mercoledì 26 dicembre 2018

Il politico narciso


Dopo le alluvioni e il crollo del ponte di Genova, poteva mancare un terremoto? No, anche perché “quelli lì” portano sfiga. Ed ecco il terremoto nel catanese con l’Eruzione dell’Etna e dello Stromboli. E il nostro Salvini che fa? Posta se stesso mentre fa colazione con pane e Nutella! È una cosa che ci interessa tutti. Ci chiedevamo spasmodicamente che cosa mangiasse il nostro ciccione. Ed ora stiamo più tranquilli.
Ma ora vedrete che correrà sull’Etna per farsi… un selfie.

lunedì 24 dicembre 2018

La settimana santa


In Italia c’è ancora gente che armeggia con presepi e crocefissi credendo di essere molto religiosa. La televisione ha riempito l’intera settimana natalizia di film idioti, che sarebbero infantili anche per bambini con gravi lesioni cerebrali.
       Così si capisce perché i cristiani hanno scelto proprio il 25 dicembre come data per festeggiare la nascita di Gesù.
Sì, è il periodo in cui c’è poca luce – e molta oscurità.

giovedì 20 dicembre 2018

Il piccolo Napoleone nostrano


Il tre che ci governano mostrano in televisione la solita finta sicumera sostenendo che non hanno rinunciato a niente della loro manovra e che sono i vincitori del confronto con l’Europa. Non è così. In realtà sono stati commissariati e hanno dovuto accettare gli ordini di Bruxelles, che li tiene d’occhio. La loro sicurezza è tutta una finta. E i poveretti non sanno più come recuperare i nove miliardi cui hanno dovuto rinunciare. Chi provvederà? Ovviamente il popolo che loro dicono di rappresentare. Ci saranno tasse e tagli.
Naturalmente è meglio che sia prevalsa la ragionevolezza e il compromesso. Per lo meno, evitiamo di colare subito a picco. Ne riparleremo ad aprile.
Quello che invece non ha ancora recuperato la ragione è Salvini, che se ne va in giro travestito da poliziotto. È vero che fa il ministro degli Interni, è vero che ha come modelli Putin e Orban, ma dovrebbe trattenersi da simili ridicoli travestimenti. Non è ancora tempo di carnevale.
Certo, è inquietante che il ministro degli Interni ami tanto le divise poliziesche. Forse il suo obiettivo è un regime di polizia, come quelli dei dittatori sudamericani. Presto lo vedremo con le divise di generale o di ammiraglio alle parate militari, senza aver mai sparato un colpo. Gli suggerirei anche le fantasiose divise di Gheddafi - erano davvero pittoresche.

domenica 9 dicembre 2018

L'uomo forte


I francesi hanno nel sangue la rivoluzione verso il potere, gli italiani la sottomissione. Noi cerchiamo sempre l’uomo forte cui affidarci… il dittatore che ci fregherà regolarmente lasciandoci in mutande. Per esempio, adesso abbiamo Salvini, che risponde bene alla bisogna. Va perfino in giro con le felpe della polizia. Che sia questo il regime che ha in testa – un regime poliziesco? Forse le sue idee sono quelle del dittatore brasiliano Bolsonaro, il quale va ripetendo: “Meglio un figlio morto che gay, viva la tortura e la dittatura!”
I partiti populisti, che adesso vanno di moda, sono quei partiti che agiscono in nome del popolo… per fregare il popolo.
Certo che noi italiani siamo specialisti nel farci del  male. Non solo la regressione economica, ma anche quella culturale e psichiatrica.

venerdì 7 dicembre 2018

L'Italia non geniale


L’ultimo rapporto del Censis dichiara che gli italiani sono spaventati e incattiviti in un Paese che ha smesso di crescere. Lo avevamo capito. E, come se non bastasse, hanno eletto un governo di ignorantoni e incompetenti che litigano tutto il tempo e non sono capaci di attuare nessuna delle loro promesse elettorali. In compenso, sono riusciti a fermare quel po’ di crescita che i governi precedenti avevano assicurato.
Che cosa può esserci di peggio? L’Italia regredisce su tutti i piani. La scuola si è imbarbarita e non è capace neppure più di insegnare l’italiano, visto che molti film sono ormai in dialetto. Dialetti napoletani, dialetti siculi, dialetti pugliesi, dialetti calabresi, incomprensibili agli altri italiani, ma che esprimono benissimo il degrado generale. Servono infatti a descrivere storie di mafia, di camorra e di ‘ndrangheta, con tutto il contorno di violenze, di ignoranza e di brutalità che ne consegue.
L’ultimo successo della televisione, L’amica geniale, ci dà un’immagine sconfortante di un’Italia rozza e arretrata che non vuole assolutamente migliorarsi. Un ritratto di un passato che è anche un presente.

mercoledì 5 dicembre 2018

Il Navigator...a vista


Di Maio scioglie la fallimentare azienda di famiglia perché dice che deve dedicarsi ai cittadini.
Speriamo che l’azienda Italia non faccia la stessa fine della sua azienda di famiglia.

domenica 2 dicembre 2018

Recessione e regressione


La scena “blasfema” della statua della Madonna fatta a pezzi alla Scala e subito eliminata, la parola “Gesù” riammessa in una canzoncina scolastica che era stata epurata da un’insegnante troppo politicamente corretta, gli appelli a fare il presepe in chiave anti islamica, i crocefissi piantati dappertutto a mo’ di avvertimento… c’è un perfetto allineamento in Italia - il paese dove più che riforme si fanno controriforme - fra destra fascistoide e clericalismo, un allineamento che anche in passato ha sempre puntellato regimi autoritari.
Così, con questo governo giallo-verde, avremo non solo una recessione economica, già visibile, ma anche una regressione culturale, anch’essa ben visibile.

venerdì 30 novembre 2018

Il politico incoerente


Così abbiamo un vice-premier e leader del proprio partito (M5S) che possiede il 50 per cento dell’azienda paterna la quale non solo è stata costruita abusivamente ma impiega anche lavoro nero.
Questo era l’individuo che gridava in Parlamento: “Onestà, onestà..!”
Non c’è proprio da sperare coerenza in tanti politici che vedono la pagliuzza negli occhi altrui ma non la trave nei propri.
Ma, quel che è peggio, se ci fosse stato il reddito di cittadinanza, i lavoratori in nero di Di Maio lo avrebbero percepito. Succederà così?

