Povero Salvini. Fa
quasi pena. Era l’unico che avesse una linea precisa di condotta per evitare
sbarchi illegali di africani. Ma subito è stato stoppato. In Italia non c’è mai
una posizione ferma. Tutto è instabile e contraddittorio. La fermezza non
rientra nel nostro carattere. Subito entra in campo il dubbio, il ripensamento
e il tradimento. E così anche Salvini è stato tradito.
È la solita
sceneggiata. Prima entra in campo Di Maio, poi Fico, poi il Presidente della
Repubblica e infine il Papa. E tutto va a schifio. Come in questo caso dei
cinquanta emigranti fermi davanti a Malta.
Ancora una volta
abbiamo dato prova di essere dei pappamolla, di non poter sostenere a lungo
nessuna posizione ferma.
Fino alla prossima
occasione, dove si ripeterà tutto uguale. E gli altri ci disprezzano e se ne
approfittano. Alla fine ci dobbiamo rimangiare tutto. I soliti italiani, deboli
in tutto.
I tedeschi per esempio
adorano l’Italia, ma disprezzano gli italiani. Sanno che sono dei voltagabbana,
privi di una solida concezione etica.
Tutti ci ammirano per
il nostro Rinascimento e per le nostre opere d’arte. Ma ci si dimentica di
aggiungere che furono volute da una Chiesa ricchissima e potente, che usava le
opere d’arte per meglio diffondere le proprie visioni del mondo e della morale.
Certo si tratta di
opere dell’esteriorità, dell’apparenza. Ma quando si gratta l’esteriorità che
cosa rimane? Un grande ignoranza, luoghi comuni, rituali insensati, superstizioni.
È difficile dire se il
carattere italiano hanno influenzato la Chiesa o se la Chiesa abbia forgiato il
carattere italiano. Ma, comunque sia, il risultato è la corruzione, la disonestà,
l’ipocrisia, il continuo tradimento di sé e degli altri.
Un popolo infantile,
un popolo di clown che recitano sceneggiate, senza sostanza, senza avere un
principio etico. L’eterna commedia italiana dell’arte, dove non ci sono veri
uomini dignitosi, ma maschere e macchiette.
Salvini, Di Maio, il
Papa, Grillo…
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