giovedì 31 luglio 2014

Il potere dell'ignoranza

Un nazione in cui si legge poco è un paese di ignoranti. E questa ignoranza culturale si riflette in tante cose: nei politici e nei dirigenti, nella burocrazia ottusa, nello scarso senso civico e nella diffusione della corruzione.
Un popoli di ignoranti è composto da una parte di arroganti e dall’altra parte di sudditi, di gente che non è consapevole dei propri diritti e che s’inchina sempre davanti ai potenti.
L’ignoranza si riflette anche nella religione: nei credenti bigotti, nei preti sfruttatori, nel vuoto dei rituali soltanto formali e nell’idea stessa di Dio come Padrone e Dittatore.
Esiste poi l’ignoranza metafisica, che consiste nel non riconoscere la natura ultima delle cose, nel dare valore a ciò che non ha importanza e nello scambiare per reale ciò che è solo un’illusione.

Non a caso le religioni orientali riconoscono che l’ignoranza (avidya) è all’origine del nostro mondo degradato, il samsara. È dall’ignoranza che discende ogni limitazione, ogni falsa identificazione, ogni sofferenza.

lunedì 28 luglio 2014

L'apparente solidità della materia

Eppure Milarepa riuscì a far passare una mano attraverso un muro. Come fece?

Lui non solo aveva capito che la materia è qualcosa d’inconsistente, un’illusione, e che ha la stessa solidità di un sogno, ma l’aveva anche realizzato.

domenica 27 luglio 2014

Trionfi italici

Dunque Vincenzo Nibali ha vinto il Tour de France, e ne siamo  contenti. Ma questa è la tipica impresa all’italiana: solitaria, individualistica, al di fuori dell’Italia. Perché, se fosse dipesa dal “sistema paese”, non avremmo mai vinto.
Il geniaccio italiano prescinde da tutto, e dà il meglio di sé quando si dimentica dell’ambiente italico da cui proviene e che fa di tutto per ostacolarlo, e si butta in avanti da solo; quando non ci sono politici da blandire, burocrati da foraggiare o sindacati da far ragionare.
Insomma, la vittoria di Nibali è il trionfo di un italiano, non degli italiani.

Non dobbiamo però buttarci giù; qualche volta avviene il contrario. Per esempio, l’affondamento della Costa Concordia è colpa di un italiano scriteriato, mentre il suo recupero è merito di tante persone di buona volontà, alcune straniere e altre (per fortuna) italiane.

venerdì 25 luglio 2014

L'operetta italiana

Sappiamo che gli italiani sono un popolo emotivo e melodrammatico. Esaltano e caricano tutti i contrasti. Ma, poco dopo, passato lo sfogo, si dimenticano di tutto.
Così, in questi giorni, assistiamo a sceneggiate di parlamentari che gridano al “colpo di stato” e organizzano processioni al Quirinale solo perché la maggioranza vuole fare riforme di tipo istituzionale, su cui la stragrande maggioranza degli italiani è d’accordo. Siamo alle sceneggiate napoletane, con gente che si straccia le vesti e fa finta di essere preoccupata del bene generale… mentre è evidente che si tratta per lo più di proteste che hanno lo scopo di bloccare ogni cambiamento.

Eh, sì, perché in Italia i politici che si sono assicurati posti e stipendi privilegiati hanno un unico obiettivo: che tutto rimanga così com’è. 

martedì 22 luglio 2014

La giustizia miope

Qualche volta si ha l’impressione che la giustizia umana si concentri sulla pagliuzza proprio perché non riesce ad attaccare la trave. Per esempio, il gangster Al Capone, autore di omicidi, finì in galera per evasione fiscale.
Ma anche da noi gli esempi non mancano. Oggi Emilio Fede, ex fedelissimo di Berlusconi, dice in una telefonata registrata: “Silvio, soldi, mafia, mafia, soldi…”. Non si tratta di una novità. Già qualcuno aveva adombrato che Berlusconi, tramite il suo braccio destro Marcello Dell’Utri (finito in galera per associazione mafiosa) avesse ricevuto grandi finanziamenti dalla mafia. D’altronde, nella sua villa ad Arcore, stazionava un noto mafioso.
Ma tutto questo non scompone nessuno, tanto meno i giudici, che invece lo hanno attaccato sulle sue frequentazioni con un esercito di prostitute.