martedì 27 novembre 2018

La Chiesa e l'eutanasia


Non appena si parla di eutanasia, ecco che la Chiesa organizza qualche evento per ribadire la sua contrarietà. E si tratta non della riaffermazione di un principio, ormai ben noto a tutti, ma di un tentativo di interferenza sui governanti italiani. “Guai a voi se legiferate sull’eutanasia!”
Se avessimo un governo di maggior spessore culturale e non tutto schiacciato sui soldi da regalare ai cittadini per essere rieletti alle prossime elezioni, sarebbe ora di rivedere il Concordato, che è un vero abominio. Si regalano miliardi alla Chiesa senza avere nulla in cambio. Così abbiamo un esercito di insegnanti di religione scelti dalla Chiesa ma pagati dallo Stato, un 8 per mille su cui lo Stato non esercita nessun controllo e un’evasione fiscale sugli immobili ecclesiastici che solleva scandalo perfino presso l’Unione Europea che ci invita a incassare quelle tasse.
Siamo pieni di debiti, ma lasciamo perdere i miliardi che la Chiesa ci deve.
Una Chiesa che è continuamente fonte di scandali e che è retta da un Papa che è il più grande bluff degli ultimi decenni. Si era presentato come un riformatore, ma non ha riformato nulla. Anzi si è rivelato un conservatore accanito, difensore perfino di vescovi che hanno protetto o fatto i pedofili. In compenso, le sue interferenze sullo Stato italiano si sono moltiplicate, fino al punto di rinnovare le vecchie battaglia contro aborto, divorzio, contraccezione e appunto eutanasia.
Non è Dio che vuole tutto questo, ma un gruppo di vecchi signori che sono gli ispiratori di ogni autoritarismo italico.
Ogni anno ci sono migliaia di italiani che si suicidano o devono andare all’estero per porre fine alle loro sofferenze, ma tutto questo non interessa né alla Chiesa né allo Stato.

sabato 24 novembre 2018

L'emancipazione delle donne


A Verona, città dominata dalla destra estrema, i neo-fascisti e i cattolici integralisti si sono trovati insieme a contestare la legge 194 per l’interruzione di gravidanza. E subito si sono levate proteste contro l’aborto e contro le donne. Questo accordo fra totalitari politici e totalitari religiosi ha già dato in vita al fascismo storico, il clerico-fascismo.
Ma le donne devono stare ben attente. Chi contesta l’aborto contesta in realtà l’autonomia della donna, la sua libertà di scelta.
I fascisti e i cattolici hanno sempre utilizzato la lotta contro l’aborto per cancellare l’emancipazione delle donne e riportarle sotto il dominio maschile. E, siccome le donne sono la maggioranza dell’elettorato, hanno nelle loro mani la libertà o la schiavitù di se stesse.

venerdì 23 novembre 2018

Il governo del non-cambiamento


Ma chi ha accumulato questo enorme debito pubblico in Italia? Ovviamente i governi precedenti che, per essere votati, hanno dato soldi agli elettori mettendoli a debito delle future generazioni.
Per esempio le pensioni baby. Molti sono andati in pensione con undici anni di contributi più quattro regalati per l’università. Oggi gli altri pensionati devono pagare.
E l’attuale governo Salvini-Di Maio che cosa fa? Lo stesso.
Distribuisce soldi agli elettori senza averli in cassa. Naturalmente qualcuno, prima o poi, dovrà pagare. È così che l’Italia si rovina sempre il futuro. E poi dà la colpa agli altri.

martedì 20 novembre 2018

La "terra dei cuori - bruciati"


Dalla “terra dei fuochi” alla “terra dei cuori”. Così gli utopisti grillini e il premier Conte crede di risolvere il grave problema dei rifiuti urbani in Campania. Non vogliono i termovalizzatori, ma non hanno capito che non tutto può essere riciclato e che una buona parte dovrà comunque essere bruciata. Quindi devono decidere se bruciarla per strada, facendo entrare diossina e fumi velenosi nei polmoni dei cittadini, o bruciarla in un termovalorizzatore controllato. Non c’è una terza via.

sabato 17 novembre 2018

L'evoluzione di Salvini


Prima Salvini girava con rosari e Vangeli. Poi ha incominciato a indossare magliette della polizia e dell’esercito. E di recente lo hanno fotografato con un mitra in mano.
L’evoluzione della specie. Quale specie?
Il piccolo Duce.

venerdì 16 novembre 2018

Il partito dei "no"


Sappiamo che i Cinquestelle non vogliono costruire né strade né ponti né gallerie. Volevano anche chiudere l’Ilva e il Tap, per lasciarci senza acciaio e senza gas. Non vogliono i vaccini. Non vogliono le Olimpiadi né a Roma né a Torino. Non vogliono che i negozi restino aperti la domenica. Non vogliono i termovalorizzatori per distruggere i rifiuti…
Che cosa vogliono nessuno lo sa. L’unica cosa che sappiamo è che la loro “decrescita” significa recessione. E questo stiamo avendo.
Purtroppo sono guidati da ricchi signori (Grillo e Salvaleggio) che non hanno più bisogno di lavorare e pensano che gli altri possano vivere di sussidi pubblici. Ma chi pagherà? Nessuno. Si mette tutto a debito.

sabato 10 novembre 2018

Il provinciale


Il provincialismo di Di Maio si vede in tante cose, per esempio nel voler chiudere i negozi la domenica, come per ritornare al paesello natìo, dove si andava alla messa e si giocava a scopone al bar dello sport. Ha ragione il sindaco di Milano Sala a dire: “I negozi li chiuda ad Avellino, ma non ci rompa le palle qui a Milano”.
Altro segno di provincialismo è il non voler aprire valichi nelle Alpi, sempre per l’ossessione di rimanere chiusi nell’orticello di casa e di non mettere mai il naso fuori.
Questo piccolo napoletano, senz’arte né studi, vorrebbe imporre le sue regole provinciali a regioni più progredite di quella in cui è nato.
Non solo non combina niente con il suo reddito di cittadinanza che è solo un sussidio, ma non ha la minima idea di come si sviluppa un paese moderno.
Una iattura.

martedì 6 novembre 2018

Il paese degli emotivi


Emotività significa farsi guidare dalle emozioni. Ma le emozioni sono per definizione variabili e passeggere. Le persone che si fanno guidare dalle emozioni sono dunque inaffidabili; un momento sono in un modo e un momento dopo sono in un altro modo, magari opposto.
Questo è lo spettacolo che danno gli italiani, i quali non decidono in base a piani, a programmazione o a razionalità, ma trascinati dalle emozioni e dagli eventi, quasi tutti imprevedibili perché non previsti. Oggi così e domani il contrario. E naturalmente con gente del genere i demagoghi hanno buon gioco; ecco perché prima Berlusconi e oggi Salvini hanno successo. Chiacchierano, promettono miracoli, sfoderano belle donne e si esibiscono di continuo in televisione. Colpiscono insomma l'immaginario di un popolo emotivo e trasformano tutto in uno spettacolo.
Le persone serie in Italia sono in difficoltà. Di fronte ai demagoghi, ai pataccari, è quasi impossibile fare un ragionamento serio. Chi colpisce l'immaginazione, chi si appella alla "pancia", ossia all'emotività, riesce a far breccia nel breve periodo. E non serve a niente ricordare la realtà, le promesse impossibili e le patacche già rifilate.
Gli italiani si fanno infinocchiare più di ogni altro popolo europeo, perché sono molto emotivi, perché nessuna ha mai insegnato loro l'autocontrollo, la razionalità, l'esercizio della consapevolezza e la necessità dell'organizzazione.
Le liti isteriche in Parlamento, gli insulti, i continui diverbi in televisione...tutto ciò fa appello all'emotività degli italici più gonzi e nasconde il fatto che viviamo nel caos, governati da incapaci boriosi.

