giovedì 31 gennaio 2019

L'Italia come campo profughi


Dunque, è finita come doveva finire: che ce li siamo beccati noi. È vero che in teoria dovrebbero essere ridistribuiti, ma intanto sono sbarcati sul nostro suolo, come vogliono le Ong e gli scafisti. Tanto per essere chiari, i cinquanta che erano sbarcati a Malta e che dovevano essere ridistribuiti sono ancora lì.
Il fatto è che Salvini non ha in mano nessuna vera strategia. Fa per un po’ il duro, ma poi deve cedere. Il problema è di non farli arrivare alle nostre coste, dove incominciano le sceneggiate pietose, con tutti i personaggi della commedia dell’arte che sfilano immutabili a recitare le loro parti: il ministro della difesa, l’umanitario, l’oppositore politico, il Presidente del Consiglio, il Papa e così via.
Quanto tempo passerà prima che ne arrivino altri cinquanta? Siamo qui, indifesi e senza idee, con gli stranieri e i privati che ci impongono la loro politica migratoria. Noi non abbiamo la forza di tenere a lungo una posizione.
In Italia ormai ci si occupa solo di immigrazione e reddito di cittadinanza. Tutto il resto (il lavoro, la produzione, le grandi opere, ecc.) non esiste più. Intanto il Pil crolla e presto ci sveglieremo da questo brutto sogno, scoprendo che ci siamo caricati di debiti che non sappiamo come pagare.
Di Maio aveva detto pochi giorni fa che siamo alla vigilia di un boom. In realtà è certificato che siamo in recessione. Del resto, questo è il risultato inevitabile per chi teorizza la "decrescita felice".

martedì 29 gennaio 2019

Il paese dei lacchè


Quando c’è un regime ci sono sempre i lacchè, individui che si sentono in dovere di difendere, lodare ed esaltare il dominatore di turno. Ci ricordiamo di tanti lacchè all’epoca di Berlusconi, dentro e fuori il Parlamento, ma soprattutto in televisione. E oggi la storia si ripete.
       Siamo arrivati al punto che il nuovo direttore di Rai 2, Carlo Freccero, messo lì dal Movimento Cinquestelle, fondato da Beppe Grillo, ha pensato bene di fare un programma in prima serata su… Beppe Grillo. Al quale andranno anche 30 mila euro per diritti d’autore.
Fra l’altro, il programma ha raggiunto appena il 4% dello share.
La Repubblica delle banane in Italia non finisce mai. Adesso ci aspettiamo un programma sull’infanzia di Salvini, magari su Rai 1.

lunedì 28 gennaio 2019

Gli ignoranti al governo


Se teniamo conto che l’Italia importa il 90% di gas e petrolio, con costi altissimi, scopriamo quanto sia miope la decisione dei Cinquestelle di bloccare per un anno e mezzo le ricerche in Italia. Quando si dice che lo si fa per motivi ecologici, non si tiene conto del continuo via vai di petroliere e della necessità di metanodotti come quello che si voleva bloccare in Puglia.
Un paese come l’Italia dovrebbe al contrario sviluppare al massimo le ricerche per diminuire il debito pubblico e il costo dell’energia. Senza calcolare l’indotto di posti di lavoro che comporta la ricerca di idrocarburi. Inoltre adesso ci saranno licenziamenti e molte compagnie richiederanno danni per lucro cessante.
Insomma essere governati da ignoranti è catastrofico.

domenica 27 gennaio 2019

La secessione dei ricchi


Le origini non si cancellano. La Lega ha sempre voluto la secessione del nord, ed ecco che si sta preparando a dare maggiore autonomia alle regioni più ricche, come Lombardia, Veneto ed Emilia, le quali avranno vantaggi fiscali che saranno pagati dalle altre regioni più povere.
Ma come? Conte e i Cinquestelle ci avevano raccontato che la loro rivoluzione avrebbe risarcito i poveri e ora trasferiscono soldi ai più ricchi? C’è qualcosa che stride.

sabato 26 gennaio 2019

La sceneggiata delle Ong


Salvini fa la voce forte. Vorrebbe essere il grande Dominatore, il nuovo Duce. Ma la sceneggiata dei migranti l’abbiamo già vista. Prima lui dice che i porti sono chiusi. Poi gli altri paesi europei dichiarano se ne lavano le mani. Poi, arrivano i magistrati. Poi arrivano le opposizioni. E infine arriva il Vaticano. E così l’Italia si becca i profughi.
L’hanno capito tutti che Salvini non ha nessuna soluzione in mano. Basta mettersi in fila davanti alle coste italiane e organizzare la sceneggiata, con donne e bambini piangenti. Prima o poi gli italici cederanno. Non siamo un popolo capace di resistere più di tanto. E siamo divisi su tutto.
Povero Salvini, anche se fa la faccia truce, è destinato a essere sconfitto. E noi con lui. Saremo invasi.

