politica

Quando Berlusconi era al governo e veniva processato dalla magistratura per reati vari, sosteneva che i magistrati erano politicizzati e che si faceva contro di lui un uso politico delle giustizia.

        Ora che viene assolto, dopo aver stretto un accordo con Renzi, abbiamo l’impressione che non avesse tutti i torti. 

Aria nuova in Vaticano?

Aperture verso gli omosessuali, aperture verso i divorziati, aperture verso le coppie di fatto… aria nuova in Vaticano?
No, aria fritta.
Non si può rianimare un cadavere defunto da duemila anni. Inutilmente la religione insegue una società civile che è molto più avanti. La tradizione in tal caso è un intralcio.

D’altronde, la Chiesa, prodotto italiano, non può che assomigliare alla politica di questo paese: tante chiacchiere, tanti annunci, ma fatti… nessuno.

domenica 19 ottobre 2014

Destra e Chiesa

Si dice che non esista più differenza tra destra e sinistra. Ma proprio oggi si vede una distinzione fondamentale nel campo dei diritti civili, per esempio nel riconoscimento dei matrimoni omosessuali. La destra è reazionaria, ed è appoggiata dalle autorità cattoliche.

Anzi, possiamo dire che la religione cattolica sia la vera ispiratrice della destra italiana.

giovedì 16 ottobre 2014

Le alluvioni

Ormai, ad ogni temporale, assistiamo all’alluvione di qualche paese o città.
D’accordo, il clima è cambiato. Ma, prima dell’alluvione di acqua, ci dev’essere stata un’alluvione dei cervelli, perché nessuna persona sensata costruirebbe case negli alvei dei fiumi. E da noi, invece, lo si è fatto.

E che dire di quelli che costruiscono ville sulle pendici dei vulcani?

Il paese della paralisi

Poiché gli italiani sono uno dei popoli più faziosi del mondo, sono anche uno dei più litigiosi. La quantità delle vertenze civili è altissima. Si può dire che ognuno odi i propri vicini. Ed è questo il motivo per cui il nostro paese è stato uno degli ultimi in Europa a trovare l’unità nazionale.
Ma resta l’antipatia, di una regione verso l’altra, di ogni paesino, di ogni contrada verso quella vicina. Sono note le guerre fra città che hanno funestato il passato. E oggi sono visibili le esasperazioni del tifo calcistico, che portano anche ad accoltellamenti e a morti.
Questa antica rivalità fa sì che ogni partito politico disprezzi gli altri, e che tutti si siano da fare per bloccarsi a vicenda. Il risultato è sotto i nostri occhi: la paralisi di ogni progetto.
Come se questo non bastasse, il ritorno del federalismo ha fatto riaffiorare il particolarismo, il provincialismo, il localismo, il fatto che tutti si ostacolino a vicenda, e lo sviluppo di una burocrazia asfissiante e idiota che paralizza ogni progetto.
L’esito finale di questo atteggiamento “culturale” e psicologico è la paralisi generale, ben visibile nel ristagno dell’economia. Il paese si è avviluppato su se stesso e non riesce più a muoversi.
Ma perché i popoli italici si odiano tanto?

Forse perché odiano, in realtà, se stessi? Forse perché, dalla caduta dell’impero romano in poi, non hanno mai combinato, in campo politico e storico, nulla di buono?

domenica 12 ottobre 2014

La sfilata dei buffoni

Dopo l’alluvione di Genova, vescovi e politici si precipitano in città a stringere mani e a farsi pubblicità.
Dopo ogni disastro, la passerella dei soliti pagliacci.

Eppure sono proprio questi inetti politicanti i veri responsabili dell’incuria che provoca tragedie.

venerdì 10 ottobre 2014

Etica all'italiana

Da una parte, Alfano vorrebbe che i prefetti annullassero i matrimoni gay celebrati all’estero e registrati dai sindaci in Italia, e, dall’altra parte, non appena si parla di introdurre una norma antiriciclaggio (che punirebbe chi ha riciclato all’estero i frutti di ruberie e di tanti altri reati di corruzione), vorrebbe subito annacquarla.
Guardate dove va a finire il senso etico dei nostri ipocriti cattolici.

Per loro, è peggio un matrimonio omosessuale di un delinquente che ha messo sul lastrico i suoi dipendenti o che ha rubato il denaro dei contribuenti.