lunedì 5 novembre 2018

Differenze di civiltà


Il sovranismo se la prende con gli stranieri e con l’Europa perché ci impone rigore e ripete la vecchia tiritera “Dio, patria e famiglia” come se fosse una soluzione ai problemi di inciviltà che ci affliggono. Intanto premia gli evasori fiscali e aumenta il debito pubblico.
In Svezia non c’è evasione fiscale e lo Stato funziona come un orologio e può aiutare tutti i cittadini. In Svezia non c’è bisogno di populisti per governare.
Da noi essere nazionalisti significa sventolare bandiere e rimpiangere il fascismo (che ai suoi tempi ridusse l’Italia in macerie). Ma, se vogliamo essere dei veri nazionalisti, paghiamo le tasse! Con le tasse pagate, potremmo dare redditi di cittadinanza a tutti senza fare debiti e pregiudicare il futuro dei giovani.
Se in Italia c’è un’enorme evasione fiscale, se metà delle case sono abusive, se esistono mafie di tutti i tipi, se i cittadini non rispettano le leggi, se la burocrazia è ottusa, se manca il senso civico, se c'è tanta ignoranza, se c’è corruzione a vari livelli, se anche la Chiesa è corrotta, se eleggiamo incapaci o demagoghi, la colpa non è degli altri o dell’Europa. La colpa è nostra.
È la testa degli italiani che dobbiamo cambiare, non andare alla ricerca di populisti e finti nazionalisti, che accentuano i nostri difetti.

venerdì 2 novembre 2018

L'Italia - la bella addormentata


Gli italiani cercano l'uomo forte, perché non hanno capito che devono cercare la forza in se stessi.
L'Italia s'è desta? Purtroppo dorme ancora profondamente.
Scriveva Garibaldi: "Tutt'altra Italia io sognavo nella mia vita, non questa miserabile all'interno ed umiliata all'esterno, ed in preda alla parte peggiore della nazione".

I generali grillini


Napoleone diceva che i generali non devono essere solo bravi, ma anche fortunati. Ora, mi pare che, da quando sono arrivati i “generali” Cinquestelle, qui va tutto male. Crollano i ponti che erano stati su da decenni e ci troviamo attaccati da un maltempo mai visto, con morti, feriti e danni incalcolabili.
E i nostri ministri che fanno? Praticamente niente. È il metodo che abbiamo già visto applicato a Roma dalla sindaca Raggi. Ieri sono crollati un sacco di alberi e lei che cosa dichiara? Che li stanno ancora censendo e che si è accorta che ci sono pochi giardinieri.
Mi dispiace per il ponte Morandi, ma i genovesi devono dimenticarsi che i ministri Cinquestelle possano e vogliano ricostruirlo. Stanno ancora pasticciano con le carte e i decreti. Un po’ per inesperienza, un po’ per ideologia antimoderna, loro non vogliono costruire niente. Guardate con quanta rabbia hanno dovuto accettare il TAP in Puglia e con quanto accanimento combattono la TAV.
È come se avessimo dei generali che, oltre ad essere sfigati, non vogliono neanche combattere. Auguri.

mercoledì 31 ottobre 2018

L'Italia bloccata


 Finalmente l’Italia s’è fermata: il PIL non cresce più da sei mesi. Ma i Cinquestelle non sono ancora soddisfatti. Il loro scopo è farla decrescere. E infatti cercano in tutti i modi di ostacolare le grandi opere – le uniche che potrebbero far ripartire il paese.
Hanno cercato di bloccare il TAP (il gasdotto pugliese), ma, soffrendo molto, hanno dovuto accettarlo. Ma adesso fanno lo stesso con la TAV. A Torino, la loro giunta comunale ha votato per respingere la grande opera. Naturalmente faranno di tutto per ostacolare la ricostruzione del ponte di Genova.
La gente non si è ancora accorta della serpe che si è allevata in seno. Gli elettori li avevano votati per avere il reddito di cittadinanza. Ma hanno trascurato questo piccolo particolare – che i Cinquestelle vogliono bloccare l’Italia.
Credo che sia un caso unico in Europa e nel mondo di un partito che è contrario alla crescita. Solo in Italia succedono certe cose. In un paese che avrebbe tanto bisogno di crescere per eliminare veramente disoccupazione e povertà, abbiamo mandato al governo il partito della decrescita, che non sarà mai felice.

lunedì 29 ottobre 2018

Vecchie ideologie


Per qualche decennio gli ideali di sinistra hanno dominato il mondo. Ma, a poco a poco, la sinistra ha perso credibilità. E allora ritornano gli ideali di destra, che da millenni sono sempre gli stessi: Dio, patria, famiglia, obbedienza, ordine, lotta agli stranieri, lotta all’emancipazione femminile, isolazionismo, chiusura, dittatura, militarismo, guerra…
Non c’è niente di nuovo. È come se il mondo andasse avanti e indietro senza inventarsi mai niente di diverso. Arriva prima un’ondata da sinistra e poi una da destra. Siamo in balia di un’alternanza elementare e rozza. Ora nascono regimi di destra dappertutto, così come prima c’erano in gran parte regimi di sinistra. Ma, gira e rigira, la vera democrazia è sempre stata una rarità.
Quello poi che è ancora più raro è il buon senso. Si passa da un’ideologia astratta ad un’altra ideologia astratta. Ma nessuno risolve i veri problemi dei cittadini, che, privi di memoria e di senso critico, s’entusiasmano sempre per l’ultimo “uomo della Provvidenza” e vengono sempre gabbati.  

TAP



È incredibile questa volontà dei Cinquestelle di non fare niente, di fermare le grandi opere. Per loro la crescita dovrebbe arrivare solo dal reddito di cittadinanza. Troppo poco, anzi niente per rimettere in moto il paese. Ecco perché la loro manovra è destinata al fallimento. Fanno debiti, ma non studiano alcun mezzo per ripagarli.
Vivere a scrocco, decrescere: questo è il loro ideale. A proposito dell’approvazione del TAP (finora contrastato), Di Maio dichiara: “Abbiamo dovuto dire la verità”. Questo significa che finora aveva detto bugie. Dove può andare l’Italia con teste del genere?

sabato 27 ottobre 2018

Le proteste politiche


A Roma migliaia di cittadini protestano contro il degrado della città e contro l’incapacità della Raggi e del Movimento Cinquestelle.
La stessa cosa succederà fra poco all’intero governo, che gioca d’azzardo con i risparmi degli italiani. Ma purtroppo, prima, dovremo arrivare al disastro per tutti. Come indicano le agenzie di rating, le prospettive dell’Italia, con queste riforme, sono “negative”.
Non si tratta di disfattismo. Se ci troviamo su un’automobile che corre a 200 all’ora in un stretto vicolo cieco, è più che giusto gridare di fermarsi. Tanto più che su quella macchina ci siamo anche noi.