Insomma, certe cose sono così grandi che nessuno vuole vederle. Forse la giustizia italiana non sarà cieca, ma miope sì.

domenica 20 luglio 2014

Le scuole cattoliche

Insomma, le scuole cattoliche, se scoprono che sei divorziato o gay, non ti rinnovano il contratto. È accettabile che le scuole paritarie che non pagano tasse e ricevono contribuiti dallo Stato possano ledere i diritti degli individui e fare quello che vogliono?
I nostri governi, sempre tutti iper-cattolici, cercano di non vedere. A loro basta inchinarsi davanti al Papa.

Da dove si vede chi è che discrimina in questo paese.

sabato 19 luglio 2014

Ignorantia legis non excusat

Una volta si diceva che la legge non ammette ignoranza. Ora, nell’assoluzione di Berlusconi, si afferma che Berlusconi non sapeva che stava per aver rapporti sessuali con una minorenne.
D’ora in poi tutti potranno dire la stessa cosa: non sapevo che la bambina era minorenne.
In realtà, che a Berlusconi piacesse frequentare ragazze molto giovani era noto a tutti. Non c’era stato poco prima anche il caso di una certa Letizia?

Ma il fatto è che Berlusconi andrebbe processato non per il puttanaio che aveva creato nella sua villa, ma per l’esito disastroso dei suoi vent’anni di governo – peggio di una guerra perduta per gli italioti.

venerdì 18 luglio 2014

Giustizia a orologeria?

Sarà un caso che, da quando Berlusconi ha stretto un patto per le riforme con Renzi, tutti i suoi processi si squagliano come neve al sole e anche le poche condanne sono leggere come piume?
Una volta i suoi sostenitori parlavano di “giustizia a orologeria” o di “uso politico della giustizia” per quei processi che, secondo loro, venivano imbastiti per ostacolare il loro leader.
Ma ora è logico domandarsi: che si tratti ancora di giustizia a orologeria, ma con le lancette dell’orologio che stavolta vanno in senso opposto?

Certo è che i giudici sono bravissimi a fiutare da che parte tira il vento.

lunedì 14 luglio 2014

La religione dell'inchino

In fondo il cattolicesimo è la religione dell’inchino. Il prete si inchina, il fedele si inchina, i chierichetti si inchinano, e tutti devono inchinarsi e baciare la mani agli alti prelati e al Papa. Ci si inchina davanti alle statue, agli altari e alle immagini sacre. E così ci si abitua a credere che davanti ai potenti, dell’aldilà e anche di questo mondo, ci si debba sempre inchinare.
Sarà per questo che nelle processioni le statue dei santi, di Gesù o della Madonna vengono fatte fermare e inchinare davanti ai palazzotti dei mafiosi e dei potenti.
Nasce così quella tipica cultura della sottomissione e del servilismo, che ha fatto degli italiani un popolo di lacchè. Di fronte al potente l’italiota si inchina, si prosterna, si umilia, gli bacia i piedi e ricorre senza pudore ad adulazione, cortigianeria, piaggeria e incensamento. Il nostro non è un popolo di cittadini, ma di sudditi, che vanno continuamente alla ricerca dell’uomo potente di fronte a cui inchinarsi, senza dignità.
Ma, se il popolo è un popolo di lacchè - gli altri, i potenti, i ricchi e i governanti - si sentiranno autorizzati a fare quel che vogliono, a infrangere le leggi, ad approfittare di ogni occasione per ottenere privilegi e per abusare della loro autorità. Inoltre nasceranno mafie che sanno di poter sottomettere i tanti pecoroni che non hanno il coraggio protestare e di ribellarsi.

Eh, sì, la religione dell’inchino è una delle cause principali del degrado morale degli italiani.

Deutschland über alles

Come dico sempre, nelle cose dello spirito (e una partita di calcio è un’attività altamente spirituale) è fondamentale lo spirito con cui le si affronta. Quindi, chi è consapevole della propria forza e ha fatto di tutto per rafforzarla, finirà per vincere.
Poteva non vincere la Germania, che sa di essere il popolo più potente e organizzato d’Europa?

Rigiro la domanda: poteva l’Italia – che è consapevole solo della propria intima debolezza - vincere i campionati del mondo?

sabato 12 luglio 2014

Italia in svendita

Ormai non passa giorno che qualche azienda italiana non venga venduta o svenduta agli stranieri. Ma com’è possibile che non riusciamo più a vendere neppure i cioccolatini, il salame, la moda o la birra? Credo che ormai, anche solo per vendere i maccheroni, dovremo affidarci a qualche multinazionale estera. E non è che queste aziende vadano sempre a grandi gruppi industriali o a paesi più floridi. C’è perfino la Spagna e la Turchia che comprano.
No, io credo che gli italiani attraversino la più grande crisi della loro storia: una specie di depressione o di sfiducia collettiva. Mentre i poveri sono raddoppiati negli ultimi cinque anni, nessuno è riuscito a fermare il tracollo.