L'Opera di Roma


La vicenda dell’Opera di Roma è la metafora della situazione italiana, dove tutti tirano troppo la corda e vogliono mille privilegi, dove nessuno recede, dove si perde ogni ragionevolezza, dove ognuno è contro tutti gli altri e dove una burocrazia ottusa la fa da padrone. Alla fine si manda in malora ogni cosa.
Federico Fellini aveva rappresentato tutto questo nel film Prova d’orchestra (1979), a dimostrazione che i guai degli italiani sono colpa degli… italiani.  Come finisce il film? Un’enorme palla da demolizione distrugge un muro della sala, le prove riprendono e il direttore finisce col parlare in… tedesco (!).
Mai opera fu tanto profetica.
Il fatto è che Fellini conosceva gli italiani e sapeva  che si tratta di un popolo allo sbando alla ricerca di un “Signore” che li comandi.
Che cosa deve fare questo Signore? Deve dare spettacolo di sé. Con la sua corte, i suoi amici, i suoi nemici, le sue donne, i suoi scandali, le sue cerimonie, i suoi intrighi, i suoi discorsi… un po’ come i Signori del Quattro-Cinquecento o i Papi. E, soprattutto, non deve cambiare niente, perché gli italiani sono il popolo più conservatore d’Europa.
Nessuno di questi Signori ha mai fatto nulla di significativo, anche perché il vero potere ce l’hanno gli stranieri. Negli ultimi cinquecento anni, l’Italia è sempre stata governata direttamente o indirettamente dalle altre nazioni europee ed ora anche dagli americani. Di fronte alle nostre divisioni, di fronte alle nostre fazioni, ai nostri partiti (tutti grandi rivoluzionari, tutti grandi riformatori utopisti) gli altri Stati decidono per noi, e noi seguiamo come cani fedeli. Il Signore locale è solo il gabelliere che deve spremere gli italioti, facendo credere che lo fa per il loro bene.

Ma agli italiani va bene così. In fondo sono loro che hanno capito per primi che la politica non è che spettacolo.

martedì 7 ottobre 2014

Il ministro di ferro

Dunque, il ministro degli Interni, naturalmente uomo di destra e cattolico, ha ordinato ai prefetti di non tollerare nei vari comuni i registri delle coppie gay. Chissà che male facevano? Certo, era un pericolo peggiore di quello del terrorismo o del virus Ebola. Sì, il virus dell’omosessualità, che può infettarci tutti… Che paura!
Ecco un’ulteriore dimostrazione di come la cultura cattolica sia ciò che impedisce all’Italia ogni sviluppo nel campo dei diritti civili. Da una parte sembra che il Papa faccia timide aperture, ma dall’altra il cattolicesimo castratore, autoritario e discriminatore erige muri insuperabili.
In tutta Europa ci si apre al riconoscimento delle coppie omosessuali. Che siano tutti incivili e noi gli unici civili? Oppure siamo i soliti arretrati?
L’ideologia cattolica è un Moloch mostruoso, piantato al centro dell’Italia, che non vuole cambiare nulla, che si oppone ad ogni tentativo di mobilità sociale.

Ma chi non si muove socialmente, non si muove neppure economicamente.

mercoledì 1 ottobre 2014

Bandiere ed inni

Maroni vuole indire un referendum per decidere quale sia la nuova bandiera della Lombardia. Problema che angustiava noi tutti, Pare infatti che il simbolo della “rosa camuna”, che pure compare dappertutto, sia solo uno stendardo.
A quando un referendum per stabilire anche quale sia l’inno del nuovo Stato sovrano?

Continuano i tentativi penosi ( e astuti) di secessione. 

Forti e deboli in Europa

Dunque la Francia può fare quel che le pare. E lo stesso era successo alla Germania.
Loro possono sforare i limiti del 3 per cento. Noi no. Noi dobbiamo dannarci l’anima e distruggere il paese per restare nei parametri di Maastricht.
Insomma, in Europa si vede chi comanda e chi no, chi è importante e chi no.
Eppure attualmente la presidenza è italiana. È possibile che nessuno in questo paese alzi la voce? Siamo solo capaci di ubbidire come pecore?

Come siamo comprensivi con i forti, come siamo severi con i deboli!