Psicologia del votante


Quello che mi colpisce negli italioti (e nelle masse votanti in tanti altri paesi) è la loro incapacità di giudicare le persone. Mi domando: com'è possibile che diano tanti voti a un politico che è chiaramente un farabutto o un incapace, con quella faccia, con quelle espressioni, con quella voce, con quel modo di vestire, con quel modo di parlare e di imbonire le folle? Perché in realtà ognuno ha scritto in faccia e in tutto il corpo quello che è, e basta saperlo guardare per capirlo.
       Ma questo è il punto: per comprendere che cosa ci sia dietro una faccia, bisogna saperla osservare, con attenzione, facendo tacere ogni altro pensiero dentro di sé. E purtroppo la maggior parte delle persone non è capace di questa attenzione, perché è troppo occupata a parlare, perché è troppo ingombrata dai propri (pre)giudizi, perché non sa tacere. E chi non sa tacere non sa osservare.

giovedì 25 ottobre 2018

Spread vuol dire sfiducia


Resta il fatto che lo spread, più che un dato oggettivo, è un indice di sfiducia. Più è alto, più c’è sfiducia in un paese. D’altronde, se voi prestate soldi a qualcuno, gli chiederete un interesse più alto se avete dubbi sulla sua possibilità di rimborsarvelo.
Ora, con questo governo pieno di incapaci e di incompetenti, che aumenta i debiti anziché diminuirli e che non fa nulla per gli investimenti, quelli che ci prestano denaro ci impongono tassi più alti perché non si fidano di noi.
Ma come dar loro torto se gli stessi italiani non hanno fiducia e spostano il loro denaro in conti esteri? Pare che in Svizzera le banche debbano fare doppi turni per far fronte all’arrivo di montagne di denaro provenienti dall’Italia. E alcune di queste provengono da membri del governo stesso.

lunedì 22 ottobre 2018

La malattia degli italiani


La malattia degli italiani si chiama acquiescenza alla corruzione, paura dell'autorità, incapacità di ribellarsi alle ingiustizie, tendenza a curvare la schiena e a dire sempre di sì ai prepotenti e ai violenti. Non si spiegherebbe altrimenti perché intere regioni del sud siano sottomesse a varie mafie, che fra l'altro tendono ora ad espandersi anche al nord. Non si spiegherebbe altrimenti l'incapacità di ribellarsi a governanti chiaramente corrotti e inetti. Perfino i tunisini si sono ribellati ai loro capi ladri e li hanno cacciati all'estero. Ma gli italiani no; gli italiani hanno una lunga storia di obbedienza e di servaggio. Non sono come i francesi, che almeno una rivoluzione contro i nobili e i preti corrotti e sfruttatori l'hanno fatta. Ed è per questo che gli altri popoli ci guardano con disprezzo. Un popolo che sopporta tutto questo senza ribellarsi è gentucola senza spina dorsale.
       Certo, conta molto l'educazione, conta molto il senso etico, conta la storia e conta la religione, quel cattolicesimo che predica sempre la sottomissione ai potenti di turno. Non è il Nuovo Testamento che dice: "State sottomessi a ogni autorità umana per amore del Signore" (1Pt 2,13)? Non è san Paolo che dice: "Ciascuno sia sottomesso alle autorità costituite, poiché non c'è autorità se non da Dio" (1Rom 13,1)? I risultati sono sotto i nostri occhi. Gli altri popoli cristiani hanno fatto la Riforma e quindi si sono ribellati all'autorità della Chiesa romana, ma gli italiani non sono stati capaci di farlo. E si vede. E ancora oggi sono alla ricerca dell’ “uomo della Provvidenza”, pronti ad accettare qualunque fascistello.

domenica 21 ottobre 2018

Il sogno di Di Maio


Quando ascolto Di Maio, mi sembra che abbia ragione: è giusto che tutti abbiano un reddito di cittadinanza, anche se non ai livelli da lui prospettati. Ma lui non si limita a questo. Sogna di trovare ai poveri un posto di lavoro, sogna centri per l’impiego che ancora non esistono e che, vista la ben nota efficienza italiana, forse non ci saranno mai.
E mi pongo, anzi gli pongo, una domanda: se ci sono cinque milioni di poveri, i centri per l’impiego dovranno trovare cinque milioni di posti di lavoro. Anzi, quindici, dato che ad ogni disoccupato si dovranno presentare tre proposte di lavoro. Ora esistono in Italia tante possibilità di lavoro? Dove sono state nascoste finora?
E, se non ci sono, quello di Di Maio è solo un sogno che però ci costerà molto caro. E la delusione sarà atroce.

sabato 20 ottobre 2018

La fuga dei capitali


Visto l’enorme deficit accumulato dal nostro paese, viste l’incapacità e la litigiosità di coloro che ci governano, vista la loro velleità sovranista, vista la contrarietà dell’Europa alle folli manovre italiane, visti i declassamenti delle agenzie di rating, vista la crescita dello spread, non meraviglia che gli investitori esteri se ne stiano andando e neppure che anche gli italiani facoltosi stiano esportando capitali in altri paesi. Alla fine non rimarranno che i nostri conti correnti a dover ripagare i debiti fatti.
Guardate il ministro Savona che, pur teorizzando un futuro radioso per l’Italia giallo-verde, ha aperto prudentemente un suo conto in euro in Svizzera. Non vorrei che anche gli altri leader leghisti e cinque stelle stiano facendo lo stesso. Loro fanno gli esperimenti con i nostri soldi.
Vigiliate, vigilate!

venerdì 19 ottobre 2018

Verso il disastro politico-economico


Come vedete, i due partiti che ci governano stanno per farci fallire. Incapaci, incompetenti, confusi, dilettanti, velleitari, hanno messo in piedi una manovra che ci fa scontrare con gli altri paesi europei e aumenta i debiti senza pensare che noi siamo il paese più indebitato d’Europa. Lo spread aumenta di giorno in giorno e la borsa crolla. Ma che importanza ha? L’importante è condonare le tasse non pagate e dare un reddito di cittadinanza a tutti, in modo da farsi rieleggere dai creduloni.
Salvini ha per modello Putin, e quindi vuole farci uscire dall’Europa, e Di Maio non legge neppure o non capisce i provvedimenti che firma. Siamo in mano a Stanlio e Ollio. Siamo ad una farsa che può rapidamente portarci alla tragedia.
Gli italioti che li hanno votati sembrano non rendersene conto. Ma il giorno in cui le banche chiuderanno gli sportelli e ci saranno prelievi forzosi sai nostri conti correnti si sveglieranno e prenderanno in mano i bastoni. Però a quel punto, dovranno per primi bastonare se stessi, perché sono loro che si sono fatti imbrogliare e li hanno votati.

