mercoledì 29 maggio 2019

Strategia della tensione


Distratti da tante notizie, forse non abbiamo notato che, dopo 43 anni di processi, la magistratura è arrivata ad una sentenza definitiva sulla strage di Piazza della Loggia a Brescia avvenuta nel 1974. A mettere la bomba che fece otto morti e cento feriti furono due neofascisti di Ordine Nuovo, condannati all’ergastolo. I due volevano proseguire la strategia stragista iniziata nel ’69 con la bomba di Piazza Fontana a Milano (17 morti, 80 feriti).
La sentenza ci spiega tanti retroscena sulla strategia dei fascisti, approdata nel 1980 all’eccidio della Stazione di Bologna (85 morti e 200 feriti). In particolare la presenza dei servizi segreti, che sapevano chi erano i responsabili, ma non lo comunicarono a nessuno ed anzi aiutarono i colpevoli a espatriare.
Sia dunque chiaro come i fascisti siano gli autori delle peggiori stragi della nostra storia.
Questo per ricordare, in questi tempi di smemoratezza e di ritorno della destra estrema che flirta con i neofascisti, che cosa sia il fascismo. Non un’ideologia politica, ma una prassi della prepotenza e della violenza, come quelle della mafia. Fingono di essere nazionalisti, ma sono pronti a fare stragi di connazionali pur di arrivare al potere e non mollarlo più.
Oggi la strategia della tensione viene applicata dalla destra oltranzista che agita lo spauracchio dell’immigrazione e addita come nemici i burocrati dell’Europa. E gli italiani hanno abboccato subito, votando in massa per l’ “uomo forte” che li salverà. Non hanno ancora capito, i poveri italioti, che non c’è “uomo forte” che tenga. Ognuno deve rimboccarsi le maniche e cercare di veder chiaro.
Speriamo solo che non ritornino le bombe.

Stelle nella polvere


C’è chi capisce subito le cose e chi deve aspettare mesi e anni lasciando che la situazione degeneri. Che i Cinquestelle non potessero andare lontano era evidente, non solo per la loro incompetenza, ma soprattutto per la loro ideologia del non-fare, nemica dello sviluppo economico. Ora se ne stanno accorgendo parecchi.
Purtroppo, molti italioti li avevano votati, con la superficialità e irrazionalità che li contraddistingue. Improvvisando, hanno tentato di cambiare le cose e qualcosa hanno cambiato. Ma i cambiamenti possono anche essere negativi. Il risultato è che questo movimento, che non si dichiarava né di destra né di sinistra, è servito alla destra estrema di Salvini per arrivare saldamente al potere e ha bloccato l’economia in uno stallo pericoloso.
Ora i Cinquestelle devono tornare all’opposizione, che è l’unico posto in cui possono essere utili. Ma l’importante è che non tornino più al governo e che si mettano a studiare.

lunedì 27 maggio 2019

La marea nera


Con l’equilibrio che li contraddistingue, gli italioti si sono buttati a votare in massa per la Lega, un partito che con Bossi sognava l’eversione e la creazione dello Stato del Nord, la Padania. Un anno fa avevano fatto lo stesso con i Cinquestelle e ancor prima con Renzi che aveva raggiunto addirittura il 40 per cento. È come se li volessero provare tutti. Evidentemente sono disperati, tanto da andare alla ricerca dell’ “uomo della Provvidenza”, dell’uomo che li salvi. E stavolta lo hanno trovato, con tanto di rosari, crocifissi e Madonne protettrici. Di fatto, la Lega è una nuova Democrazia Cristiana spostata tutta a destra.
Condizionati da più di duemila anni di cristianesimo, era inevitabile che cedessero al richiamo dei simboli religiosi. E non importa niente se Gesù predicava l’accoglienza dello straniero (“ero straniero e mi avete accolto…”). Il congresso sulla famiglia di Verona non era stato un abbaglio. Questo è il vero cattolicesimo italiano, superstizioso, cupo, autoritario e solidale con quei governanti che alzano muri e fili spinati.
I preti naturalmente non dicono nulla, ma sono già vestiti di nero, pronti per un nuovo ventennio di clerico-fascismo e di distruzione del paese.

