mercoledì 24 luglio 2019

Per un pugno di voti


Guardate la Francia che cosa fa in Libia. Prima abbatte Gheddafi, poi ci inonda di migranti e infine arma il generale Haftar per conquistare le fonti petrolifere, anche quelle prima gestite dagli italiani. E ora guardate l’Italia. Quale strategia ha? Ha qualche idea che non sia la pura sopravvivenza? Ha qualche iniziativa che non siano le prossime elezioni?
La verità è che non ha alcuna iniziativa, e subisce quelle degli altri.
Salvini era stato eletto per riprendere in mano la situazione. Ma non ne è capace. È un piccolo leader provinciale che si occupa solo dell’occupazione del potere. All’estero ha sbagliato tutto. Prima ha sbagliato le alleanze europee schierandosi con i sovranisti che hanno perso le elezioni. E ora fa il coniglio, non partecipando neppure alle riunioni europee dove gli altri decidono della nostra sorte.
Ha isolato l’Italia che non conta più niente. Non è capace di una visione internazionale. Cerca di fare affari con la Russia, fallendo anche lì. Passa da un comizio all’altro. Ha in testa solo una specie di secessione delle ricche regioni del nord a scapito del resto dell’Italia.
Sarà un sovranista, ma non è mai stato un nazionalista. E non difende affatto gli interessi del paese.
Difende solo gli interessi del proprio partito e del proprio territorio. Ma quali idee ha dell’Italia e della sua posizione nel mondo?
È il solito italiota, piccolo, fazioso e provinciale. Pur essendo ancora giovane ha idee sulla famiglia degne del secolo scorso.
E poi tutta la sua politica si esaurisce nella lotta interna, fra partiti italiani. Come sempre nella storia d’Italia degli ultimi secoli.

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