mercoledì 17 ottobre 2018

Il cortigiano


Ricordando l'immagine di un noto giornalista televisivo che, non contento di stringere la mano a Berlusconi, gliela baciava, mi è venuto in mente che in quel baciamano c'è tutto il carattere di tanti italiani e il loro rapporto con il potere. C'è il baciamano che si fa ancora oggi al vescovo o al mafioso.
          Il cortigiano attuale si inchina al padrone e fa di tutto per favorirlo e per fargli piacere. In lui non c'è dignità, non c'è autonomia di giudizio, non c'è distacco, non c'è senso critico, non c'è imparzialità. C'è invece la sottomissione incondizionata del cane verso il padrone.
          Paul Ginsborg, nel suo libro Salviamo l'Italia (Einaudi, 2010), elenca i principali difetti degli italiani: una Chiesa troppo forte in uno Stato troppo debole, la diffusione del clientelismo, la tendenza a delegare il potere ad un autocrate e la fragilità delle opposizioni politiche.
          Chi può salvare l'Italia? I "ceti medi riflessivi". Come sostenitore della pratica della meditazione e della consapevolezza, sottolineo volentieri l'aggettivo "riflessivi".

L'imbroglio dei farmaci generici


Se abitate in Lombardia e andate in farmacia a comprare un farmaco che fino a ieri era gratis, ora vi costerà anche quindici euro. Come mai? Perché si vogliono favorire i farmaci generici che costano di meno. Sì, costano di meno, ma valgono anche di meno. È vero che contengono lo stesso principio attivo, ma non hanno gli stessi effetti. Ci sono infatti differenze negli eccipienti e nelle tecniche di rilascio. Domandate a medici e farmacisti.
Quindi, anche se avete una malattia grave, dovrete comprare un farmaco che vi cura di meno o che vi provoca allergie. Altrimenti dovrete sborsare parecchi soldi. E se uno il soldi non ce li ha? Sta peggio o muore. Che importa al servizio sanitario?
Ecco un esempio di come siamo governati. Dopo aver fatto tanti debiti per favorire condoni fiscali o pagare redditi di cittadinanza, dobbiamo risparmiare su tutto. E naturalmente pagheranno i soggetti più deboli, quelli poveri e magari malati che a parole i populisti dicono di voler aiutare.
Aspettiamoci di dover sborsare sempre più soldi per colmare la voragine di debiti che i nostri governanti hanno fatto per poter incantare i cittadini più sprovveduti ed essere rieletti alle prossime elezioni.

domenica 14 ottobre 2018

La volontà popolare


Ogni tanto sento ripetere che se una cosa la vuole una maggioranza di elettori, per esempio il 60 per cento, quella cosa sia giusta.
Ma anche il 60 o l’80 per cento possono sbagliare. Anche il 99,99 per cento. Può darsi che pochi vedano giusto e molti non sappiano ragionare. Può darsi che i più si lascino condizionare da false promesse o da sottili truffe.
Non è questa la lezione della storia?

sabato 13 ottobre 2018

La situazione italiana


Per spiegare la situazione politico-economica dell’Italia, farò l’esempio di un individuo pieno di debiti che, anziché trovarsi un lavoro e cercare di guadagnare di più, chiede un altro prestito. E che cosa se ne fa?
Va a giocarselo al casino sperando di vincere e di ripianare finalmente i debiti passati e quelli nuovi.
Voi dite che ce la farà? O che finirà fallito e che nessuno gli presterà più un centesimo?

venerdì 12 ottobre 2018

Le proteste contro il governo


Le proteste degli studenti contro il governo, dove si sono bruciati i manichini di Salvini e Di Maio, sono solo un piccolo anticipo di quello che succederà tra breve quando gli italiani si accorgeranno che dovranno pagare di persona la mirabolante manovra in deficit di questi due partiti. Per finanziare i loro folli propositi, volti a conquistare il consenso dei più sprovveduti ma non a migliorare la situazione dell’Italia, si dovranno tagliare la scuola, la sanità, le pensioni, la difesa, le spese dello Stato e i conti correnti privati. Allora scoppierà la rivolta.
Così vanno le cose quando si fanno promesse velleitarie che non possono essere mantenute. Ben presto gli italiani si accorgeranno del raggiro. Ma bisognava pensarci prima e capire il tipo di truffa che si stava preparando.
Perché gli italiani sono sempre pronti a correre dietro a ogni imbroglione che promette loro soluzioni prodigiose? Perché, condizionati dalla religione, credono ancora nei miracoli e si aspettano tutto da qualche salvatore. E il salvatore regolarmente li truffa.

giovedì 11 ottobre 2018

I due ducetti


Il ducetto della Lega vuole che Cristina Parodi sia licenziata dalla Rai solo perché ha detto che il successo della Lega è dovuto all’arrabbiatura della gente, alla paura e all’ignoranza. Sacrosante verità.
Sappiamo che ai dittatorelli non piace la critica giornalistica. E vorrebbero poter chiudere i giornali di opposizione.
Ma quanto ci vorrà prima che i due presuntuosi incompetenti che ci governano facciano fallire l’Italia? Non molto. Siamo già alla fine.
Deficit eccessivo, indebitamento, ignoranza economica, incapacità personale e declassamento internazionale stanno facendo crollare i conti pubblici. E presto tutti gli italiani saranno costretti a dolorosi sacrifici.
Allora gli elettori che hanno votato i due partiti si accorgeranno di essersi sbagliati. E la loro rabbia salirà ancora di più.
Credete che questa gente sarà in grado di ricostruire il ponte di Genova? Figuratevi l’Italia.

lunedì 8 ottobre 2018

L'eredità religiosa


A Verona il consigliere comunale della Lega, che definisce l’aborto un “delitto abominevole” e che cita il modello della Russia di Putin, e la consigliera del Pd ultracattolica hanno votato insieme approvando una mozione anti-aborto. Il che dimostra che la fede religiosa precede la fede politica. Ecco perché i cattolici vogliono ad ogni costo mantenere l’insegnamento della loro religione nelle scuole. Si tratta di un condizionamento che dura a lungo, talvolta tutta la vita.
Ora, ognuno ha il diritto di pensarla come vuole sull’aborto (posizione laica). Ma tra una posizione laica e una religiosa c’è un abisso. La legge sull’aborto non costringe nessuno ad abortire, dunque è una legge civile e liberale. La fede religiosa, invece, non vuole lasciare scelta, vuole costringere tutti ad un unico atteggiamento, dunque è autoritaria e illiberale.
Quando l’autoritarismo religioso si sposa con l’autoritarismo politico, è la fine della democrazia e della libertà: non c’è più possibilità di scelta. Tutto viene imposto in base ad un pensiero unico che è quello della Chiesa. E si ritorna al Medioevo.
Guardiamoci da questa commistione fra religione e politica che porta sempre a una dittatura. Probabilmente molti italiani, allevati nella cultura cattolica, vogliono tornare al Medioevo (o semplicemente al ventennio fascista), perché non vogliono né pensare con la loro testa né assumersi delle responsabilità. Aspettano che sia qualche autorità – politica ma certamente d’accordo con i capi della Chiesa - a dir loro che cosa pensare e che cosa fare.
È questo il seme velenoso del cattolicesimo.