Il fatto è che noi italiani abbiamo inventato un nuovo tipo di evoluzione: non del più adatto, ma del più raccomandato – che è quasi sempre il più incapace. I risultati sono quelli che vediamo: gli altri vanno avanti e noi andiamo indietro.

giovedì 10 luglio 2014

Scarpe grosse... e anche il cervello

Quando finirà l’amministrazione leghista in Lombardia, conteremo i danni. È stata fatta un legge per disboscare allegramente e lasciare mano libera alla cementificazione. Si aprono i sentieri di montagna alle moto. Vengono assunti in Regione parenti, amici e amanti dei capi leghisti. E ora l’Europa ci sta chiedendo i soldi delle multe non pagate (per volontà della Lega) dai produttori di latte - 1,4 miliardi di euro.

Che cosa c’è nella zucca degli italioti che non funziona? Non si sono ancora accorti di chi sono i responsabili della paurosa crisi economica che sta distruggendo l’Italia? Eppure per vent’anni avevano governato Berlusconi e Bossi.

martedì 8 luglio 2014

La caduta degli dei

Quella del Brasile non è stata una sconfitta, ma una disfatta. Un crollo psicologico. Il fatto è che quest’anno il popolo brasiliano non voleva giocare i mondiali, non voleva che si spendessero miliardi per costruire stadi, mentre non si trovano i soldi per i miserabili delle favelas.
C’erano già state sollevazioni e proteste. Ma i governanti hanno preferito seguire l’antico modello del “panem et circenses”. Solo che in questo caso non c’era il “panem” e c’erano solo i “circenses”. Un po’ troppo per un popolo in cui regnano ingiustizie e povertà enormi.
Quanto alla Germania, mostra il suo solito spirito: calma, determinata, organizzata e consapevole della propria forza. Non a caso è che il popolo che domina l’Europa. E questa volta c’è riuscita senza fare guerre rovinose, ma solo spingendo tutti gli altri popolicchi, disorganizzati, divisi e litigiosi, ad adottare la propria moneta.

Lo avesse capito Hitler!

lunedì 7 luglio 2014

Il Grande Mafioso

Tutti hanno visto la processione ad Oppido Mamertina in cui la statua della Madonna è stata fatta fermare, in segno di omaggio, davanti alla casa del capo-mafia locale.
Mentre i carabinieri se ne sono andati, i sacerdoti sono rimasti. La verità è che per loro Dio è una specie di Grande Mafioso.
E pensare che due giorni prima Papa Francesco aveva scomunicato i mafiosi. Se fosse coerente, adesso dovrebbe scomunicare anche quei preti.
È evidente è che la Chiesa non è migliore della società che condanna. Potremmo dire che abbiamo una Chiesa corrotta in uno Stato corrotto – e non si sa chi sia la causa e chi l’effetto.
Ed è incredibile che gli italiani si fidino di una religione del genere. Tra preti pedofili, preti mafiosi, preti strozzini e la banca del Vaticano che riciclava denaro delle tangenti e della mafia, quale può essere stata l’influenza di questo modello di virtù sulla società italica?
Quando nell’Ottocento Giacomo Leopardi si recò a visitare Roma, rimase profondamente deluso: scoprì che l’ambiente ecclesiastico era angusto e corrotto, che non c’era nessuna spiritualità e che i preti trafficavano con cinismo. Insomma, il cattolicesimo era una religione di facciata.

Già, ma non è sempre stato così?

domenica 6 luglio 2014

Il futuro che verrà

Proporrei di chiamare l’epoca storica in cui siamo entrati “Neofeudalesimo”. In futuro infatti ci saranno pochi grandi ricchi, i nuovi feudatari, che possiederanno quasi tutto, e masse sterminate di miserabili, i nuovi servi della gleba. Magari avranno il telefonino, ma saranno schiavi.
E la religione che ruolo svolgerà? Quello di sempre: essere l’oppio dei popoli.
Lo dico senza disprezzo. L’oppio (con i suoi derivati, per esempio la morfina) è utilissimo. Serve a far sopportare certi dolori che non si saprebbe in che altro modo lenire.