venerdì 25 gennaio 2019

I nemici dello sviluppo


Con un altro dei suoi colpi di genio, il Movimento Cinquestelle ha bloccato anche le ricerche di idrocarburi nel mar Ionio, un mare che confina con quelli della Libia e dell’Egitto, pieni di petrolio e di gas. Tutto questo in un’Italia che non può competere con gli altri paesi europei perché ha il più alto costo energetico.
In tutto il mondo si cercano nuovi giacimenti. Ma da noi no.
Da noi si dice di puntare sulle energie rinnovabili, non facendo però niente in tal senso.
Volendo bloccare oleodotti e grandi opere, è inevitabile che il paese si fermi. Chi pagherà allora il reddito di cittadinanza? Il declino è assicurato.

martedì 22 gennaio 2019

Politici da ridere


Visto che il fondatore del Movimento Cinquestelle è un comico, mi pare coerente che a rappresentare il governo italiano presso l'Unesco sia stato scelto Lino Banfi, un altro comico. Come dire, siamo alla farsa.
Il fatto poi che Di Maio apprezzi tanto gli stupidi e volgari filmetti di Lino Banfi ci dice la statura della sua cultura. E pensare che Lino Banfi succede a Folco Quilici.
Ma anche volendo scegliere un personaggio dello spettacolo, perché pescare proprio uno dei più modesti, che ha fatto dei doppi sensi e delle scenette scollacciate il suo marchio di fabbrica?
Quali film scegliere per presentare la cultura italiana all'Unesco? La liceale seduce i professoriL'infermiera di notteVieni avanti cretino?L'infermiera nella corsia dei militariLa dottoressa ci sta col colonnelloLa moglie in vacanza... l'amante in cittàLa ripetente fa l'occhietto al preside?...

Il karma dell'Italia


Le nazioni hanno un karma, esattamente come gli individui. E karma significa che si raccoglie ciò che si semina. Negli ultimi decenni l'Italia ha accumulato un karma negativo non solo attraverso la corruzione e le ingiustizie, ma soprattutto attraverso una forma di inconsapevolezza e di ignoranza. Gli italiani hanno delegato il potere a gruppi di incapaci o di corrotti che hanno fatto solo il loro interesse, fregandosene del bene comune, fregandosene dell'equità. Ed ecco i risultati che si abbattono su tutti noi: non solo l'impoverimento generale, ma anche tutti i disastri “naturali” (dovuti in realtà a imprevidenza). È il clima di inconsapevolezza che crea tutto questo. E l'unico modo di uscirne è aumentare il nostro livello di consapevolezza, tutti.
            Un ragazzino che oggi avesse undici anni non saprebbe spiegare perché il paese si trova nelle attuali difficoltà. Ma  una persona di 70  o 80 anni, ricordando tante cose e mettendo in fila gli avvenimenti... capirebbe di più. Il karma è una questione di memoria, di visione complessiva.

martedì 15 gennaio 2019

Che cos'è il fascismo


Al di là di tante chiacchiere ideologiche, la differenza tra un regime di destra e un regime fascista è che questo secondo, prima o poi, uccide i suoi avversari politici.
In Polonia, a Danzica, è stato ucciso il sindaco, uno dei principali oppositori del regime clerico-fascista che è al governo.
Da noi stiamo aspettiamo. Certo che è inquietante vedere Salvini che va in giro con un’uniforme della polizia e che si trova in armonia con i gruppi neo-fascisti e con i regimi fascisti europei e sudamericani.

domenica 13 gennaio 2019

Uno strano partito


Certo il Movimento Cinquestelle è veramente strano. Al di là del reddito di cittadinanza è contrario ad ogni attività. Non vuole il Tap, non vuole la Tav, non vuole le grandi opere, non vuole le trivelle, non vuole neppure riempire le buche a Roma. Ha il terrore che si faccia qualcosa.
Che cosa vuole nessuno lo sa. Vuole fermare tutto. Vuole la decrescita, vuole la decadenza, vuole il ritorno al passato.
La gente lo ha votato perché aspirava al sussidio statale (senza fare nulla), ma non ha tenuto conto dell’altra faccia di questo partito: il blocco di ogni attività.
Un Movimento che non si muove, un Movimento immobile. L’unico al mondo. E ce l'abbiamo noi!

venerdì 11 gennaio 2019

L'illuminazione di Beppe Grillo


Siamo lieti che anche Beppe Grillo abbia firmato il “Patto trasversale per la scienza”: meglio tardi che mai. Ma se non l’avesse firmato? È possibile che un ex-comico possa bloccare o comunque intralciare la ricerca scientifica in un intero paese? Purtroppo sì. Chiunque, purché dotato di popolarità e di potere politico, può fare lo stesso. Pensiamo ai Papi.
Il problema è che nel nostro paese la mentalità scientifica, basata su ipotesi, teorie e verifiche sperimentali, viene ostacolata da un blocco notevole di ignoranza e di superstizione. Si pensi solo che noi abbiamo introdotto nelle scuole l’indottrinamento da parte di una religione che non ha alcun fondamento e che si insegna cose manifestamente sbagliate. Si insegna, nelle scuole e sui mass-media statali, che esiste un Dio onnipotente e una Chiesa da lui voluta, e che questo Dio avrebbe mandato suo “figlio” sotto forma di un uomo, nato da donna vergine, che sarebbe stato crocifisso e poi risorto dopo tre giorni.
E non si afferma che è un mito. No, si dice che è la pura verità.
Stando così le cose, è già un miracolo che in Italia ci sia uno straccio di ricerca scientifica e che non tutti subiscano il lavaggio del cervello organizzato congiuntamente dallo Stato e dalla Chiesa per rimbambire il popolo.