sabato 6 ottobre 2018

La fine della povertà


Nessuno l’aveva capito, ma è così semplice. Per cancellare la povertà, basta dare uno stipendio a tutti! Trovata geniale di Di Maio, un uomo che, senza aver mai studiato e lavorato, ha concepito questa brillante idea.
Già, ma dove vengono i soldi? Anche questo è semplice: basta fare debiti… in un paese come l’Italia già pieno di debiti. Qualcuno pagherà.
E così quest’uomo geniale ha risolto il problema della povertà.
Speriamo solo che, per stipendiare sei milioni di poveri, non debbano impoverirsi tutti gli altri.
La logica economica direbbe che, per risolvere il problema della povertà, si dovrebbe trovare il lavoro ai sei milioni di disoccupati, non distribuire a pioggia sussidi. Questa era ancora la vecchia idea di Renzi con i suoi 80 euro. E non ha funzionato.

venerdì 28 settembre 2018

Italia a rischio


Esultano i due irresponsabili che governano l’Italia. Ma di che cosa? Di aver aumentato il debito, di aver mantenuto le loro promesse elettorali. Ma già lo spread vola in alto, e la borsa e le banche vanno a picco.
Loro sono contenti, ma stanno giocando a poker con i nostri soldi. Può darsi che il loro successo personale venga pagato a caro prezzo dagli italiani.
I due pazzi pensano: aumentiamo il debito pubblico per finanziare la ripresa. Ma, se non ci sarà ripresa, se la loro scommessa perderà, l’Italia sarà a rischio di un crollo economico-finanziario. Allora sapremo con chi prendercela.
Nella loro manovra non si vedono provvedimenti per rilanciare l'economia, ma solo reagalie a pioggia. Da dove dovrebbe venire la ripresa?
Perfino nella ricostruzione del ponte Morandi hanno sbagliato. Per estromettere Autostrade lo Stato dovrà anticipare i soldi - altri soldi.
Per fare i sovranisti, ci vogliono i coglioni e i soldi. E i due non hanno né gli uni né gli altri.

domenica 23 settembre 2018

Gli incompetenti


I due partiti che ci governano hanno leader che, pur non avendo mai svolto un vero lavoro, pretendono di decidere del lavoro degli italiani. Salvini infatti ha sempre fatto il politico e Di Maio si è accontentato di semplici lavoretti.
Una situazione assurda. I due sono stati eletti perché hanno promesso stipendi senza lavorare, un abbassamento delle tasse e pensioni sempre più facili. Belle promesse. Chi non vorrebbe essere pagato senza far niente, vedersi abbassare le tasse e andare presto in pensione?
Gli italioti hanno subito abboccato come ghiozzi e hanno eletto in massa questi due partiti. Nessuno ha pensato che ci vogliono soldi – soldi che in un paese indebitato non possono essere trovati se non aumentando il debito.
Questa è la politica economica di chi non sa nulla di economia e non ha senso di responsabilità. Ma è anche una politica che porta dritta al disastro. Aumentando il debito, dovremo pagare sempre di più in tassi di interesse e prima o poi nessuno vorrà più finanziarci.
Gli italioti si risveglieranno presto dal loro sogno. E sarà un brutto risveglio.

giovedì 20 settembre 2018

La "nuova" politica


Chissà perché la nuova politica in Italia assomiglia tanto alla vecchia. S’incomincia con il classico condono delle tasse, denominato “pace fiscale”, cosa che hanno fatto tutti i governi precedenti. Un provvedimento che cerca soldi e il cui messaggio è sempre: “Non pagate subito le tasse, tanto arriverà un condono e ne pagherete solo una minima parte”. Dal che si capisce si capisce perché in Italia l’evasione sia così alta.
I poveri contribuenti che hanno trattenute alla fonte e che non possono evadere non saranno troppo contenti.
Poi si passa alla nomina del “nuovo” presidente Rai, che è un ex dipendente di Mediaset. Il che significa che la Rai è ancora condizionata da Berlusconi. Non una novità. Mediaset occupa un terzo delle trasmissioni televisive ma ha due terzi dei proventi pubblicitari.
Quindi si arriva ai regali fatti alla Lega. Dopo aver negato di non aver rubato i 50 milioni, la Lega accetta di pagare un rimborso rateale. Ma il pagamento è dilazionato in 88 rate e in ottant’anni. Chi non lo vorrebbe?
E infine ecco il Movimento Cinquestelle che si oppone anche alle Olimpiadi invernali. Tutto come da copione. Niente di nuovo sotto il sole italico.
Avanti a far debiti - un giorno qualcuno pagherà.
Il fatto poi che Conte abbia il santino di padre Pio nel portafogli, che Salvini giri col rosario e che Di Maio si faccia ritrarre a Messa, ci conferma inequivocabilmente che siamo tra veraci italioti e che nulla cambia sotto il profilo culturale.


sabato 15 settembre 2018

Il crollo del ponte


Si dice che il crollo del ponte Morandi sia stato il nostro 11 settembre. Ma il crollo delle due torri americane era stato provocato da terroristi, mentre il crollo del ponte genovese è stato provocato da noi stessi – dalla nostra incuria, dalla nostra disorganizzazione, dalla nostra superficialità.
I peggiori nemici degli italiani sono gli italiani stessi. È per questo che da noi non c’è bisogno di terroristi. Siamo noi i terroristi di noi stessi.

venerdì 14 settembre 2018

I "piccoli Mussolini"


Secondo l’Europa, “piccoli Mussolini” crescono in Italia. Ma ciò che mi preoccupa non sono tanto i due mediocri ducetti attuali che si contendono il governo, quanto quel sessanta per cento di italiani che li sostiene. Purtroppo, allevati nella cultura cattolica dell’ “uomo della Provvidenza”, hanno venduto la democrazia per un piatto di lenticchie… che non verrà neppure loro servito.
Eh sì, perché i due "piccoli Mussolini" si sono fatti eleggere facendo promesse che, se realizzate, distruggerebbero i conti pubblici e farebbero crollare l’Italia, così come è crollato il ponte Morandi – in un attimo.
I due ducetti hanno promesso quello che non avevano e ora si scontrano con l’Europa che ricorda loro il gigantesco debito pubblico dell’Italia. Come si fa, mentre si è indebitati, a chiedere altri prestiti? E chi li concederebbe?