Però la sua funzione è sempre quella: stordire, far dimenticare la realtà, edulcorare, illudere…

Il Papa Re

Tutti vedono come i mass media di Stato, radio e televisioni, siano al servizio del Papa Re e trasmettano ad ogni piè sospinto servizi sulle sue parole, trattate come pensate straordinarie e miracolose. Non c’è discorso del Papa che non venga riprodotto in continuazione tutto il giorno fra musiche celestiali e commenti estasiati dei giornalisti. Del Papa si segue ogni uscita, ogni benedizione, ogni battuta di spirito, ogni mal di pancia; e lui ci sta alla perfezione: ha capito che deve fare l’animatore di villaggio. E lo fa con piacere.
Del resto, sa di essere il personaggio più importante in Italia. Vede bene che, quando i capi di Stato stranieri vengono in Italia, lo fanno per rendere omaggio a lui, e non certo al Presidente della Repubblica.
Oggi per esempio ha scomunicato i mafiosi. Gioia delle televisioni e costernazione dei mafiosi. In un penitenziario, hanno fatto perfino lo sciopero – sì, non sono andati a messa. Perché il delinquente italico, anche se ammazza, anche se violenta, anche se dissangua la gente, è convinto di essere un buon cattolico, in grazia di Dio. Del resto, la maggioranza dei preti è sempre stata schierata con la mafia, dalla quale riceveva le congrue offerte. Anche le cerimonie di iniziazione dei mafiosi si tengono giurando su libri sacri e su santini. Nei covi dei delinquenti si trovano sempre immagini sacre.
Come è possibile?
È possibile perché il cattolicesimo non permette la costruzione di una coscienza autonoma. Il cattolico non ha una propria coscienza; aspetta che i preti gli dicano che cosa pensare e che cosa fare. E se lui paga una tangente (pardon, un’offerta) alla Chiesa, tutto è a posto. Oggi quindi i mafiosi si meravigliano che il Papa li scomunichi. Come? Ma la banca del Vaticano non era adibita proprio a riciclare soldi sporchi della mafia? E non c’è sempre un vescovo o un cardinale a ricevere la mazzetta quando c’è una banda che si arricchisce con gli appalti pubblici?
Però il Papa si è affrettato a chiarire che lui non vuole che questa gente sia messa fuori dalla comunità dei credenti. No, lui vuole solo che cambino vita. E, se cambiano vita, tutto sarà perdonato, in una grande festa, come quelle cui partecipava Gesù, tra tarallucci e vino.
Insomma i nostri mass media credono di avere risolto la crisi nazionale. Basta far parlare il Papa, e finalmente il paese diventerà più morale. Gli italioti non ruberanno e non ammazzeranno più.
Peccato che il cattolicesimo continui ad essere la religione di chi non ha una coscienza autonoma, di chi non è in grado di pensare con la propria testa e di rendersi conto da solo che cosa sia bene e che cosa sia male.

Che ci sia una qualche relazione con il fatto che l’Italia sia il paese europeo più corrotto?

venerdì 4 luglio 2014

Sante elargizioni

Cosa vi dicevo? Che la Chiesa non avrebbe pagato un euro di ICI-IMU… Non è difficile fare i profeti in Italia.
Un decreto del governo stabilisce che saranno esentate dal pagamento dell’IMU-TARSI, le scuole private (leggi cattoliche) con una retta inferiore a 6800 euro l’anno. Cioè, la quasi totalità di questi istituti.
Una colossale elargizione alla Chiesa, che è la più grande proprietaria di immobili e di scuole private in Italia.

E pensare che Renzi si era presentato proprio andando a visitare alcune scuole pubbliche. E che cosa fa? Mentre queste ultime cadono a pezzi, esenta gli istituti privati dal pagamento delle sacrosante tasse.

martedì 1 luglio 2014

Unioni gay

Perfino Berlusconi apre ormai al riconoscimento delle unioni omosessuali. Ma la cultura della destra resta abbarbicata ad una paura irrazionale, come se le coppie gay potessero mettere in crisi le famiglie tradizionali.
Uno psicologo del profondo ci sentirebbe subito puzza di bruciato – ossia una paura della propria omosessualità. Perché resta il fatto che tutti abbiamo queste tendenze, più o meno inconsce, e che tutti siamo in realtà potenzialmente bisex. E più si combattono i gay, più si vuol nascondere questa verità.
Qua in una Lombardia in mano ai finti macho della Lega, si istituisce addirittura una “Festa per la famiglia naturale”. Perché questo bisogno? Quale insicurezza nasconde?

Per superare certe avversioni preconcette, ci vorrebbe una psicoanalisi di massa.