sabato 28 settembre 2019

La religiosità dei nostri politici


Certo la Chiesa cattolica ha ottenuto un successo eccezionale: non c’è italiano che sappia ragionare con la propria testa sui problemi religiosi ed etici. Pensiamo a Giuseppe Conte che ripete a pappagallo le formulette del catechismo: “Ritengo che ci sia un diritto alla vita, ma non un diritto alla morte?” E perché mai? Ci ha mai pensato un momento?
Non un dubbio, non una riflessione personale.
E pensiamo a Matteo Salvini che cerca voti mostrando crocifissi, baciando rosari e affidandosi alla Madonna. Un altro si vergognerebbe. Ma lui conosce bene i suoi polli. E forse ci crede pure! Crede che basti baciare un rosario per saper governare! Intanto ha sbagliato l’ultima mossa o la Madonna, che non si è mai interessata di politica, lo ha consigliato male.
Questi sono i nostri politici: ominicchi che non sono capaci di ragionare con la propria testa. Come volete che possano rinnovare l’Italia? Sono uomini vecchi, con idee vecchie. E hanno venduto il cervello alla Chiesa cattolica, che se ne serve per rafforzare il proprio potere sulle coscienze.


venerdì 27 settembre 2019

Psicologia del fascista


Salvini è ormai prevedibile in tutto e per tutto. Di fronte all’idea del suicidio assistito ha subito ripetuto le parole della Chiesa: la vita è sacra e nessuno può toccarla. È l’ideologia di tutte le istituzioni autoritarie: dal fascismo al comunismo. Le autorità decidono come si vive e come si muore e gli individui non hanno voce in capitolo e devono solo ubbidire.
Non a caso sostengono anche la famiglia “tradizionale”, quella in cui solo il padre comanda e moglie e figli devono sottomettersi.
E infatti a Salvini piacciono tanto le divise della polizia.
Anche la religiosità del fascista è prevedibile: per lui Dio è il Supremo Poliziotto.

martedì 17 settembre 2019

Giochi di palazzo


Come si sa, la sinistra ha un’anima scissionista, e anche questa volta non ha resistito alla sua natura autodistruttiva. Che cosa ci voleva per fare un favore alla destra clerico-fascista? Che il Pd si dividesse. E così ha provveduto Renzi. Bravo. Sentivamo il bisogno di un altro partitino della sinistra. Ma con quale missione nasce? Nessuno lo sa. Forse per dar lustro a Renzi che da un po’ stava in ombra. E infatti questo partito serve solo a lui, per poter dire: “Conto anch’io!”.
       Da parte sua, Salvini ringrazia. Che sia stato un intervento della Madonna, arruolata recentemente nella Lega? Ora anche Salvini si sente inviato dalla Provvidenza, e passa dalla croce celtica alla croce cristiana, delineando il nuovo indirizzo della religione cattolica: elevare muri e confini, e scacciare gli immigrati.  
       I Cinquestelle tacciono, perché loro non sono né di destra né di sinistra e sono pronti ad allearsi con tutti. E infatti Conte passa tranquillamente dagli uni agli altri. Che sarà mai? Per il Fregoli della politica, l’importante è conservare la poltrona. Tutto il resto non conta.
Quanto a Di Maio, nessuno ha il coraggio di cacciarlo. Così lo hanno eletto ministro degli esteri, pur non sapendo nessuna lingua, neanche l’italiano. Tanto la nostra politica estera è ampiamente inconsistente.
       I grillini fanno bene a proporre una riduzione del numero dei parlamentari. Infatti, se facessimo un calcolo dei profitti e delle perdite, dei costi e dei benefici, scopriremmo che la maggior parte degli eletti è lì solo per incassare un lauto stipendio e non produce nulla di utile – una pura passività.





domenica 1 settembre 2019

Il caso pietoso di Di Maio



Di Maio si è montato la testa e crede di essere insostituibile. Il poveretto vorrebbe essere qualcuno, ma non lo è. Non ha fatto che subire sconfitte, dalle amministrative alle europee, e ha dimezzato i voti del suo partito. Ma non ha mai fatto un’opera di autocritica.
Ancora adesso fa le bizze come un bambino per riavere un ruolo importante nel nuovo governo e ostacola il lavoro degli altri. Nessuno ha il coraggio di dirgli che è meglio che se ne stia a casa.
Lo so che non sa far niente, che non ha un lavoro. Ma potrebbe chiedere il reddito di cittadinanza.
È un po’ come Renzi. Gente che non sa accettare le proprie sconfitte, la propria mediocrità.