giovedì 13 settembre 2018

L'Italia in decrescita


La produzione industriale è in diminuzione? I Cinquestelle esultano, perché il loro programma è la decrescita. Tant’è vero che cercano di diminuire l’orario dei supermercati – così decrescerà anche il commercio.
Mi dispiace per i genovesi (che d’altronde hanno dato vita proprio a Grillo), ma, con questo governo non vedranno mi ricostruire il loro ponte. Infatti i Cinquestelle sono contrari proprio alle grandi opere. Per loro è meglio andare in calesse.
Quando vedo Toninelli in televisione e ascolto le sue idee confuse, mi viene in mente ciò che è successo a Roma: mille polemiche, mille discussioni, mille processi, ma mai nessuna opera. Cialtroni al governo.
Così sarà per l’Italia intera.

martedì 11 settembre 2018

Il modello Putin


Salvini dice che per rimpatriare gli ottocentomila immigrati che bighellonano in Italia senza saper che fare, ci vorranno ottant’anni se non si prendono accordi con i paesi si provenienza. Bella scoperta. Lo sapevamo anche noi.
Ma era lui che si era presentato come il risolutore miracoloso del problema. Allora si dia da fare, invece di comparire ogni momento in televisione. Non a caso Di Battista afferma che Salvini è stato “pompato vergognosamente dai media”. In effetti, finora non ha fatto altro che fare propaganda elettorale. Invece è stato eletto proprio per risolvere questo problema.
Quanto a Di Maio, si è messo a fare l’autoritario e vuole distruggere quel po’ di liberalizzazione degli orari dei negozi che si era fatta in Italia. Fra poco, le nostre città torneranno nei giorni festivi ad essere quel deserto che erano negli anni ’80. Un ritorno a un cupo passato.
Attenzione al modello Putin. In Russia viene contestata la sua riforma delle pensioni e spuntano i cartelli “Putin ladro”. D’altronde le guerre costano. E chi le paga, se non i pensionati?

lunedì 10 settembre 2018

Il freno dell'Italia


L’Italia avrebbe bisogno di sviluppare ulteriormente industria e commercio, ma il signor Di Maio vuole fare esattamente il contrario: addirittura limitare gli orari di vendita dei supermercati. Un’idea stupida che diminuirà il commercio e aumenterà la disoccupazione, un ritorno ad un passato di ristrettezze.
Purtroppo il Movimento Cinquestelle nasce proprio per limitare e diminuire anziché sviluppare. Limitare gli orari, limitare le opere pubbliche, limitare le costruzioni e le ricostruzioni.
Ben presto, con l’aumento della disoccupazione e con il blocco di tante attività se ne accorgeranno anche i suoi elettori. Ma intanto l’Italia subirà danni notevoli e regredirà.

domenica 9 settembre 2018

I nuovi reazionari


Mentre tutto il mondo moderno lascia aperti i negozi giorno e notte, festivi e non festivi, da noi torna la nostalgia delle domeniche deserte, con le famigliole amorevolmente riunite intorno alla tavola, dopo essere andate alla santa messa. Una nostalgia del tempo che fu.
C’è nei Cinquestelle una vena reazionaria, provinciale e passatista, che porterà l’Italia a uscire dai circuiti della modernita e del progresso. La chiusura dei centri commerciali è una misura autoritaria che non serve a difendere il piccolo negoziante, ma farà perdere posti di lavoro e vendite ai grandi supermercati, che già sono in crisi. Visto che l’apertura era facoltativa, non dava fastidio a nessuno e permetteva a chi voleva tener aperto di guadagnare anche nei giorni festivi. Quanto ai lavoratori, nessuno gli impediva di prendersi un altro giorno di riposo.
Mentre l’istinto della destra è quello di imporre a tutti leggi coercitive, quello dei Cinquestelle è anche ritornare al passato, stimolando il conformismo generale. Perché tutti devono far festa nello stesso giorno? Perché lo vuole il Papa?
Ma la vera ideologia del Movimento è quello di fermare tutto: il Tap, la Tav e le grandi opere. Se ne accorgeranno i genovesi con il ponte crollato. Se sperano di rivederlo presto ricostruito, vedranno quanti bastoni fra le ruote metteranno i Cinquestelle.

sabato 8 settembre 2018

Salvini, l'eversore


Non mi meraviglia l’atteggiamento di Salvini che, essendo stato eletto, si ritiene superiore alla legge. È l’atteggiamento fascista tipico della Lega, che non a caso ha assorbito elementi di estrema destra, come Casa Pound.
Non ci dimentichiamo che è lo stesso atteggiamento di Bossi, che minacciava secessioni  e si impossessava dei milioni dei rimborsi elettorali non dovuti, che investiva in diamanti in Tanzania, che cercava di mettere le mani sulle banche, che voleva farci accettare il figlio (il “Trota”), subito intervistato da ossequienti reti televisive e pronto a comprare titoli di laurea in Albania.
Non mi meraviglia neanche che Salvini voglia impedire alla grande distribuzione di tenere aperto le domeniche e i giorni festivi. È l’atteggiamento clerico-fascista che vede nella Chiesa una sponda naturale al proprio autoritarismo.
In Italia, chiunque voglia imporre un regime autoritario, cerca subito il consenso del Vaticano, che è prontissimo a darglielo, così come fece durante il fascismo storico. In più, adesso abbiamo un Papa che si trova a disagio nelle democrazie, essendo stato abituato a trattare con i dittatori sudamericani. Ed ecco le domeniche di chiusura. Perché? Perché si fa un favore alla Chiesa che s’illude che gli italioti, non potendo andare nei centri commerciali, affollino le chiese.
La Chiesa piuttosto dovrebbe rifondere i danni che ha provocato venendo in aiuto a Salvini nel caso dei migranti della nave Diciotti, lasciati poi fuggire liberamente.


venerdì 7 settembre 2018

I provinciali al governo


Autocertificazione o obbligo di vaccino? Voi avete capito che cosa frulli nelle teste confuse dei Cinquestelle, un partito che ora punta a chiudere i negozi la domenica, per ritornare a quelle domeniche provinciali in cui tutto era chiuso e la gente era costretta ad affollarsi al sabato?
Purtroppo è gente che ha la testa nel Medioevo e crede ancora che la Terra sia piatta. Vuole riportarci indietro, a tempi oscuri. Se credete che ricostruiranno il ponte di Genova, scordatevelo. Loro vogliono pascolare le capre.