Eutanasia all'italiana


È morto l’immunologo Fernando Aiuti, pioniere della lotta all’Aids. È “caduto” dalla tromba delle scale di un ospedale dove era ricoverato per una grave malattia. Così abbiamo un’altra vittima dell’eutanasia all’italiana, ossia della mancanza di coraggio dei nostri parlamentari che, per paura della Chiesa, non vogliono provvedere ad una legge sull’eutanasia.
Ecco dunque l’eutanasia all’italiana. Sì, buttarsi nella tromba delle scale o dalla finestra. Paese civile, il nostro.

giovedì 10 gennaio 2019

Le sceneggiate della politica


Povero Salvini. Fa quasi pena. Era l’unico che avesse una linea precisa di condotta per evitare sbarchi illegali di africani. Ma subito è stato stoppato. In Italia non c’è mai una posizione ferma. Tutto è instabile e contraddittorio. La fermezza non rientra nel nostro carattere. Subito entra in campo il dubbio, il ripensamento e il tradimento. E così anche Salvini è stato tradito.
È la solita sceneggiata. Prima entra in campo Di Maio, poi Fico, poi il Presidente della Repubblica e infine il Papa. E tutto va a schifio. Come in questo caso dei cinquanta emigranti fermi davanti a Malta.
Ancora una volta abbiamo dato prova di essere dei pappamolla, di non poter sostenere a lungo nessuna posizione ferma.
Fino alla prossima occasione, dove si ripeterà tutto uguale. E gli altri ci disprezzano e se ne approfittano. Alla fine ci dobbiamo rimangiare tutto. I soliti italiani, deboli in tutto.
I tedeschi per esempio adorano l’Italia, ma disprezzano gli italiani. Sanno che sono dei voltagabbana, privi di una solida concezione etica.
Tutti ci ammirano per il nostro Rinascimento e per le nostre opere d’arte. Ma ci si dimentica di aggiungere che furono volute da una Chiesa ricchissima e potente, che usava le opere d’arte per meglio diffondere le proprie visioni del mondo e della morale.
Certo si tratta di opere dell’esteriorità, dell’apparenza. Ma quando si gratta l’esteriorità che cosa rimane? Un grande ignoranza, luoghi comuni, rituali insensati, superstizioni.
È difficile dire se il carattere italiano hanno influenzato la Chiesa o se la Chiesa abbia forgiato il carattere italiano. Ma, comunque sia, il risultato è la corruzione, la disonestà, l’ipocrisia, il continuo tradimento di sé e degli altri.
Un popolo infantile, un popolo di clown che recitano sceneggiate, senza sostanza, senza avere un principio etico. L’eterna commedia italiana dell’arte, dove non ci sono veri uomini dignitosi, ma maschere e macchiette.
Salvini, Di Maio, il Papa, Grillo…

lunedì 7 gennaio 2019

La politica della decrescita


Procede a gonfie vele la politica dei Cinque Stelle per far decrescere l’Italia. Si calcola che il blocco da giugno delle grandi opere abbia già provocato la perdita di quasi cinquecentomila posti di lavoro e la crisi delle più importanti società del settore. Si preferisce buttare soldi in assistenza pubblica (che non produce nulla se non debiti) piuttosto che dare l’avvio ad opere che creerebbero centinaia di migliaia di veri posti di lavoro.
I Cinque Stelle, ispirati da Grillo (che ha sempre fatto il comico) e da Di Maio (che non ha mai lavorato in vita sua), sono animati da una vera e propria volontà di immobilismo. Guai a costruire qualcosa. Guai a produrre qualcosa. Hanno tentato di bloccare il TAV in Puglia (che ci deve portare gas) e adesso bloccano le trivelle nel Mar Ionio, come se la scoperta di giacimenti di gas o di petrolio, fosse una sciagura.
Quanto ci vorrà perché il paese si fermi del tutto?

martedì 1 gennaio 2019

I viziosi


Il Papa critica sempre gli altri. È come quelli che vedono la pagliuzza negli occhi altrui ma non la trave nei propri. Per esempio, oggi dice: “I vizi della politica sono la vergogna della vita pubblica!”
D’accordo. Ma anche i vizi della Chiesa!

L'epuratore


Di Maio ha una strana idea della democrazia. Non appena qualche suo parlamentare avanza una critica, lo espelle.
In effetti, il nuovo Masaniello di Napoli se ne va in giro con aria minacciosa. È come se dicesse: “Qui comando io e chi dissente lo caccio!”
Anzi, secondo lui, sono le opposizioni che rappresentano un attacco alla democrazia!
Insomma, tra Di Maio, Salvini, che se ne va in giro già vestito da generale cileno, e il Papa, che doveva essere un grande riformatore ed è diventato un grande conservatore, l’Italia è messa molto male. Tempi poco democratici ci aspettano.