mercoledì 21 agosto 2019

Cattive compagnie


Complimenti a Conte che nel suo discorso di dimissioni al Senato ha elencato tutti i difetti di Salvini: non ha cultura delle regole, non ha rispetto delle istituzioni, ha un’idea plebiscitaria della politica mobilitando le piazze, vuole pieni poteri, ha tendenze a vie autoritarie, usa in modo improprio i simboli religiosi, preferisce i suoi interessi personali e di partito agli interessi della nazione, non ha voluto chiarire la questione delle tangenti russe chieste da un suo uomo di fiducia…
       Peccato però che tutti questi difetti fossero evidenti fin dall’inizio. Basta leggere alcuni dei precedenti blog. Che Salvini miri a un potere autoritario, sul modello di quello di Putin in Russia, non è un mistero. E non è un mistero che faccia un uso spregiudicato della religione, andando in giro a baciare crocefissi e rosari e invocando il “cuore immacolato della Vergine”. Che ami tanto la destra fascista non è un mistero. Che nasconda i 50 milioni di rimborsi elettorali per cui la Lega è stata condannata non è un mistero. Che la sua politica dei porti chiusi sia un fallimento non è un mistero: basti vedere l’ultima vicenda della Open Arms. E non è un mistero che non abbia mai governato (e che sia più o meno incapace come i Cinquestelle) e che abbia fallito le ultime mosse politiche.
Come hanno fatto allora i Cinquestelle, che invocavano l’onestà, ad allearsi con un individuo del genere? Non volevano vedere la realtà per pura sete di poltrone?
Nel discorso di Conte manca completamente l’autocritica. Se nelle prossime elezioni, Salvini riceverà una valanga di voti e se andrà al potere con la peggior destra clerical-fascista di cui disponga l’Italia, la strada gli sarà stata spianata dai Cinquestelle, che avranno rovinato se stessi e il paese.
      

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