giovedì 6 settembre 2018

La truffa dei vescovi


Nel caos generale in cui vive oggi l’Italia, forse non avevate notato che a togliere le castagne dal fuoco a Salvini era stata la Cei, i vescovi italiani, i quali si erano assunti l’onere di accogliere i migranti clandestini della nave Diciotti. Molto bene: la Chiesa fa un favore all’estrema destra che si era trovata in difficoltà di fronte all’ennesimo bluf di Salvini che voleva appioppare i negri a qualche altro Stato. Nessuno si era fatto avanti. E allora è entrata in campo la Chiesa. Carità cristiana o affinità elettiva con l’estrema destra?
Resta il fatto che cinquanta di questi migranti, non appena trasferiti a Rocca di Papa, se la sono squagliata. Dovevano essere tutti feriti, violentati e in fin di vita, ma si sono dimostrati molto veloci a fuggire senza lasciar traccia di sé. Dove finiranno? Alcuni cercheranno di oltrepassare clandestinamente le frontiere. Ma quelli che non ci riusciranno o che ci saranno riportati indietro dai paesi confinanti, saranno comunque a carico dello Stato italiano e bighelleranno nelle nostra città senza far nulla o compiendo qualche crimine.
Una bella truffa dei nostri ineffabili vescovi, non so se concordata o no con quel Salvini che non a caso va in giro con rosari e Bibbie. Comunque, state tranquilli: pagheremo noi, non la Chiesa.

mercoledì 29 agosto 2018

I sovranisti


Salvini e Orban, incontratisi a Milano, parlano di rifondare una nuova Europa. Ma se si ragiona in termini di sovranismo/nazionalismo non si fonda nessuna Europa. La si distrugge.
              Non siano ipocriti e dicano chiaramente che vogliono sciogliere l’Unione Europea.
              Se gli Stati che compongono gli Usa dicessero che vogliono riprendersi la loro sovranità, semplicemente non ci sarebbero più gli Stati Uniti d'America.
              O esiste un altro modo? Ditemelo voi.

Semmai, c’è da dire che l’Unione Europea non è mai stata completata. È rimasta a metà del guado. O va avanti o affonda.

sabato 25 agosto 2018

Corsi e ricorsi storici


Si dice che la storia non si ripeta mai uguale. E certo cambia di continuo. Ma è anche vero che percorre sempre le stesse strade.
Dopo due guerre mondiali e 60 milioni di morti, l’Europa si era finalmente unita in un progetto unico. Ma ecco che risorgono gli antichi nazionalismi, oggi ribattezzati sovranismi.
L’Italia, per esempio, vede la rinascita di un clerico-fascismo da cui non si è mai liberata e sogna il ritorno dell’ “uomo della Provvidenza”, un mito inventato dalla Chiesa cattolica e assorbito dagli italioti insieme al latte materno. (Non a caso le scuole materne sono in mano ai cattolici, che hanno infilato crocefissi e insegnamento religioso in tutte le scuole.)
Gli italioti si illudono ancora che la salvezza debba venire dall’esterno – e non da loro stessi.
Quale sia l’esito di questo indottrinamento “religioso” lo vediamo dai dati: l’Italia è il paese più corrotto d’Europa. D’altronde, gli alfieri della moralità sono un esercito di preti, che danno scandalo in tutto il mondo per la loro pedofilia e per il loro affarismo.
Il Papa va in giro a pregare per le vittime e a chiedere perdono per i crimini della Chiesa. Ma non basta. Deve cacciare i preti e i vescovi colpevoli e deve cambiare il tipo di formazione del clero. Finché al prete si richiede la castità assoluta e obbligatoria - un comportamento contronatura - gli scandali continueranno.
Il prete, anche dai vestiti (le sottane, i pizzi e i merletti), è un modello di travestitismo. In teoria non dovrebbe essere né maschio né femmina. Il risultato è un’ambiguità sessuale che sfocia nella pedofilia e in altri comportamenti deviati. Non si può fermare il fiume erotico che scorre in ogni uomo; si può solo scegliere dove indirizzarlo.
Ma proprio i Vangeli grondano di pedofilia: da Gesù che amava molto i bambini e il giovane Giovannino, a san Paolo, che odiava chiaramente le donne ma amava il suo giovane pupillo, Timoteo, cui indirizzava lettere molto affettuose. D’altronde, come si trova scritto nella Bibbia della Cei, “Timoteo fu per Paolo quel che Giovanni evangelista fu per Gesù: il discepolo prediletto, educato con affettuosissima cura, guidato e sorretto nei primi passi…”. Quanto amore! Ma non potevano trovarsi qualche ragazza?
Da qualche parte l’eros e l’affettività, ineliminabili dall’animo umano, devono uscir fuori.


Il bluff


Stavolta il bluff di Salvini non ha avuto successo: tutti ormai hanno capito il suo giochetto e non ci cascano più. Ora dovrà studiare qualche strattagemma per salvare la faccia.
Anche Conte, che aveva strombazzato come un successo l’ultima riunione europea, ha dovuto ammettere che la strategia italiana è tutta un fallimento.
E che dire di Di Maio? Minaccia ritorsioni economiche verso l’Europa. Ma non potrà far nulla visto che i nostri contributi sono stati firmati dai precdenti governi e quindi dovremmo pagare multe su multe.
Insomma, quando non si ha una strategia politica, si finisce con le pive nel sacco. Si ricorre a minacce che non si possono sostenere e si perde la faccia.
Il fatto è che il terzetto che ci guida è ingenuo e sprovveduto. Improvvisa alla giornata e non sa che fare. Oltretutto chiede aiuto a certi paesi europei che, essendo anche loro fascistoidi, non accoglieranno mai un emigrante.
Anche per giocare a poker, bisogna saperci fare.

martedì 21 agosto 2018

I crimini sessuali dei preti


Non basta che il Papa chieda perdono per le “atrocità” commesse dai suoi preti sui bambini. Ormai le parole stanno a zero. Deve domandarsi piuttosto perché questo scandalo succeda in tutte le parti del mondo e perché la Chiesa si sia ridotta ad essere un covo di pervertiti e di pedofili.
Allora dovrebbe accorgersi che l’educazione impartita nei seminari è sbagliata e che la castità richiesta ai preti è contro natura, ovvero contro le leggi di Dio. Nessuna istituzione al mondo dovrebbe poter chiedere ai suoi membri di rinunciare alla sessualità, che resta un diritto fondamentale dell’essere umano. Quanto ci metterà a capirlo?
La sessualità repressa finisce per prendere vie deviate. Sarebbe ora che in Vaticano entrasse un po’ di psicologia elementare. E sarebbe ora che i fedeli reagissero a questo sistema verticistico e criminale.
Preti e suore vengono allevati secondo criteri contronatura e vivono in un’istituzione che non solo non li responsabilizza, ma li riduce a bambini capricciosi che possono fare quel che vogliono, plagiando le giovani vittime. I superiori quasi sempre sanno, ma fanno finta di nulla. E, per bene che vada, si limitano a spostare i “consacrati” colpevoli ma non pentiti da un luogo all’altro.
Certo, un Papa dovrebbe essere un riformatore capace di cambiare le leggi ecclesiastiche. E Bergoglio non lo è. Ha paura di toccare la tradizione, di prendere posizioni decise. È un grande bluff.