domenica 26 maggio 2019

Come costruire una dittatura


Purtroppo la dittatura europea ha un’origine italiana. Risale alla Roma antica quando si davano tutti i poteri ad un uomo solo per risolvere determinati problemi. Alla fine, lui avrebbe dovuto restituirli.
Di questa struttura verticistica si è avvalsa la Chiesa romana, che affida il potere ad un uomo solo, praticamente senza contraddittorio.
E gli italiani sono figli di questa doppia cultura. Per questo, sotto sotto, aspirano ad avere un dittatore. Sono come cani che cercano il capobranco.
Oggi, per istituire una dittatura, bisogna passare da certi punti. Riprendendo alcune idee del filosofo francese Michel Onfray, citiamo: assicurare una sorveglianza continua, distruggere la vita personale, sopprimere la solitudine, celebrare le feste obbligatorie, utilizzare un linguaggio unico, strumentalizzare la stampa, cancellare i classici, propagare notizie false, riscrivere la storia, distruggere i libri, industrializzare la letteratura, organizzare la frustrazione sessuale, crearsi un nemico, psichiatrizzare il pensiero critico, uniformare i bambini, asservire le persone, dissimulare il potere, utilizzare le religioni come strumenti d’oppressione e di frattura con la realtà…
Vedete voi a che punto ci troviamo. Molti ci sono già.


sabato 25 maggio 2019

La religiosità italica


Salvini non smette di esibire rosari e santini – tipico rappresentante dell’italiota superstizioso, limitato e ipocrita.
Qualcuno  si domanda come possano gli italiani votare un burino del genere.
Evidentemente sono come lui. Cercano di votarsi a qualche santo.
È l’italica religiosità.

L'interesse dell'italiota


Cambiano i governi, cambiano i partiti, ma l’Italia è sempre agli ultimi posti in Europa per sviluppo. Come mai? È per la mancanza di senso civico e nazionale, è per il mettere sempre l’interesse di parte e individuale su quello generale.
Anche se adesso esistono i partiti “sovranisti,” il meccanismo è tale per cui, più che pensare al bene del paese, si continua a pensare al bene del partito. Ed ecco provvedimenti e leggi che sembrano favorire i cittadini, ma che sono concepiti per farsi rieleggere. È da decenni che si va avanti così.
L’italiano, tranne rare eccezioni, è sempre legato al proprio “particulare”, al proprio interesse immediato. E non è capace di assumere una prospettiva disinteressata e più ampia. Altrimenti, perché ci sarebbe tanta corruzione? Si cercano le cariche pubbliche non per servire lo Stato, ma per accumulare per sé o per il proprio partito potere e soldi.
Dove sono finiti per esempio i 49 milioni che la Lega ha sottratto allo Stato? Non è un bell’esempio di interesse comune. E infatti si continuano a scoprire amministratori e politi leghisti che rubano e malversano.

martedì 21 maggio 2019

Le radici cristiane


Avete visto quanto è facile strumentalizzare una religione e presentarsi come gli uomini della Provvidenza? Già in passato è successo con il fascismo e la Chiesa ha accettato e benedetto tutto. La verità è che il cristianesimo non contrasta abbastanza questa deriva nazionalistica. Come non ha contrastato abbastanza il recente congresso di Verona sulle famiglie tradizionaliste. La Chiesa si limita a prendere le distanze e a dire che è “invocare Dio per sé è molto pericoloso”, ma questo non impedisce la diffusione del clerical-nazionalismo.
A Milano Salvini ha dichiarato alla presenza degli altri leader europei dell’ultradestra: “Affido la mia vita e la vostra vita al cuore immacolato di Maria, che sicuramente ci porterà alla vittoria!” E ha baciato un rosario, già estratto in altre occasioni politiche.
Scene medievali del genere, con processioni di preti e crocifissi, si sono già svolte in Polonia e in Ungheria, e tutte in funzione nazionalistica e anti-immigrazione. Per loro questo è “il vero spirito cristiano”. Romeo, capogruppo al Senato della Lega e già condannato a venti mesi (pena sospesa) per Rimborsopoli, ha detto che “la vera carità cristiana è quella di Salvini. Con Orban e Trump difende le nostre radici”.
E forse ha ragione. Il cristianesimo democratico e sociale è una piccola eccezione.
Le radici cristiane sono sempre quelle barbariche e medievali, che non sanno nulla di democrazia e di rispetto.

venerdì 17 maggio 2019

Il pericolo salviniano


In una scuola di Palermo, un gruppo di studenti accosta in un video Salvini a Mussolini.
Che l’intuizione fosse giusta lo dimostra la reazione di un provveditore salviniano che sospende per quindici giorni senza stipendio l’insegnante di quella classe per non aver censurato il video. Puro autoritarismo fascista.
Ormai Salvini sta sbroccando e utilizza la polizia e i suoi seguaci per strappare striscioni e censurare perfino i compiti degli alunni. Non ha la minima idea di cosa sia la democrazia. Pericolosissimo.

