Non mi
meraviglia l’atteggiamento di Salvini che, essendo stato eletto, si ritiene
superiore alla legge. È l’atteggiamento fascista tipico della Lega, che non a
caso ha assorbito elementi di estrema destra, come Casa Pound.
Non ci
dimentichiamo che è lo stesso atteggiamento di Bossi, che minacciava secessioni e si impossessava dei milioni dei rimborsi
elettorali non dovuti, che investiva in diamanti in Tanzania, che cercava di mettere
le mani sulle banche, che voleva farci accettare il figlio (il “Trota”), subito
intervistato da ossequienti reti televisive e pronto a comprare titoli di
laurea in Albania.
Non mi
meraviglia neanche che Salvini voglia impedire alla grande distribuzione di
tenere aperto le domeniche e i giorni festivi. È l’atteggiamento
clerico-fascista che vede nella Chiesa una sponda naturale al proprio
autoritarismo.
In Italia, chiunque
voglia imporre un regime autoritario, cerca subito il consenso del Vaticano,
che è prontissimo a darglielo, così come fece durante il fascismo storico. In
più, adesso abbiamo un Papa che si trova a disagio nelle democrazie, essendo stato
abituato a trattare con i dittatori sudamericani. Ed ecco le domeniche di
chiusura. Perché? Perché si fa un favore alla Chiesa che s’illude che gli
italioti, non potendo andare nei centri commerciali, affollino le chiese.
La Chiesa
piuttosto dovrebbe rifondere i danni che ha provocato venendo in aiuto a
Salvini nel caso dei migranti della nave Diciotti, lasciati poi fuggire
liberamente.
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