lunedì 13 maggio 2019

Neo-fascismo


Ma chi dà ordini alla polizia di rimuovere gli striscioni contro Salvini e di “identificare” gli oppositori che lo contrastano in maniera democratica? Questo è già fascismo!
Ora capiamo perché Salvini ami tanto la polizia. E la polizia evidentemente lo ricambia. Del resto, se vuoi creare una dittatura, devi farti amico le forze dell’ordine e magari l’esercito.
E perché la Lega cerca di occupare ogni posto possibile nelle televisioni di Stato, cacciando quelli che la pensano diversamente? Questo è l’autoritarismo cui ci aveva già abituato Berlusconi.
D’altronde l’avversione di Salvini per famiglie arcobaleno, aborto, divorzio, unioni civili e droghe leggere, fa venire in mente la frase di Gramsci che definì il fascismo “un regime reazionario di massa”.
Questo è in Italia oggi il fascismo. Il rifiuto della modernità, dell’apertura, del nuovo, un ritorno al passato. Nazionalismo piccolo-borghese.

domenica 5 maggio 2019

Salvini: indietro tutta


Sento che Salvini vorrebbe che gli studenti rimettessero il grembiule. Non mi stupisce. Lui ama tanto le divise che vorrebbe metterci tutti in divisa.
E questo mi ricorda qualcuno che lo fece. Ma finì male.

sabato 4 maggio 2019

Radici cristiane


Nei discorsi dei sovranisti, come Salvini e altri leader europei, torna il riferimento alle “radici cristiane”. E la Chiesa è contenta.
Ma perché queste radici vengono nominate dai partiti che vogliono imporre regimi autoritari?
Forse perché l’autoritarismo e il tradizionalismo sono stati sempre valori cristiani?
Insomma non vi aspettate dal cristianesimo come religione storica nessun tipo di liberazione. Semmai il contrario.
Del resto, basta leggere alcune parabole evangeliche (per esempio quella dei talenti o quella del banchetto di nozze) per accorgersi che il Dio di Gesù non è un bonaccione liberale, ma un padrone autoritario che pretende ubbidienza e sottomissione.
Ed è a questa immagine di Autorità che si riferiscono gli uomini della destra estrema.

giovedì 2 maggio 2019

La farsa del sovranismo


Per essere sovrani, cioè padroni di se stessi, bisogna avere le spalle forti. E noi italiani non siamo forti. Siamo deboli e fragili. Siamo una nazione che può fallire.
Un uomo pieno di debiti non è forte, ma è un mendicante. Deve chiede l’elemosina e deve dipendere dal beneplacito degli altri.
Quindi tutti questi discorsi sul “sovranismo” sono una presa in giro. Anche se ritornassimo alla lira, dipenderemmo dal marco e dal dollaro. E basterebbe una valutazione negativa di qualche agenzia di rating per buttarci a terra.
Fra l’altro, non abbiamo una chiara politica estera, e qualunque altro Stato, Egitto o Libia, può fregarsene di noi. Dove sono i nostri eserciti, dov’è la nostra potenza economica e finanziaria?
Quindi è inutile raccontare storie. Non possiamo essere padroni di noi stessi. A meno di costruire uno Stato di cartapesta, come quello edificato dal vecchio fascismo, che mandò in guerra una nazione senza armi e con le scarpe di cartone.
Possiamo gonfiare i muscoli come vogliamo, ma restiamo uno Stato debole. Qualcuno vi sta imbrogliando. E' una vecchia strategia per farsi eleggere.


mercoledì 1 maggio 2019

Le trasformazioni della Lega


Ai tempi di Bossi, la Lega era un partito laico, che festeggiava il 25 aprile, ed era secessionista: sognava di creare uno stato del Nord, la Padania. Con Salvini è cambiato tutto: è diventata un partito nazionale, anzi nazionalista, e di estrema destra. Ma è diventato anche un partito di bigotti. Abbiamo visto Salvini brandire rosari e Vangeli in campagna elettorale, partecipare al convegno di Verona per le famiglie tradizionali e difendere i valori del cattolicesimo più reazionario.
Ultimamente un deputato leghista ha proposto un disegno di legge per incentivare con sgravi e detrazioni fiscali i matrimoni – ma solo quelli religiosi. A parte l’evidente incostituzionalità della proposta, è evidente la deriva clericale.
Qualche prete ha subito colto la palla al balzo celebrando messe a suffragio dei repubblichini fascisti.
Insomma in Italia c’è un ritorno ad un passato reazionario e autoritario. E, in questo, la Chiesa è sempre un faro d’inciviltà.
I francesi hanno almeno fatto una rivoluzione in cui hanno combattuto gli sfruttatori del popolo, i nobili e i preti. Ma in Italia non c’è mai stato un moto del genere. Mentre tutti gli altri Stati europei facevano le riforme e scoprivano la loro autonomia, in Italia abbiamo solo fatto controriforme e servito il padrone o il dittatore di turno.
Gli italioti sono ancora convinti di risolvere i loro problemi ritornando ad un passato clericale e reazionario che ci ha sempre isolato dal contesto europeo e dalla modernità, e che è all’origine proprio di quei problemi.